HunterXHunter Forum

Posts written by Oblivioner

view post Posted: 6/10/2023, 13:06 Che fate ora? - Off Topics
Incredibile ragazzi, che ricordi. Mi mancate!
view post Posted: 7/8/2021, 09:49 Per strada - Festa di compleanno
Oh, cielo, sembra passata un'eternità dall'ultima volta che sono uscita. Un altro colpetto di mascara e il restauro è completo!

Elmore si guardò soddisfatta allo specchio. Si sentiva divina. Quel pomeriggio era passata dal suo parrucchiere "Armando acconciatore maschile" e si era fatta fare permanente e piega. Ora i capelli grigi avevano riacquistato vigore e definizione e l'anziana donna sfoggiava una pompadour che con grande dignità qualcuno avrebbe forse potuto definire coraggiosa. Per il resto, Elmore aveva fatto da sé. Una dose generosa di fondotinta copriva i più insidiosi segni dell'età e per coprire le borse sotto gli occhi aveva usato molto eyeliner. Dopo un'ora di amorevoli cure, Elmore Maji, anziana signora novantenne ma ancora parecchio in forma, pareva la nonna di Cleopatra.

Elmore dovette chiedere aiuto al suo domestico Felipe per mettersi il kimono giallo e viola che aveva acquistato il mese scorso da un delizioso transessuale iracheno per due jeny e un bacio sulla guancia. Praticamente un furto! D'altronde, pagava più che altro in visibilità di questi tempi. Dopo il successo di Il tuo sidro fra le mie collinette 3 Elmore era più famosa che mai. Aveva pranzato con sultani, politici e avuto una breve tresca con un signore del piano dell'Arena Celeste. Si godeva la vita. Ma stasera sarebbe stata fra amici. Sopra il kimono mise uno scialle e si fece portare da Felipe il suo ombrellino rosa, fedele compagno di molte avventure. Uscì dall'albergo, sotto lo sguardo attonito della signorina alla reception.

B-buonasera signora Maji!, balbettò la povera ragazza. Elmore le fece una riverenza ma se ne pentì subito quando la schiena le si bloccò a trenta gradi.
TAXI! ululò gettandosi in strada. Una macchina sbandò e andò a sbattere su un idrante, inondando il marciapiede. Per fortuna, Elmore aveva un ombrello! La signora si fece portare al ristorante che aveva scelto per la cena di compleanno. Un posto alla mano, molto discreto, dove gli amici che aveva invitato sarebbero stati a proprio agio. Forse sarebbe venuto anche uno Zoldick! Molto meglio essere previdenti che sbadati, era il motto di Elmore. Il ristorante si chiamava L'asta tesa, uno dei gay bar più noti in città. Si era fatta riservare tutto il locale e aveva prenotato i migliori ballerini e spogliarelli. Sarebbe stata una seratona, ne era sicura. Ad attenderla, vide i primi arrivati e si avvicinò.

Buonasera, cari! Spero che il posto non sia stato difficile da trovare. Come state?

Nella luce al neon proveniente dall'insegna (un coccodrillo antropomorfo e in evidente stato di eccitazione) Elmore sembrava uscita da un qualche orrido spettacolo cyberpunk.
view post Posted: 7/8/2021, 09:18 Amicizie, ricordi, nostalgia - Introduzione
Dieci anni e sentirsi vecchio. Ho ricordi bellissimi del forum e penso che sia stata una delle parti migliori della mia adolescenza. Ogni tanto ripenso alle ruolate insieme e ai nostri personaggi e le quest più belle. Sono rimasto in contatto con poche persone ma se mi state leggendo battete un colpo.
view post Posted: 21/3/2017, 22:25 Esame Hunter 009 - Esame Hunter
Come suggerito da Dorian, Holo passò il biglietto alla dottoressa Munroe. Lo prese e lo studiò con attenzione, le sopracciglia aggrottate.
- È passato tanto tempo, non sono sicura... - iniziò, esistante, - ma penso sia la calligrafia di Rita, è sempre stata una ragazza disordinata. - ricordò, gli occhi velati dalla nostalgia.
Poi Eleanor esaminò il diario, dove in seconda di pagina c'erano le iniziali. Aveva giusto sfiorato le pagine che subito si ritrasse, come colpita da una scossa elettrica. Indietreggiando, urtò accidentalmente il banco da lavoro e col braccio fece cadere in terra il diario.
- Ora dovete davvero andarvene - ansimò la dottoressa, agitata. - Restituite immediatamente quella roba a Rita e ditele di buttarlo in un posto dove non possa essere trovato, io non ne voglio più sapere. Mi basta quello che ho visto. Quel diario è un'assicurazione, un contratto...è stato protetto col nen perché tornasse nelle mani di chi l'ha creato qualora fosse successo qualcosa di terribile... - balbettò, febbrile.

Ma non ebbe modo di spiegarsi meglio. Il diario stesso decise di tapparle la bocca. Una forte aura circondò l'artefatto, che in barba alle leggi della fisica si levò in volo, levitando a un metro da terra. Eleanor era basita, ma la sorpresa lasciò presto il posto all'orrore. Con un orribile suono di risucchio la dottoressa venne trascinata dentro il diario, perduta per sempre in qualsiasi cosa si celasse all'interno di quel piccolo oggetto. Eleanor Munroe lasciò questo mondo con un urlo agghiacciante, un grido terrorizzato che in poco avrebbe svegliato il campus universitario. E ora, che fare?

Il maggiordomo ascoltò entrambi con interesse, ma non sembrava aver completamente assorbito quanto i due avevano da dirgli. Anzi, a dire il vero molto del suo comportamento era strano, come se partecipasse alla conversazione attraverso un velo opaco.
- Degli scheletri, dite? Affascinante, molto affascinante. Io sono Volco, il segretario di Madame. Splendida stagione per venire a trovarci, splendida stagione. Il laghetto è incantevole. Prego, vogliate seguirmi. Sono sicuro che anche la vostra amica vorrà unirsi a noi per un gelato alla fragola e panna e magari una limonata, un toccasana con questo caldo. Coi disordini in città di questa mattina le signore non sono ancora tornate, ma saranno qui a breve. Che affari vi portano qui dalla mia padrona? - domandò Volco con dolcezza, indicando ai due la saletta laterale.
view post Posted: 4/3/2017, 21:01 Esame Hunter 009 - Esame Hunter
Capitolo 2, il segreto di Rita de Bona

L'atteggiamento di Eleanor proprio non poteva andar giù a una come Holo. Il fiume di parole che la ragazza schiaffò addosso alla ricercatrice non sembrava aver funzionato. Eleanor scrollò le spalle, infastidita.
- Io insegno e studio Biologia, che volete che sappia di un diario? Cercate un archelogo o un cazzo di santone e lasciatemi lavorare. - sbottò.
Nel frattempo però Dorian approfittando della distrazione di Eleanor lascìo il diario stregato a bruciare sulla fiamma di un Bunsen. O, meglio, a non bruciare. Le fiamme lambivano il manufatto senza alcun effetto evidente. Eleanor osservò rapita il fenomeno, ma non si fece incantare.

- Complimenti, dovreste brevettarlo - suggerì sarcastica, - è per questo spettacolino che Rita vi ha mandati qui? Davvero, andatevene... - stava dicendo, prima che Dorian la interrompesse.
- Filosofia dunque... dieci anni ha detto? Quindi sicuramente non avrà mai messo piede al "Sottosopra"? - disse.
Eleanor sussultò.
- Si, ci sono stata. - sospirò. - Quando la biblioteca era piena zeppa io e Rita andavamo a studiare lì. Ci lavorava la madre di Rita, una signora in gamba. Purtroppo è morta, un ictus. Aveva da diversi anni la sclerosi multipla e negli ultimi mesi non poteva nemmeno camminare. Rita non l'ha mai superata. Ha mollato gli studi e ha preso i voti - raccontò.

Nel frattempo, Rybe e Shun si erano finalmente decisi ad esplorare il castello. Qualunque cosa fossero le creature che avevano rapito Marianna e tentato di uccidere Rybe, pareva non vi fosse nulla da temere da parte loro, almeno per il momento. Anche la strana atmosfera che avevano percepito all'esterno sembrava essersi assopita. Persino l'aria era più fresca e meno pesante. All'ingresso, armi alla mano, dovettero litigare col portone sprangato ma alla fine riuscirono ad entrare. Sorprendentemente, la luce elettrica funzionava ancora.

L'interno era decisamente meno lugubre dell'esterno, ed evidentemente qualcuno si era disturbato nel corso degli anni per tenere un minimo in ordine la proprietà. Si trovavano in un discreto ingresso, arredato con semplicità. Sulla sinistra dei manichini dove poggiare giacche e cappotti, sulla destra una sala da the per ricevimenti informali. Davanti a Rybe e Shun, delle scale ampie scale a chiocciola portavano al piano superiore. Di Marianna, nessuna traccia. Eppure, non sembrava affatto abbandonato.
- Potrei forse esservi utile? - domandò una voce. Trafelato, un signore decisamente in avanti con gli anni stava scendendo dalle scale a chiocciola. Indossava un completo da maggiordomo e portava i capelli all'indietro, cerati come si usava in passato. Assurdamente, non pareva trovare strana la presenza di un gorilla e di un ragazzo completamente fradicio alla porta, specie a notte fonda.
view post Posted: 26/2/2017, 20:17 Quest 184: Un paziente problematico - Ospedale
Come immaginato da Kazunari, i genitori di Kana erano stati assassinati. Quello che sorprese il ragazzo fu però la calma glaciale con cui ne parlava. Tutt'altra storia rispetto alla testa calda di prima, osservò. Per qualche minuto ignorò Kana, concentrato a seguire l'operazione della sconosciuta sul tavolo. Quando si voltò per chiederle aggiornamenti su Hideki, la trovò seduta su una poltroncina, gli occhi chiusi. Un rapido controllo col gyo confermò i suoi timori: qualsiasi cosa stesse facendo, era circondata da una flebile aura.

Che sta facendo?, si chiese, a disagio. Che devo fare? Attaccarla per paura che si stesse preparando a tradirli? Oppure fidarsi, e rischiare? Magari non ha cattive intenzioni...
Kazunari però non poteva lasciar correre. Rilasciò la sua aura e attivò l'hatsu. Alle sue spalle fluttuava un demone a sei braccia. La creatura era vesita con una tunica variopinta e indossava un grottesco teschio di capra a mo' di copricapo. I lunghi capelli lisci vorticavano intorno alla testa, mossi da un vento invisibile. Con tre braccia reggeva altrettanti dadi giganteschi.
- Combattiamo, Yoyo. - sussurrò Kazu, a disagio.
- Nessuno può vedere Yoyo - rise la creatura con una voce gutturale da far accaponare la pelle. - Ma Yoyo vede voi! - esclamò, tirando il primo dado proprio ai piedi di Kana. Rotolò un paio di volte prima di fermarsi, mostrando non un numero, ma una maschera sorridente. Subito una barriera argentata circondò la paziente e i medici.
- Kana, o mi dici che stai combinando o ti ammazzo. - minacciò Kazunari.

Akira nel frattempo prosegue per la sua strada
view post Posted: 25/2/2017, 16:31 Esame Hunter 009 - Esame Hunter
Shun dei due fu il primo a riaversi dalla sorpresa e senza esitare sparò un colpo diritto addosso al più vicino dei due scheletri. Il mostro cadde a terra in un gran polverone di schegge d'osso ma in poco tempo riuscì a rialzarsi. Il colpo di fucile lo aveva privato della parte sinistra del tronco. A terra, il braccio armato continuava a muoversi.

- Questi li lascio a te! - urlò. Dando prova di grande coraggio, si lanciò nelle acque torbide del laghetto, cercando di salvare Sorella Marianna da qualunque cosa la avesse ghermita. Il lago non era profondo, giusto una decina di metri nel punto più basso. Ma di Marianna non c'era traccia.

Nel frattempo, i due scheletri si erano girati verso Rybe che sulla falsariga del compagno fece fuoco col revolver. Il colpo andò a segno, ma come aveva avuto modo di verificare, niente sembrava in grado di fermare la furia di quegli strani non morti. Inseguirono Rybe e quando il gorilla si arrampicò su un albero sufficientemente elevato continuarono stupidamente a sbattere contro il tronco. Ogni tanto cercavano di mulinare le braccia per afferrare il gorilla ma con scarse possibilità di successo. Trascorsero così un paio di minuti, finché con uno strano suono ovattato i due scheletri persero vigore e caddero a terra, privi di vita o di qualunque cosa li tenesse in piedi.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Eleanor dovette sorbirsi lo strano siparietto improvvisato da Holo, ma se lo scopo della ragazza era innervosire la ricercatrice fu subito chiaro quanto poco avesse avuto effetto. La donna continuava imperterrita a lavorare, evidentemente decisa a ignorare i due esaminandi. In quel lasso di tempo Eleanor sembrava essersi ripresa dalla sopresa: sembrava più sicura, e determinata a stare lontana da qualunque cosa fosse anche solo vagamente collegata a Rita.
- Perdi il tuo tempo, ragazza - ridacchiò. Prese dal tavolo il telecomando di un piccolo impianto stereo e accese la radio a basso volume. L'atmosfera a dir poco gelida del laboratorio venne riscaldata dalle ultime hit del mese.

- Non possiamo rischiare di sbagliare persona. Abbiamo bisogno solamente di esperti. Contro questo diario la scienza ha già fallito. Non resta che affidarci... a tutto il resto. - affermò poi Dorian.
- Ma certo! - esclamò sarcastica la ricercatrice, interrompendo il lavoro. - Già che ci siete andate dagli zingari a farvi leggere la mano, no? La scienza non sbaglia mai, esistono solo gli scienziati sbagliati - chiosò sfoderando un irritante sorriso di sufficienza.
- E comunque non dovreste credere a tutto quello che dice Rita. - borbottò. - E va bene, la conosco, studiavamo insieme al college. Io Biologia e lei Filosofia. Ma è da almeno dieci anni che non la vedo. - ammise, sincera. - Questo diario che vi portate dietro, se fossi in voi lo butterei da qualche parte e volterei pagina. E alla svelta anche. - ammonì severamente.
view post Posted: 23/2/2017, 22:38 Quest 184: Un paziente problematico - Ospedale
Dal tuo post non riesco a capire se l'en di Akira percepisce solo l'alterazione sul tetto o anche gli uomini in parcheggio. Mi muovo dando per buona la seconda ipotesi.


Akira alzò una mano ad indicare ai due compagni di fermarsi. Allarmato, chiuse gli occhi per concentrarsi sul suo En.
- Ci sono nemici sopra e sotto di noi. Degli uomini al parcheggio sotterraneo e una massa d'aura sul tetto. - informò. Akira si tolse la giacca per non venire intralciato nei movimenti e la gettò a terra.
- A quanto pare il nostro momento è arrivato. Io andrò sul tetto, voi vi occuperete degli uomini armati qui sotto. Insieme. - ordinò diretto Akira.
Akira attese conferma da parte dei due prima di girare i tacchi e affrontare qualsiasi cosa lo stesse aspettando di sopra.
L'operazione è iniziata. Per un certo lasso di tempo saremo vulnerabili, questo tempismo non è un caso. L'ennesima prova che il nemico ha contatti all'interno...spero che Kazu sia in grado di reggermi il gioco.
Akira concretizzò il suo kusarigama e rilassò le spalle contratte.
- Un'ultima cosa - aggiunse - Non sono il tipo che porta rancore, ma questo sarebbe il momento perfetto per giocare sporco, no? Alla fine di questo lavoro mi occuperò personalmente di far fuori i traditori, quindi vedete di non crepare -
Akira si dirige di sopra, per le scale interne.


- Sia io che Hideki siamo orfani, i nostri genitori sono stati uccisi quando eravamo ancora bambini, li da cosa nasce cosa, siamo finiti per diventare degli Hunter che cacciano criminali. - spiegò Kana.
- So che non sono cazzi miei, ma per caso i tuoi sono stati fatti fuori da dei sicari? - chiese Kazunari, a disagio. - Si, insomma, mi sembrava che col bastardo la cosa fosse personale, quindi mi chiedevo... - balbettò, gli occhi bassi.
Kazunari finì di bere la lattina, mentre iniziava l'operazione. Anche se non era un gran spettacolo, non riusciva a staccare gli occhi dal lavoro dei medici.
- Hideki e gli altri hanno incontrato un intruso, è solo questione di tempo prima che la situazione si scaldi. - annunciò Kana. Kazu annuì, pronto.
view post Posted: 19/2/2017, 21:56 Esame Hunter 009 - Esame Hunter
Sorella Marianna, insieme a Rybe e Shun, decise di esplorare il parco. La religiosa camminava un paio di passi avanti ai due esaminandi, lo sguardo vigile e le mani serrate convulsamente intorno al fucile a pompa. Dovevano camminare con molta cautela, perché senza luce elettrica era difficile tenere d'occhio la conformazione del terreno e in più una strana erbaccia irta di spine pareva aver infestato tutto il giardino, rendendo difficile proseguire. Ma non era una pianta normale. L'erba respirava e si contraeva ad ogni passo, come se fosse dotata di una volontà propria. La religiosa era molto interessata a quello strano fenomeno. Con un coltello a serramanico aveva reciso un campione da far analizzare in un secondo momento, l'espressione preoccupata.

Il parco non era molto grande, giusto un paio di ettari intorno alla proprietà. C'era un modesto gazebo sul lato ovest, un laghetto artificiale e un piccolo rivo d'acqua. Anche in rovina e pieno d'erbacce era evidente quanto curato fosse stato in origine, studiato in ogni minimo dettaglio da giardinieri esperti. Marianna camminava senza meta, esaminando qualsiasi cosa attirasse la sua attenzione, per quanto apparentemente irrilevante. Ma era difficile capire cosa avesse di tanto interessante una proprietà in rovina, ed eccetto la vegetazione non era riscontrabile alcuna anomalia. Alla fine, Marianna gettò la spugna. Il parco non aveva nulla di strano.

Si trovavano nei pressi del laghetto, una pozza d'acqua dal diametro di una decina di metri. Forse era uno stagno per le anatre, in origine. Il canale per il ricambio dell'acqua era ostruito e per questo negli anni il lago aveva assunto un aspetto malsano. Marianna guardava l'acqua su cui si rifletteva opacamente la luce intensa della luna piena. Poi si girò verso Rybe e Shun e indicò il castello. Forse era il momento di andare al cuore della faccenda. Fu un attimo, un momento di distrazione. Dalle placide acque dello stagno emerse silenziosamente un'ombra scura che con rapidità agguantò Marianna alle spalle e la trascinò in acqua. Il fucile cadde a terra con un tonfo. Nello stesso momento, dai cespugli dietro Rybe e Shun si fecero avanti altre due ombre. Due scheletri scuri e sporchi di cenere e fuliggine, armati ciascuno di un coltello da macellaio. Nel silenzio della notte, il cozzare delle ossa era l'unico suono distinguibile. Le orbite vuote delle creature fissarono Rybe, perplesse. Poi attaccarono. Per essere dei fantocci, si muovevano velocemente. Combattere o scappare, lasciando Marianna al suo destino?

Combattimento, senza statistiche. Potete interrompere quando volete, separarvi o rimanere uniti. Insomma, fate vobis.


- Rita de Bona? - ripeté la dottoressa Munroe, a disagio. Indietreggiò di qualche passo, improvvisamente guardinga.
- Non conosco nessuna Rita, vi starete sbagliando. - mentì Eleanor - E certamente non sono una veggente. Sono una professoressa di biologia, la scienza non ha tempo per sfere di cristallo e tarocchi - aggiunse, sprezzante.
La donna si rimise a lavorare, evidentemente considerando chiusa la conversazione.
view post Posted: 15/2/2017, 21:57 Scheda di Akira Zaoldyeck - Schede Iscritti
Akira guadagna 210k Jeny dall'asta scrigni, QUI
view post Posted: 15/2/2017, 19:37 Asta scrigni di legno - Casa d'aste
CITAZIONE (=LoGin= @ 15/2/2017, 15:27) 
o ma andiamo. che sfiga e?

Oh oh oh, piove sul bagnato ma LMAO
view post Posted: 13/2/2017, 23:57 Esame Hunter 009 - Esame Hunter
@Char
L'oggetto è chiaramente incantato col nen ed è protetto da uno spesso strato di aura. La lingua sembra scivolarvi sopra senza effettivamente toccare il diario, e dopo averlo leccato non rimangono tracce di umidità o residui di saliva. Con dell'aura concentrata sulla lingua non si ottiene un risultato diverso, senti solo opporre maggiore resistenza.


@Wowbagger
Il diario non sembra avere nulla di particolare, almeno dal punto di vista storico. È un semplice libretto in pelle, prodotto in serie. Il cuoio non è particolarmente pregiato e la carta non ha nessuna finitura riconoscibile.


@Seyaku
Il diario ha effettivamente delle iniziali scarabbocchiate frettolosamente in seconda di pagina, E. d. P.


Rita lasciò carta bianca ai ragazzi e non si scompose minimamente nemmeno quando Holo prese a leccare il diario. Anzi, sembrava divertita e approvò con un cenno del capo.
- Ho comprato il diario all'ultima asta sotterranea - rivelò poi la mistery hunter, - non so come la mafia ne fosse entrata in possesso ma ho fatto qualche domanda in giro - sorrise - e a quanto pare è stato abbandonato da qualcuno che se ne voleva disfare ad ogni costo. - Rita prese un altro sorso della tisana, ancora una volta persa nei suoi pensieri. Approfittando della pausa nel discorso, sorella Marianna servì dei pasticcini.

- Sono stata "toccata" da una creatura che non è di questo mondo - disse rivolta a Shun - in quell'occasione ho perso l'uso delle gambe e tante altre cose che reputavo importanti. Ma ho scoperto a mie spese che a volte perdere e trovare sono due facce della stessa medaglia. Prendiamo questo oggetto, ad esempio. A cosa serve un diario che non si può leggere? A nulla. Quindi perché incantarlo? Io credo che se l'avessero voluto rendere inservibile sarebbe stato più semplice bruciarlo. No, deve avere uno scopo che non ha nulla a che fare con la forma. - spiegò Rita.
- E per rispondere alla tua domanda, ragazzo, questo posto è mio, prima di diventare hunter ci lavoravo. Saranno passati almeno cinquant'anni! - Rita prese dalla borsa una agenda piena zeppa di fogli e appunti. Strappò una pagina, vi scrisse sopra un indirizzo e lo consegnò a Dorian, insieme al diario.
CITAZIONE
Dott.ssa Eleanor Munroe
Istituto di microbiologia e biologia molecolare
Cold Steel Plaza 41

- E ora è il momento di congedarci. Sorella Marianna vi porterà in auto al castello di cui vi ho parlato, mentre dalla dottoressa potete andare anche a piedi, è qui vicino. Se non tornerete prima dell'alba con la risposta che vi ho chiesto considererò il vostro esame concluso. Andate, e buona fortuna! - augurò la signora.

@Da Rybe e Shun:
Sorella Marianna e gli altri uscirono dalla porta di servizio che dava su di un vicolo. Schiacciato fra due alti palazzi fatiscenti, la stradina sembrava deserta, non c'era anima viva. Stranamente, la religiosa chiuse a chiave la porta e la gettò in un tombino. Con un cenno, Marianna indicò un'auto perfettamente camuffata fra le ombre del vicolo, una coupè grigio metallizzato. La vettura era una elegante cinque posti, con finestrini nero fumé oscurati. Sembrava piuttosto vecchia, ma era tenuta in perfette condizioni e dava l'aria di costare parecchio. Marianna salì al posto di guida e attese che i due esaminandi si sistemassero le cinture. Poi, con una gran sgommata, filarono via da York Shin.

Marianna guidava in modo rabbioso, grattando il cambio e accelerando di colpo. Appena furono alla velocità di crociera di duecentoventi all'ora in superstrada, accese l'autoradio. La musica servì a riempire l'imbarazzante silenzio che andava creandosi: come assicurato da Rita, la ragazza non aprì bocca. In una mezz'ora si erano già lasciati la città alle spalle. Alla fine presero una delle ultime uscite e si ritrovarono nel mezzo del verde delle colline appena fuori York Shin. La luce della luna piena illuminava la loro destinazione: un castello abbandonato e mezzo crollato. Marianna parcheggiò la macchina fuori dal cancello della proprietà. Forse un tempo era una abitazione privata, perché il castello non sembrava affatto antico. Dava più l'idea di essere stato costruito per il capriccio di una famiglia molto ricca poi caduta in disgrazia. Prima di proseguire, Marianna aprì il bagagliaio e tirò fuori una pesante sacca sportiva. All'interno, un vasto assortimento di armi da fuoco. Marianna prese una pistola 9mm che assicurò con una fondina alla gamba e un fucile a pompa. Con un gesto della mano, invitò Rybe e Shun ad armarsi.
Potete prendere una 9mm e un'arma a scelta

Quando furono pronti, si avvicinarono al cancello. Era arrugginito ma serrato con un catenaccio. Marianna si guardò in giro per assicurarsi che nessuno li stesse spiando, poi spezzò la catena. Il cancello si aprì da solo con un fracasso assordante. Nel buio, un cane iniziò ad abbaiare.
Scegliete se esplorare il parco e il laghetto oppure entrare direttamente all'interno. So che non avete un granché da fare, ma altrimenti sareste troppo avanti rispetto agli altri due.


@Da Holo e Dorian

Quando anche Rybe e Shun se ne furono andati insieme a sorella Marianna, Dorian e Holo uscirono dal Sottosopra e si diressero verso Cold Steel Plaza. L'Istituto di microbiologia era in una parte della città piuttosto recente, all'interno di un complesso universitario riconosciuto a livello internazionale per le ottime referenze e il costo esorbitante della retta scolastica. Pur essendo finanziata dallo stato, l'università era privata e diretta da un consiglio legato in modo poco chiaro ad una non meglio identificata organizzazione di estrema destra. Entrare all'interno del campus non fu affatto facile, ma alla fine i due esaminandi riuscirono a passare i controlli senza venire scoperti.
A voi come siete riusciti ad entrare, bonus exp se risultate credibili.

Data l'ora, le aule erano tutte chiuse. Tutte, tranne una. Il laboratorio della Munroe era ancora illuminato, e la porta non era serrata. Alla dottoressa piaceva lavorare di notte, quando la confusione era ridotta al minimo e nessuno la disturbava. Dopo una breve esitazione, Dorian e Holo decisero di entrare. Eleanor Munroe era china al microscopio e non sembrava essersi accorta della presenza di due estranei. Era una signora non più giovanissima, più vicina ai quaranta che ai trenta. Ciononostante, era già professoressa ordinaria, oltre che ricercatrice. Indossava un camice bianco e portava pantaloni sportivi. Evidentemente preferiva stare comoda a lavoro. I capelli rossi erano legati dietro la testa con un pratico chignon.
- Non mi piace che mi si interrompa mentre studio i campioni - disse la dottoressa, continuando a lavorare. Non dava l'idea di sentirsi in pericolo e non pareva troppo sorpresa di trovarsi due sconosciuti davanti, in piena notte.
- Ricevo gli studenti dalle 8 alle 11 ogni mercoledì mattina. Aspettare fino a domani era troppo difficile vedo - brontolò. Si stiracchiò i muscoli indolenziti e inforcò gli occhiali. Una rapida occhiata ai due però la mise sul chi vive.
- Ci conosciamo? - chiese.
view post Posted: 13/2/2017, 22:02 Asta scrigni di legno - Casa d'aste
CITAZIONE (Sennar1927 @ 13/2/2017, 22:01) 
Doktor?

:asd: Ecco un croccantino, te lo sei guadagnato
4915 replies since 14/8/2011