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Leonis vi fideque domino!
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| Ho sempre pensato che Leorio rappresentasse il prototipo dell'uomo comune. Gon e killua hanno doti particolari, come afferma lo stesso maestro Wing nella saga della torre celeste, e provenengo entrambi da famiglie particolari ( e l'intero manga si basa molto sulla discendenza e la predistinazione, vedi tutti i parallelismi tra gon e ging, o il discorso che fa Silva alla madre di killua). Kurapika allo stesso modo deriva da una stirpe particolare ed ha il particolare degli occhi scarlatti che è un jolly da paura. Inoltre la sua storia lo rende unico e il desiderio di vendetta lo ha reso pazzo al tal punto da riflettere la cosa nel nen. Quindi essenzialmente più che di metodo di apprendimento, io parlerei di naturale evoluzione del personaggio in base alla propria storia di base. Lungo discorso su Leorio, che mi sono reso conto essere molto off topic e quindi ho messo in spoiler anche se non è spoiler, quindi chi vuole dilungarsi lo legga XD. Leorio, appunto, non deriva da nessuna famiglia particolare, ne ha poteri come occhi scarlatti o altro. E' un semplice cristo e questo suo " non essere raccomandato " che lo differenzia dagli altri tre personaggi, lo fa pagare pegno. Non per niente è il più grande ed anche il più lento nell'apprendere le cose. Allo stesso tempo però credo che l'evoluzione di Leorio sia la mia preferita, perchè appunto rispecchia più di tutti la realtà: in un mondo ipotetico in cui esame hunter e nen esistessero davvero credo che tutti noi potremmo al massimo essere un Leorio. E questo suo essere un uomo comune in un contesto sbagliato ( non per niente durante l'esame è del quartetto quello che più rimane sorpreso delle varie capacità degli altri e quello che più si ritrova a diventare hunter per culo ), lo rende un personaggio affascinante, unico nel suo genere, che è raro trovare negli altri manga shonen. Altrove ci si ferma a ragazzini di 14 anni che hanno superpoteri e girano per il mondo con cappelli di paglia invece di andare a scuola. Leorio no, è un ventenne con molti limiti ma attaccato alla realtà, e in questo c'è la scelta di fare il medico.
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