Quest 141: Flames Afar, Foes Aflame

Dopo aver vagato per quelle discariche, oramai da qualche ora dal suo risveglio, si fermò per contemplare quei monti di spazzatura che si ergevano di fronte a lui e quelli che si stagliavano in lontananza: nulla era più familiare ai suoi occhi, si era convinto addirittura di essere stato spostato in un altro posto mentre dormiva, ma col suo rammarico avrebbe presto scoperto che non era affatto così; era rimasto dov'era molto a lungo e per questo non riconosceva niente di quel luogo verde e rigoglioso che era stato un tempo. Vagò per la notte, la luna gli schiariva il sentiero. D'un tratto l'astro s'illuminò, esplose una luce accecante.

Era desto. Si coprì gli occhi con la mano, i raggi del sole lo abbagliavano. Cercò distrattamente il proprio cappello, se lo mise in testa. Si mise i suoi inseparabili paio d'occhiali da sole (non se li toglieva mai se non per dormire). Atterrò sull'erba saltando dal ramo. S'era nuovamente addormentato, pensò. Fece nuovamente quel sogno: era successo mesi fa e adesso ogni tanto sognava quel momento del suo primo risveglio, i dettagli del sogno non cambiavano.

Vagava per NLG da mesi oramai, e disinteressato da quello che accadeva all'esterno si rintanò qui. Era il luogo ideale dove ritirarsi. Villaggi e locande remoti dove potersi rifocillare, rari i viandanti curiosi che deturpano le sue meditazioni, talvolta si sedeva ad ascoltare lo scorrere del fiume per ore, nel buio della serata si rilassava osservando il cielo stellato, e le bacche raccolte per cena.

Si ricordò del villaggio nelle vicinanze, era a mezzora a piedi. Aveva ancora difficoltà ad abituarsi alle abitudini diurne. Ma a quel ora, di solito, arrivava un mercante a scambiare merci, era puntuale, e sapeva molte cose sul mondo esterno. Alucard era spesso scambiare quattro chiacchiere con lui, lo riteneva l'unica persona di NLG con cui poteva parlare, d'altro canto, egli a sua volta pensava lo stesso di lui.

Dopo circa mezzora di cammino, raggiunse quello che doveva essere la piazza del villaggio. Diede una rapida occhiata, e constatò che a quel ora del giorno era piuttosto movimentata. Il villaggio era abbastanza piccolo, gli edifici erano costruiti interamente con l'ausilio di materiali naturali, capanne costruite in legno, le fogli che coprivano i tetti, uno addirittura riuscì a crearsi una casa all'interno di un albero. Lo stile di vita che seguivano aveva un suo fascino.

Non c'era traccia di quel mercante. Forse aveva calcolato male il tempo. Forse se ne era già andato o doveva ancora arrivare. Quando la giornata sembrava non offrirgli nulla di interessante, ecco che un ragazzino gli si avvicinò chiedendogli:

- Signore! Sei per caso Alucard o Aarold? - Alucard guardò circospetto il ragazzino prima di rispondergli, si accorse anche che, oltre al ragazzino, si stava riunendo una folla curiosa. Del resto, una persona vestita in quel modo, in una maniera quasi inquietante, non può non attirare l'attenzione. Le persone affollate aspettavano ansiosi la risposta del Nosferatu, anche se non volevano darlo a vedere. Sapranno anche costruire case dentro gli alberi, ma erano veramente pessimi come attori.

Come sa del mio nome? Chi mi starà cercando?

- Sì, sono io. Alucard. Nosferatu Alucard. - A quella risposta, venne accompagnato verso la locanda, mentre la folla cominciò ad esultare cose tipo: "Evviva, è arrivato Alucard!", "La profezia si sta avverando!", "Sono nudo!", ecc.

Mentre il Nosferatu aspettava l'arrivo di qualcuno che spiegasse cosa c'era da spiegare, egli si sedette ed ordinò un drink al barista. Arrivò infine un vecchio, che dalle sue movenze si capì che fosse cieco, accompagnato da un ragazzo. Prese a raccontare di una profezia riguardo i tre cavalieri, che implicava Alucard, e le orde di terribili demoni apocalittici che i prescelti avrebbero dovuto fermare. Aveva un lungo sorriso stampato sulla faccia mentre sentiva il racconto del vecchio.

Una profezia... demoni. Pensò. Questi profezie non mi suonano nuove, ogni villaggio di NLG ha una propria versione, e implicano sempre demoni e perfino un prescelto che li fermi. Sono gente superstiziosa. E fanno bene ad esserlo... Fra i tre, Alucard probabilmente era quello che dava maggior peso alla profezia. Sapeva che, ogni racconto, leggende, miti e perfino favole, nascondevano sempre un fondo di verità. E quella gente, così vicina alla natura e al misticismo, sebbene retrocessi ad un vita umile, potevano scorgere molti segreti della natura che la gente comune, sempre frenetici, ignorano quasi inconsciamente.

Pandora. - Sono sicura che Abracad e Rudolf saranno del mio medesimo parere.

- Oh, andiamo, ti sembro di avere un nome da turco? - Disse secco Alucard in risposta a Pandora, per nulla arrabbiato, ma quasi divertito.

Toccò ad Aarold. - Mi dispiace Pandora, ma io devo accettare, sono un Hunter e non posso lasciare a morire delle persone mettendomi in disparte a guardare. Tu Alucard che cosa ne dici, accetti?

Per Alucard, la salvezza del villaggio era posto in secondario, piuttosto, era interessato a controllarne la veridicità della profezia. Trovava sospetto quanto specifico fosse la profezia sui nomi di questi cavalieri. La faccenda lo divertì non poco, era gioioso, sapeva per certo che non si sarebbe per nulla annoiato. E siccome la curiosità in lui era la più potente di tutte, accettò senza riserve.

Volle chiedere al vecchio di più sulla profezia, ma non lo fece, perché un vero prescelto non fa mai domande.

Montagna Spezzata Pensò. - Possiamo partire anche adesso. Se siamo i cavalieri della profezia, vuol dire che essa sta già iniziando a compiersi, i demoni aspettano solo noi. E il ragazzo potrebbe esserci d'aiuto, come guida. - Alzatosi dalla sedia, si girò in direzione di Pandora, scrutandola, abbassò leggermente gli occhiali da sole scoprendo occhi di un colore innaturalmente vermigli. - Non ti costringerò di venire con noi, ma sei indispensabile per compiere la profezia e quindi ti chiedo di ripensarci. Se riusciamo nel nostro intento avremo solo da guadagnarci, non credi? - Disse in tono cortese, accennando un sorriso quasi inscrutabile.