Quest 150: The Reign of Chimera-AntsQuest Libera AtemporaleQuest per X giocatori. Disponibile per chiunque, si consiglia di avere il nen per avere un ruolo più centrale. Non serve alcuna iscrizione, postate e basta. Potete partecipare con più Pg purché questi non si incontrino.
AmbientazioneMondo
ObbiettivoScoprire come si è scatenata la piaga delle formichimere sul mondo
TramaGià da tempo erano stati condotti studi sull'attività delle formichimere da parte di alcuni hunters, il rapporto da loro consegnato escludeva totalmente la possibilità di una ulteriore evoluzione e che esse potessero diventare una minaccia ma qualcosa è andato storto; le formichimere adesso sono tutte in grado di utilizzare il nen e hanno conquistato una grossa regione di Neo Green Life. I poteri delle formichimere però vanno al di là di ogni immaginazione esse anche se uccise rinascono rinnovate dopo poche ore dal loro stesso cadavere; quale stregoneria ci sarà dietro?
RicompenseVariabile
La quest è sempre aperta e libera potete postare quando vi pare e coinvolge tutti, le ricompense saranno date al termine della quest a secondo di quanto avete partecipato e del ruolo che avete avuto (possono essere presenti più combattimenti)
Gdr OnIn tutti i notiziari tra le notizie straordinarie è stata data voce che Neo Green Life ha chiuso definitivamente le frontiere, chiunque vi sia avventurato non è tornato vivo ma pochi giorni prima un gruppo di hunter è riuscito a fuggire, le notizie che hanno diffuso hanno dell'incredibile, le formichimere, classificate come una minaccia non immediata, hanno preso il controllo del paese e nessuno sa se cercheranno di espandersi ancora...
Postate pure, come vi fate coinvolgere a piacere vostro, siete totalmente liberi di inventare storie e sottotrame legando così la storia dei vostri Pg a questo filone narrativo. E' possibile richiedere,
nell'apposita sezione, l'apertura di Quest proprie legate all'Ark. Quest Atemporale dunque potete inserirvi i vostri Pg pure se occupati in altre Quest.
Background Ark
Esha correva. Correva sola, nella foresta di Neo Green Life, la bambola che sua madre le aveva fatto lo scorso autunno stretta convulsamente al petto, sporca di sangue. Le lacrime le rigavano le guance, appannandole la vista. Con un singhiozzo appena trattenuto cercò di asciugarsi gli occhi con il braccio. Nella foga della corsa non notò una radice sporgente dal terreno secco e duro e cadde malamente. Non si rialzò subito. Aveva paura. Tremava. Si mise carponi, notando solo in quel momento che la ferita al fianco stava ancora sanguinando, laddove il mostro l'aveva aggredita. Rialzatasi in piedi, sentì dei rumori nel fogliame. Esha trattenne il respiro, sforzandosi di non urlare. Sentiva dei fischi sordi, meccanici, e dei gemiti gutturali. Rumore di passi appena strascicati. Esha sapeva che cosa si stava avvicinando, sapeva che le creature l'avrebbero inseguita. Non aveva scampo, come non ce l'avevano avuto la mamma e il papà. In preda al panico, riprese a correre. Le creature gridarono, erano in molte. Le sentiva avvicinarsi e poi allontanarsi, sibilando e raspando per terra. Un cupo ringhio, forse una risata. Si stavano prendendo gioco di lei. Era solo un gioco, la bambina lo capiva. Un macabro gioco a senso unico. Improvvisamente, i rumori cessarono. Per la sorpresa, Esha si fermò, una smorfia di stupore sul volto di bambina. Un grido la colse impreparata. Dalle ombre della foresta emerse una creatura, l'essere più orribile che avesse mai visto, ancora di più dei due mostri che avevano ucciso i suoi genitori. Era alto più di suo padre, così alto che la piccola doveva tendere il collo per vederne il volto ripugnante. L'insetto era dotato di una scura corazza nera e verde, e grosse zampe artigliate. Al posto delle mani due chele sporche di sangue fresco, ancora gocciolante. Gli occhi del mostro erano simili a quelli di una mosca, e la scrutavano attentamente, valutandola. Le chele si chiusero e si riaprirono per il desiderio incontrollabile di stringere il cranio della bambina in una morsa fatale. Esha provò a muoversi per scappare, ma le gambe non la ressero. Non aveva più nemmeno la forza di stingere la sua amata bambola. La creatura avanzava, con lenti movimenti studiati per godere di ogni attimo della caccia e accrescere il piacere dell'attesa.
- Eccoti qui, mostro. -
Vicino ad Esha apparve un ragazzo di non più di ventidue anni, dai capelli rossi corti e brizzolati. Era vestito con un morbido impermeabile nero e i suoi stivali di pelle quasi non producevano rumore sul secco fogliame della foresta. La creatura si ritrasse, forse indecisa o spaventata. Ringhiò piano, quasi un secco latrato di avvertimento. Il ragazzo fischiò di approvazione.
- Però, sei più grande dei due che ho già fatto fuori. Erano tuoi parenti? -
Il ragazzo gettò ai piedi dell'insetto il braccio mozzato di uno dei mostri che avevano aggredito il villaggio. Il mostro raccolse lentamente con una chela il braccio del suo simile, annusandolo. Poi lo gettò in terra, urlando a gran voce la sua sfida al giovane che aveva osato mietere vittime fra i membri della sua genia. Il ragazzo si rivolse a Esha, un ghigno feroce sul volto affilato ancora senza un accenno di barba.
- A quanto pare non capisce quello che dico. Allontanati, piccola, ci penso io qui. -
Esha si sentì per un attimo terrorizzata più da lui che dalla formichimera, ma non osò disubbidire. Si acquattò vicino ad un tronco caduto, credendosi al riparo. Il ragazzo estrasse dalla manica un leggero pugnale dalla lama nera, mormorando qualche parola. Esha non riuscì a distogliere lo sguardo. Sentiva una strana pressione, come se l'atmosfera fosse improvvisamente cambiata e l'aria si fosse fatta più pesante. Anche i colori sembravano più vividi. La creatura parve avvertire il cambiamento e indietreggiò di due passi, sibilando, più spaventata che in collera. Il ragazzo si mosse, scattando verso la creatura. Cercò di colpirlo al collo, ma la formichimera era lesta, e riuscì a schivare senza difficoltà. Fu la volta dell'assalitore indietreggiare, la creatura aveva recuperato il sangue freddo e le sue chele saettavano ad un soffio dal suo viso. Eppure, Esha riuscì a vedere il ragazzo sorridere. Schivare i colpi per lui non era difficile, e la formichimera non guadagnava terreno. Esha sentiva la frustrazione della creatura, palpabile nei suoi fischi gutturali. Quando per la rabbia la formichimera scoprì il fianco, il ragazzo le piantò il pugnale poco sotto l'attaccatura del braccio. Esha gridò. La ferita non era profonda e la formichimera non sembrava affatto indebolita. Con un sussurro di scherno, la creatura osservò il ragazzo cercare di estrarre il pugnale, senza successo. Era incastrato. La formichimera fece per attaccare col braccio libero, ma prima che potesse anche solo sfiorare il suo nemico il fianco dell'insetto esplose in una fiammata verde e scarlatta. Esha poteva vedere la carne dell'insetto bruciare e contrarsi, mentre l'attonita formichimera cadeva a terra, scossa dagli spasmi dell'agonia. Quando finalmente i tremiti cessarono, il ragazzo mise in tasca il pugnale e si avvicinò alla bambina. Le tese la mano, ed Esha vide nei suoi occhi corvini un lampo di sincera preoccupazione.
- Mi chiamo Rei, sono un Hunter. Stai bene? -
La bambina avrebbe voluto scuotere la testa, picchiargli i piccoli pugni sul petto per non essere arrivato prima, dirgli di soccorrere i suoi genitori e aiutare il villaggio, ma sapeva che non sarebbe servito a niente. I suoi genitori erano morti, e il villaggio raso al suolo dalle formichimere. Così non disse nulla e si limitò ad annuire. Rei la sollevò in piedi e controllò le sue condizioni.
- Dobbiamo andarcene da qui, forza. Ne arriveranno altri. Le formichimere sono arrivate, dobbiamo sopravvivere e avvisare tutti. E' una guerra, capisci? -
Esha non capiva, ma sapeva che gli Hunter erano persone forti e capaci. Sarebbe stata al sicuro con Rei. Doveva sopravvivere. Rei le mise una mano sulla spalla.
- Ce la fai a camminare? -
Si, ce la faceva. Doveva sopravvivere.
Una settimana dopo la notizia divenne di pubblico dominio
Edited by davidex950 - 10/4/2015, 17:15