parlato - pensato - altri
York Shin. La mia città. La mia casa.
Sono cresciuto per un pò nella sua parte ricca e privilegiata, finendo poi per mia scelta nei suoi sobborghi sporchi e malfamati, facendo diventare essi la mia vera casa, e ora proprio quelle pessime strade sono il mio punto di partenza e d’arrivo. Sono stato inutilmente allontanato da quelle strade per troppo tempo, ed ora che vi rimetto finalmente piede, mi sembra passato solo qualche giorno.
Non sono riuscito a portare a termine il mio incarico, e molto probabilmente verrò ucciso per questo, quindi l’unica cosa che mi resta da fare, e quella di ideare un piano per salvarmi la pelle.
Potrei provare a chiamare qualche persona che ho incontrato fino ad ora per chiedere aiuto, ma chissà in quanti si farebbero avanti per fornirlo ad uno come me.
Sono solo in questa città, la lontananza non avrà di certo giovato alle mie interazioni sociali con i suoi abitanti.
Che situazione di merda. Devo assolutamente inventarmi qualcosa, prima di lasciarci le penne e raggiungere così gli amici perduti.Pez dopo aver varcato nuovamente i confini della città, si diresse senza neanche pensarci al Hotel nel quale aveva comprato una camera, puntando dritto al letto, sulla quale vi ci si lasciò cadere a peso morto, finendo per addormentarsi di botto e tranquillamente dopo molto tempo.
Al suo risveglio, dopo aver fatto una lunga e rigenerante doccia e un’abbondante colazione grazie al servizio in camera, il ragazzo si recò al rifugio con la precisa intenzione di conoscere tutto ciò che era capitato durante la sua assenza da Denny.
Come prima cosa al suo arrivo al rifugio il ragazzo notò che non vi era nessuno sulle scale a sorvegliarne l’entrata, come era solito vedersi, e una volta entrato ne capì il motivo.
Durante la sua assenza il rifugio era stato attaccato, e vi erano evidenti tracce che l’azione non era stata effettuata dai poliziotti. Loro non creano un tale macello nelle loro operazioni, specie se contro dei ragazzini.
Pez controllò ogni bagno, ogni sottoscala ed ogni stanza prima di giungere finalmente in una camera dove trovò finalmente qualcuno.
Al terzo piano, proprio a qualche stanza prima di averle effettivamente controllate tutte, Pez trovò Denny seduto su di una logora poltrona, con lo sguardo rivolto verso la finestra chiusa solamente da delle persiane cosi rotte che a stento stavano ancora attaccate al muro.
Denny? Che diamine è successo qui? dove sono tutti?Oh! Pez! Ciao! Che bello rivederti. Questo beh sai, è stata colpa mia ecco. Diciamo che ho voluto cambiare un pò le cose dopo la tua partenza.Denny che cosa hai combinato?Nulla che non avessi già fatto tu. Mi sono semplicemente alleato con Don Cato, e ora ho pieni poteri sul quartiere.
In pratica Pez, ti ho tolto la poltrona da sotto il culo, e ora sono io il Re.Vorrai scherzare? Cato non farebbe mai una cosa simile, non né avrebbe motivo.Dici? Era da tempo che stavo macchinando alle spalle di Jack per prenderne il posto, ma poi sei tornato tu, e hai preso ciò che era mio di diritto.Questo? Tu volevi a tutti i costi questo? Devi essere fuori di testa per volerti accontentare di essere un capo che ha una sede in un edificio diroccato. Inoltre i veterani non ti ascolteranno, non hai ciò che serve per essere un capo Denny
In ogni caso vuoi il comando Denny? Tienilo pure, ma sappi che quando sarò ai vertici dell’intera città tu sarai il mio ultimo bersaglio per decretare la mia ascesa, e comincerai a pregare in due cose, che io trovi sempre qualcuno prima di te e di voler essere molto, molto lontano da qui quando non ci sarà più nessuno prima del tuo nome sulla mia lista.Come pensi di arrivare in cima, se ora tutti fanno rapporto a me di ogni cosa?Lo saprai grazie a quei rapporti allora. A presto Denny e salutami il ciccione. Dilli che il viaggio che mi ha fatto fare è stato pressoché istruttivo, e che lui viene subito prima di te.Pez se ne andò dal rifugio dirigendosi nuovamente all’hotel, nel quale vi ci rimase per una settimana intera prima di riuscirne e cominciare a fare domande in giro.
Inizialmente sembrava che nessuno dei suoi vecchi contatti volesse parlare con lui per “rispetto a Denny” ma poi il ragazzo si rese semplicemente conto di essere pedinato in continuazione da due individui, e a quanto sembrava tutti ne erano stati informati, visto e contato che non parlavano.
A un certo punto stanco di ricevere un * non so niente * come risposta, Pez volle finalmente passare alle minacce per estorcere qualche informazione.
Le domande che poneva infondo non erano così difficili, infondo voleva solo sapere se vi erano grosse opportunità in giro. A Denny e compagnia ci avrebbe pensato in un secondo momento, ora voleva cominciare a farsi un nome in quella città corrotta.
Dopo che tre persone li diedero la stessa notizia riguardo un uomo che cercava gente per un qualche strano motivo, e che non erano in molti stranamente a interessarsi della faccenda, Pez volle andare a dare un occhiata sul motivo di tale riluttanza.
Dopo aver stordito le sue spie, Pez si diresse senza problemi verso l’abitazione del ricco cliente.