Quest 193: Scontro ai piani alti; Il lottatore "perfetto" si fa avanti?

Alaska aveva ricevuto ancora una volta una chiamata da parte dell'associazione Hunter per indagare e soprattutto porre fine agli attentati della Torre Celeste. Supponendo che pure Grey fosse stato convocato decise di chiamarlo così da darsi appuntamento all'Arena. Sapeva che dovevano recarsi al 150 imo piano quindi gli diede appuntamento direttamente davanti all'entrata del salone in cui sarebbero poi dovuti entrare. Aspettò li qualche minuto e poi Grey arrivò e così entrarono nella sala che era deserta, fatta eccezione di una ragazza che li fece accomodare. Alaska si guardò per un attimo intorno poi fece cenno all'amico di sedersi su delle sedie poco distanti dalla ragazza.

-non ti preoccupare dave-kun... poi le spiegazioni servono <3-

Subito dopo si presentò loro un omone che li intimò a seguirlo e la ragazza, prima di alzarsi in piedi si guardò intorno. Nell'aula c'era solamente lei e Grey, per cui comprese che il lavoro spettava farlo solo da loro due. Possibile che non erano stati chiamati altri Hunter o simili? O avevano accettato solo loro due? Alaska fece spallucce e si apprestò-come Grey- a seguire l'uomo, sperando che il lavoro non fosse così pericoloso come avrebbe pensato. Erano solo loro due conto chissà quante altre persone... oppure qualcun altro li avrebbe aspettati nella zona in cui il tipo li stava accompagnando? Hey, non ho mai visto questa parte...Wow, siamo dietro le quinte!!! fece la ragazza sottovoce a Grey, quando i tre stavano percorrendo corridoi e zone adibite solamente al personale dell'Arena Celeste. Alaska si guardava intorno eccitata mentre osservò che mano a mano che proseguivano, il posto si faceva sempre più sorvegliato da grossi uomini vestiti tutti uguali. Infine giunsero nella sala computer dove aspettarli vi era una persona, il direttore del 150° piano, che vedendoli andò loro incontro con un bel sorriso che Alaska ricambiò. Oh, Grey ed Alaska. Sono felice di vedervi, ma perdonatemi se non mi lascerò andare ai convenevoli del caso. C'è un motivo se vi ho fatto chiamare qui oggi entrambi, in particolare ricorderete l'ultimo vostro incontro coni lottatori impazziti, con quell'androide che ha provato ad attaccarvi. Ebbene, dai resti di quell'androide siamo riusciti a ricavare l'ubicazione del suo creatore, o almeno è quello che presumiamo. Poiché siete stati voi a mettere k.o.quella scatola di latta, e sempre voi tempo prima avete contrastato quei lottatori impazziti,credo siate le persone migliori a cui chiederlo.

Vorremmo condividere con voi l'ubicazione del nemico, cosicché voi la raggiungiate e chiudiate una volta e per tutte questa questione, Naturalmente so che i rischi sono alti, ma sono certo che due lottatori esperti come voi, possano sbrigare la faccenda senza intoppi. Naturalmente sarete ben ricompensati, oltre ad avere l'occasione di vendicarvi su chi vi ha fatto passare per dei criminali. Allora cosa mi dite? disse tutto d'un fiato senza quasi respirare.
Alaska che aveva annuito ad ogni parola si dimostrò subito volenterosa del nuovo incarico, anche perché tutti questi "cloni" non le andavano proprio a genio. E fra l'altro, stando a quel book, pure lei -e Grey- erano stati fatti copiati/clonati come il vecchio maniaco e Miko...

Appena accettato l'incarico i due ragazzi vennero subito affiancati da un tipo bassino e occhialuto, dall'aria buffa, così come nei modi. Spiegò loro di aver trovato dei legami fra l'androide del vecchio e un'aria tecnicamente abbandonata della Torre. Alaska si sorprese nel sentire che una zona era abbandonata, ma preferì non esporre la sua perplessità al riguardo, continuando ad ascoltare le parole del "nerd".
Subito dopo i due vennero condotti fra il 99° e 100° piano, davanti ad una vecchia porta a due ante.
In pratica ci siamo solo noi due... fece Alaska con uno sbuffo, notando che l'uomo si allontanò subito da loro. Possibile che non erano stati chiamati altri Hunter in supporto? Entriamo allora Grey...Pronto? fece Alaska appoggiando prima la mano destra sulla porta.



Poi aprì la porta entrò di un paio di passi e rimase poco più in là a guardarsi intorno perplessa più che mai. Hey ma pare un ring!...Cioè, lo è!!! esclamò voltandosi verso l'amico. E quelli cosa sono? disse indicando le capsule dall'altra parte della stanza. Potevano rinchiudere dei corpi umani?

Grey optò per proseguire per la strada è quindi di non soffermarsi su quelle che parevano celle, al contrario della volontà di Alaska che avrebbe preferito capire cosa esse contenessero. Se ci fossero stati questi "cloni" li avevano dunque trovati e avrebbero potuto distruggerli. Ma Grey preferì andare oltre e la giovane non fece alcuna piega e lo seguí silenziosamente.
Avvicinandosi alle celle Alaska notò che una di essa era contrassegnata da una luce di colore diverso rispetto alle altre. Curiosa lesse anche dei numeri ma Grey nel frattempo si era allontanato molto e quindi aumentò il suo passo e lo raggiunse dove si era improvvisamente fermato, davanti ad una porta dove da delle finestrelle si poteva sbirciare al suo interno. Vi erano dei computer ma soprattutto un uomo, una sorta di scienziato pazzo pensò Alaska, davanti ad un tavolo operatorio, in cui vi era adagiato un corpo umano.
Grey tentò subito di aprire la porta Sshhh che fai? esclamò sottovoce la ragazza che senza dubbio non voleva farsi vedere da quel tipo dai lunghi capelli bianchi. Oh, miei poveri piccoli,quei bastardi vi hanno fatto molto male, ma finalmente sto per finire di ripararvi tutti quanti! Ma non temete, la prossima volta che verrà qualcuno a disturbare la mia ricerca assaggerà la potenza della mia F.R.A.N.
Cos è FRAN!??? fece la ragazza guardando perplessa l'amico. Ma soprattutto, Che facciamo ora?! domandò tornando a guardare l'uomo, mentre teneva la sua Aura azzerata per non farsi sentire. Poi fece cenno a Grey che lei sarebbe entrata silenziosamente e avrebbe tentato di bloccarlo congelandolo. Coprimi le spalle!! gli disse avanzando silenziosamente verso il vecchio scienziato pazzo. Se fosse riuscita ad avvicinarsi indisturbata avrebbe usato il suo Ice's Body, per congelare l'uomo. Ce l'avrebbe fatta? O Grey sarebbe dovuto intervenire per salvarla?

Grey decise di seguire Alaska, probabilmente capendo che da "spalla" non avrebbe potuto fare, e forse notando che la ragazza non sarebbe stata troppo in pericolo, dal momento che il tizio dai capelli bianchi pareva non essersi accorto della sua presenza. Purtroppo però, ad un passo da lui, Alaska fu scoperta dal corpo giacente sul tavolo che lei riconobbe subito in Haido, un ragazzo che fra l'altro non vedeva da un sacco di tempo. Lo "scienziato" fu così allarmato, riuscendo a scappare richiudendosi nel laboratorio e lasciando i due ragazzi a combattere contro l'Haido-androide, che sprigionò subito del fumo. Alla ragazza venne naturale tossire, poi si schiarì la voce Grey, dobbiamo raggiungere lo scienziato! esclamò mentre dei rumori meccanici iniziarono a farsi sentire da sotto il ring.
Alaska iniziò a ghiacciare l'area intorno all'androide, lasciando una "stradina" libera che da Grey si muoveva in direzione della porta dove al di là si era rinchiuso lo scienziato. Il piano di Alaska -che sperava fosse capito e approvato dall'amico- era quello che lei avrebbe tentato di contrastare Haido lasciando tempo e modo a Grey di arrivare dallo scienziato.

FASE DI ATK


Alaska tirò dunque fuori la sua spada la quale diventò completamente di ghiaccio dopo qualche istante e a doppia lama, è con essa di scagliò contro Haido, sapendo benissimo che quell'Haido non era affatto quel ragazzo che aveva conosciuto, ma una sua specie di clone. Quindi non aveva remore o rimorso alcuno a combattere e distruggere quell'avversario.

Grey abbassò lo sguardo al pavimento per notare la stradina che la ragazza aveva lasciato per lui, eppure non decise di assecondare il volere dell'amica, preferendo aiutarla a mettere fuori gioco l'androide colpendolo con un pugno carico di Kou. Non serve dividerci, ci libereremo di lui e dopo andremo da quel pazzo. le disse dopo che l'avversario cadette a terra inerme. Solitamente ad Alaska il fatto di restare insieme e non dividersi era la soluzione che preferiva e che sempre avrebbe voluto adottare, eppure in quel momento aveva preferito che l'amico avesse ascoltato il suo volere di proseguire lui da solo (almeno per il momento), soprattutto quando dal laboratorio uscì il vecchio con il fantomatico Fran. Se Grey non si fosse messo in mezzo al suo combattimento forse sarebbe riuscito a fermare l'attivazione del mega robottone che si stava parando davanti ai loro occhi...
E' giunta la vostra fine! FRAN falli a pezzi! urlò il nemico mentre Alaska deglutì tenendo ben salda la sua arma. Non disse una parola ma era abbastanza comprensibile il suo terrore nel trovarsi davanti ad un avversario del genere. Ma non si perse d'animo, strinse la spada che era ancora congelata fra le sue mani e appena vide il robot librarsi in aria, saltò verso di lui, pronto a colpirlo sulle ali e poi anche sul ventre, con la seconda lama creatasi già in precedenza. Questa volta però caricò di Sho e di In in maniera da darsi ancora più potenza.


FASE DI ATK


Poi con la coda dell'occhio cercò Grey. Cosa stava facendo il ragazzo?

Pensavo d'essere io quello spericolato esclamò Grey buttandosi all'attacco pure lui, e facendo sorridere ilare la ragazza, nell'avere sentito quelle parole. Effettivamente non era proprio da Alaska essere così spericolata!
I loro colpi ebbero un grande effetto sul robot e la ragazza rimase alquanto stupita ed ovviamente molto felice di costatare ciò. Ma non era l'unica fra i presenti ad essere rimasta sorpresa della debolezza di FRAN, anche il vecchio infatti sgranò gli occhi perplessi ed iniziò poi a lamentarsi Non è giusto, stanno imbrogliando. Non c'è altra spiegazione. FRAN dovrebbe essere invincibile, non possono mandare mesi e mesi di lavoro in fumo così facilmente, non possono..... Grey parve ignorare quelle parole dal momento che non ascoltandole decise di parlarci quasi sopra, spronando la compagna a dare il massimo di sè per concludere lo scontro. Grey però non fu più rapido di FRAN ad attaccare, e alla fine nemmeno Alaska, e così i due giovani dubitano l'attacco dell'androide, che prolungò le lame delle sue "braccia" e tentò un affondo ad entrambi.

FASE DI DIFESA


Ora tocca a noi!!!! esclamò Alaska ricatapultandosi nuovamente contro l'avversario.

FASE DI ATK


Alaska caricò di nuovo un'attacco, questa volta mettendoci tutta la sua energia e per questo motivo, dopo aver tentato di colpire l'avversario con due fendenti ghiacciati nel petto del robot, balzò all'indietro e richiamò il suo lupo per un eventuale aiuto che le sarebbe servito per difendersi. Fu così che nel ring apparve un maestoso lupo di ghiaccio.