Louis si mostrò inaspettatamente socievole chidendo a Ryou se gli potesse dare del tu.
-Sì, certamente, mi mette un po' a disagio quando mi danno del Lei...non che capiti spesso per fortuna!- rispose il ragazzo prontamente.
Shichijuni spiegò il motivo principale per il quale erano radunati lì in quel giorno: aveva il compito di istruire sulle basi del "Nen" gli iscritti al torneo della Torre Celeste in quanto, a detta sua, ci sarebbero state moltissime altre persone a quella manifestazione in grado di utilizzarlo.
Quindi il ragazzò continuò spiegando in cosa consisteva il Nen, avvicindandosi sempre di più a Ryou.
Mi inqiueta un po', ma sono catturato dalle sue parole...Ed ecco. Una sensazione di deja-vu investì Ryou che lì per lì credette di essere ritornato alla sfortunata sera di qualche settimana prima, serata nella quale aveva già avuto modo di essere colpito da qualcosa di simile in circostanze decisamente diverse.
Finito questo momento denso di flashback, Ryou notò che la sequenza di svenimento era la stessa.
Wow...magnifico...scriverò un libro: "L'arte dello svenire senza sfracellarsi il cranio per terra"...sempre che anche stavolta non batta la testa...Prima il blackout completo, poi i giramenti di testa seguiti da un magnifico tuffo ad angelo sul pavimento. Questa volta ci fu addirittura un valore aggiunto: gli occhiali volarono un paio di metri avanti al ragazzo, lasciandolo in uno stato di cecità, oltre che per la botta, anche per il fatto che senza di essi non vedeva praticamente nulla.
Comodo il pavimento...sarà forse per la mouquette?.....Ma che cosa sto dicendo!? Non devo perdere la testa: non sono morto quella sera, non morirò mica adesso...Quindi Ryou, ancora intento ad abbracciare il suolo, iniziò a bofonchiare parole con voce rotta e quasi soffocata. Non si capiva esattamente cosa dicesse. Preghiere demoniache? Maledizioni dirette a Shichijuni? Parole assolutamente prive di significato? Perlomeno, si sapeva che per il momento era ancora in vita.
Non ho voluto concluderla perché non sapevo se potessi farlo.
Se posso scrivere che sopravvive edito, altrimenti la lascio così.