Quest 07X: La Battaglia dei Nove Sublimi.

Quest 07X: La Battaglia dei Nove Sublimi.

Quest di Serie.

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Ambientazione

Torre di Edea, rovine, caos.

Obbiettivo

Fuggire dalla prigionia imposta da Bhunivelze.

Ricompense:

?

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Marvin Kodama Kazunari ed Edea caddero a terra, storditi dal brusco passaggio dimensionale. Kazunari gemette nell'impatto, svegliandosi con un forte dolore alla schiena. Tossendo, si rialzò, guardando i suoi compagni ed Edea. Stava per chiedere qualcosa ma si accorse con sbalordimento della situazione.

Si trovavano all'esterno della Torre, se si poteva ancora chiamarla tale. Era crollata, ridotta ad un cumulo di macerie fumanti. Le isole stesse sembravano sconvolte da un terribile cataclisma. Gli alberi in fiamme, ridotta ad una landa malsana distrutta e calpestata. Una parte della torre, il primo piano, forse, era rimasto in piedi, ma stava per crollare. La terra vibrava e tutt'intorno a loro infuriava un terribile combattimento.

Stordito, Kazunari alzò gli occhi al cielo, e gridò di assoluto terrore. In cielo, vide l'essere più orribile e potente che avesse mai visto. Un drago immenso, così grande e terribile da oscurare il cielo, così mestoso che con una sola unghia avrebbe potuto distruggere completamente le isole. Così grande che intorno a lui le dimensioni stavano collassando, incapaci di trattenere la sua molte all'interno del piccolo mondo creato da Emilie. Le sue scaglie d'oro e scarlatto riflettevano il bagliore delle fiamme. La creatura distese le ali, ruggendo.

Kazunari cadde in ginocchio, terrorizzato. Intorno al drago, come puntolini di luce e fierezza si stagliavano i Nove Sublimi, impegnati in un feroce combattimento. Le loro aure congiunte parevano quasi poter competere con la creatura, mentre insieme cercavano di trattenerlo e ferirlo. Ad ogni colpo dei nove, la creatura indietreggiava, ferita. Sangue nero pioveva sul campo di battaglia.

Bhunivelze, o del Complotto.
Anubis, o del Sacrificio.
Ragnarok, o del Pentimento.
Orphan, o dell'Innocenza.
Lindzei, o del Tradimento.
Etro, o della Follia.
Ultima, o dell'Odio
Odin, o della Ferocia.
Anima, o del Sigillo.

Con un grido di odio, il drago con un ala mandò al tappeto i nove Sublimi. Lo spostamento d'aria fece volare via Kazunari e gli altri. La battaglia non era ancora finita. Lo scontro continuava, impetuoso. Per quanto ancora avrebbero potuto resistere? Lo scontro era a senso unico.

Kazunari si guardò intorno, spaventato. Vicino alla torre crollata, seduta su un trono di ossidiana spezzato e legata con catene argentate stava Edea. La Strega Edea. Sembrava svenuta, e la sua Aura diminuiva a vista d'occhio. Tremava leggermente. Probabilmente stava utilizzando i suoi poteri in qualche modo. Intorno a lei, a proteggerla o forse semplicemente senza sapere cosa fare, tutti i nemici della Torre, tranne il Kazunari del futuro...cosa stava succedendo?

Non credo lo faranno avvicinare. Ora l'importante è sapere se abbiamo fatto bene a non consegnargli questa Edea. Speriamo di non essere scoperti troppo presto. Tu ricordi questo avvenimento? Immagino che ci sia anche tu laggiù intorno ad Edea.

Kazunari guardò Kodama sbigottito, come se non avesse capito bene. Poi si riscosse, scuotendo la testa. Quello che vedevano non aveva nulla a che fare con il passato. Era un orribile futuro che Kazunari si rifiutava di vivere. D'altro canto, concordava con l'analisi dello Zaoldyeck.

Assolutamente no. A meno che non sia una dimensione parallela credo proprio che Bhunivelze ci stia mostrando il futuro. Dobbiamo fare qualcosa, svegliare questa Edea è la priorità.

Marvin e Kazunari cercarono di far rinvenire la giovane Edea, che dopo qualche secondo riaprì gli occhi appannati, debilitata dalle percosse di Akira dei quattro santi. La strega si rialzò con difficoltà, guardandosi in giro, sconvolta. Era evidente che non si aspettava un simile risvolto, ma la sua espressione lasciava intendere che una simile possibilità era stata contemplata dal suo potere. Marvin e Kodama le chiesero spiegazioni, mentre la donna cercava di proteggersi con le braccia nude dall'impeto del combattimento. Per la prima volta, rispose alle loro domande:

Non c'è molto tempo per spiegare. Quell'orribile mostruosità è uno degli Artefici, le creature che reggono le dimensioni. Lo scopo della strega che conoscete era proprio richiamare uno degli Artefici. Ma certamente non desiderava evocare questo orribile mostro! Qualcosa deve essere andato storto: nessuno sano di mente evocherebbe Nicol Bolas. Correte.

Edea corse con gli altri dalla copia di Marvin, giusto in tempo. I servitori di Edea si frapposero fra il gruppo e la loro signora, cercando di proteggerla. La strega, d'altro canto, non reagì, immobile. Dal gruppo si fece avanti Ryota, la spada sguainata e uno sguardo gelido tutt'altro che amichevole sul volto affilato.

Voi siete vivi...? Credevo che Bhunivelze vi avesse uccisi. Padrona, attendiamo ordini.

Anche stavolta Edea non rispose. Un ruggito più forte degli altri attirò l'attenzione del gruppo. In cielo, il combattimento era degenerato. Nicol Bolas, aveva afferrato finalmente uno dei Sublimi, Ragnarok, e con una risata di scherno e trionfo l'aveva finalmente divorato. Kazunari trattenne una smorfia nel percepire la potente aura del Sublime passare nel vuoto. In un istante, tuttavia, un portale dimensionale si aprì in cielo, da cui uscì un altro Ragnarok, pronto a continuare la battaglia al posto di quello morto. Edea, sul suo trono di ossidiana, gemette, affaticata. Rivoli di sudore le scendevano copiosi sul volto arrossato. Le tremavano leggermente le mani, e il battito era irregolare. Un lampo di comprensione balenò negli occhi dell'altra Edea, quella più giovane.

Cosa credi che stia succedendo? Ognuno è mosso da una propria motivazione. La battaglia qui vicino avrà presto conclusione immagino... prima o poi qualcuno esaurirà le proprie forze.

Edea annuì, mentre con i propri poteri sondava il futuro. Ciò che vide non le piacque. Era evidente che avessero poco tempo. I servi della strega, intanto, confusi, non sapevano cosa fare: da troppo tempo la loro signora non dava loro ordini. Marvin, sulla scia di Kodama, intervenne nella conversazione. La giovane Edea rispose:

Non controllo ancora alla perfezione i miei poteri, non so cosa è successo. Ma so con esattezza cosa dobbiamo fare. Ho bisogno dell'aiuto di tutti voi. Nicol Bolas è stato evocato, è questo è un dato di fatto. Non voglio nemmeno sapere come sia stata trovata l'aura necessaria a procedere ad una simile invocazione, o se sia stato in terribile errore. La Strega non si risveglierà, sta sacrificando la propria vita per ingarbugliare le dimensioni ed evocare nuovi Sublimi, ma non so attraverso quale mezzo. Morirà fra poco, è inevitabile.

I servitori della strega irati fecero per colpirla, ma lei, con un espressione di ghiaccio alzò una mano, imperiosa, per zittirli. L'auditorio attese ordini. Edea si rivolse direttamente a Marvin, Kodama e Kazunari:

Ormai Nicol Bolas mantine la propria presenza fisica qui risucchiando l'energia dei Sublimi che sconfigge, fra poco sarà abbastanza potente da squarciare la parete dimensionale e ucciderci tutti. C'è un solo modo per far sopravvivere questo continuum spaziotemporale: trovate Emilie, immediatamente. Dove si trova la bambina?

Ryota, confuso, si guardò intorno, non capendo il nesso fra le due cose. Poi si accorse che la bambina non era con loro. Era ancora nella Torre, al piano terra in fiamme.

Dovete andarla a prendere immediatamente, stupide marionette! Sbrigatevi. Marvin, Kodama, io verrò con voi. Kazunari, tu devi stare qui e usare il tuo potere per potenziare i Sublimi. Se le mie previsione sono corrette, questo posticiperò la morte della Strega di circa un ora. Muoviamoci!

Cosa faremo una volta trovata? Spero ci sia un piano. E un'altra cosa... il Sublime ci ha spediti qui per un motivo. Immagino tu sappia quale. Voleva la tua testa... come sei arrivata alla Torre e perché stai cercando di ostacolare i piani della tua stessa controparte del futuro? Concedimi la mia perplessità...

La giovane Edea continuò a correre fra i meandri della torre, cercando disperatamente Emilie. Ryota, Kodama e Marvin la seguivano da vicino. Edea lo fulminò con lo sguardo: non credeva che osasse interrogarla su questioni che non lo riguardavano. Si ricordò solo poi che a conti fatti doveva loro la vita. Soffocando la propria irritazione, spiegò:

Avevo visto nel futuro cosa sarei diventata, e ho deciso di provare ad evitare la fine del mondo. Per chi ne conosce la vera essenza, il mondo non si riduce ad uno solo: io sono la strega che conoscete, e allo stesso non lo sono. Non seguirò il suo stesso sentiero, se porta a questo.

Edea sospirò, prima di rivelare:

Ora, ascoltatemi bene. Tutto questo è un tragico errore, ma non una fatalità. Edea voleva davvero evocare uno degli Artefici, ma è probabile che abbia usato una tecnica imperfetta e non sia riuscita ad evocare quello corretto. Non vedo altra spiegazione e in fin dei conti collima con le mie visioni frammentarie. Il suo obbiettivo mi è ignoto, ma credo di intuire come, almeno in parte. Ho bisogno di una conferma, quando avremo trovato Emilie riuscirò a capire cosa fare.

Il gruppo trovò la sala corretta. Edea attraversò rapida la stanza, cercando Emilie. Finalmente la trovò: la bambina era semisepolta sotto un cumulo di macerie, immobile. Edea fece per afferrarla per un braccio e tirarla fuori, ma venne preceduta da Ryota. Edea lo scansò con un braccio, esaminando le sue condizioni. Emilie aveva gli occhi aperti e fissava il vuoto. Sembrava senza vita, ma reggeva ancora in mano la sua lanterna che teneva in piedi le isole su cui si trovavano. La strega con un colpo le sfondò il petto.

Ryota gridò, ma Edea lo zittì con un grido rabbioso. Come anticipato da Kazunari, Emilie era una marionetta, costruita con chissà quale potere di Manipolazione, ed Edea cercava la fonte di energia che le donava la vita. Dove avrebbe dovuto esserci il cuore, un complesso meccanismo racchiudeva un nucleo solido, una piccola pietruzza. Una esperite. La pietra luccicava ancora, ma si stava affievolendo. Edea esitò, ma aveva capito tutto.

Era questo l'ultimo tassello del mosaico! Ecco cosa mi sfuggiva nelle mie visioni. Avevo visto questa Emilie, e mi ero sempre chiesta come un corpo morto e trasformato in marionetta potesse muoversi in questo modo. Questo cambia tutto, Ma di chi è questa esperite...? Non è di uno dei sublimi...non sembra nemmeno lontanamente così potente. Tu, servo! Di chi è questa esperite?

Edea si era rivolta a Ryota. Il ragazzo la guardò senza capire. Non ne aveva la minima idea. Non sapeva nemmeno che Emilie non fosse un vero essere umano. Scosse la testa in silenzio, confuso dalla rabbia della strega. Edea chiuse gli occhi, mentre un aura misteriosa la avvolgeva. Stava sondando il futuro, muovendo le labbra appena, come in trance. Riaprì improvvisamente gli occhi, e disse a Marvin e Kodama:

Questo continuum è condannato. Se io togliessi l'esperite dal petto di Emilie moriremmo tutti, ma Nicol Bolas verrebbe annicchilato e l'evocazione dissolta. D'altra parte non ho modo di fermare quella creatura...non ho scelta.

Edea strappò l'esperite dal petto della bambola, e la consegnò a Kodama. Immediatamente, il terreno tremò sotto i piedi. La strega mormorò alcune parole, poi con uno schiocco di dita teletraportò tutti i presenti al punto di partenza. Afferrò Kazunari per la collottola e con un calcio lo mandò a terra vicino a Kodama e Marvin. Nicol Bolas si accorse della strega, e sprigionò un getto di fiamme nere e rosse in direzione della Strega. Edea sorrise. Congiungendo le mani, avvolse Kazunari, Marvin e Kodama all'interno della sua magia. Prima che il colpo dell'artefice la uccidesse, gridò:

Quell'esperite cambia tutto. Fuori di qui!