Red Ace |
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| Manhattan. 1865.
Silver trovò attaccato su un muro di mattoni arancioni un annuncio. Cercavano personale competente per fare il cuoco in un ristorante. Poi, accanto, il ragazzo notò un altro annuncio.
Questo è meglio.
Raggiunse la locanda designata saltellando (va bene come descrizione?).
Al suo interno inquadrò subito il datore di lavoro. Incappellato, serio e losco.
Salve buonuomo. Sono qui per il lavoro.
Sei qui per l'annuncio? Mh... non mi sembri molto forte, ma alla fine questo passa al convento... comunque sono mesi che sto cercando di catturare una bestia che bazzica nella foresta qua vicino, dicono che i suoi artigli siano intrisi di un veleno in grado di stendere un elefante in due minuti. Vedi, io vorrei un po' di quel veleno per aggiungerlo alla mia collezione, non mi importa che la bestia viva o no, mi basta solo quello. Allora, accetti?
Ehi! Io sono un mercenario su cauzione. Comunque accetto, mi servono soldi. Vivo la mia vita giornalmente e questo richiede almeno un po' di contante. Ti aiuterò a prendere questo veleno, tanto non ho paura, io non sono un elefante.
L'uomo decise di accompagnare il ragazzo e, insieme, raggiunsero una foresta molto particolare: una nebbiolina verdastra avvolgeva tutto. Silver si tappò la bocca con la manica della maglia per tutto il tempo. Mentre proseguivano, alle loro spalle gli alberi si muovevano chiudendo il passaggio (?).
Non è un buon segno...
Arrivarono ad un bivio: a sinistra un'oscura vegetazione fitta e brutta, a destra una via più sgombra e un rumore di acqua caduta.
Credo che la foresta vera e propria non ci convenga. Potremmo imbatterci in altre troppe cose, possiamo provare a vedere verso il corso d'acqua che si sente da questa parte. Gli animali devono abbeverarsi.
In verità Silver doveva urinare ma vabè.
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