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Quest 150: The Reign of Chimera-Ants

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view post Posted on 4/4/2015, 15:28

Yeah Science, Bitch!!

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Quest 150: The Reign of Chimera-Ants

Quest Libera Atemporale

Quest per X giocatori. Disponibile per chiunque, si consiglia di avere il nen per avere un ruolo più centrale. Non serve alcuna iscrizione, postate e basta. Potete partecipare con più Pg purché questi non si incontrino.


Ambientazione

Mondo

Obbiettivo

Scoprire come si è scatenata la piaga delle formichimere sul mondo

Trama

Già da tempo erano stati condotti studi sull'attività delle formichimere da parte di alcuni hunters, il rapporto da loro consegnato escludeva totalmente la possibilità di una ulteriore evoluzione e che esse potessero diventare una minaccia ma qualcosa è andato storto; le formichimere adesso sono tutte in grado di utilizzare il nen e hanno conquistato una grossa regione di Neo Green Life. I poteri delle formichimere però vanno al di là di ogni immaginazione esse anche se uccise rinascono rinnovate dopo poche ore dal loro stesso cadavere; quale stregoneria ci sarà dietro?

Ricompense

Variabile

La quest è sempre aperta e libera potete postare quando vi pare e coinvolge tutti, le ricompense saranno date al termine della quest a secondo di quanto avete partecipato e del ruolo che avete avuto (possono essere presenti più combattimenti)


Gdr On

In tutti i notiziari tra le notizie straordinarie è stata data voce che Neo Green Life ha chiuso definitivamente le frontiere, chiunque vi sia avventurato non è tornato vivo ma pochi giorni prima un gruppo di hunter è riuscito a fuggire, le notizie che hanno diffuso hanno dell'incredibile, le formichimere, classificate come una minaccia non immediata, hanno preso il controllo del paese e nessuno sa se cercheranno di espandersi ancora...

Postate pure, come vi fate coinvolgere a piacere vostro, siete totalmente liberi di inventare storie e sottotrame legando così la storia dei vostri Pg a questo filone narrativo. E' possibile richiedere, nell'apposita sezione, l'apertura di Quest proprie legate all'Ark. Quest Atemporale dunque potete inserirvi i vostri Pg pure se occupati in altre Quest.





Background Ark



Esha correva. Correva sola, nella foresta di Neo Green Life, la bambola che sua madre le aveva fatto lo scorso autunno stretta convulsamente al petto, sporca di sangue. Le lacrime le rigavano le guance, appannandole la vista. Con un singhiozzo appena trattenuto cercò di asciugarsi gli occhi con il braccio. Nella foga della corsa non notò una radice sporgente dal terreno secco e duro e cadde malamente. Non si rialzò subito. Aveva paura. Tremava. Si mise carponi, notando solo in quel momento che la ferita al fianco stava ancora sanguinando, laddove il mostro l'aveva aggredita. Rialzatasi in piedi, sentì dei rumori nel fogliame. Esha trattenne il respiro, sforzandosi di non urlare. Sentiva dei fischi sordi, meccanici, e dei gemiti gutturali. Rumore di passi appena strascicati. Esha sapeva che cosa si stava avvicinando, sapeva che le creature l'avrebbero inseguita. Non aveva scampo, come non ce l'avevano avuto la mamma e il papà. In preda al panico, riprese a correre. Le creature gridarono, erano in molte. Le sentiva avvicinarsi e poi allontanarsi, sibilando e raspando per terra. Un cupo ringhio, forse una risata. Si stavano prendendo gioco di lei. Era solo un gioco, la bambina lo capiva. Un macabro gioco a senso unico. Improvvisamente, i rumori cessarono. Per la sorpresa, Esha si fermò, una smorfia di stupore sul volto di bambina. Un grido la colse impreparata. Dalle ombre della foresta emerse una creatura, l'essere più orribile che avesse mai visto, ancora di più dei due mostri che avevano ucciso i suoi genitori. Era alto più di suo padre, così alto che la piccola doveva tendere il collo per vederne il volto ripugnante. L'insetto era dotato di una scura corazza nera e verde, e grosse zampe artigliate. Al posto delle mani due chele sporche di sangue fresco, ancora gocciolante. Gli occhi del mostro erano simili a quelli di una mosca, e la scrutavano attentamente, valutandola. Le chele si chiusero e si riaprirono per il desiderio incontrollabile di stringere il cranio della bambina in una morsa fatale. Esha provò a muoversi per scappare, ma le gambe non la ressero. Non aveva più nemmeno la forza di stingere la sua amata bambola. La creatura avanzava, con lenti movimenti studiati per godere di ogni attimo della caccia e accrescere il piacere dell'attesa.
- Eccoti qui, mostro. -
Vicino ad Esha apparve un ragazzo di non più di ventidue anni, dai capelli rossi corti e brizzolati. Era vestito con un morbido impermeabile nero e i suoi stivali di pelle quasi non producevano rumore sul secco fogliame della foresta. La creatura si ritrasse, forse indecisa o spaventata. Ringhiò piano, quasi un secco latrato di avvertimento. Il ragazzo fischiò di approvazione.
- Però, sei più grande dei due che ho già fatto fuori. Erano tuoi parenti? -
Il ragazzo gettò ai piedi dell'insetto il braccio mozzato di uno dei mostri che avevano aggredito il villaggio. Il mostro raccolse lentamente con una chela il braccio del suo simile, annusandolo. Poi lo gettò in terra, urlando a gran voce la sua sfida al giovane che aveva osato mietere vittime fra i membri della sua genia. Il ragazzo si rivolse a Esha, un ghigno feroce sul volto affilato ancora senza un accenno di barba.
- A quanto pare non capisce quello che dico. Allontanati, piccola, ci penso io qui. -
Esha si sentì per un attimo terrorizzata più da lui che dalla formichimera, ma non osò disubbidire. Si acquattò vicino ad un tronco caduto, credendosi al riparo. Il ragazzo estrasse dalla manica un leggero pugnale dalla lama nera, mormorando qualche parola. Esha non riuscì a distogliere lo sguardo. Sentiva una strana pressione, come se l'atmosfera fosse improvvisamente cambiata e l'aria si fosse fatta più pesante. Anche i colori sembravano più vividi. La creatura parve avvertire il cambiamento e indietreggiò di due passi, sibilando, più spaventata che in collera. Il ragazzo si mosse, scattando verso la creatura. Cercò di colpirlo al collo, ma la formichimera era lesta, e riuscì a schivare senza difficoltà. Fu la volta dell'assalitore indietreggiare, la creatura aveva recuperato il sangue freddo e le sue chele saettavano ad un soffio dal suo viso. Eppure, Esha riuscì a vedere il ragazzo sorridere. Schivare i colpi per lui non era difficile, e la formichimera non guadagnava terreno. Esha sentiva la frustrazione della creatura, palpabile nei suoi fischi gutturali. Quando per la rabbia la formichimera scoprì il fianco, il ragazzo le piantò il pugnale poco sotto l'attaccatura del braccio. Esha gridò. La ferita non era profonda e la formichimera non sembrava affatto indebolita. Con un sussurro di scherno, la creatura osservò il ragazzo cercare di estrarre il pugnale, senza successo. Era incastrato. La formichimera fece per attaccare col braccio libero, ma prima che potesse anche solo sfiorare il suo nemico il fianco dell'insetto esplose in una fiammata verde e scarlatta. Esha poteva vedere la carne dell'insetto bruciare e contrarsi, mentre l'attonita formichimera cadeva a terra, scossa dagli spasmi dell'agonia. Quando finalmente i tremiti cessarono, il ragazzo mise in tasca il pugnale e si avvicinò alla bambina. Le tese la mano, ed Esha vide nei suoi occhi corvini un lampo di sincera preoccupazione.
- Mi chiamo Rei, sono un Hunter. Stai bene? -
La bambina avrebbe voluto scuotere la testa, picchiargli i piccoli pugni sul petto per non essere arrivato prima, dirgli di soccorrere i suoi genitori e aiutare il villaggio, ma sapeva che non sarebbe servito a niente. I suoi genitori erano morti, e il villaggio raso al suolo dalle formichimere. Così non disse nulla e si limitò ad annuire. Rei la sollevò in piedi e controllò le sue condizioni.
- Dobbiamo andarcene da qui, forza. Ne arriveranno altri. Le formichimere sono arrivate, dobbiamo sopravvivere e avvisare tutti. E' una guerra, capisci? -
Esha non capiva, ma sapeva che gli Hunter erano persone forti e capaci. Sarebbe stata al sicuro con Rei. Doveva sopravvivere. Rei le mise una mano sulla spalla.
- Ce la fai a camminare? -
Si, ce la faceva. Doveva sopravvivere.

Una settimana dopo la notizia divenne di pubblico dominio



Edited by davidex950 - 10/4/2015, 17:15
 
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view post Posted on 4/4/2015, 15:35

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Una Settimana Prima

Li ho sconfitti, è finita finalmente, per te è tempo di riposare
Diceva guardando quell'enorme ammasso di ghiaccio nel quale al suo interno era rinchiusa una gigantesca draghessa scheletrica. Shui stava lì, fermo, la rimirava accarezzando la parete di ghiaccio con la mano sinistra mentre nella destra teneva saldamente la spada di Arthas adesso divenuta sua, aveva ottenuto il potere di ridestare i morti ma soprattutto di lasciarli nel loro regno com'era giusto che fosse. Dopo qualche minuto dopo iniziò a camminare verso il suo castello tra le strade ammantate di ghiaccio dirigendosi nella sala del trono ma lì vi era qualcuno e ai suoi piedi giaceva il cadavere di Inori sanguinante.


E tu saresti?
Disse con estrema indifferenza.
Oh che scortese, non ci siamo presentati, il mio nome è Branst, dio della natura.
Che cosa vuoi?
Sarebbe doveroso presentarti a tua volta adesso...Shura...ma in fondo io e te ci conosciamo già, è grazie a te se sono diventato così.
Non so di cosa tu stia parlando
Non serve che tu sappia, sono qui per farti un dono
Uccidi la mia donna e vorresti dirmi che sei qui per donarmi qualcosa?
Ma naturalmente, il mio dono sarà liberarti dalla tua maledizione, ti libererò dal limbo in cui giaci e il solo modo per farlo è che tu e tutti quelli come te muoiano...lascia che ti mostri...
Come all'interno di un ologramma le pareti della fortezza, la neve, tutto scomparve come se si fossero teletrasportati ma nessuno riusciva a percepire la loro presenza nonostante fossero in un villaggio e accanto a loro ci fossero delle persone.
Beh?
Non avere fretta
Pochi minuti dopo un esercito di esseri con le fattezze di formiche in grado di usare il nen attaccarono il villaggio mentre Shui e Branst guardavano senza battere ciglio.
Meravigliose non è vero? La potenza della natura è ineguagliabile
Le hai create tu? Non vedo come la cosa possa interessarmi
Oh lo dici per ora, ma no, non le ho certo create io, io ho fatto loro solo un dono, quello di dare la morte eterna.
Shui era perplesso, continuava a non capire.
Sembri non capire, come farai a riportarli in vita e assorbire da loro l'energia che ti serve per sopravvivere? Sei anche tu un non morto adesso anche se puoi essere ucciso convenzionalmente.
Non potevi semplicemente provare a uccidermi normalmente?
Naturale ma così poi sarebbe toccata a me la tua maledizione, così invece morirai per sempre e il mondo dei non morti scomparirà e io potrò riportare alla vita la mia signora...Shura, mi riprenderò quello che mi hai portato via! Tu e la tua razza scomparirete una volta per tutte dal mondo!
Disse scomparendo mentre Shui tornava nella sala del trono...



Edited by davidex950 - 4/4/2015, 18:55
 
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Ace N.D.
view post Posted on 8/4/2015, 00:58




Niente da fare ragazzo! Attualmente non ti è possibile raggiungere Neo Green Life, come a chiunque altro.

Ace era davanti all’ennesimo agente di polizia e stava tentando un compromesso.

Ma devo raggiungere casa mia!

Anche se non aveva una abitazione, considerava veramente Neo Green Life la sua casa.

Non hai visto i notiziari?! Le frontiere sono chiuse, nessuno può entrare. Il paese è in stato di allarme. Devi sperare che la situazione si risolva presto… o che insomma qualcuno la risolva.

Ace mostrò un atteggiamento rattristato e scocciato allo stesso tempo ma aveva capito la situazione già da giorni. Aveva visto i telegiornali e sapeva che era quasi impossibile raggiungere il paese allo stato attuale delle cose.

Devo escogitare qualcosa.

I notiziari avevano trasmesso la notizia che delle creature chiamate formichimere tenevano sotto scacco l’intera nazione, causando disagi e massacri di interi villaggi e cittadine. Proprio dinnanzi alle immagini di uno di questi servizi, Ace si era trovato impietrito per alcuni secondi, vedendo in fiamme l’orfanotrofio dove aveva trascorso l’infanzia. Ovviamente non era legato emotivamente a quel luogo, ma sapeva benissimo che altri ragazzi e ragazze di tutte le età trascorrevano le loro giornate in quegli spazi che in quel momento vedeva distrutti e ricoperti di fumo e sangue. Qualcosa dentro di lui era cambiato, sentiva il dovere di fare qualcosa. Recarsi nella sua terra di origine e dare una spiegazione al perché di quell’insensato caos che la stava devastando.

Due giorni dopo.

Un triste cielo lo sovrastava mentre appoggiava di nuovo i piedi a Neo Green Life. Ce l’aveva fatta. Appena sceso da un dirigibile di contrabbando che non era lì in quel momento, si era incamminato con la mani incrociate dietro la nuca.
Negli ultimi giorni aveva condotto delle ricerche sulle formichimere. Poche cose aveva scoperto sul loro conto, ma una cosa era riuscito a colpire la sua curiosità: all’opera e sicuramente dietro le quinte muovevano le loro trame gli abili e famosi Hunter. Ora desiderava ardentemente vedere sul campo queste personalità e diventare lui stesso un Hunter.

Non sorrideva ma ne i suoi occhi trasmettevano serenità e speranza.

Diventerò un Beast Hunter un giorno e mi specializzerò in un UMA Hunter.

Percepiva opportunità intorno a sé, mentre in silenzio procedeva.
 
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view post Posted on 8/4/2015, 22:27
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Suocera della patria!

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- La vita è il cammino. -
- E' possibile vedere il cammino? -
- Osserva il cammino e sei lontano da esso. -
- Senza la possibilità di osservare com'è possibile sapere di essere sul cammino? -
- Non è possibile vedere il cammino, né può essere ignorato una volta visto. La percezione è un'illusione; ogni astrazione è priva di senso. Il cammino è la tua libertà. Dagli un nome e svanisce. -


Akira camminava in stato di Zetsu fra le ombre del suo paese natale, coperto da un cappotto nero impermeabile sul modello di quelli che indossava un tempo. Fermatosi all'ombra di un albero, si tolse il cappuccio per respirare a pieni polmoni l'aria della sua casa di un tempo. Il profumo dell'erba, il sussurro del vento, l'odore agrodolce del sottobosco...tutto gli ricordava la sua infanzia. Rise piano, picchiettandosi con l'indice un lato della testa, un sorrisetto ironico sul volto. Si stiracchiò. Era sereno come non gli capitava da tempo immemore. Certo, i suoi ricordi non erano ancora tornati del tutto, ma finalmente iniziava a sentirsi in condizioni accettabili. Kazuma gli aveva detto che era normale, lo shock l'aveva spossato. Non avrebbe mai perdonato Ryota per lo scherzetto che l'aveva praticamente ucciso. Gliela avrebbe fatta pagare. Nessuno sapeva che era tornato, nessuno eccetto i Quattro santi.

Tre santi, corresse mentalmente, accigliato. La sua guardia personale. Riprese a camminare lentamente. Non ricordava ancora un sacco di cose. Anzi, a dire il vero erano poche le cose che ricordava con certezza. Il suo nome, il suo status, e la sua professione. E non molto altro: volti confusi, brandelli di avvenimenti perlopiù. Ma i suoi ricordi di infanzia erano i più limpidi. Per questo, quando aveva saputo dell'invasione delle formichimere non aveva esitato.

La prima cosa da fare è tornare a casa. Spero che nessuna formica abbia fatto la tana lì. Non sono...non sono sicuro di poter ancora combattere.

Non aveva ancora nemmeno provato a richiamare l'Hatsu. Kirikato gli aveva detto di fare molta attenzione. Poco prima di venire neutralizzato da Ryota aveva perso il suo potere, e benché la maggior parte dell'aura e delle tecniche fosse ormai consolidata, non sapeva ancora in che stato fosse il suo Hatsu. Ma capiva, sentiva di essersi indebolito. Non aveva più nemmeno gli occhi scarlatti. Era solo un ragazzino di diciannove anni, forte quanto basta per sopravvivere. O era ancora il leggendario assassino di un tempo? Akira credeva che la risposta l'avrebbe deluso. Con un sospiro si diresse verso nord ovest. Passate poche ore di marcia valutò se usare l'En per perlustrare i paraggi. Decise di evitare per risparmiare Aura e non farsi individuare da eventuali nemici. Con la coda dell'occhio notò un ragazzo poco più piccolo di lui camminare in silenzio all'ombra del fogliame. Lo osservò per qualche secondo, al riparo e in stato di Zetsu. Poi uscì fuori, apostrofandolo con la sua solita voce tagliente.

Questa zona è pericolosa, ragazzino. Se non sei un Hunter ti conviene levare le tende, e alla svelta.
 
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view post Posted on 10/4/2015, 07:49

Double hunter

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Enix lesse una notizia insolita: "Le formichimere, classificate come una minaccia non immediata, hanno preso il controllo del paese e nessuno sa se cercheranno di espandersi ancora...".

Ow, shiet.

Decise di stare alla larga da quel luogo.

Ehi, ma potresti trovarci qualche furry!

Pazzo, non ne vale la pena. Hanno conquistato buona parte di una nazione!

Enix tornò a dormire.
 
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view post Posted on 14/4/2015, 08:36

Double hunter

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Ace: Il posto dove atterri è devastato, non c'è anima viva in apparenza. Descrivi liberamente, non sei nel nostro stesso posto.

Obli:

Il telefono di Akira iniziò a squillare, il numero era a lui sconosciuto.
???: Akira Zaoldyeck? Chiamo per conto dell'associazione hunter, abbiamo un ordine per lei. Sappiamo che si trova a Neo Green Life, abbiamo informazioni certe in merito, la situazione è critica, si diriga nella periferia di Arima, li riceverà altre istruzioni. Richiami questo numero quando sarà arrivato e cerchi di non dare nell'occhio.

Traccia: La periferia è completamente devastata, lì troverai qualche sopravvissuto in condizioni disastrose e in fin di vita, la descrizione è a piacere così se il richiamare subito il numero oppure no.




Ridestati!
Dalle profondità di quei ghiacci un enorme drago scheletrico fuoriuscì porgendo la groppa a Shura il quale salì ordinandogli di volare e dirigendolo a Neo Green Life.
Quel posto che mi ha mostrato, io ci sono già stato, era una cittadina nell'ovest.
Pensava mentre cercava di capire perché quel misterioso figuro ce l'avesse con lui, per qualche strano motivo sembrava che insieme a quel trono avesse ereditato anche i nemici di Arthas, probabilmente ce n'erano altri ma adesso doveva preoccuparsi di questo. Dopo un'oretta di volo arrivò nei pressi di Ngl, a pochi chilometri dal confine si lanciò creando le sue ali di cristalli e volando da solo congedando il drago.
Con quello avrei dato troppo nell'occhio.
Una volta arrivato sopra Arima scese nella città, era deserta, ma non c'erano cadaveri, le formichimere dovevano averli rapiti tutti dopo averli uccisi probabilmente per sfamare la regina ma Shui non sapeva bene come funzionasse il sistema gerarchico della specie e rimase piuttosto allibito della cosa. Prese a correre dirigendosi verso la periferia, troppo sconvolto per prestare prudenza, la sua aura infatti non era stata nascosta e dopo poche centinaia di metri di corsa una formichimera lo attaccò a tradimento. Shura incassò il colpo ma non cadde nemmeno, con un calcio la allontanò di pochi centimetri e gli affondò la spada nel torso.
Le immaginavo più forti
Pensava allontanandosi a passo lento quando improvvisamente questa si alzò, Shui non potè fare a meno di notare che la ferita inferta loro si era rimarginata.
Impossibile! Il mio virus è in grado di uccidere anche i non morti, come può essersi rialzata?
Pensò digrignando i denti preparandosi a combattere.

Obli sei libero di partecipare visto che ci troviamo nello stesso luogo, niente statistiche
 
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Ace N.D.
view post Posted on 14/4/2015, 18:14




La situazione era peggiore di quanto pensasse. La zona poco più avanti era del tutto disastrata e devastata da un male che solo apparentemente non sembrava essere più in quel luogo. Ace continuava a camminare guardandosi continuamente intorno: probabilmente si trovava in quella che un tempo era una tranquilla cittadina. Ora le poche case ancora in piedi avevano porte e finestre sbarrate da assi di legno in parte bruciati e tetti completamente crollati.

Questo villaggio è perduto...

Una landa desolata si apriva dinnanzi a lui mentre del sangue non più fresco colorava la terra battuta da anni di popolamento.
Una sensazione sgradevole investì il ragazzo mentre proseguiva nel suo cammino tinto di morte. Nessun rumore, se non quelche scricchiolio lontano di un legno che ormai non sosteneva più gli edifici. Nessuno in giro.

Dunque è questa la situazione…

Per strada i più svariati oggetti erano riversati a terra sintomo di una fuga precoce improvvisata da alcuni speranzosi cittadini. Perfino l’acqua di piccolo torrente che accompagnava una fila di case rase al suolo era bloccata da macerie e strumenti agricoli.

Sembra che anche qui siano arrivate le formichimere... non è rimasto nulla.

La poca erba ancora non bruciata e i pochi alberi ancora in piedi erano impregnati di sangue e riportavano segni e lacerazioni animali. Tralasciando l'orrore e la desolazione della scena, il ragazzo era sorpreso del fatto di non incappare in nessun cadavere.

Meglio proseguire.
 
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view post Posted on 14/4/2015, 22:32
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Akira quasi trasalì quando avvertì il telefono satellitare vibrare nella tasca del cappotto. Si mise al riparo, sottovento, e tirò fuori l'arnese. Osservò lo schermo per qualche secondo, incerto se rispondere o meno. Poi, più per curiosità che per altro, cliccò il tasto di risposta:

Akira Zaoldyeck? Chiamo per conto dell'associazione Hunter, abbiamo un ordine per lei. Sappiamo che si trova a Neo Green Life, abbiamo informazioni certe in merito, la situazione è critica, si diriga nella periferia di Arima, li riceverà altre istruzioni. Richiami questo numero quando sarà arrivato e cerchi di non dare nell'occhio.

Riattaccarono. Akira cercò di fare un potente sforzo di astrazione mentale per convincersi di aver sentito male. Dovevano certamente aver detto richiesta, non ordine. Sicuramente. Sollevato per non aver ricevuto lamentele da Reimi per un nuovo ordine di videogiochi per Kazuma, decise di dirigersi davvero verso Arima come ordinato. Cioè, come richiesto. Si assicurò essere ancora celato da uno Zetsu impeccabile prima di proseguire. Ci impiegò un po' più del previsto, ma preferì sforzarsi di restare sottovento per non correre rischi superflui. Avvistò le tracce della distruzione di Arima ben prima del villaggio stesso. La zona era stata completamente devastata. Akira rimaneva impassibile, ma non poté controllare un istintivo moto di rabbia. Sentì una fitta alla testa e cadde in ginocchio. Akira ansimava, una mano premuta sulla fronte. Ricordava, si, ricordava.

Una signora bella e giovane camminava per la periferia di Arima, diretta verso il mercato cittadino. Era vestita poveramente, ma con grande dignità. Teneva la mano di un bambino piccolo, un marmocchio biondo dallo sguardo furbetto e un gran sorriso sul volto abbronzato. Anche la donna sorrideva, gli occhi socchiusi per ripararsi dal sole dell'estate. Il bambino si staccò dalla madre per correre incontro a due amici del villaggio. Si vedevano così di rado, avevano un mondo di cose da raccontarsi! I tre parlottarono animatamente, scherzando e spintonandosi. Poi il biondino tornò di corsa dalla madre, il volto accaldato per lo scatto improvviso:
- Mamma, mamma, posso andare a giocare con loro? Non sto via tanto, dai! -
La donna gli scompigliò i capelli con una risata:
- Ma se hai detto a tuo padre che venivi con me ad aiutarmi a portare la verdura! -
Il bambino guardò per terra con aria colpevole, ma un po' triste. La donna lo lasciò sulle spine ancora per qualche secondo prima di sospirare, con aria di disappunto ben studiata.
- Vai pure Akira, ma non fare tardi. Ci vediamo qui fra un paio d'ore, quando inizia a tramontare il sole. D'accordo? -
Akira annuì, felice.
- Si! -


Io sono già stato qui! Ci venivo con mia madre un paio di volte all'anno. Non sono così distante da casa mia...si, è vero. Avevo una casa a Neo Green Life, vivevo con i miei genitori. Chissà perché ci sono cose che ricordo benissimo, come il mio nome o l'essere diventato un Hunter e cose che invece mi ritornano in mente a tradimento...

Akira scosse la testa per riprendersi. Si rialzò e si diresse verso il centro del villaggio. Vide alcune persone a terra, in fin di vita anche, ma non poteva fare nulla per loro. Stava per svoltare verso la piazza del mercato quando notò un combattimento in corso. Un ragazzo stava affrontando da solo una formichimera. Akira valutò velocemente tutte le possibilità, poi decise di fare due squilli al numero sconosciuto per avvertirli di essere arrivato sul posto. Poi, sempre in stato di zetsu, cercò di girare intorno all'improvvisata arena per arrivare alle spalle della creatura. La creatura si era appena rialzata dopo essere stata colpita dall'altro ragazzo. Akira colse l'occasione per intervenire. Corse verso la creatura, abbandonando lo stato di zetsu all'ultimo per colpire, sperabilmente, di sorpresa. In stato di Ken, spostò con il Ryu una parte considerevole dell'aura sulla punta delle dita della mano destra e con un colpo frontale cercò di mirare alle articolazioni più fragili della formica, vicino al gomito. Se tutto fosse andato come doveva andare, sarebbe forse riuscito a mozzargli l'arto esattamente sopra il gomito dell'insetto.
 
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