| Come ogni giorno, da quando avevo terminato la scuola mi svegliavo tardi, quindi verso le 11:00 iniziai ad allargare le palpebre, la stanza era già in luminaria per via dei buchi delle persiane attraverso i quali il sole passava in gran quantità. Riuscivo a distinguere ogni cosa, la scrivania, le mensole, l'armadio, tutto sembrava immutato dalla sera prima. Sceso dal letto mi apprestai ad una veloce rinfrescata al viso, seguita da una doccia ed il mio abituale lavaggio dei denti, subito dopo andai a vestirmi. Scelsi, come era mio solito una maglietta nera a manico corte senza particolari segni distintivi, pantaloni lunghi e neri da cui penzolavano catene di ferro lunghe qualche centimetro, il mio paio di anfibi neri e per coprirmi, vista la stagione, utilizzai la mia giacca bianca con giochi rosso-neri. Devo muovermi, sennò perdo il volo! Dopo tutto il trambusto che ho dovuto fare con mio padre perché mi concedesse questo viaggio, sarebbe un vero peccato restare a casa! In meno di tre minuti preparai e divorai la colazione. Presi la valigia che avevo appositamente preparato il giorno prima e mi fiondai verso la porta. Il sole all'esterno era già alto, nonostante il clima semi rigido di quel periodo dell'anno. Le strade pullulavano di viandanti e mercanti, indaffarati nei loro vari incarichi giornalieri, vi era infatti gente che correva, camminava, si fermava davanti ai negozi, acquistava e vendeva prodotti. Lesto mi incamminai lungo la strada, passando sul marciapiede per non infastidire le macchine che veloci sfrecciavano sull'asfalto poco distante. Ero diretto all'aeroporto, per prendere il volo che mi avrebbe portato a Neo Green Life, un luogo lontano dal mondo, in cui la tecnologia era praticamente assente, se non nelle vicinanze del confine. Avevo deciso di intraprendere questo viaggio, come allenamento, sin da bambino il mio sogno era quello di diventare un hunter professionista, ma siccome l'esame era uno dei più arduo al mondo, non potevo intraprenderlo senza un buon allenamento e quale posto è migliore di un lontano luogo misterioso? Fortunatamente papà non ha posto troppa resistenza, gufando ha capito la mia grinta e la mia volontà, ha accettato! Anche lui è convinto che senza una buona preparazione non riesco a superare l'esame. Immerso nei miei pensieri percorsi la strada senza neanche accorgermi ed in breve mi ritrovai di fronte all'ingresso dell'aeroporto, un immensa vetrata, con porte automatiche mi si parò di fronte, dentro potevo vedere migliaia di persone andare avanti e indietro cercando il gate da dove partiva la loro dirigibile. Una volta dentro osservai il biglietto: gate 5 orario partenza 13:00, guardai l'orologio e mi accorsi che mancavano meno di venti minuti. Iniziai, correndo a cercare la zona d'imbarco, che poco dopo trovai. Finalmente riuscii a prendere il mio volo ed una volta dentro nel "pallone volante", andai subito a sedermi nella zona ristorante, dove potei cibarmi di ogni prelibatezza, sapendo che ormai tutto era stato pagato da mio padre. Dopo un lungo riposo in un altra sala in cui mi trovavo solo, sentii l'annuncio: Signori e signore siamo appena giunti a NGL, l'atterraggio si terra tra pochi minuti, grazie per aver volato con la nostra compagnia. Finalmente! Non stavo più nella pelle, il mio allenamento stava per aver inizio! Atterrati mi precipitai nella bacheca dell'aeroporto, intento a cercare la mia prima missione, cercavo qualcosa di non troppo complicato come inizio, nulla in cui bisognava sicuramente combattere. Il mio sguardo cadde su un avviso di colore differente, in cui vi era scritto che si cercavano persone capaci nel dialogo, per convincere uno strano signore ad andare in cura da uno psicologo, completo di tutti i dettagli annessi e connessi. Perfetto! Non sembra troppo complicato per essere il mio primo lavoro. Sono sicuro di riuscire a convincere quel pazzo a fare ciò che è giusto, alla fine sin da piccolo la parlantina è stato il mio forte! Presi, per recarmi al suddetto villaggio una carrozza, posta fuori dal aeroporto, che a sua volta si trovava a pochi chilometri fuori dal confine. Anche qui dopo una lunga dormita e la lettura di qualche fumetto, raggiunsi il villaggio, un luogo che da una parte sembrava allegro e dall'altra invece incuteva timore, per il fatto che il villaggio era decisamente carino, con case in legno e uomini barbuti che lavoravano materiali reperibili in natura, ma era completamente contornato da terrificanti paludi, in cui la fitta nebbia si intrecciava con alberi di enormi dimensioni. Che strano posto. Giunto a destino, come prima cosa decisi di recarmi un una locanda, dove con poche domande ottenni le risposte che cercavo, il vecchio si trovava proprio in quella palude. È quello il posto in cui devo recarmi!
Off. So che non dovrei usare png, ma pensavo: siccome è la roll di partenza, non importa... Dimmi se ho sbagliato. XD
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