| Finalmente c’era riuscito. Finalmente dopo innumerevoli fatiche e litri di sangue persi Pez era riuscito ad ottenere la lincenza hunter. Anche se il modo in cui ne è entrato in possesso aveva lasciato l’amaro in bocca al ragazzo, ma nonostante ciò, una volta lasciata Zapan ed esser tornato a York Shin, Pez si diede alla pazza gioia in modo anche fin troppo eccessivo. Per un intera settimana non aveva fatto altro che organizzare feste megagalattiche in qualsiasi albergo, discoteca, bar, o magazzino abbandonato della città; spendendo e sperperando soldi creati da lui stresso come se fossero caramelle in droghe varie, alcool prostitute e una volta animali, divenendo quasi un leggenda. Quando finalmentegli effetti di droga e alcool finalmente cessarono, il ragazzo tornato alla lucidità si ricordò del momento in cui ottenne la licenza, e in preda a una sensazione di quasi rabbia, decise di verificare se effettivamente si meritasse il titolo di hunter. Tornato nella privata camera d’albergo utilizzata come casa, Pez si collegò alla rete per andare in cerca di qualche lavoretto, ma non trovò nulla che lo atrasse in modo particolare. A una prima occhiata tutti i lavori che vi erano disponibili sul sito degli hunter erano cose semplici, dal recuperare un tizio disperso in mare, al ottenere un qualche manufatto antico. Si vede che i lavori migliori sono stati già presi. Vorrà dire che mi dedicherò alla ricerca del lavoro come si faceva una volta. Andando in giro e aprendo le orecchie. In fin dei conti sono un Hunter. Credo.
Pez girò per le strade di York Shin per due giorni prima di trovare una qualche notizia che potesse condurlo a qualcosa di succulento.
A quanto si diceva, un qualche figlioccio facoltoso stava cercando una persona per occuparsi di quanto capitato all’intera sua famiglia recentemente assassinata insieme all’intera servitù e da cui ne era uscito vivo solamente lui. Pez sentendo delle buone vibrazioni da quella notizia, cercò di mettersi in contatto con il ragazzo in questione, ottenendo un appuntamento per il giorno stesso presso un locale. Ci vollero cinque fermate di metro per raggiungere le vicinanze del luogo dell’appuntamento, che si trovava qualche isolato dalla stazione. Il locale non era altro che un ristorante, e dall’esterno non parve neanche molto in linea con la tipologia di York Shin in quanto non aveva quella tipica aria da posto rinnomato che si cerca di dare ai propri locali per convincere la gente che il posto sia di extralusso e costosissimo. All’esterno vi erano posti qualche tavolino per l’estate con tanto di ombrelloni da sole che però erano tenuti aperti nonostante fosse pieno inverno. L’interno invece non presentava nulla né di troppo costoso né di eccezionalmente povero. Appese alle pareti vi erano degli oggetti riguardanti barche, motoscafi e altre cose riguardanti mare o laghi, come reti da pesca, arpioni e qualche raro pesce imbalsamato.
Quando fu dentro il ristorante Pez venne accolto dal Maître, il quale lo fece accomodare al bar dopo che il ragazzo disse che era lì per incontrarsi con un certo Vostres, ricevendo risposta che a momenti sarebbe stato raggiunto dal suo ospite.
Una volta al bancone Pez ordinò un gin tonic, per poi girarsi ad osservare le altre persone che stavano mangiano nella sala cercando di individuare chi lo avesse assunto, ma senza neanche il tempo di assaggiare il proprio drink, Pez venne avvisato dal barista che la persona che cercava lo stava aspettando al tavolo 4.
Quindi era già qui. Spero almeno che non abbia già mangiato. Sta cominciando a venirmi fame.
Pez arrivò quindi al tavolo dove vi si trovava già Vostres.
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