HunterXHunter Forum

Quest 081: Alan's Psychedelic Breakfast

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/7/2013, 20:50
Avatar

Hunter
••••••

Group:
Member
Posts:
2,277
Location:
Cosmopolita

Status:
Anonymous


Alan's Psychedelic Breakfast

Quest libera

Quest disponibile per:

- Maka
- Cherì
- Steven Faraday[
- Lamberto & Romualda Esposito


Ambientazione

York Shin City

Obiettivo

Ritrovare il ventenne Alan, scomparso in seguito a fatti decisamente strani.
La richiesta del suo ritrovamento è stata fatta da alcuni suoi amici.

Può il Nen essere usato come droga?
Pare di si.

Ricompense

100 Esperienza
40 000Jeny

GDR off

Quest psichedelica, è richiesta una buona inventiva, pensavo di raddoppiare i premi qualora un utente riuscisse a sorprendermi sotto tale aspetto.
Si apprezzano cose assurde.


Piccola nota: I premi raddoppiati si avranno se sarete in grado di sorprendermi sotto il punto di vista descrittivo e inventivo.

Post introduttivo in cui venite a sapere del lavoro e raggiungete l'appartamento e venite fatti accomodare in una stanza. Gradirei qualche informazione al livello emotivo riguardo i vostri personaggi.
E' un post introduttivo, quasi una formalità, non soffermatevi troppo su di esso.




Edited by Wowbagger - 22/7/2013, 22:20
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 22/7/2013, 22:34
Avatar

Life was a mistake.

Group:
[HxHF]Fan°
Posts:
3,827
Location:
Roma (RM)

Status:


PG: Maka Shirami

Narrato
-Parlato-
Pensato


Il vento picchiava forte, quel giorno, a York Shin City. Maka si era alzata presto, in quella camera di ospedale tutta sua, e preparato velocemente uno zaino, si era fiondata tra le vie caotiche della città.
Era lì da quasi un anno. Un anno che stava rinchiusa dentro quell'ospedale. Ma ora era diverso, era guarita. Ed aveva la possibilità di vivere avventure, come stava facendo il suo amico Kumo, da qualche parte in quel vasto mondo. Quel vasto mondo che aspettava lei e soltanto lei, a partire da quella città sconosciuta ma quotidiana. Si diceva in giro che era controllata dalla Mafia, ma Maka non ci credeva poi tanto, i "cattivi" non possono governare una città!
Camminava tra le persone, così alte in confronto a lei, sorridendo come non faceva da quando era partita da Padokia, da quando era arrivata "la cosa".
Il dottore le aveva concesso di visitare la città e cominciare il suo grande viaggio da York Shin, almeno per i primi mesi, nonostante i genitori fossero contrari. Ma ora eccola lì, che passeggiava felice in cerca di qualcosa da fare.
L'aria le inondava il volto, incasinandole i lunghi capelli biondo cenere.

-Aaaahn, dannazione. Guarda che casino, uff.- disse cercando di risistemarli con la mano.

Mentre si osservava la punta dei capelli con gli occhi al cielo notò dei ragazzi su un mini palco fatto di casse da frutta urlavano attraverso un megafono.

-Qualcuno ha visto Alan? Qualcuno ha visto il nostro amico Alan?- continuavano a chiedere.

Avevano circa 20 anni, chi moro, chi biondo, chi alto, chi basso, erano vestiti male, almeno così penso Maka.

-Qualcuno ha visto Alan?-

La ragazza si perse a quelle parole... Alan... Alan... Alan... nella sua mente comparve l'immagine di un ragazzo alto, con i capelli neri e gli occhi azzurri, un ciuffo molto "in", la camicia a collo alto sbottonata che lasciava intravedere un fisico asciutto e ben scolpito.

Alan... Eheheheh... fantasticava Maka con una faccia molto tipo questa: :sbav:

Senza accorgersene era arrivata sotto il palco.

-A...alan eheheh...- ripeteva come un ebete -Vi aiuto io a trovare Alan... eheheh...-

I ragazzi si guardarono un poco inquieti e dubbiosi, ma alla fine pensarono che una mente più poteva sempre far bene, così la portarono sul luogo dove altre genti erano state portate per partecipare a quella "missione". Maka si era ripresa e non stava più nella pelle, la sua prima avventura! Yahooo!

Guarda e impara, pivello di un Kumo! pensò facendo la linguaccia al vuoto (probabilmente diede una conferma in più ai committenti di non starci proprio bene con la testa... ehm... coff coff...).

Guardò velocemente il piccolo appartamento. C'era un corridoio spoglio e in fondo una porta semiaperta che faceva intravedere la cucina povera. Nel mentre era stata condotta in una stanza, non tanto grande, ma comunque arredata un po' di più di quello che aveva potuto vedere fino a quel punto. Un tappeto, quadri, sedie, un tavolo, un divano nero.

La 17enne si buttò di peso sul divano di peso sul divano gemendo e sprofondando all'ingiù. In questa strana posizione, attese.

credo che odierò usare questo pg. mi fa sentire molto gay e molto bimbominchia.
 
Top
view post Posted on 22/7/2013, 22:48
Avatar

Amministramucche
•••••••

Group:
Member
Posts:
2,682
Location:
Nazareth (sì, sono Gesù)

Status:


Pensato Lamberto dice cose Romualda dice cose


Erano al torneo con Marte Cid, ma questo decise arbitrariamente di immobilizzarsi dopo aver quasi rotto il culo agli avversari e quindi ciao ciao torneo.
Erano svenuti dopo aver fatto a botte con un ladro, ma poi bho la giornata era finita e quindi ciao ciao punti esperienza dopo 3 pagine word di post.
Cioè, no, davvero, capite quanto acciderbolina stavano male? Dopo tutto quel che hanno fatto dovrebbero essere in grado di spaccare a gente con il nen al 60% ma no, manco per il cazzo mamma mia.

Pensarono entrambi e nello stesso momento

"Ma accipicchia che abbiamo fatto di male se non riusciamo mai a portare a termine quello che iniziamo?"

Erano lì ad arrovellarsi il gulliver su come risolvere il problema "troviamo i soldi per la TV di Carte Mid con qualche lavoro e per Diana stavolta finiamolo" quand'ecco che un tizio diede una spalla ai due gemelli che imprecarono facendo scendere dal cielo almeno un paio di santi. Il tizio della spallata però, nonostante le orecchie iniziassero a sanguinare per il turpiloquio esagerato, non si voltò e continuò per la sua strada. Con qualche strana mossa aveva infilato un bigliettino nelle tasche dei gemelli "venite nell'appartamento, ho un lavoro per gente bella come voi".

I gemelli sorrisero "se i gemelli non trovano lavoro, il lavoro trova i gemelli". Iniziarono a parlare tra di loro:

"Questo lavoro lo finiamo, dai."
"Wow, non vedo l'ora. Direi proprio che ci meritiamo una Alyson Hannigan"
"Mi sembra giusto, vai tu"
""

Pieni di speranze e pensando "questo lavoro lo completiamo e se non lo completiamo siamo noi che portiamo sfiga" entrarono nell'appartamento e poi nella stanza.

Scriverò ogni post di questa quest sotto l'effetto di un alcolico diverso.
 
Top
view post Posted on 22/7/2013, 23:37
Avatar

N°4
•••••

Group:
Member
Posts:
695
Location:
Seconda stella destra, poi sempre dritto...

Status:


Steven si era svegliato di buon ora ed era sceso in un bar a pochi passi dall'albergo per fare colazione, ordinó un cornetto ed un caffè corretto con Bayliss poi girando il caffè inizio a pensare agli ultimi avvenimenti.

*Amico o schiavo ?*

Rowan il ragazzo con cui aveva combattuto e creato un'alleanza di cui lui era diventato il capo era la cosa più lontanamente paragonabile ad un compagno da quando gli era morto il cane all'età di tredici anni, lui era un tipo solitario agire in gruppo per lui era strano, non era abituato.

*Prima quella ragazza e poi il ragazzino*

Si ritrovava ad avere un sottoposto ed anche debole un pó una palla al piede, bevve il caffè pagó e si diresse verso l'uscita del locale.
Vicino la porta c'era una bacheca in legno con vari annunci accatastati uno sopra l'altro.
Più in alto degli altri scritto a penna un biglietto colse la sua curiosità, era scritto male a penna con poche parole, "Cerchiamo Alan Buona ricompensa in denaro" sotto era scritto un'indirizzo, prese il biglietto e si diresse verso l'albergo e chiese alla reception di dare un messaggio a Rowan

"Sono a Yorkshin ci vediamo in giro"

Chiamò un Taxi e senza parlare mostrò l'indirizzo al tassista che lo portò in un quartiere residenziale, dopo aver pagato scese dalla macchina e si diresse verso il portone, salí le scale e suonó all'interno segnalato sull'indirizzo, quando un ragazzo gli aprí la porta lui si limitó ancora una volta a mostrare solo il biglietto senza proferire parola, e venne accompagnato in un salone, nella stanza erano presenti già due o meglio tre individui, due attaccati a metà e l'altra con uno strano colorito biancastro quasi cianotica.

-Salve-

Si limitó a dire per poi poggiarsi con le spalle al muro in silenzio
 
Top
view post Posted on 23/7/2013, 15:23
Avatar

Aspirante hunter quinta prova
•••••

Group:
Member
Posts:
530
Location:
palermo

Status:


bip bip,bip bip .... in una giornata piovosa ,nel centro di York shin , in un appartamento ancora oscurato dall'atmosfera mattutina , suona un cellulare .Bip bip bip... "ho capitoooo , ho capitoo "-.- *Luna si alza è risponde al telefono.
luna: "sono solo le 5 del mattino , il tempo è pessimo , tutto prospetta riposo e tu mi disturbiii !che vuoi illumi?".
illumi:"incontriamoci al bar vicino casa tua , mio padre mi ha detto che un suo collega aveva bisogno di te per un lavoretto ."
Luna: " ok , verso le 8;00 ,scendo !"
Luna riagganciò la chiamata , poco dopo vide dalla finestra del suo appartamento una folla concentrarsi vicino alla piazza . "ma cosa sta succedendo "si chiese la ragazza ,"oggi mi sa che nessuno vuole dormire , hanno tutti voglia di una bella chiaccherata mattutina ! " . ALAN...ALAN ... ALAN , SU AVANTI NON FARCI SCHERZI , VIENI FUORI ... ALAN ... ALAN ! "ma cosa... " si chiese la ragazza , scese le scale tutte ad un soffio e si diresse verso la piazza , si fece largo nella folla e poi vide un uomo che spiegava ad una donna l'avvenimento ; allora Luna si avvicinò a quest'ultima e gli chiese cosa mai fosse accaduto ! La donna gli rispose che un ventenne di nome Alan era scomparso e che se fosse stato ritrovato ,gli amici avrebbero messo in palio una bella cifretta .Luna molto curiosa chiese : " quanto di preciso signora ?? :sbav: " , la donna rispose : " bè signorina credo di aver capito 40 000Jeny! " Luna allora , prese il cellulare , chiamò illumi e decisa a trovare quel ragazzo disse allo zaoldyeck :" caro illu-chan , per questa volta passo , ho già un bel lavoretto su cui fare affidamento , troverò un ragazzo scomparso , sai credo che fare la buona samaritana , una volta tanto porti bene , non trovi?"
il ragazzo sogghignò poi se ne tornò a casa sua ! mentre Luna si preparava alla ricerca del povero Alan .
 
Top
view post Posted on 23/7/2013, 20:28
Avatar

imagebam.com

Group:
[HxHF]Fan°
Posts:
9,045
Location:
OasisLandia

Status:


ce lho fatta^^


Cherì era rimasta a York Shin dopo quell'ultima avventura in cui si era ritrovata. Alloggiava in uno degli alberghi più in della città e quella mattina decise di svegliarsi con calma e scendere nella grande e lussuosa sala per fare colazione.
Si sedette ad un tavolino da un posto portandosi una bella scodella di korn flakes con il latte. Non contenta si fece anche un bel piattino di uova strapazzate con bacon. In sottofondo vi era una leggera musica molto soft e psichedelica.
Soddisfatta della nutriente colazione, Cher si alzò e si diresse verso l'uscita passando per la Hall, dove per puro caso si soffermò a sbirciare nella bacheca. Tra i vari bilgliettini lo sguardo della ragazzina si posò su di uno che diceva Cerchiamo Alan. Ottima ricompensa in denaro.
Finito di leggerlo fece spallucce ed usc' dall'albergo. Non aveva di certo bisogno di soldi lei...
Si mise a camminare per la città a testa alta e guardandosi intorno. Le piaceva questo posto che stava pensando quasi quasi di rimanersene per un bel pò sedentaria lì. Ottimi negozi, lussuose case, bei locali...Sì, un ottimo posto per vivere! Ma se si fosse fermata lì non avrebbe più continuato la sua avventura di viaggiare ed avventurarsi in situazioni e esperienze nuove...Già...Avventure...magari il cercare quell'Alan del volantino sarebbe stato interessante da fare!
E così, decise di fare dietro front e di tornarsene all'hotel dove lesse bene tutto il volantino.

Poche ore dopo si ritrovò dentro una stanza di un appartamento, luogo in cui ci si bisognava trovare per approfondire questa avventura...
Si sedette tranquilla aspettando colui che doveva illuminarla. Non era minimamente preoccupata che magari potesse trattarsi di una trappola o simili...
 
Top
Farcaster
view post Posted on 23/7/2013, 23:36




parlato
pensato


Era passati oramai 6 mesi dalle proprie dimissioni; nel piccolo appartamento le bollette della luce sembravano formare una pila enorme e, in cima, l'ultimo estratto conto: pochi spiccioli niente di più.
Sei mesi senza lavoro per Toro... otto senza suo padre; eppure se lo immaginava ancora, il vecchio, che lo chiamava per sapere come gli andavano le cose.

L'appartamento era molto piccolo eppure stracolmo di libri e robaccia varia; di solito era abituato alla disciplina, all'ordine: fare lo sbirro ti insegna anche questo. Ma ora non lo era più. Ora Toro era solo depressione, alcool e sigarette... o almeno fino a un secondo fa.

Aveva fatto un giuramento sulla tomba del padre: fare la differenza, spezzare quella catena di odio e di corruzione, ma aveva perso slancio nei mesi successivi: il dolore è grande, enorme...l'odio può travolgere. Era il momento di rimettersi in piedi...
- Giusto vecchio? Non me la fai passare liscia così eh?

Si alzò dal letto e la prima cosa che sentì furono i capogiri e i crampi di fame; si fece una doccia e rassettò la stanza al meglio: buttò fuori la spazzatura accumulata in mesi, la polvere e le vecchie foto del padre; anche la bottiglia ritornò nel mobile: ormai aveva brindato abbastanza. Mise l'unica camicia pulita rimasta e uscì.

Era mattina presto, e le strade si incominciavano ad animarsi lentamente; l'aria frizzante e tutto quel movimento gli destarono di nuovo l'appetito al punto che decise di fare colazione in un bar lungo la strada; ci passava spesso un tempo: ottime ciambelle, discreto caffè; ordinò entrambi mentre sbadatamente consumava il suo pasto guardando dalla finestra.

Ricominciare... ho bisogno di rimettermi in sesto, ho bisogno di soldi e ho bisogno della licenza di hunter, con quella forse...

Mi scusi signore...

Si voltò con ancora la bocca piena verso la voce che lo aveva chiamato; era un ragazzo dall'aria preoccupata che li porgeva un volantino

...ha per caso visto questo ragazzo? Si chiama Alan. Non riusciamo più a trovarlo e siamo molto preoccupati...

Afferrò il volantino e gli diede un occhiata; non gli diceva nulla: la memoria non era proprio il suo forte...

Mi spiace ragazzo, ma non ho visto nessuno che somigliasse al tuo Alan...

Capisco...grazie cmq... disse mentre si allontanava avendo avuto l'ennesimo rifiuto.

Qualcosa negli occhi del ragazzo lo spingeva ad aiutarlo;
Lo stesso sguardo di sconfitta... lo stesso che avevo io fino a poco fa...

Ehi... Non avete pensato ad assoldare un investigatore?
il ragazzo parve sorpreso:
Beh noi..abbiamo messo un ricompensa...
Il modo migliore per ottenere false informazione e attirare i truffatori...
Lei è un detective?
Qualcosa del genere... Posso aiutarti a trovare il tuo amico se vuoi.
Sarebbe grandioso!

Il ragazzo accompagno Toro nell'appartamento dove si trovavano i suoi amici: per prima cosa aveva richiesto alcune informazioni su Alan, il ragazzo scomparso, pertanto il ragazzo incontrato al bar l'aveva accompagnato la...
 
Top
view post Posted on 24/7/2013, 01:41
Avatar

Feel my heat takin' you higher, burn with me, Heaven's on fire Paint the sky with desire, angel fly, Heaven's on fire
••••

Group:
Member
Posts:
445
Location:
Detroit Rock City

Status:


Narrato, Parlato, Parlato Altri, Pensato


"Dove sono?" disse Rowan appena risvegliatosi in una camera di un albergo, cercando di capire come ci fosse arrivato li. L'ultima caosa che ricordava aveva combattuto contro Steven ed era svenuto in quel parco.

"Probabilmente Steven mi ha portato qui dopo lo scontro, DANNATO! Sarebbe meglio andare a cercarlo." esclamò il circese.

Il Ragazzo si diete una rinfrescata, si preparò per uscire e arrivato alla reception,dando per scontato che Steven aveva preso una camera, chiese al receptionist: "Per caso sapete in che camera alloggia Steven...... Insomma un ragazzo armato di una spada.."

"Cavolo che cattiva figura....... non so neanche come va di cognome." pensò il ragazzo imbarazzato.

Ma stranamente il receptionist gli rispose: "Non mi hai dato molte informazioni su questo Steven, non saprei come aiutarti. e aggiunse "ma per caso tu sei Rowan?"

"Si" Rispose il giovane circense imbarazzato per la cattiva figura di prima.

"Steven ma ha lasciato detto di dirti che era andato in città e ha aggiunto che vi sareste visti in giro." aggiunse il receptionist.

"Grazie mille per l'informazione e mi scusi ancora per prima" disse Rowan ancora preso dall'imbarazzo e correndo uscì dall'albergo.

"E ora dove cavolo lo vado a pescare a quel dannato Steven" pensò i lragazzo mentre iniziò a camminare verso la città.

Passarono, difatti, un paio d'ore e Rowan ormai girava invano per la città finchè non vide un ragazzo che gridava: "ALAN.......................ALAN...............DOVE TI SEI ANDATO A CACCIARE?............ALAN...... ALAN..............DOVE SEI?" continuò così per almeno cinque minuti poi si fermò per riprendere fiato.
Rowan decise di avvinarsi al ragazzo e gli chiese: "Ti serve una mano?"
Il ragazzo si voltò con uno sguardo cupo diede un bigliettino al giovane circense e scappò nella direzione da cui Rowan era arrivato.

"Un indirizzo?" pensò "Tanto non ho niente di meglio da fare."

Passò un'altra ora e, trovando il posto indicato nel foglietto lasciato dallo strano ragazzo, decise di entrarvi.
Entrato nella stanza vide che già vi edano delle persone che sembravano aspettare qualcosa.

"Una ragazzina Biancastra, un tizio/a a due testa, Steven e una ragazza dal volto familiare." Pensò il ragazzo che non si era accorto delle presenza di Steven pur avendolo conteggiato nella sua mente.

Ma dopo un paio di minuti riguardando el persone nella stanza si avvicinò alla ragazza seduta e disse: "Noi già ci conosciamo, tu ieri eri allo Chez Louis!" Ignorando totalmente la presenza del ragazzo che la sera prima l'aveva sconfitto in combattimento.


Sono le 02:42 e stanco morto per eventuali errori farò la correzione domani.


Edited by Massizeros - 26/7/2013, 01:35
 
Top
view post Posted on 24/7/2013, 09:31
Avatar

Hunter
••••••

Group:
Member
Posts:
2,277
Location:
Cosmopolita

Status:
Anonymous


I ragazzi erano riusciti a raccattare ben sette persone, un risultato decisamente inatteso e fuori da ogni previsione.
Tutti i partecipanti erano stati condotti in una piccola stanza di un piccolo appartamento malmesso che emanava uno strano profumo che doveva derivare da qualcosa di aromatico che bruciava e sparsi qua e la per il pavimento v'erano pezzi di cenere o cartoni di pizza. Doveva decisamente essere la casa di ragazzetti.
Nella stanza entrò un giovane biondo abbastanza slanciato e alto che si sedette su una sedia rivolgendo lo schienale verso il suo busto in modo da dare un fare decisamente scenico alla cosa.
Salve a tutti! Io sono Chris. Temo che ci sia stato un piccolo fraintendimento...vi abbiamo attirati tutti qua dicendovi di non saper dove trovare Alan ma in verità lo sappiamo, il problema è che non possiamo raggiungerlo.
Dunque, conoscete il Nen? Non importa in realtà, è solo per darvi una veloce spiegazione.
Attraverso il Nen alcuni di noi hanno deciso di creare una specie di...droga dal funzionamento molto simile a quello di un allucinogeno, la differenza è che ad essere portato "in un altro mondo" non è solo la mente ma anche il corpo. Può sembrarvi assurdo ma il nostro amico Alan è qui tra noi ma contemporaneamente non lo è.
Cosa vi chiediamo di fare? Ingerite queste pastiglie e immergetevi nel vostro mondo, una volta li trovate un modo per riportare Alan indietro.
Vi chiederete per quale motivo non abbiamo deciso di andarci noi. E' molto semplice, non sappiamo quali effetti possa avere sul fisico questa droga e non vogliamo rischiare di rimanere intrappolati come Alan.
Se ritenete che valga ancora la pena provare...

Il ragazzo diede a tutti e sette una piccola pastiglia che emanava una strana aura
...siete liberi di andare.

Se accettate vi ritroverete tutti e sette in una foresta avente sette sentieri, ognuno dei quali riporta il nome di uno di voi. Imboccate la strada e siete liberi di dipingere a vostro piacere il mondo che vi si porrà davanti.
Quel che vedrete dipende dallo stato psicologico e dal carattere dei vostri personaggi, quindi sarà premiata la coerenza sotto questo aspetto, oltre che l'assurdità.
Il premio lo otterrà il primo che riuscirà a raggiungere Alan e ciò verrà decretato dai parametri sopra citati.
La quest può terminare in un post come in venti.

Ah, potete anche far interagire il vostro personaggio con personaggi fittizzi, avete carta bianca su cosa descrivere, mi basta che sia coerente.
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 24/7/2013, 11:04
Avatar

N°4
•••••

Group:
Member
Posts:
695
Location:
Seconda stella destra, poi sempre dritto...

Status:


In quello strano posto si era presentato anche Rowan e si era rivolto a Cherì poco dopo.

* Non ha neanche salutato il suo capo ... si è diretto subito da Cherì... forse non ha ancora capito la lezione ...*

Per quanto tentasse di convincersi che gli desse fastidio la mancanza di rispetto nel non averlo salutato, in realtà, nel profondo sapeva che il "fastidio" era dovuto al fatto che parlasse con Cherì.
Fece per staccarsi dal muro ed andare verso i due ragazzi, non sapeva che avrebbe fatto o detto ma stava andando lì, quando entró un biondino che atteggiandosi spiegó che in realtà l'ubicazione di Alan era ben conosciuta, si trovava in un mondo parallelo, per effetto di una droga creata tramite un qualcosa chiamato Nen.
A tutti i presenti venne consegnata una pasticca che secondo il ragazzo avrebbe dovuto portarli nel mondo in cui Alan era disperso, precisó che nè lui ne i suoi amici sapevano che cosa li aspettasse dall'altra parte.

*Magari con questa penso di meno*

Si accese una sigaretta, e mentre diceva

-Ci vediamo tra un pó -

E pensava

*Cherì ... Rowan ... spero che che almeno non gli crei problemi*

Porto la pasticca tra i denti, la morse, e per primo la ingoió; in un primo momento non sentí nulla, nell'arco di pochi secondi si senti leggero, sempre di più, ed in un attimo un battito di ciglia si ritrovó in un bosco, su un sentiero abbastanza mal ridotto che presentava diverse diramazioni ognuna delle quali presentava un cartello con il nome, uno dei cartelli, nero con i caratteri opalescenti indicava un sentiero che sembrava lunghissimo, portava scritto "Mr. Farday".

*Forse ho fatto una stronzata, questo posto non mi convince per niente... ormai però non penso di avere scelta*

Imbocco il sentiero e dopo pochi passi voltandosi indietro si accorse che la distanza con l'incrocio era maggiore di quella realmente percorsa, non per questo camminó poco e dopo quelle che a lui sembrarono ore arrivó nei pressi di un fiume sul quale si ergeva un ponte, la zona era avvolta da una strana nebbiolina blu e da dove era venuto ora c'era il nulla, bianco infinito.

*Quella dannata nebbia, non si vede nemmeno l'orizzonte, nemmeno la fine del ponte ...*

Indietro non si tornava, quindi salì sul ponte ed immediatamente scompave l'argine, ogni passo il punto in cui era in precedenza scompariva eliminando ogni chance di tornare indietro, dopo un paio di falciate si ritrovó davanti un'ultima tavola del ponte, oltre solo un vortice d'acqua.

*Fantastico ora devo anche bagnarmi, spero di sopravvivere almeno...*

Si avvicinó al baratro prese un respiro e fece un passo in più di colpo si ritrovó in un mondo sottomarino avvolto da una bolla che sul retro portava un motore simile a quello di una piccola imbarcazione se non che questo non emetteva fumo ma bolle ed era alimentato da un sistema che sfruttava due pesci pagliaccio in una bolla con una palla.
Era rimasto sbalordito ed incuriosito dette dei colpetti sulla bolls del motore ed uno dei pesci rossi si voltò verso di lui e disse

-Hai amico facci fare il nostro lavoro evita di scoppiare la bolla capito ? Ora siediti ti portiamo noi a destinazione-

Incredulo e spaesato, ascoltò ben poco aveva capito solo di sedersi e non toccare la bolla, cadde all'indietro gridando

-Ooh ca**o-

Senzs aggiungere altro si mise a sedere in silenzio mentre per la strada ogni pesce che incrociavano salutava con dei cenni, dopo un pó iniziò ricambiare anche sotto consiglio di uno dei pesci rossi.
Era sempre più scioccato si chiedeva dove sarebbe finito e quando ci sarebbe arrivato ma si sentiva tranquillo.

-Stiamo per intraprendere la risalita-

Rispose solo con un cenno del capo, troppo era lo stupore per rispondere.
Pochi minuti dopo erano in superficie davanti una boa con una faccia che prima li fisso e poi esclamò

-Dove volete andare ?-

Uno dei pesci rispose risoluto

-Il ragazzo è nuovo quindi scelgo io andremo a Turi town-

-Come volete-

Apparve un arcobaleno e la bolla ripartí salendocci sopra ed iniziando a percorrerlo

-Questo si chiama ponte della voce-

Non chiese il perché di quel nome, ne capi immediatamente il perché, lui non aveva solo sentito le parole del pesce le aveva anche viste.
Dopo qualche tempo alla fine dell'arcobaleno inizió ad intravedere una bolla enorme almeno un milione di volte più grande della sua e più andava avanti più particolari distingueva, prima delle enormi palme poi sulle stesse dei balconi e delle finestre in fine giunto al bordo della bolla capi che si trattava di una specie di isola dove alberi e piante erano enormi palazzi.
Si ritrovó in una coda fatta di bolle con all'interno esseri stranissimi, tutte in fila in attesa di entrare nella bolla, il "portone" era una gigantesca cerniera lampo che si richiudeva dopo il passaggio di ogni, prima di aprirsi una telecamera con ali di gabbiano emetteva un raggio sulla bolla ed alcune che secondo dei criteri che non conosciamo decidevano se la cerniera si dovesse aprire, in caso contrario un ago gigantesco compariva dal nulla e la faceva esplodere.
Entrati nella bolla vennero condotti da un limone con i pantaloni ed il cappello in una zona in cui la bolla venne fatta esplodere da un coniglio gigante che poi prese la bolla con i pesci e la infiló in un tubo.
Venne condotto dal limone in una stanza davanti ad una scrivania a cui era seduto un gigantesco gorilla rosa che guardandolo disse

-Cosa desidera signore ?-

Spaesato, shockato anche un pó impaurito si limitò a rispondere

-Alan-

Il gorilla apri un cassetto tolse fuori una conchiglia e disse

-Lo chieda qui dentro-

Guardó un pó la conchiglia e poi esegui, nello stesso momento in cui inizió a parlare un gigantesco megafono posto sopra l'edificio, muovendosi come se fosse una bocca, gridó

-ALAN !!!!-

La conchiglia scomparve sostituita da un cane con i baffi che disse

Si accomodi su quel divano ma faccia piano potrebbe fargli male-

Esegui ed il divano gli disse di rilassarsi ed aspettare e così fece.


Non sono nappa ma penso di avere inventato un mondo niente male xD


Edited by .$. - 24/7/2013, 14:15
 
Top
view post Posted on 24/7/2013, 13:35
Avatar

Aspirante hunter quinta prova
•••••

Group:
Member
Posts:
530
Location:
palermo

Status:


la cosa si fa interessanteeee
Luna si trovò con una pasticca in mano , non sapeva proprio che fare ,prendere o lasciare ,ma, allo stesso tempo non voleva darsi per vinta ;sarebbe andata fino in fondo.
Luna:-"scusate , io non so cosa sia il nen , ma di certo non mi tiro indietro , ho promesso a me stessa di salvare Alan e lo farò , per tanto ci vediamo dall'altra parte "-. dopo di che la ragazza ingerì la pasticca e perse i sensi .
Luna: -"ma dove sono , sapevo che oggi sarebbe successo qualcosa di strano , si dice che il buon giorno si vede dal mattino , ma così assurdo ! "-. davanti alla ragazza si presentava una bellissima e folta foresta , ricca di piante esotiche ,Luna si incamminò nel mezzo della foresta , quando vide sette sentieri e si fermò leggendo le informazioni sulle tabelle d'indicazioni.
Luna:-" il primo sentiero si chiama Maka, il secondo sentiero steven ,il terzo Luna ...ma ...ma sono i nostri nomi ."- Luna giunse ad una conclusione , ogni sentiero era già destinato a qualcuno , così decise di prendere il suo sentiero senza troppi indugi. mentre si introduceva verso una strada ignota , vede delle creature simili a degli orsi con strisce nere e bianche che mangiavano frutti da un albero a forma di cuore rovesciato. La ragazza rise delle creature strane e pensò tra se e se "cavolo , allora c'è qualcuno più folle di hisoka -chan". mentre i suoi occhi guardavano stupiti gli alberi fuxia che avevano forme diverse e decisamente assurde e animali parlanti dall'aria decisamente buffa,la ragazza si inoltò verso un cammino oscuro ,nella parte sud est della foresta iniziale.Era un sentiero ricoperto di pietre preziose ,ove le pareti erano addobbate da rampicanti e rose rosse baccarà , le spine di quelle rose erano così taglienti che Luna non volle toccarle ,nonostante fossero i suoi fior preferiti.Il sentiero preso da Luna , mutava ogni istante , le pareti della foresta diventavano sempre più oscure e l'aria sempre più pesante , quando ad un certo punto la ragazza scrutò un ombra , vicino ad una porta d'oro . LUNA:- "Alan... Alan ,sei forse tu Alan? rispondi ? sai ti stan..."- .Luna non ebbe il tempo di concludere il suo discorso quando sprofondò in una fossa profonda , vide quell'ombra fuggire , così si trovò costretta ad utilizzare quel potere che da tutti veniva definito strano ,urlare. Luna :- "aaaaaaaaaaaaaaaaah! " , quell'urlo fece crollare le pareti robuste della fossa, e Luna saltò quel cumulo di macerie che ne era rimasto. Luna:"decisamente facile " pensò,"chi sa chi era quello lì." la ragazza si voltò , non vide anima viva , ma in compenso si ritrovò in un posto in cui una bellissima cascata circondata da casette in legno di ciliegio ne definivano il paesaggio. Luna restò attonita a guardare , quando, da una casetta uscirono i suoi genitori e sua sorella maggiore .Luna-"mamma ?,papa?, sunny? ma... voi siete ... " .Luna scoppiò in lacrime , quel brutto sogno o cos'era la stava ingannando, i suoi genitori e sua sorella sono morti da 2 anni ,non possono essere loro , ma la ragazza voleva riabbracciarli , cosa mai doveva fare?!
Luna:-" mamma , mamma ... ti voglio bene , perdonatemi s...se .... vi ho abbandonatooo "- la ragazza disperata urlò in lacrime . Appena terminata la frase , i suoi familiari si dissolsero con un dolce sorriso rivolto verso Luna, mentre la fanciulla in ginocchio piangeva.
Luna si rialzò ,corse verso la porta d'oro e fu accolta da una luce abbagliante ,quasi accecante , entrò e dietro di se lasciò l'oscurità. sorrise e disse:-" tu ... qui?"-.
 
Top
Farcaster
icon9  view post Posted on 24/7/2013, 14:48




Parlato
pensato
Parlato altri


MA CHE DIAVOLO SIGNIFICA?!
Toro era semplicemente scioccato; era partito per una missione alla ricerca di un ragazzo scomparso e si ritrovava in una stanza piena di tizi che sembravano usciti da chissà dove.

Una droga che si impossessa del corpo? Nen? di cosa diavolo andava parlando quel tipo? Che significava? Per un attimo pensò di essere ancora sotto l'effetto dell'alcool, di stare sognando qualche assurdità preso dal dormiveglia...
Era lì imbambolato mentre non sapeva che cosa fare o dire, quando uno degli altri tizi prese la pasticca dicendo semplicemente

Ci vediamo tra un po'

Prima ancora che potesse rendersi conto quel ragazzo era sparito proprio dinnanzi i suoi occhi!

COSAAAAA???

Toro era scioccato, indietreggiò barcollando senza poter credere all'assurdità della situazione, ma riprese per un attimo il controllo.
C'è qualcosa che non va...questo è uno scherzo, un trucco per forza.

Ma che razza di scherzo era? Un gruppo di ragazzini che beccano un tipo per strada e con una scusa lo portano in un posto per...drogarlo? Cos'era una specie di tentativo di rapina?rapimento? Non aveva certo l'aria di uno che se la passava bene... Eppure continuava a guardare quella pillola:gli dava una strana sensazione ma non riusciva a capire il perchè...

Uno scherzo di cattivo gusto? Di certo sono tutti complici qui...adesso vi frego io bambocci! :angry:

Senti è un problema se faccio cambio pasticca con qualcun'altro?

Il ragazzo sulla sedia (Christian? Christofer?) fece un cenno non curante con il capo, come per assentire;

Non ha problemi a scambiare?! Ma allora... al diavolo deve essere per forza un sogno!

Mandò giù quella pasticca temendo l'irreparabile oppure che qualcuno uscisse fuori con una telecamera per gridare "SEI SU CANDID CAMERA!" ma non fu così.

L'effetto fu istantaneo, sentì cadere la terra sotto i propri piedi, inghiottito dalla più tetra oscurità; una caduta che parve interminabile spezzata solo dal suo grido; chiuse gli occhi per il terrore, ma li riaprì presto:

Intorno a lui alberi dall'aspetto contorto si profilavano verso l'alto, nodosi e dai tronchi quasi neri, disposti in cerchio in quella che sembrava uno spiazzo all'interno di un fitto bosco; non un alito di vento fendeva l'aria che gravava pesante, immersa nel silenzio e nel profumo quasi stordente del sottobosco.

Si alzò in piedi ansando ancora atterrito dall'assurdità della situazione in cui si trovava;
Dove diavolo sono...un allucinazione? ma non esiste una droga che abbia un effetto tanto rapido... inoltre sembra tutto troppo...vivido..

I pensieri nella sua testa correvano come un auto in corsa susseguendosi vertiginosamente; quella radura in cui era capitato era circondata di alberi e tra di essi sembravano slanciarsi vari sentieri;

...sette... sono sette, come noi in quella stanza...

Un particolare lo colpì; all'ingresso di uno di quelli, un cartello dove a caratteri neri vi era il suo nome: "TORO"
Il percorso sembrava tetro e scompariva inghiottito da una moltitudine di alberi che, con i loro tortuosi rami, creavano un corridoio verso l'ignoto.

Col cazzo che ci entro... questo è semplicemente assurdo...

Eppure...*Non sappiamo che effetti abbiano sul fisico/ non vogliamo rimanere intrappolati*

Cazzo..se non vado lì dove posso andare? Se rimango qui finirò anch'io...

Non aveva molta scelta; non riusciva a credere a tutto quello che stava succedendo ma doveva per forza avanzare, doveva uscirne in qualche modo.

Imboccò il sentiero con passo deciso, ma più avanzava più la luce che filtrava tra i rami sembrava svanire, tentò di tornare indietro ma oramai, la luce era mancata anche alle sue spalle...

Fanculo... allora è così eh?

Avanzò a tentoni facendosi coraggio, quando d'improvviso sbattè contro qualcosa di solido; si ritrasse quasi all'istante, e sempre a tentoni cominciò a saggiare la superficie di quell'oggetto.

All'inizio pensò si trattasse del tronco di un albero, forse era finito fuori strada; ma al tatto la superficie era liscia seppur di legno e la sua mano cadde su quello che sembrava...un pomello!

Girò la maniglia e l'aprì; una forte luce gli ferì gli occhi prima che riuscisse a coprirseli con una mano :

Che sia l'uscita? varcò la soglia, e quando si tolse le mani dagli si ritrovò nuovamente nella stanza dove tutto era cominciato.

La porta alle sue spalle era sparita e la stanza era completamente vuota; si diresse quasi correndo alla porta d'uscita contento di esserne uscito illeso;

Ma era tutt'altro che finita.
Aprendo la porta si ritrovò davanti un corridoio lunghissimo, stretto che sembrava non avesse fine; dalle pareti umidi la carta da parati rosa si staccava, così come le tavole sul pavimento sembravano deformate dalla mostruosa umidità:

Ma che...?

Uno strano rumore catturò la sua attenzione; era un grosso gorgoglio che veniva dalle sue spalle, dalla stanza in cui si trovava;

Dagli angoli della stanza fuoriusciva uno strano liquido giallastro, dall'odore nauseabondo che gli colpì lo stomaco prima che l'olfatto; vapori acidi incominciarono a fargli lacrimare gli occhi, mentre quella massa liquida cresceva corrodendo le pareti;

Santo dio...!
Imboccò il corridoio chiudendosi la porta alle spalle e poggiandocisi con la schiena

AssurdoAssurdoAssurdo! E' un fottuto sogno! Non può essere! fu tutto ciò che riuscì a pensare;

Sentiva quella massa liquida sciabordare contro la porta mentre, lentamente e inesorabilmente scorreva sotto di essa.

Corse via imboccando il corridoio con tutta la velocità che aveva; pareti vicine e sempre uguali gli scorrevano di fianco mentre dava fondo a tutta l'aria che aveva nei polmoni; il cuore gli batteva all'impazzata ma era consapevole che se si fosse fermato sarebbe stato perduto.

Un tonfo alle sue spalle: la pressione aveva sfondato la porta; si girò sempre correndo per dare un occhiata, e dal fondo lontanissimo scrutò...onda gialla che schiumava ribollendo sulle pareti!

Continuò a correre a perdifiato mentre le pareti continuavano a scivolare intorno a lui sempre più...vicine! Alzo lo sguardo: anche il soffitto si abbassava!
Il corridoio si stringeva sempre di più intorno a lui! Ma non poteva fermarsi non poteva!
Continuò a correre al punto da cominciare a curvarsi per cercare di non colpire il soffitto:

Stupido bestione! Perchè devi essere così dannatamente alto! Un uscita,un uscita dove cazzo è! Forzaaaa!

Il frastuono alle sue spalle era aumentato; la massa era sempre più veloce, mentre lui sempre più lento; dinnanzi a se il corridoio sembrava non finire mai...

E' finita... pensò;

Fu investito in pieno, travolto dall'onda in quello spazio ristretto; quel piccolo angusto mondo gli roteava intorno mentre il fiato lentamente gli veniva meno.
Sbattè contro le pareti almeno una dozzina di volte; veniva trascinato in avanti da quel mare orrido in attesa solo di morire.


Stava per perdere i sensi, quando una brusca accelerazione lo spinse verso...l'esterno!

Quel corridoio assurdamente lungo era finalmente finito, ma non l'incubo in cui si trovava: la forza del getto era enorme e fu proiettato verso il vuoto...un vuoto assurdamente alto! Ma ciò che lo inorridì era ciò che vide sotto:

Una bocca..immensa bocca umana che sembrava attendere l'arrivo di...il corridoio...il liquido..era una bottiglia! Stava per essere bevuto insieme ad una birra???! Quella era la bocca di un tizio che si stava scolando una birra!!!

CRISTO FERMATIIIIII!!!!! strinse gli occhi aggrappandosi con tutte le sue forze a quel grido,poi....

Aprì di nuovo gli occhi rendendosi conto di trovarsi a mezz'aria..fermo a mezz'aria; la sua caduta si era fermata e ora fluttuava come una bolla di sapone. Guardò ancora il tizio sotto di lui e riconobbe una versione gigantesca di...se stesso!

Era steso nel suo letto, nudo o così gli pareva; la barba incolta, l'alito pestilenziale: ogni tratto di quel se stesso portava addosso i segni del totale abbandono. Gli occhi vitrei e arrossati con uno sguardo perso nel vuoto.

Era così che era stato? Questo era il modo in cui aveva diretto la sua vita dopo la morte di suo padre...il modo in cui l'aveva pianto?

Scivolare sul fondo di una bottiglia e annegarci dentro... Se avessi potuto vedermi papà ti saresti vergognato vero? le lacrime sgorgarono spontanee...

Edited by Farcaster - 24/7/2013, 17:24
 
Top
view post Posted on 24/7/2013, 16:05
Avatar

imagebam.com

Group:
[HxHF]Fan°
Posts:
9,045
Location:
OasisLandia

Status:


Steven. Tra le persone presenti in quell orripilante stanza vi era Steven. Cherì fece finta di nulla, di non vederlo e solo quando casualmente i loro sguardi si incrociarono, gli fece cenno di saluto con la testa.
Subito dopo il loro committente parló di Una cosa chiamata Nen -e che diamine fosse la ragazzina proprio non ne sapeva nulla. Nen...no, non l'aveva mai sentito nominare. Ma non ci diede proprio peso, in fondo erano troppe le cose che non conosceva...
E poi diede loro delle pastigliette che i presenti avrebbero dovuto prendere per trovare questo Alan.
Cherì confusa la guardó, poi voltó il suo sguardo verso quello di Steven e vide che il ragazzo se la stava mettendo in bocca. Ciò la rassicurò. Tornò dunque con gli occhi puntati alla pasticca, la guardó un attimo e poi se la mise lentamente in bocca.

Un battuto di palpebre e...

Dove diamine era?
Una foresta non vi erano dubbi... Ma com era possibile? Fino a tre secondi prima era all'interno di una stanza oscena ed ora...?

Altro battito di palpebre.

Era ancora li.
Davanti a lei cinque sei forse sette sentieri , uno dei quali portava il suo nome. (Degli altri ragazzi non le importava granché quindi non vedeva i cartelli con gli altri nomi, solo il suo).
Probabilmente il tutto era dovuto a quel Nen ed a quella pastiglietta e probabilmente ora lei doveva incamminarsi per il sentiero con il suo nome...
Così fece. Decise di non pensare a perché o per come ma di fare quello che l'istinto le suggestiva di fare, ovvero non porsi troppe domande ed inoltrarsi nella sua strada.
Dopo una ventina di passi un brivido le percosse tutta la schiena. Tutt'intorno c'era ...niente...solo alberi, erba, piante... Come detto: niente. (Non faceva per lei la natura abituata al lusso ).
Altri venti passi ed iniziò a liberarsi uno strano venticello improvviso. Con esso la foresta iniziò ad incupirsi e i suoi passi a farsi sempre più pesanti.
Gli alberi parevano ricoperti da foglie secche ed avvizzite come se non fossero mai cadute in tutti gli anni della loro vita.
Lerba gracchiava sotto i suoi esili piedi e sembrava urlarle di tornare indietro.
Il sentiero non c'era più.
Gli animali scorrazzavano di qua e di la. Conigli, uccelli, insetti... Si, più che altro insetti. Dai più comuni ai più strani, che Cherì ebbe qualche dubbio a credere fossero reali.
Comunque le foresta non le piacevano, non facevano proprio per lei.

Battito di palpebre.

Era su un sentiero ora. Sempre di una foresta ma almeno ora poteva di nuovo seguire una sorta di pista.
Si sentiva più tranquilla...
Duró poco questo momento.
Il sentiero c'era ancora ma era lei che sentiva che c'era qualcosa che non andava. Guardandosi intorno tutto pareva normale... Un tipico sentiero circondato da fitti alberi tutti però piuttosto ordinati. Animali carini e niente insetti. Ma poco a poco iniziava a cambiare nuovamente...
Una persona. Anzi due. Un ragazzo di trent'anni circa ed una bimba di cinque. Delle persone. Cherì si sentì ancora più tranquilla e felice. Finalmente delle facce. Non erano nel sentiero ma si trovavano seduti su di un tronco poco distante da esso.

-Papà, ti voglio talmente tanto bene che vorrei staccarti la testa per poterla portare in giro con me per vedere il tuo viso quando voglio-

Davvero quell adorabile bimba aveva detto ciò?
Cherì fece finta di nulla e proseguì.
Dopo circa cinque minuti Cherì intravide altre due persone. Un bambino di sei o sette anni con probabilmente la madre. Erano seduti su un asciugamani vicino al bordo del sentiero e stavano facendo pic nic. Il bimbo stava disegnando qualcosa mentre la donna era intenta a preparargli un panino. Gli stava chiedendo con cosa lo volesse e lui le stava rispondendo. Stavano parlando tranquillamente. Cherì decise di avvicinarsi a loro per cercare informazioni su questo Alan. La donna pareva una signora tranquilla e "normale".

-Mi ha detto lui di disegnarlo e di fartelo vedere. Ha detto che sta venendo a prenderti...Faresti meglio a nasconderti secondo me...-

Rispondendo alla madre riguardo al disegno che stava facendo.
Poi lo mostró a Cherì che nel frattempo si era avvicinata a loro.
Sul foglio un mostro tutto nero con bave ed artigli in ogni dove.
Cherì si sentì inquietata più dalla frase che dal disegno che scappó via.
Cercò di tornare al sentiero ma non fu più in grado di trovarlo. Si era persa ed aveva paura.
Tutto intorno a lei le metteva paura... Del resto era la prima volta che vedeva una foresta dal vero.

Paura...
Paura...
Un ombra nera simile al disegno del bambino...
Terrore...

Si accasciò a terra.
-Sebastian!!!!-
Urló il nome del suo fidato maggiordomo, la persona su cui poteva sempre contare e la persona a cui probabilmente voleva più bene.
-Cherì...va tutto bene...tieni... Portalo via con te ed andrà tutto bene...-
Davanti alla ragazzina comparve un bel ragazzo di circa 25-30 anni dai capelli corvini che scendevano lisci sulle spalle e gli occhi scarlatti. La mano tesa verso di lei con una bambola di una ragazzina dai capelli rossi. Ginger era il nome che Cherì aveva dato alla sua bambola preferita.
La prese subito fra le sue braccia e Sebastian scomparve. Così come la foresta. Ora una bella e lussuosa città piena di negozi, ville, alberghi a 5 stelle..piena di vita!!!
Pensó subito di prenotare una stanza per lavarsi -sia mai che la foresta la avesse sporcata- e poi poteva chiedere notizie di questo Alan.
Ad accoglierla un uomo con la faccia completamente vuota. Ne occhi, ne naso ne bocca... Nulla... Così come le cameriere... Ma per Cherì non c'era nulla di strano, lei che riteneva tutte le cameriere, cuochi e insomma i suoi "servi" tutti uguali, ora lo erano davvero.
Nella stanza si lavó si riposó e poi decise di cercare notizie di questo Alan.
Nessuno pareva conoscerlo...

Dopo un oretta, un ragazzo simile a Steven (a quanto pare erano due le persone di cui Cherì si fidasse) le diede una dritta...

-Probabilmente devi dirigerti verso ovest...

Così fece

Edited by -michelle - 24/7/2013, 17:49
 
Top
Farcaster
view post Posted on 24/7/2013, 18:09




... Sentiva di impazzire pianse nella manica fradicia della sua giacca dinnanzi al quadro pietoso di se stesso... mentre lentamente sentiva intorno a se il mondo dissolversi..

Fermati...era tutto ciò che avrei voluto sentirmi dire... ma non c'era nessuno...proprio nessuno...

Si asciugò le lacrime;
Adesso basta... NE SONO USCITO BASTARDO MI SENTI!? RIMANI PURE LI' A MARCIRE! IO VADO AVANTI! HO TANTO, TROPPO DA FARE!

La gigantesca copia di Toro scoppiò come una bolla di sapone, mentre nel tempo di un battito di ciglia si ritrovava di nuovo in quella stessa stanza;
non era tornato, no, lo aveva capito subito dato che il terreno sotto i suoi piedi altro non era che il soffitto: un mondo ribaltato era il preludio di un'altro incubo.

Non si lasciò sconcertare questa volta, si fece carico della sua nuova determinazione. Si diresse di nuovo verso l'uscita, che questa volta si trovava più in alto di lui; dovette alzarsi sulle punte per raggiungere la maniglia, ma riuscì ad aprirla.

Nessun corridoio questa volta; si arrampicò per passare l'uscio, ma si sbilanciò cadendo dall'altra parte.

Urtando il pavimento freddo e liscio della stanza attigua non si accorse subito delle sue dimensioni; non c'era luce.

Si alzò di nuovo in piedi e, in quell'attimo, un "click" annunciò la chiusura della porta alle sue spalle; la stanza si illuminò mostrando la sua natura: un cubo perfetto di 5 metri di spigolo, completamente vuoto, dove soffitto, pavimento e pareti erano nient'altro che specchi.

Con suo sommo disappunto si accorse che la porta alle sue spalle era sparita del tutto lasciando spazio solo alla liscia parete che ora rifletteva la sua immagine milioni di volte.

E tu chi sei?
Nella stanza una voce distorta lo interrogò di nuovo:
Chi sei tu?

Un sudore gelido scorreva sulla schiena di Toro mentre voltandosi in tutte le direzioni possibili cercava di individuare chi gli parlasse.

Chi sei?Chi sei?Chi sei?
intonava ossessivamente come una litania, ma per quanto si sforzasse non riusciva a individuarlo;

Chi cazzo sei tu piuttosto?! rispose snervato;
La voce si spense e ci fu un attimo di silenzio, poi riprese...

Io sono Toro

Mi spiace ma ritenta: quello sono io

Io sono Toro. Toro. Toro riprese ossessivamente. La sua voce si moltiplicò milioni di volte.

Il suono si faceva alto, assordante al punto che lo costrinse a tapparsi le orecchie: quel fracasso di mille voci stava per farlo impazzire

BASTA!gridò, e seguì il silenzio.

Io...Fammi uscire di qui!

Qui? Qui? Non qui. Toro. Toro. Toro.

Sferrò un calcio ad una delle pareti, il vetro e si incrinò; poi nel punto di rottura, si gonfiò come una bolla.

Cos...? non fece in tempo ad allontanarsi ma solo a coprirsi il viso; il vetro esplose verso l'interno, schizzando contro Toro migliaia di schegge che lo tagliarono in più punti; il frastuono dello scoppio fece eco nella stanza come il rombo di un tuono.

Toro era accasciato sul pavimento, sanguinante, mentre oltre specchio rotto non c'era altro che un altro specchio.

Sette anni di sventura per me...poco male; ormai è chiaro che morirò qui dentro...

Tu non sei Toro, il Toro che conosco può fare meglio di così

La voce questa volta era una sola ed era..diversa...

...Papà...?

E questa me la chiami pagella?! Questo è un insulto ecco cos'è! Mio figlio sa fare molto di meglio di così!

Era la voce di suo padre, ne era certo; si sollevò in piedi tra il sangue e le schegge, cercando ancora una volta l'origine della voce nella stanza;

Gli occhi li hai presi da tua madre, l'altezza da me, ma quella testa di legno non so proprio da chi l'hai ereditata! A volte mi stupisco che tu sia mio figlio!

Si avvicinò ad uno specchio guardandosi il torace, si sbottonò la camicia con aria terrorizzata:

sul suo petto emergevano i tratti del viso di suo padre!

Non riusciva a muoversi ne a parlare, per quanto ne avesse viste fin'ora questa cosa era terribile e scioccante;
Un bocca di denti piccoli digrignavano quelle parole mentre i due occhi roteavano in tutte le direzioni asincroni: erano i tratti e la voce del padre, li riconosceva anche se erano deformati dall'orripilanza di quella situazione.

Coprimi! Tu non sei mio figlio!

Le parole roteavano nella mente di Toro come un uragano, ma senza riuscire ad assumere nessuna forma coerente; si sentiva mancare, ma non poteva, non riusciva a perdere i sensi dinnanzi a quella scena, per quanto raccapricciante essa potesse essere.

In quel fiume incontrollato di emozioni e parole l'unica cosa che riuscì a prendere forma era una totale e assoluta rabbia:

Tu...Tu...Sei morto!TU SEI SOLO UN ORRIBILE INCUBO!! FATEMI USCIRE DI QUIIIIII!!!

Qui? Toro. Toro.Toro...

Mio figlio non farà carriera! tu non sei mio figlio!


...io...qui..Toro...suo figlio...qui è Toro..

Non resistette; gli vennero a mancare i sensi e crollò sul pavimento; strane macchie colorate gli roteavano intorno agli occhi mentre dal soffitto vedeva la sua immagine...

Tu sei Toro?

Toro.Toro. Toro è bravo a scuola. Toro è un bravo poliziotto. Toro non nasconde i suoi sentimenti. Toro dice tutto a suo padre. Toro ama suo padre. Toro.Toro.

Le forze gli venivano sempre più a mancare, oramai la sua voce era ridotto ad un sussurro;

Hai ragione, io non sono quel Toro, ma anche io amo mio padre...Papà...so che ti ho deluso tanto, ma ti ho sempre voluto bene...

Tu non sei mio figlio...mio figlio sarebbe morto per me
Toro muore per il padre.

Chiuse gli occhi...
Non morirò per te papà. Non servirebbe per portarti indietro.Ma porterò con me la tua memoria, consegnerò alla giustizia uomini che spezzano la vita ad altri uomini per motivi vili, come è successo a te...
Si alzò con immane sforzo...
E se per farlo dovrò smettere di essere me stesso e allora così sia! MI RIFIUTO DI MORIRE QUI!

Tutto finì in pezzi in un istante, migliaia di frammenti di vetro piovevano tutt'intorno a lui mentre, nuovamente, cadeva nel vuoto; ma non c'era il vuoto intorno a lui, bensì oscurità densa...come acqua in cui lentamente affondava.

Raggiunse il fondo, uno spazio lievemente illuminato: era nuovamente quella stanza, da cui tutto era cominciato. Era sott'acqua, eppure respirava normalmente; la gravità prese forma e dimensione; tutto era come sempre, solo immerso in acque scure. Il suo corpo fluttuò sull'unica sedia nella stanza...le sue ferite, solo un ricordo.

Non era solo un uomo alto con i capelli scuri e rasi, accovacciato sul pavimento stava giocando con un bambino biondo sui 3-4 anni.
Era molto giovane, ma era sicuro che fosse suo padre.

Il bambino dopo un po' si stufò del gioco e si accoccolò tra le gambe dell'uomo, addormentandosi tra le carezze amorevoli del padre;

Penserò io a te, piccolo mio...papà farà sempre tutto il possibile per far si che il suo piccolo Toro cresca bene e felice.
disse mentre lievi bolle uscivano dalla sua bocca, dopodiché scostò la testa del piccolo e si alzò;

Te lo dicevo spesso da bambino ricordi?

Si...

Era una promessa, una promessa che feci a tua madre...ma se non fosse stato per quella non sarei diventato quello che sono diventato..
L'uomo tirò fuori un pacchetto di sigarette e ne accese una;
...un poliziotto corrotto. Ma dovevo provvedere a te, i soldi non bastavano mai ed era l'unica possibilità per portare a casa il pane.
...
E come mi hai ripagato, Toro? Con una delusione dopo l'altra? Lasciandomi morire ammazzato? Dov'eri tu quel giorno?
..non c'ero e tu lo sai... non ero di pattuglia perché...io..non stavo bene.
No. Tu non c'eri perché avevi paura. Paura di portare una pistola. Perché? Per aver ammazzato un balordo? No certo che no. Tu hai sempre avuto paura, paura del mondo intero.
Si allontanò verso il piccolo tavolo per ciccare nel posacenere.
Se avessi saputo qual'era il mio destino...sai cosa avrei fatto?

dalla cintura tirò fuori una pistola
Aspetta! ma non gli badò la puntò verso il bambino che ancora dormiva accoccolato sul pavimento e sparò;
la testa del piccolo esplose in un grumo di sangue sotto gli occhi di atterriti di Toro.
E ora fammi un piacere ragazzo...segui lo stesso esempio.
detto ciò gli mise in mano la pistola e porto la canna sulla sua fronte.
Per te non è difficile giusto ragazzo? hai già ucciso in passato: lo scippatore, me e ancora prima di tutti, tua madre! Perché credi che sia morta? Per essersi suicidata? Nooo! Per colpa tua! "Stress post parto" dicevano, ma io sapevo la verità! Tu sei una disgrazia per il mondo...Cacciatore, paladino? Per carità! Tira quel grilletto, fammi fuori..tanto lo hai già fatto!

La mano stretta nella morsa gelida del padre tremava come una foglia, le sue parole lo colpivano come proiettili, conati di vomito aggredivano il suo stomaco:perchè? continuava a ripetersi; altre lacrime volevano uscire, ma non ne aveva la forza.
CHE ASPETTI!!!?? SPARAAAA!


No fu tutto ciò che disse, si sottrasse dalla morsa del padre e gettò la pistola sul pavimento.

Tu sei morto perché eri corrotto, ed eri corrotto perché non potevi fare altro: la mafia ha in pugno l'intera città; o lavori per loro o sei morto. Non avevi scelta...
Si avvicinò al bambino accasciato sul pavimento...

La mamma era malata, lo sapevi e pensasti che un figlio avrebbe aiutato ma non fu così: lei beveva lo faceva da anni. Non fu colpa tua, ne mia.

Raccolse il piccolo corpo esanime e se lo portò al petto...
Per quell'uomo che sparai, non posso che fare ammenda... anche lui non è altro che una vittima, non solo mia, ma del sistema che spinge le persone a derubarsi l'un l'altre....E si, ho paura, ho paura ogni giorno, ma non lascio che la paura mi blocchi, affronterò i miei demoni e lo farò perché voglio cambiare questo mondo, perché voglio fare la differenza. Per questo diventerò un cacciatore, non per renderti fiero di me, ma perché è la cosa giusta, perché è il primo passo per rendere il mondo un posto migliore. Per trovare tutti gli Alan smarriti di questo mondo.

Sollevò il corpo e si avvicinò a quell'ombra che somigliava a suo padre che ora piangeva; gli porse quel piccolo corpicino indifeso:

...E no sono sicuro che il vero te, seppur sapendo il destino contro cui sarebbe andato incontro, non l'avrebbe fatto, non avrebbe mai ucciso suo figlio...e questo perché so che mio padre mia amava.

Si voltò verso l'uscita, strinse il pomello e girò la maniglia.
Qualsiasi cosa mi aspetti...non potrà essere peggiore di questo..

Edited by Farcaster - 24/7/2013, 21:48
 
Top
view post Posted on 24/7/2013, 18:53
Avatar

Hunter
••••••

Group:
Member
Posts:
2,277
Location:
Cosmopolita

Status:
Anonymous


Forse ho freinteso ma mi pare che tu abbia scritto di aver trovato Alan...non puoi farlo, non così :asd:
L'esito della quest deve essere decisa dal master, farò trovare io Alan a chi ritengo sia giusto farlo trovare, troppo comodo autoconcludere e darsi da soli bonus.
Edita.
 
Web Contacts  Top
47 replies since 22/7/2013, 20:50   837 views
  Share