| Davanti ai tre ragazzi si mostrò un signore ben vestito e con ottimo portamento.
(Salve a tutti. Siete qui anche voi per il lavoro di demolizione? Sono uno dei maggiori esponenti della ditta, o per meglio dire, sono stato assunto sin dall'inizio dei lavori. In sostanza, l'edificio non si può abbattere perchè protetto da uno strano strato di aura e risulta accessibile solo la notte. Il problema è che chiunque sia entrato non ha più fatto ritorno. Se siete ancora decisi a seguirmi...) Furono le parole che rivolse ai giovani.
Un lungo brivido ripercosse la schiena di Alaska. Sembrava di trovarsi nel set di un film horror, solo che quello non era un film. Come era possibile che un edificio non si poteva scalfire con niente? E la gente che entrava e poi spariva...? Alaska tremò un poco, prima di tirare un profondo sospiro per infondersi coraggio e per giungere ad una soluzione plausibile e per niente sovrannaturale e/o spaventosa. Sicuramente quel teatro era avvolto da del Nen che lo proteggeva. Giunta dunque a questa conclusione battè le mani una volta per tranquillizzarsi.
Il gruppetto entrò dunque nel teatro e pochi metri più in lá si trovarono faccia a faccia con un altro personaggio vestito bene, con giacca e cravatta. Aveva dei baffi neri e folti che incitarono una strana sensazione spiacevole in Alaska, sensazione che tentò subito di reprimere. In realtà non erano i baffi a darle quella strana sensazione, piuttosto fu quello che potè notare poco dopo, e che non poteva credere fosse reale. No. Non era reale quello che vedeva in quanto i fantasmi non esistevano...Che razza di Nen avevano davanti?
(Oh-oh, buona sera a voi! Abbiamo ospiti pare. Mi presento, sono William Solìo, direttore di questo teatro. Accomodatevi, sono in programma tanti accezionali spettacoli ed eventi! Prego, siete viventi, il biglietto lo offro io. Lo spettacolo comincerà a breve! Sono in programma tre fantastiche opere! Prego, da questa parte, accomodatevi! )
Parlò e pareva avere una certa gioiosità che tranquillizzò la ragazza ancora molto incredula e che continuava a guardarsi intorno.
L'uomo che era con i ragazzi però replicò subito: (Mi spiace amico, noi siamo qui per farvi sloggiare. E' evidente che è a causa vostra se non riusciamo a demolire questo edificio. La pacchia è finita.)
Fu in quel momento che il volto del "fantasma" cambiò drasticamente.
(Comprendo. In questo caso propongo una condizione. Ce ne andremo se parteciperete ai nostri tre spettacoli. Ovviamente, dovrete anche sopravvivere ad essi, come quelli che sono venuti qui prima di voi. Se vi va bene, seguitemi pure, vi condurrò nei Backstage. Il potere di questa porta consiste nell'obbligarvi a recitare una determinata parte, pena la morte. Io sono il presentatore, quindi non ne sono affetto, ma se passate la porta dovrete recitare la parte a voi imposta. Essa potrebbe cambiare in qualunque momento, tenetelo bene a mente.)
Cosa stava dicendo?
Poco dopo il sipario si aprì.
(Buona sera signore e signori! Benvenuti allo spettacolo di questa notturno! Gli attori di oggi hanno una caratteristica incredibile! Una caratteristica che vi lascerà senza fiato! Sono vivi! Oh-oh, e quale migliore occasione, attori vivi, per raccontare una storia d'amore? Un amore che supera vita e morte! Questa notte esploreremo l'amore più puro e travagliato, l'amore proibito!!' 'Ma attenzione! Non tutte le storie d'amore hanno un lieto fine! Come vedremo, qualche volta l'amore è pungente come una spina! Ma non fatevi raccontare tutto ciò da me!. Guardate voi stessi dove 'sta la tragedia, quando i cammini di due amanti sfortunati si incontrano! Che lo Show cominci!)
Alaska gettò subito uno sguardo timido verso la platea. Piena. Di fantasmi. Improvvisamente il palco mutò per adattarsi alla messinscena degli attori in erba.
(In guardia! Combatterò per il mio Amore.) Esclamò uno degli attori non in erba. Fu in quel momento che Alaska percepì in qualche maniere che doveva interpretare una mendicante. Doveva recitare davanti ad un sacco di persone...la sua timidezza glielo avrebbe permesso...?
Subito, uno dei tre tizi che erano con Alaska iniziò ad interagire con lo spettacolo. Era un uomo di mezza età con lunghi capelli neri che pareva fin da subito adeguarsi alla scenetta impostagli.
(Conosco la tua prontezza ragazzo mio...ho passato anche io periodi in cui avrei fatto sicuramente lo stesso, ma non lasciarti offuscare facilmente. L'amore è profondo e forte, l'amore è un qualcosa di inestimabile che ti da la forza di fare qualsiasi cosa, ma lo stai facendo nel modo sbagliato. Ascolta le mie parole giovane, sono una persona che ha avuto esperienze del genere...). Chissà chi doveva interpretare...? Ad Alaska parve un tipo abbastanza vecchiotto e con esperienza di vita.
E ecco che anche l'altro ragazzo iniziò a recitare. (-Io lavoro per Madama Francesca di Pordenone, la sarta, lei dice sempre che l'amore è come cucire senza ditale,esce fuori qualcosa di stupendo, ma fa tanto male. Ma non aveva mai detto che fà male anche a chi non c'entra nulla. Sir cavaliere, chiedo venia se le ho arrecato offesa in qualche modo, io andavo solo dal mastro armaiolo a prendere le nuove forbici per la madama, non ho intenzione di nuocere a nessuno.) Interpretava un negoziante? Ed un sarto per la precisione...? Comunque di sicuro qualcuno con poca esperienza... Subito dopo si inginocchiò davanti a Romeo ed iniziò a piangere per poi proseguire con la sua scenetta triste. E Alaska non riuscì a capire se il ragazzo si fosse messo a piangere per enfatizzare la cosa o per la paura che provava nella realtà (e non il suo personaggio).
Alaska, che nel frattempo aveva realizzato che o si metteva a recitare o sarebbe morta, si era guardata attentamente intorno per cercare qualcosa di utile per la recita. La sua mente nel frattempo si stava focalizzando sull'immagine di una mendicante. prese degli stracci che si trovavano dietro le quinte, li usò come stracci e pulì il pavimento. Quando assunsero un colore grigio sporco se li sistemò sulle braccia e sul corpo. Prese poi quello che poteva sembrare un cappello color marrone scuro e strappandolo un poco se lo infilò in testa. Infine prese quello che poteva sembrare un bastone e se lo portò con sè. Tornata sulla scena con passo timido si sedette per terra e con un pezzo di stoffa che aveva lasciato pulito si fece una specie di contenitore per l'elemosina. Ora era pronta per interpretare una poveraccia. Infatti prima di iniziare a recitare decise di calarsi nei panni del suo personaggio, in modo da essere più fedele e preciso possibile in maniera da facilitarsi nella recita.
-"Parlate di amore, eh...?!- Iniziò a dire camuffando anche il suo tono di voce. Ora non era più Alaska Demon ma Petrina Adola, una stracciona senza casa ne soldi. -"L'amore fa schifo così come la vita. Però in effetti anche una come me ama qualcosa. Amo il cibo così come i soldi. Peccato che io non abbia ne l'uno ne l'altro...quindi non ho nulla da amare...nulla per cui valga la pena davvero vivere... E per che cosa vuoi combattere tu..? Per amore...pfaaaa... C'è gente che ogni giorno combatte per cose più serie...si, io ad esempio...tutti i giorni devo combattere per sfamare me e magari anche la mia famiglia...- Disse agitando la stoffa che teneva tra le mani e che le serviva per raccogliere l'elemosina.
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