| Eve si era stabilito da un po di tempo alla torre celeste; un luogo dove fortuna, forza, denaro e persone di incontrano giornalmente. Qualche volta aveva pure tentato di partecipare a uno degli incontri iscrivendosi come partecipante, ma ne era uscito sempre perdente, e per questo come lottatore era ancora fermo al piano terra, ma al contrario, come visitatore era abbastanza libero di muoversi per ogni piano della Torre. Ora si trovava in quel luogo proprio come visitatore e per arraffare qualche soldo si era messo ad’accettare le scommesse di altri visitatori occasionali, gente con la dipendenza dal gioco d’azzardo, lottatori stessi e alle volte anche da membri dello staff. Anche se come broker guadagnava bene, recenti fatti riguardanti la torre rendevano il suo lavoro più difficile. Ultimamente infatti, non era raro che alcuni dei lottatori partecipanti si fiondassero contro gli spettatori; e ciò, oltre che a fare brutta pubblicità alla Torre, faceva si che sempre meno gente si presentasse sul luogo per para di venir tirata dentro qualche macello.
Un giorno che assomigliava a tutti gli altri, mentre Eve era intento a prendere una scommessa da un nuovo “cliente”, sentì casualmente qualche accenno della discussione di due persone che stavano prendendo una bibita da un distributore vicino a lui.
Stando alle loro parole i due non erano li per partecipare non come concorrenti o pubblico ma per lavoro, domandandosi se ci sarebbero state molte altre persone interessate alla lauta ricompensa messa a disposizione dalla stessa Torre. Al solo sentir parlare della ricompensa Eve cominciò a ignorare il povero cliente che stava servendo, cercando di concentrarsi maggiormente su quanto quei due dicessero, ma non appena presa e aperta la bevanda dal distributore la coppia di uomini si allontano. Eve si dileguò quindi dal quel tizio che cercava ormai inutilmente di attirare la sua attenzione e si mise a seguire dunque i due tizi cercandoli in mezzo anche se misera folla presente. Trovò i due fermi davanti a uno dei numerosi ascensori messi a disposizione per i clienti e, accodandosi a loro, aspettò pazientemente l’arrivo dell’ascensore cercando di udire qualche nuova informazione riguardo alla ricompensa.
Purtroppo per lui, i due non sembravano più intenzionati a parlare di tale argomento, ma almeno una volta dentro l’ascensore, il ragazzo riuscì a scoprire a che piano erano diretti semplicemente facendo finta di non sentire l’addetto quando chiese a lui a che piano andava, facendo così rispondere per primi i due tizi che stava pedinando.
Arrivai al 150° piano, i due uomini si divisero prendendo corridoi separati, tant’è che vedendo ciò, Eve pensò bene di esser stato scoperto nel suo inseguimento e così si mise a seguire solo uno di loro per un breve tratto, per poi perderlo malvolentieri di vista.
Ormai ignaro della sua direzione Eve si appostò di fronte agli ascensori del 150° in attesa di capire in che direzione andavano i tipi con l’aspetto più minaccioso. Cosa difficile visti i soggetti normali che circolavano per quel piano abitualmente. Dopo qualche tempo, pensando di averne adocchiato uno piuttosto interessante, Eve si mise a seguire un nuovo arrivato al piano che a parer suo era diretto nello stesso luogo dei due tipi che lo avevano condotto li.
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