Nanashi continuò a fissare il ragazzo, forse i suoi sentimenti erano davvero puri.
Forse meritava di essere aiutato.
Ma il mondo era crudele e ingiusto, la formichimera lo sapeva bene. Per questo quando Marat le rispose in modo sincero, travolto dalla rabbia verso quelle ingiustizie che aveva subito e continuava a subire non vacillò, non si commosse.
Gli umani erano tutti uguali, ognuno di loro aveva un lato oscuro, solo che alcuni di loro sapevano nasconderlo meglio di altri.
Nanashi incrociò le braccia con l'intenzione di replicare quando l'odore pungente che percepì iniziò a saturare la stanza, Fyro aveva iniziato a
mutare, urlò attirando l'attenzione di tutti i presenti, come se il suo corpo fosse stato avvelenato iniziò agitarsi con una forza in corpo disumana; scaraventò Faith che era quella più vicina a lui e incrociò lo sguardo con la ragazza che si paralizzò.
Si scagliò contro di lei a una velocità tale da non permetterle di capire cosa stesse accadendo, ma Marat fortunatamente ebbe la prontezza di pararsi davanti a lei.
Con un taglio netto recise il braccio sinistro del ragazzo che non emise un gemito di dolore.
La ragazza seguì quello che accadde come se la sua mente fosse distante da tutti quegli avvenimenti. I pensieri continuavano a fluirle in testa come un fiume in piena.
L'aveva salvata, rimettendoci una parte del proprio corpo. La ragazza non capì; perché lo aveva fatto? Era stata l'unica dei presenti a non fidarsi di lui e nonostante tutto l'aveva protetta.
Ma gli umani erano tutti uguali... o forse no?
Probabilmente se si fosse rivelata per quello che era Marat non avrebbe nemmeno battuto ciglio.
Sentì una voce in lontananza di un bambino, era il fratello di Marat. Disse ai presenti di scappare; non aveva ordinato loro di salvare suo fratello, li aveva pregati.
Affiorarono delle lacrime agli occhi della giovane, per anni aveva covato odio verso di loro ma era il momento di redimersi, dopotutto era già morta una volta. Mentre gli altri due scapparono non pensando minimamente alla ricompensa, fu sicura di ciò che stava per fare. Afferrò la prima cosa che si ritrovò davanti e invece di scappare si posizionò alla sinistra del giovane.
Probabilmente sarò d'intralcio, ma in quelle condizioni non sopravviveresti comunque, permettimi almeno di essere il tuo braccio sinistro.Nanashi sorrise brevemente al ragazzo, tentando di non tremare. Con tutta l'adrenalina che aveva in corpo in quel momento avrebbe potuto spostare una casa a mani nude.
Al diavolo, lo sarò anche se sei contrario.1. probabilmente ci saranno errori a morire ma in queste condizioni non posso fare diversamente, sorry
2. Sono consapevole della scelta che ho fatto e in caso di conseguenze quali morte del pg vuol dire doveva andare così (?)