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Quest 196: Il gelsomino dei Baskerville

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Cilan
view post Posted on 19/3/2017, 21:56




Quest 196: Il gelsomino dei Baskerville

Mini Ark: Non si entra nel libro...dalla copertina!

Alaska Daemon
Holo
Marvin Cosades
Viola


Ambientazione

Repubblica di Padokia (studio di Evan Pryce)

Obbiettivo
Ripristinare il corretto finale del capolavoro "Il gelsomino dei Baskerville"
Trama
Il celeberrimo scrittore Evan Pryce ha chiesto aiuto per risolvere dei "disguidi" legati ad una trilogia di suoi libri.
Un giorno, il Signor Pryce ha ricevuto un biglietto minatorio in cui gli si intima che su 3 copie originali di suoi libri (un giallo, un romanzo rosa e un horror) è stato imposto del Nen di dubbia entità. A causa del Nen imposto, tutti coloro tocchino i libri vengono trasportati al loro interno e in ciascun libro sono state apportate delle modifiche di trama, che sarà necessario risolvere completamente per poter uscire dal libro e rimuovere il nen imposto su di esso.

Ricompense
Variabili

Era un'uggiosa serata primaverile nello studio di Evan. La pioggia batteva stancamente contro le vetrate delle finestre che si affacciavano sull'affollata strada Padokiana sottostante. Il palazzo dove si trovava il suo ufficio era nel centro città, e pertanto lo scritture era abituato ad essere disturbato dai classici rumori di una città affollata come quella di Padokia.
Lo studio di Evan era un piccolo trilocale: una stanza principale in cui c'era la sua scrivania in mogano, quattro poltrone di velluto rosso che attorniavano un basso tavolino di vetro e le due enormi librerie che si appoggiavano alle pareti laterali della sala. Una porticina sulla parete destra della stanza conduceva ad un piccolo bagno, mentre la porta che specularmente era sulla sinistra consentiva l'accesso ad un piccolo cucinotto con l'indispensabile per sopravvivere: un piano cottura, un frigo e un lavello.
Su una delle quattro poltroncine della stanza principale era poggiata una coperta tutta stropicciata: erano ormai giorni che Evan non tornava a casa ma restava a dormire nello studio, visto che i guizzi creativi arrivavano principalmente nel cuore della notte. Il "simpatico" scherzo di uno sconosciuto, tuttavia, rischiava di ritardare la consegna della bozza del suo prossimo libro.
Ci mancava pure questo idiota, come se non fossi già incasinato con le scadenze. pensò Evan mentre camminava nervosamente percorrendo in lungo e in largo quello studiolo di una quarantina di metri quadrati.
Avvicinatosi al tavolino di vetro prese in mano il biglietto che aveva trovato quella mattina e lo rilesse mentalmente.
"Ho applicato il mio tocco ai tuoi libri. Ora, qualunque cosa ne venga in contatto, sarà trasportata dentro di essi. La maledizione si romperà quando ripristinerai il corretto finale. MV."
Durante la giornata, Evan aveva potuto verificare, tramite il Gyo, che effettivamente del Nen era stato impresso in tre suoi volumi. Inoltre, il ragazzo aveva lanciato delle palle di carte contro i libri, per verificare che effettivamente qualunque cosa entrasse in contatto con essi sparisse nel nulla.
Se è vero quel che dice, saranno tutte finite all'interno dei libri.

Uno di questi tre libri, "Il gelsomino dei Baskerville", era aperto sul capitolo ventisette e si vedeva che alcune pagine erano state strappate.
Pensieroso, Evan continuò a camminare avanti e indietro, cercando di trovare una soluzione ad un problema che sembrava non averne.
Entrate in contatto con le pagine svolazzanti del libro di Evan, decidete voi come e dove. Quando succede, venite trasportati in una gigantesca villa (la descrizione al primo che posta) durante una serata mondana.
Siete già dentro l'abitazione, e attorno a voi tutti sono vestiti in modo estremamente elegante. Osservandovi, vi accorgete che i vostri abiti sono cambiati e anche voi siete formali quanto il resto degli invitati.


Edited by Cilan - 19/3/2017, 23:35
 
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view post Posted on 20/3/2017, 21:03
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Dopo aver... salvato il mondo o qualcosa del genere... Viola poté finalmente tornare su suoi passi ed abbandonare completamente qualunque contatto con sette varie. Era la sua occasione per sfondare diventando attrice.
Ho un lavoro da stuntman nel curriculum. Non è malissimo come partenza.
Prima di abbandonare definitivamente Pakodia, tornò nel negozio in cui aveva abbandonato il proprio cellulare, molti anni prima. Non fu sorpresa di ritrovarlo ancora lì, in bella mostra e in vendita a un prezzo esorbitante. Quello che si presentò come il nipote del proprietario che Viola aveva conosciuto le raccontò una qualche storia assurda spacciandolo per un cimelio di rara fattura.
Ma grazie, caro.
Visto che comprarlo le sarebbe costato quantità non giustificabili di denaro, decise che si sarebbe procurata un nuovo telefono comprandone uno completamente nuovo. Magari ultimo modello con la rete 4G, 300 messaggi e 200 minuti verso tutti.
Fu piacevolmente sorpresa di ritrovarsi di nuovo a passeggiare per le strade di una città normale, con persone normali. Niente strane entità sovrannaturali, niente caos o preoccupazioni: solo la comune e noiosa vita di tutti i giorni.

Acquistato il nuovo dispositivo, si fermò in un parchetto per aprire la confezione e provarlo per la prima volta. Stava per buttare nel cestino le pellicole di plastica all'interno della scatola del cellulare, quando notò che tutto intorno al cestino c'erano mozziconi di sigarette e lattine varie.
Questa è proprio Pakodia! Sporcizia a mezzo metro dal cestino.
Viola si alzò dalla panchina e raccolse qualche lattina per gettarla nel cestino, cercando di toccarle con meno superficie di mano possibile. Un giovane che passava di lì si avvicinò e cercò di aiutarla, parlando timidamente. Forse cercava di attaccare bottone in qualche maniera, per cui Viola ne approfittò per fargli fare gran parte del lavoro. Il ragazzo trovò anche della cartacce, fra cui quella che sembrava una pagina stampata perfettamente integra. La indicò a Viola, cercando di fare una qualche battuta che sul momento non comprese, anche se era abbastanza certa riguardasse gli abitanti di NGL e il loro concetto di cultura. Viola raccolse il foglio, e lesse poche parole mentalmente, per poi commentare:
Pagina 28 e 29... Spero che non finiremo per spoilearci il finale.
Pochi secondi dopo la mano di Viola fu pervasa da una violenta onda di nen: era certa di non aver mai sentito un'aura di quel tipo. Era incredibilmente pungente. Viola si sentì, nel giro di pochi attimi, trascinata come da una forza indescrivibile verso la superficie del foglio, sul quale era comparso un vortice di luce. Prima di essere totalmente trasportata via, fece in tempo a tirare un gancio micidiale al ragazzo, in quanto era convinta che il poveretto fosse in qualche modo complice di questi avvenimenti.
È YAE! È sicuramente colpa di quella troietta bionda! Sta cercando di coinvolgermi un'altra volta. Lei e il suo amico presunto ambientalista. Ma stavolta le spezzo un braccio e tanti saluti.

Come fosse passato un secondo, Viola si ritrovò seduta su di una comoda poltrona con massaggio vibrante, ai lati di un grande salone. All'inizio spaesata, non riuscì a cogliere tutte le sfaccettature dell'ambiente. C'era una musica leggera e dolce nell'aria, che proveniva da alcuni altoparlanti distribuiti in punti tattici delle pareti. La stanza era limpida e luminosa. A giudicare dalle dimensioni, si doveva trovare in una villa o un grattacielo. Sbirciando dalla finestra alle sue spalle, scartò al seconda opzioni.
Viola riprese finalmente contatto con la realtà, e si accorse che c'erano molte altre persone nella sala. Erano vestiti elegantemente, e per di più sembrano impegnati nel conversare e mangiare i gamberi offerti al buffet. Anche lei stessa portava un abito molto prezioso: indossava un vestito attillato color argento, con alcuni finimenti in oro: un abito moderno; sicuramente di marca. Tastandosi i capelli si accorse che erano incredibilmente in ordine, e nel farlo notò che portava svariati anelli preziosi alle dita. Aveva anche dei grandi orecchini, presumibilmente in oro per rimanere in tinta con il resto del vestito.
Le si avvicinò un signore distinto, che le offrì un bicchiere di vino. Viola sorrise:
Ben gentile, Sir.
Inizio a pensare che forse forse Yae non c'entra con tutto questo. È tutto troppo bello e ricercato per quella sciacquetta troglodita.
 
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view post Posted on 21/3/2017, 15:12
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Hunter
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Marvin si ritrovava disteso sul prato, la canna da pesca lasciata sulla riva del fiume come ogni buono stereotipo che si rispetti.
Quando il freddo iniziò ad essere più pressante, convenne che fosse arrivato il momento di dirigersi verso la città in cui si era costruito una bellissima casa grazie alle sue abilità: Padokia.
Camminò per un buon tratto sulla sponda del fiume mentre, preso dai suoi pensieri.
Marvin era così assorto nei suoi pensieri che non si rese conto del fatto che, tra un passo e l'altro, il panorama attorno a lui era cambiato.
Quando alzò lo sguardo, distratto dalla musica, notò di trovarsi in un posto di lusso, che aveva tutta l'aria di essere una villa.
Gente ovunque chiacchiereva compositamente, altri a mangiare gamberi.
Marvin rimase attonito per un momento ma, dopo una breve pausa di riflessione e di gestione delle proprie priorità, ritenne che la cosa più saggia da fare fosse unirsi ai magiatori di gamberi.
Muovendosi con passo felpato verso il buffet, notò che i suoi vestiti erano mutati. Aveva infatti un cilindro sulla testa, un monocolo (come aveva fatto a non notarlo prima?) e un elegante completo nero sopra una camicia di uno strano cieleste sfumato. Al collo una cravatta, anch'essa nera. Il tessuto sembrava particolarmente pregiato.
Insomma, era vestito in maniera molto raffinata, anche se forse un po' eccentrica; tuttavia mai tanto raffinata quanto quei gamberetti.
Dal buffet, potè osservare gli invitati e iniziò a rendersi conto di quanto fosse strano quanto stesse accadendo.
Aveva deciso di scacciare i pensieri prima, ma ora che il suo obbiettivo principale era stato compiuto non poteva rimandare i suoi dubbi: dove si trovava? come fu possibile entrare in una villa camminando sulla sponda di un fiume?
Ritenne, dunque, che valesse la pena analizzare il luogo in cui si trovava in maniera più profonda e notò che per qualche ragione gli abiti degli invitati sembravano fuori contesto, erano strani. L'intero luogo, l'intera faccenda sembrava essere sconnessa.
Un'illusione? Mi hanno teletrasportato da qualche parte? Che siano state rispettate delle condizioni a cui non ho fatto caso? Comunque se l'intento fosse stato smaccatamente offensivo, è probabile che le condizioni richieste fossero tali da render difficile non farmi notare nulla, inoltre con tutto il tempo che è passato potrei aver già subito danni...non lo so
Dunque il ragazzo attivò il Gyo e, sempre dall'alto del buffet, cercò di non farsi sfuggire il minimo movimento sospetto
 
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view post Posted on 22/3/2017, 11:19
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La primavera era un ottima stagione per rincasare a Neo Green Life, eppure Alaska preferiva continuare a viaggiare di continente in continente dal momento che aveva scoperto questa passione di scoprire città diverse e soprattutto dal momento che il suo portafoglio si era parecchio arricchito negli ultimi anni, da che era divenuta Hunter. Inizialmente lo aveva fatto un po' per gioco, poi, scoperto quanto fosse un lavoro remunerativo iniziò a farlo sempre più seriamente ed ora aveva messo da parte un bel po' di gruzzoletto da spendere appunto soprattutto in viaggi.
Era giunta a Padokia da qualche giorno e aveva già fatto amicizia con una ragazza che dormiva nella stanza di fianco alla sua, in un piccolo albergo nei sobborghi della città (nonostante i soldi non le mancassero era tuttavia solita ad alloggiare in alberghi a basso costo). Lucy, così si chiamava la biondina, le aveva chiesto se quella mattina l'avesse accompagnata in una lussuosa libreria a ritirare un libro e la ragazza dai lunghi codini rosa aveva acconsentito, nonostante i libri non fossero proprio una delle sue passioni, troppo pigra per ritrovarsi a leggerli! È il reparto al secondo piano le disse la ragazza e Alaska le fece cenno che l'avrebbe aspettata nel cortile, l'area più interessante della libreria, a suo parere. Ed effettivamente era proprio un bel posto così si ritrovò a camminare per quel cortile con i suoi grandi occhioni curiosi, fino a che un foglio di carta le svolazzò davanti al muso. Ma che diamine... se lo tolse dagli occhi, lo scrutò velocemente e resasi conto che fosse una pagina di un libro, la accartocciò e la gettò sul cestino che fino a poco prima era sicura di averlo visto a pochi passi alla sua destra e ora non c'era più; il foglio accartocciato finì dunque per terra, sotto gli occhi indignati di persone che fino a prima non erano sicuramente presenti. Ehm...scusate... ho sbagliato... ehm.. mira... ora raccolgo... fece timidamente Alaska guardandosi poi intorno. Ma dov era finita? E che ci facevano tutte quelle persone vestite in quel modo assurdo? E...Come cazzo sono vestita!!!? si sorprese ancora di più alzando la sua voce, interdetta dai suoi abiti che nulla avevano a che fare con il suo stile. La gente li presente continuavano a guardare sempre più male quella che davanti ai loro occhi appariva come una ragazzina maleducata.
 
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view post Posted on 26/3/2017, 20:49

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Holo si era nascosta in un cespuglio ormai due ore fa, e si stava stancando di non veder passare nulla tra gli alberi che si trovavano di fronte a lei.

Uff... eppure più avanti c'è un branco di cinghiali e questa è la strada verso il fiume... Uh!

Un cinghiale adulto avanzava tutto solo lungo il percorso verso il fiume. Holo si preparò al balzo, saltò avventandosi contro di lui e... venne colpita in faccia da una cartaccia e andò a sbattere contro un muro.

Ahia! Ma cos...

Ora si trovava tra un muro e una colonna di una grande sala. Notando con la coda dell'occhio qualcosa di diverso, si accorse di indossare abiti eleganti. Confusa, uscì da dietro a quella colonna e vide un sacco di gente vestita come lei.

Non ci posso credere...

Sempre più confusa, decise di restare immobile per qualche secondo. Non sentiva nulla di strano, a parte il brusio della gente che parlava e una musica leggera e dolce nell'aria, che proveniva da alcuni altoparlanti distribuiti in punti tattici delle pareti. La stanza era limpida e luminosa, quindi se ci fosse stato qualcosa di strano le sarebbe risultato estremamente facile notarlo.

beh dai... volevo mangiare e sono stata portata ad una festa con buffet. L'ultima volta non mi sono potuta godere il vino, quindi ringrazio la divinità a caso eccetto me che mi ha portato qui e ne approfitto.

Detto ciò, assaltò il buffet senza ritegno.
 
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Cilan
view post Posted on 29/3/2017, 18:34




Catapultati tutti nel cuore di una festa mondana, il gruppetto non passò di certo inosservato.
L'uomo che aveva offerto del vino a Viola si voltò, prese un bicchiere dal vassoio di un cameriere che sfrecciava lì vicino, e si presentò.
- Buonasera, signorina. Che piacere averla qui come ospite in questa "piccola festicciola"! Dopotutto, anche se non so il suo nome, una ragazza dai lineamenti così delicati è sempre un piacere per la vista.- fece lui alzando il calice di vino rosso per proporre un brindisi con lei.
- Il mio nome è Edward. Edward Baskerville.
Ma piuttosto che parlare di me...parliamo di lei, signorina....-
disse lui lasciando la frase a metà, cosa che presupponeva una risposta da parte della ragazza dai capelli blu.
Nel frattempo, Marvin attivò il Gyo per poter identificare qualche importante indizio sul dove si trovasse o il perché fosse lì. Purtroppo per lui, l'unica cose che poté vedere era il quantitativo esorbitante di cibarie che era presente sul tavolo del buffet, cosa che avrebbe potuto vedere anche senza utilizzare un'applicazione Nen. Mentre osservata il tavolo, Marvin notò una ragazzina che si strafogava di cibo (Holo).
Alaska, invece, se ne era appena uscita con una sbroccata tutt'altro che educata: gli invitati si allontanarono formando una sorta di spazio vuoto attorno a lei, per farla sentire a disagio.
Un uomo uscì dalla folla e domandò ad Alaska
- Si sente bene, signorina?- tendendo la mano verso di lei, in modo che potesse afferrare quella della donzella per potersi esibire in un baciamano da galateo.
L'uomo, all'incirca sulla trentina, indossava uno smoking nero lucido che gli calzava perfettamente: probabilmente doveva trattarsi di un abito fatto su misura. I capelli corvini incorniciavano il volto, arrivando poco più in alto delle spalle.
 
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view post Posted on 30/3/2017, 22:48
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L'uomo che aveva offerto da bere a Viola si soffermò un momento per intraprendere una conversazione. Viola lo squadrò un attimo con sorriso malizioso, e pensò che fosse un gentiluomo distinto.
Finalmente! Qualcuno che parla la mia lingua. C'è stata una deplorevole carenza di attenzioni nei miei confronti ultimamente.
Il piacere è mio, signor Baskerville.
Viola intonò beffarda l'ultima nota. Si sentiva finalmente in un luogo a lei congeniale.
Porse la mano libera a Baskerville, affinché la aiutasse ad alzarsi. Una volta in piedi, afferrò il braccio dell'uomo incrociandolo con il suo.
Sarà mio diletto farle compagnia per qualche minuto, signore.
Questo è oro puro. Potrebbe portarmi a conoscere fino alle vette più alte della società di buon gusto. Forse è solo il sogno di una ragazza di campagna, ma non vale la pena lasciarsi sfuggire l'occasione di fare due chiacchiere.
Dimenticandosi totalmente di capire come si fosse ritrovata in quel luogo, era ormai decisa a godersi la festa.
Viola sorrise a Baskerville mentre sorseggiava il vino e faceva un paio di battute riguardo un paio di soprammobili, a suo dire di cattivo gusto. Spinse l'uomo affinché la accompagnasse a fare un piccolo tour del salone.
Mi chiamo Viola. Mi piacerebbe poter dire di essere una duchessa, ma temo che le mie proprietà non superino il valore di uno di questi bei quadri.
La storia della fanciulla povera funziona sempre.
Di professione faccio l'attrice e la stuntman, e a tempo perso salvo il mondo da minacce cosmiche. Oh, non faccia quella faccia: è tutto vero, anche se è una storia buffa alla fine.
Recentemente sono stata in vacanza presso un ridente paesino presso la montagna di Pakodia. Forse la conosce: posto simpatico; la compagnia un po' meno.

Interruppe il discorso per approfittare di un cameriere che le passò accanto. Appoggiò infatti il bicchiere ormai vuoto sul vassoio e lo rimpiazzò con una tartina. Era ottima.
Dovrei fare i complimenti al padrone di casa per il buffet. Oh, a proposito...
Viola si staccò da Baskerville e assunse un tono di voce più pacato.
Signor Baskerville, temo di doverle una confessione. Temo di non essere una degna ospite di questa villa, in quanto sono una imbucata.
Sarebbe così gentile da indicarmi l'ospite che ci ha regalato questa bellissima festa?
 
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view post Posted on 2/4/2017, 12:39
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Hunter
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Non notando nulla, se non una ragazza intenta a mangiare il buffet, Marvin si inquietò: la situazione risultava sempre più strana e imprecisata.
Chiuse gli occhi, cercando di capire se avesse ancora la facoltà di comunicare con il suo asciugamano, e notò che ciò fosse ancora possibile. Essendo fondamentalmente proiezione di se stesso, comunque, non perse tempo nel domandargli cosa ne pensasse di quanto stesse accadendo.
Il ragazzo ritenne di non aver voglia di socializzare con gente che poteva benissimo non esistere, decise quindi prendere una manciata di gamberetti ed esplorare l'edificio alla ricerca di qualche inidizio.
Nel far ciò, piccoli pezzi di asciugamano cadevano qua e là dissemindandosi poi per tutta la sala, in modo tale da non farsi sfuggire nessun dialogo e nessun indizio. Percorse dunque tutta la sala, passò tra le persone e mise addirittura un pezzo di asciugamano sul vassoio di un cameriere con la scusa di prendere dello champagne (che poi bevve). E con la scusa di posizionare un altro pezzo di asciugamano, bevve ancora. E ancora.
Il risultato fu che finì unpo' alticcio, ma non abbastanza da fargli fare brutte figure. Stava ancora per bere quando una voce gli disse
Guarda che forse devi guidare, non sappiamo dove siamo. - era il suo asciugamano, come sempre saggio e cosciente.
Fosse stato un pensiero spontaneo, probabilmente non lo avrebbe assecondato, ma dato che veniva da se stesso-ma non da se stesso, non proseguì nel bere con il risultato di rimanere sufficientemente cosciente per gli avvenimenti futuri.
Decise quindi di prendersi una boccata d'aria e vise Alaska.
Fece per salutarla, ma si accorse che era presa nel litigare con qualcuno o altro di non ben precisato.
Rimase a guardare, mentre nella sua testa tutte le conversazioni che si stavano consumando all'interno rimbombavano: se qualcuno avesse detto qualcosa di interessante, probabilmente se ne sarebbe accorto.
 
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view post Posted on 2/4/2017, 13:27
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Si sente bene, signorina? un ragazzo emerse dalla folla e protese la mano ad Alaska, in un fare antico che prevedeva il baciamano che la ragazza non comprese affatto, limitandosi quindi ad arrossire terribilmente cercando di non mostrare più quella volgarità che le era appena uscita. Oh si, scusi...credo... farfugliò qualcosa tenendo gli occhi puntati su di lui. Non sapeva cosa dire, non capendo in che situazione si era andata a trovare. Perché improvvisamente la biblioteca non era più come doveva essere? Perché ora era dentro un salone pieno di gente vestita in quella maniera così assurda (ai suoi occhi)...?
Con la coda dell'occhio vide Viola in compagnia di un altro uomo e più o meno le due ragazze parevano nella stessa situazione, due pesci fuor d'acqua. Eppure la ragazza dai capelli corti pareva essere piuttosto spigliata e ciò fece pensare subito Alaska, la quale capì essere probabilmente soggetta a del Nen. Un'illusione...? Oppure era stata teletrasportata in un altro luogo...? Forse qui stava succedendo qualcosa di strano e Viola era giunta per indagare, così come magari altri Hunter. La vide civettare un poco con quell'uomo, probabilmente per indagare su qualcosa, e anche se Alaska non sapeva minimamente su cosa si dovesse indagare, decise di "aiutarla". Si ricompose tossicchiando, poi strinse la mano del ragazzo davanti a lei, in maniera da presentarsi. Piacere, sono...Canada, Canada Angel... fece trovando cosa buona inventarsi un altro nome. Chiedo scusa ma ho appena litigato con una mia cara amica per cui ero un po'...ecco... beh sì, insomma...si è visto!!... fece grattugiandosi nervosamente la nuca. Sorrise ancora lievemente imbarazzata e in quel momento avrebbe trovato soluzione migliore ghiacciare tutti i presenti e darsela a gambe. Ma c'era sicuramente qualcosa di losco su cui indagare... Tu...ehm...Lei è...? chiese poi guardandolo dritto negli occhi. Aveva l'abitudine di dare del tu a chiunque, specie se coetaneo, ma preferì questa volta andare con più precauzioni rivolgendosi in modo più formale. Nel frattempo cercava di tenere sott'occhio Viola, la sua unica speranza lì dentro.
 
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view post Posted on 2/4/2017, 15:47

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Holo continuò a mangiare e bere beatamente, approfittando dei camerieri che si trovavano di passaggio per chiedere informazioni completamente casuali.

Scusi, quello cos'è? Bacon? È buonissimo!

Forse però un po' troppo unto e salato, meglio smetterla di mangiarlo.

Ne fermò un altro.

Scusi, questo cosa sarebbe? Prociutto? Ah, no, prosciutto? Che pronuncia strana... ma è ottimo!

Sul pane poi ci sta una meraviglia.

Prese poi qualche tartina, che tuttavia non trovò di suo gradimento tanto quanto gli affettati.

Ehm, mi scusi... grazie!

Disse, fermando un cameriere per prendere un pezzo di stoffa dal suo vassoio. Si pulì la bocca e lo gettò in un cestino. Fece la stessa cosa con molti altri pezzi di asciugamano di Marvin, ogni volta che addentava qualcosa che le sporcasse le labbra.

Che bello potersi finalmente godere questo tipo di feste...
 
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Cilan
view post Posted on 2/4/2017, 23:12




Evan continuava a camminare avanti e indietro per cercare una soluzione al problema, quando il libro si illuminò quattro volte, rapida successione.
Riconoscendo che la strana luce era la stessa che il tomo emetteva quando qualcosa entrava al suo interno, ma al contempo essendo certo di non avervi gettato nulla, Evan giunse alla conclusione che qualcosa (o qualcuno) doveva aver urtato le pagine che erano state strappate.
Speriamo che le pagine abbiano investito delle persone intelligenti.
Potrebbe essere tragicomico affidare la salvezza della mia opera nelle mani degli stolti.
Evan era infatti ignaro del fatto che Marvin fosse all'interno del suo libro.
Recuperato un ventilatore dalla stanza vicina, Evan lo accese alla minima potenza, e lo utilizzò per sfogliare le pagine del libro senza toccarle: dopo una rapida ispezione, l'autore notò delle chiare discrepanze nel capitolo 27.
- Ma come...Questo non dovrebbe essere così...e nemmeno questo!
MV, se ti metto le mani addosso ti ammazzo, hai fatto un macello!-
sbottò Evan lanciando il ventilatore contro la parete.
Resosi conto di aver quasi distrutto la sua unica possibilità di essere aggiornato su quanto accadesse nel libro, il ragazzo si fiondò a recuperare il ventilatore per rimetterlo in funzione.
Una ragazza coi capelli...blu? Una ragazzina con delle orecchie da animale? Oh cielo, il mio capolavoro si sta trasformando in una di quelle porcherie fantasy scritte da R.J. Kowling!
E....un tizio con un asciugamano? Aspetta un momento, questa descrizione mi è familiare...

- MARVIN!- urlò Evan, parlando di nuovo da solo.
Preso in mano il suo cellulare, il ragazzo cercò il numero di Marvin, certo di averlo in rubrica: dopotutto, i due avevano partecipato alla sedicesima rifondazione del Ragno dopo la ventiduesima morte di Lucyan avevano dei trascorsi in quanto membri del Geney Ryodan.
Trovato il numero, Evan lo chiamò.
Quanto segue dà per scontato che Marvin risponda.

- Sto parlando con Marvin, Marvin Cosades?
Sono Evan, la zampa numero due. E tu sei nel mio libro.-


Nel frattempo, nella lussuosa villa dei Baskerville...
Edward Baskerville ascoltò con attenzione quanto la giovane Viola aveva da dirgli. I suoi occhi grigi fissavano Viola con uno sguardo quasi penetrante: se non avesse avuto un certo caratterino, sicuramente si sarebbe sentita intimorita da tale sguardo. Edward avrà avuto una cinquantina d'anni, ma ne dimostrava almeno una decina di meno: i capelli perfettamente tinti di nero, la presenza di rughe appena accennate e lo stile elegante ma moderno gli consentivano di svecchiarsi notevolmente.
- Non si preoccupi, sono sicuro che al padrone di casa non dispiacerà affatto una compagnia così piacevole.
E lo dico con certezza perché il padrone di casa sono io, ahahaha!-
ridacchiò lui sorseggiando il vino.
- Ma piuttosto, una così graziosa signorina non sarà mica venuta all'annuale "Ballo di beneficenza dei Baskerville" tutta sola?- continuò lui.
Mentre tutto questo accadeva, l'unica cosa che Marvin ottenne spezzettando il suo asciugamano ovunque, fu la sensazione di strusciare contro le labbra di Holo (più e più volte) per poi essere buttato nei rifiuti.
[Qui si inserisce l'eventuale risposta di Marvin alla telefonata di Evan]
La ragazza dalle simpatiche orecchie da lupo, invece, si era gettata sul buffet come se non mangiasse da settimane. Tanto incuriosito quanto preoccupato, un cameriere le si avvicinò e le chiese
- Il buffet è di suo gradimento, signorina? Vuole che la porti a complimentarsi con lo chef? Non abbiamo mai visto qualcuno mostrate tanto apprezzamento per i suoi piatti!-
Mentre Marvin soffriva le pene di un rifiuto e Holo veniva eletta a critico gastronomico, Alaska, o meglio, Canada fece la conoscenza di Connor Baskerville.
- Il mio nome è Connor Baskerville, incantato.- disse lui facendo un inchino.
- Ma non darmi del lei, dammi pure del tu. Sono il figlio del grande Edward Baskerville, ma non sono così importante da doversi rivolgere a me in terza persona, ahahah!
Cosa ti ha portato all'annuale "Ballo di beneficenza dei Baskerville", cara Canada?-


Edited by Cilan - 3/4/2017, 12:33
 
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view post Posted on 4/4/2017, 20:51
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Baskerville rispose alla domanda di Viola con quella che lei percepì essere una venatura di sarcasmo mista a soddisfazione. L'uomo era infatti lo stesso ospite della festa.
Viola raggelò brevemente, come sensazione naturale; cercò di nasconderlo mostrando un largo sorriso e abbassando gli occhi. Forse era riuscita anche ad arrossire leggermente le guance.
Eh come no. Talmente banale che potrei mettermi a cercare Cenerentola in questa stanza e trovarla. Uffa; non so se riuscirò a sembrare non seccata ora.
Ahahah strabiliante. Credo di aver avuto una probabilità su qualche centinaia di scegliere proprio lei come compagno di ciarle serali.

Baskerville proseguì con le sue domande, stavolta chiedendo se fosse in compagnia.
Viola lo fissò con aria noncurante.
La prego. Non mi venga a parlare di uomini in questo momento. Come le stavo accennando, la mia vacanza presso Pakodia è stata rovinata da una cattiva compagnia. C'erano un ragazzotto piuttosto sciocco che non mi ha mai rivolto la parola,
oltre al fatto che probabilmente era mentalmente "poco sviluppato". Poi un tizio sfigatissimo convinto di essere una specie di personaggio dei fumetti, e ancora un uomo molto ben messo -se capisce cosa intendo- ma che purtroppo era uno stronzo. Ho dovuto colpirlo con una roccia per calmarlo. Oh, e non parliamo delle donne: c'era una biondina...

Viola si fermò un momento. Si stava rendendo conto di star parlando ininterrottamente da quasi un minuto con discreta foga, oltre al fatto che aveva detto una parola scurrile.
Oh merda. Se questo scopre che adoro lamentarmi a caso mi lascia qui con il primo lord centenario che trova.
Si ricompose un attimo, appoggiando la mano sulla spalla di Baskerville.
Sono costretta a chiedere nuovamente il suo perdono, e fare ancora leva sulla sua pazienza. Mi perdoni per l'eccessivo parlare: magari a lei non interessa così tanto.
Per farla breve... Sono sola.


Viola si guardò un po' intorno. Le parse di vedere Alaska dall'altra parte della stanza, ma in questo momento non considerò opportuno approfondire. Approfittò della canzone che stava per iniziare per chiedere a Baskerville:
Vogliamo ballare? Ho qualche domanda anche io, se permette.
Ridacchiò.

Complice la sua provenienza rurale, Viola non aveva mai imparato a ballare e forse pensò che quella sarebbe stata l'occasione giusta. In qualunque caso, fu disastrosa.
"Baskerville". È un nome che ho già sentito, credo. Come avrà intuito, caro Edward, sono nuova di queste parti. Ovviamente la conosco di fama, ma altrimenti perché sarei venuta alla sua festa se non per saperne qualcosa di più?
Mentì Viola.
Ora, non so quale tremenda opinione si sia ormai fatto di me, ma mi conceda un'ultima domanda prima di cacciarmi dalla festa.
A cosa è dovuta questa "piccola festicciola"? Beneficenza? Di che tipo?


Edited by Waitile - 4/4/2017, 23:25
 
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view post Posted on 5/4/2017, 15:36
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Il mio nome è Connor Baskerville, incantato. si presentò il ragazzo con fare educato che tutto sommato non dispiacque alla ragazza, che sorridente ritrasse la sua mano, mentre lui si apprestò ad un inchino, cosa che fece pure lei di rimando. Ma non darmi del lei, dammi pure del tu. Sono il figlio del grande Edward Baskerville, ma non sono così importante da doversi rivolgere a me in terza persona, ahahah!
Cosa ti ha portato all'annuale "Ballo di beneficenza dei Baskerville", cara Canada?
continuò il ragazzo dimostrandosi sempre più gentile cosa che fece subito pentire ad Alaska di essersi presentata con un nome fittizio, e per questo motivo al sentirsi chiamare con il nome falso, si senti trasalire da una spiacevole sensazione.
Cosa l'aveva portata al Ballo di beneficenza?... Veloce la giovane Hunter riuscì a dare una risposta che effettivamente pareva molto veritiera. Sono stata costretta dai miei genitori a venire a questo ballo in modo che potessi in qualche modo, divenire...ecco... un po' poi femminile e aggraziata... sorrise infine timidamente.
Ma tu quindi sei il figlio dei ... baskerville, i proprietari di questo meraviglioso posto!? fece poi mordendosi il labbro inferiore. Ma proprio uno dei proprietari doveva incontrare, con tutte le persone che c'erano?
Potrebbe sembrare una domanda stupida ma vabbè, la faccio ugualmente...Tu come mai sei qui...?... chiese osservandolo bene.

Edited by -michelle - 6/4/2017, 16:01
 
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view post Posted on 5/4/2017, 18:59

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Holo si stava godendo beatamente il banchetto, mangiando e bevendo, quando venne avvicinata da un cameriere che le propose di andare a conoscere lo chef.

In un'altra occasione gli avrei detto "Intende dire che non ha mai visto nessuno mangiare tanto quanto me?" guardandolo male, ma sono proprio di buon umore.

Deglutì e disse:

Certo, certo! Mi può portare lei dallo chef?

Mentre si incamminavano finì un bicchiere e lo posò assieme ad altri, passando vicino ad un tavolo.

I complimenti vanno fatti anche a voi, un servizio impeccabile!

Giunta nella cucina, notò che non stonava affatto col resto della sala. Anche questa era lucidata a puntino nonostante da lì fosse uscito cibo per un esercito, e le pile di piatti erano tutte pulite. Era evidente che la squadra fosse molto affiatata e ben organizzata. Su altri tavoli, invece, decine e decine di piatti e vassoi erano già pieni e pronti ad uscire. L'unica cosa non lucida e splendente lì era proprio lo staff, palesemente provato, ma che lavorava ancora di buona lena.
Il cameriere che l'aveva portata lì andò dal capo chef e lo portò da Holo.

Salve! Sono qui per farle i complimenti per i prelibati piatti che avete portato di là fin'ora! Li ho assaggiati tutti, erano uno più buono dell'altro!
E solo entrando qui in cucina si nota come lo staff è ben organizzato, ancora complimenti!


Disse, sorridendo per tutto il tempo.
 
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view post Posted on 6/4/2017, 13:00
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Stanco di origliare, Marvin fece per andare a parlare con qualcuno. Era stanco di attendere e non vedeva come le cose potessero migliorare restando fermo ad ascoltare quel che diceva la gente.
Certo, avrebbe potuto comprendere il contesto in cui era immerso stando fermo ad analizzare la situazione, ma i gamberetti e l'alcool lo avevano fatto indugiare troppo per i suoi gusti.
Fortunatamente arrivò una chiamata che risolse ogni suo dubbio
Sto parlando con Marvin, Marvin Cosades?
Sono Evan, la zampa numero due. E tu sei nel mio libro.-
disse la voce dall'altro lato della cornetta.
Marvin ebbe bisogno di qualche secondo per realzizare di chi fosse la voce, come fosse possibile che un cellulare prenda all'interno di un libro e altre quisquiglie di questo tipo, e dopo aver trovare una spiegazione logica e scientifica a tutti isuoi dubbi, ritrovò lucidità e rispose
Mi sai dire come uscire da questa situazione? Pare complicata. Nel dubbio non tocco niente...oppure c'è qualcosa che vuoi che io faccia?
Attese una risposta e rimase ad ascoltare le conversazioni di tutti tramite l'asciugamano disseminato per tutta la villa. Avrebbe atteso istruzioni da Evan, e poi si sarebbe mosso.
 
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