Quest 134: Chi non runica non rosica

Quest 134: Chi non runica non rosica

Quest della saga: "L'ora del crepuscolo"



Ambientazione

Neo Green Life

Obbiettivo

Accompagnare Yae nelle rovine CuorDiGiada per controllare lo stato dei lavori.
Trama

Yae è stata chiamata d'urgenza per andare a supervisionare un'operazione di scavi archeologici nelle rovine CuorDiGiada, in modo che la Confraternita (un'associazione segreta che tenta di proteggere il mondo da nemici sovrannaturali) possa ottenere nuove informazioni circa il loro acerrimo nemico.

Ricompense

140 Exp
15.000 Jeny
=>Possibilità di partecipare alla quest successiva della Saga.<=

---

Era prima mattina quando Yae fece irruzione nella camera di Enix per svegliarlo: era il giorno della missione e per tradizione doveva prendere il solito "thé del buon auspicio" con suo nonno. Tuttavia, poiché questa volta pure Enix sarebbe venuto con lei, ci teneva che anche lui iniziasse a prendere parte alle usanze della famiglia Wang.
Tuttavia nella missione di quel giorno non sarebbero stati soli: l'addetta alla sezione "Reclutamento di terzi" aveva dato la conferma qualche giorno prima della partecipazione di un terzo individuo, il Ryota con cui l'ex-esorcista della Confraternita aveva avuto un rapporto sotto gli occhi increduli di Yae.
Chiaramente la povera segretaria non poteva sapere nulla di tutto questo e quindi accettò l'adesione del ragazzo senza porsi troppi problemi, ma Yae non prese altrettanto bene la notizia.
Fortunatamente, la sua mente era occupata nel pensare alla missione di quel giorno come una specie di primo appuntamento, anche se probabilmente nessuna coppia al mondo aveva mai avuto il primo appuntamento in una caverna ricca di preziosi referti archeologici risalenti a qualche millennio prima.
Yae aspettò che Enix fosse pronto per poi andare insieme a lui da suo nonno: Ryota aveva ricevuto istruzioni per presentarsi da loro un'ora più tardi, quindi c'era tutto il tempo di "osservare le ferree tradizioni della famiglia *coff* *coff*", come diceva sempre il vecchio Chi.

Yae restò piuttosto stizzita a seguito dell'apparizione improvvisa di Ryota, conosciuto al tempio come "quello che c'è andato col vecchio esorcista".
- Come sarebbe a dire anche? Questa è casa mia! E' abbastanza ovvio che ci sia pure io!- sbraitò Yae rompendo l'imbarazzante silenzio creatosi nella stanza.
Nel frattempo, il vecchio Chi guardava curiosamente Enix che rotolava sul pavimento per motivi a lui ignoti.
Spero proprio per Yae che questo tizio abbia qualità...come dire...nascoste, perché a prima vista sembra proprio un idiota patentato.
Anzi, magari non ha neanche la patente.
Ma perché Yae non ha accettato il matrimonio combinato che le ho proposto qualche anno fa? Queste giovani d'oggi...
Yae si alzò dal tavolino, si schiarì la voce ed annunciò in tono solenne
- La missione di oggi è una semplice missione di ricognizione alle rovine CuordiGiada. I nostri studiosi ci hanno comunicato che sono stati arrecati danni ad alcuni reperti archeologici appena estratti e ci sono stati furti di appunti di ricerca sul sito, quindi dobbiamo andare ad indagare sull'accaduto controllando attentamente la caverna, ora nostro sito di scavo, e il circondario.-
Finito di parlare, Yae si congedò con suo nonno e fece per uscire, attendendo che i suoi "colleghi" la seguissero.
Dopo una ventina di minuti di cammino nella foresta giunsero in una radura che si affacciava in una grotta scavata dentro il versante di un monte.
Al di fuori della caverna vi era un accampamento di circa una decina di tende tutte riportanti gli stemmi della Confraternita.
Yae avvicinò il direttore dei lavori e si fece spiegare nel dettaglio l'accaduto; quindi tornò dagli altri due.
- A quanto pare questa era una caverna usata dalla Setta del Crepuscolo per compiere i loro eretici rituali: al suo interno vi sono moltissime iscrizioni runiche che stanno venendo decifrate per consentirci di acquisire più informazioni su Neltharion.
Tuttavia dei ladri stanno rubando il lavoro dei ricercatori e stanno rovinando le iscrizioni runiche per impedirci di decifrarle: è chiaro che dei membri della Setta ci stanno sabotando. Andiamo in ispezione dentro le rovine per valutare i danni e cerchiamo eventuali indizi.- disse Yae sparendo nella semioscurità della caverna.

-Ahahah....ma che spiritoso. Com'è che un cabarettista del tuo calibro deve fare il mercenario per mantenersi?- commentò sprezzante Yae rivolta a Ryota.
A passi decisi il gruppo si stava inoltrando nella caverna, che sostanzialmente non era altro che un labirinto di angusti corridoi che collegavano sporadiche "stanze" scavate nella roccia.
Yae giunse in quello che pareva essere un vicolo cieco: davanti a lei si apriva uno spazio parecchio grande a forma di cupola. Le pareti di questo ambiente erano quasi completamente ricoperte di iscrizioni in runico finemente incise nella roccia ed inseguito pigmentate con un viola piuttosto acceso: chiaramente opera di un lavoro minuzioso durato anni e anni. Le iscrizioni erano raggruppate in 2 grandi blocchi ai lati della stanza.
Gli occhi di Yae si accesero nel vedere davanti a se una tal quantità di iscrizioni: trattenne a fatica un gridolino di felicità solo per non sembrare una squilibrata.
- Tutte...tutte queste iscrizioni....devo leggerle. Ci fermiamo qui qualche minuto...qualche ora...qualche giorno...-
Completamente rapita dalle iscrizioni, Yae prese un taccuino ed iniziò ad annotare la traduzione di quanto vi era scritto sulle pareti della "stanza a cupola" partendo dalle iscrizioni più vicine alla porta di ingresso, che essendo l'unica porta costituiva anche la loro unica uscita.
Precisamente di fronte alla porta, tuttavia, vi era una regione in cui non vi era alcuna iscrizione: vi erano invece quattro piastrelle appoggiate alla parete.
Una di queste piastrelle raffigurava un cuore, un'altra una nuvola, un'altra ancora una stella e l'ultima invece raffigurava un orologio.
Nonostante l'ambiente fosse piuttosto polveroso, dato che in fin dei conti sempre di una caverna si trattava, su quelle quattro piastrelle non vi era alcuna polvere. Al contrario, erano perfettamente pulite.
Yae si era completamente dimenticata del motivo per cui si trovavano lì, ed era immersa più che mai nel suo lavoro di traduttrice.
- Oh...ma certo...questa è chiaramente un'introduzione alla leggenda della creazione del mondo secondo i cultisti di Neltharion...In principio era...- e la voce di Yae si spense sempre di più fino a diventare un sussurro appena percepibile.

Nonostante l'urlo di Enix Yae continuò imperterrita la sua attività di traduzione ma, purtroppo per Enix, le mattonelle non erano rimaste illese a seguito della sua mossa. Le quattro mattonelle quadrate, disposte l'una accanto all'altra per formare a loro volta un quadrato più grande, erano state colpite in pieno dalla manata del ragazzo: il detto "le cose non sono più resistenti come quelle di una volta" non sembrò valere per quegli oggetti, dato che la mattonella su cui era raffigurato il cuore si crepò in modo abbastanza profondo.
La crepa partiva dall'angolo inferiore destro e percorreva tutta la mattonella, come se fosse la sua diagonale, fino a giungere sull'angolo opposto: la metà inferiore della mattonella cadde al suolo con un tonfo sordo.
Se Yae si fosse accorta di una cosa del genere i suoi pugnali sarebbero piombati su Enix come il riso sugli sposi novelli: era il caso di porvi rimedio.

Yae sentì una certa pressione sul suo fondoschiena, come se una piccola mano la stesse toccando. Abbastanza irritata la ragazza si voltò di scatto fulminando chi si trovò in quella direzione: contro ogni sua aspettativa si trattava di Ryota.
La mano di Yae, mossa da una forza sovrannaturale, si indirizzò senza il minimo dubbio verso la faccia del ragazzo nel mentre Yae urlava
- Come ti permetti pervertito! Ma tu non...non...non..ci andavi con gli uomini? E non hai le mani così piccole...-
Nel terminare la frase la ragazza connetté che Ryota era senza ombra di dubbio omosessuale e aveva le mani molto più grandi di quelle che l'avevano molestata. In qualche frazione di secondo la ragazza riuscì a rallentare la sua mano fino a trasformare lo schiaffo in un buffetto sul naso.
Pensierosa, la ragazza non calcolò minimamente Ryota e camminò a passo spedito verso Enix.
Oh Enix, spero per te che tu non abbia osato fare una cosa del genere perché altrimenti dovrò staccarti la testa, inserirci una lampadina ed usarla come abat jour sul comodino di camera mia.
Ho sempre voluto un abat jour eccentrica.
- Tu hai visto qualcosa?!- sbraitò in faccia ad Enix con gli occhi bramosi di sangue.
- Oh ma...quelle sono pietre runiche!- disse la ragazza qualche attimo dopo con un sorriso smagliante dipinto in volto: aveva voltato lo sguardo verso la parete della stanza su cui erano poste le quattro piastrelle che negli ultimi minuti si erano trasformate nell'incubo peggiore di Ryota ed Enix.
Avvicinatasi, Yae notò che una piastrella era crepata proprio nel mezzo.
- Che scempio! Gli scagnozzi di Neltharion non hanno proprio rispetto per l'arte e la cultura!
Che peccato...- disse Yae sfiorando dolcemente la piastrella.
Al solo tocco di Yae, i disegni raffigurati sulla piastrella si illuminarono di un rosso acceso. Sbigottita, la ragazza fece qualche passo indietro, ma quando staccò la mano dalla piastrella la luce emessa da essa non diminuì affato, anzi aumentò a dismisura.
Dopo qualche secondo la piastrella si dissolse polverizzandosi e al suo posto si materializzò un portale di colore rossastro.
Di nuovo, una forza sovrannaturale mosse la mano di Yae e la spinse a toccare il portale, che la fece sparire nel nulla.

Oltrepassato il portale, Yae si accorse di essere in un luogo completamente diverso dalle rovine cuor di Giada: si trovava in uno sterminato tempio in stile greco realizzato interamente in marmi e pietre bianche. Voltando lo sguardo più volte la ragazza si accorse che, per quanto fosse esteso, il tempio aveva comunque dei confini: infatti si poteva vedere un cielo azzurro solcato da qualche sporadica nuvola che faceva capolino tra le colonne portanti che delineavano il perimetro della struttura stessa.
Yae era apparsa proprio appena dentro la porta principale, ed istintivamente la ragazza tentò di uscire da lì ma una volta voltatasi si accorse però che al di fuori della porta vi era solo cielo e null'altro: il tempio era sospeso in cielo.
Rassegnata al non potersene andare nonostante la sua volontà di farlo, la ragazza proseguì la sua esplorazione del tempio notando che sul pavimento vi erano un'infinità di candele rette da moccoli dorati su cui vi erano incisi due parole, probabilmente un nome ed un cognome.
- Yae cosa ci fai qui?!-
- Ma..lei...é...- sussurrò Yae in preda al panico.