Trickster •••••••• - Group:
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| Come si era precedentemente aspettato, all'animale non piacque l'offerta data. Nel frattempo la guardia cominciava a riprendere i sensi.
Starà meglio? Non sembra...
Avvenne uno sviluppo imprevisto. L'uomo offrì e implorò al ragazzo di ucciderlo con la sua pistola, prima che la madre del cucciolo fosse arrivata, confermando così il sospetto di K'.
- Ma... aspetta... -
Rimase spiazzato dalla situazione, quello che gli stava chiedendo lo metteva in grande difficoltà: lui non voleva ucciderlo, non voleva che morisse, specialmente non voleva che lui morisse, figurarsi ucciderlo con le proprie mani. Era ancora speranzoso che potesse esserci un'alternativa, una salvezza per entrambi. Ma più cercava dentro di sé una soluzione, più quella speranza svaniva, si spegneva e più il tutto si faceva nero. Cambiò nuovamente espressione, vedendo la sua condizione peggiorare: il volto pallido del disperato lacrimava sangue, tremava tanto. Non c'era nulla di naturale nella sua condizione.
- Io non voglio... -
Doveva fare i conti con la cruda realtà, doveva ammetterlo: non c'era salvezza. Era già tutto deciso. Anche stavolta, non avrebbe salvato nessuno. La morte della guardia sarà solo l'ennesima aggiunta al suo già enorme peso, i suoi sforzi nuovamente nullificati. Si sentiva nuovamente sotto scacco da parte del mondo, un avversario più grande e più potente di lui.
- Va bene.... da' qua...! - liberatosi da quel limbo eterno e pieno di dubbi, impugnò la pistola.
Mi dispiace. Non posso salvarti. Ma non posso neanche abbandonarti, non mi tirerò indietro.
- Mi dispiace. - Furono le sue parole, prima che il proiettile trafiggesse la fronte della guardia. K' abbassò l'arma, tenendola con una mano. Spostò lo sguardo verso il demonietto, cominciò a stringere l'impugnatura sempre più forte. La pistola infine venne avvolta dalle fiamme della brace ancora accesa, che si stava consumando con essa.
Voleva avere più tempo, ma non ce l'aveva. Era in pericolo e doveva andarsene, lasciando il cadavere della guardia senza neanche una degna sepoltura, senza notificare l'accaduto al villaggio. Girò i tacchi, cercava nel taschino i suoi paia d'occhiali da sole. Con quelle indosso si allontanò infine dall'accampamento, prendendo la direzione per raggiungere il gruppo.
La camminata in solitudine gli dava da pensare. Il suo volto era mono-espressivo per tutto il tempo.
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