Quest 082: I nuovi allievi dell'assassino.

Quest 082: I nuovi allievi dell'assassino.

Quest di Sblocco Nen



Ambientazione

Torre Celeste

Obbiettivo

Apprendere il Nen

Ricompense

80 Exp
7000 Jeny
Sblocco 60% Alaska
Sblocco 20% Enix
Sblocco 40% Pez

GDR On

Pez nell’attesa che lo chiamassero a partecipare al suo primo incontro per il torneo tag, stava seduto tranquillamente al bar dentro la Torre Celeste a bere qualche analcolico e di tanto in tanto qualche alcolico, mangiucchiando un sacco di salatini e patatine, mentre osservava i vari incontri del torneo che si stavano svolgendo tramite gli schermi posti qua e la per la hall.

Ma dai che culo. Per fortuna ho scommesso su quello lì, altrimenti il debito non lo saldavo più di certo. Anzi avrei dovuto riusare il mio potere per ripagare la Torre….sempre che qui il mio trucchetto funzioni.

Mentre Pez stava per fare un altro sorso dal suo analcolico, udì un discorso in un tavolo non molto distante da lui che attrasse la sua attenzione.

Lucyan e Miko combatteranno insieme al torneo. Comunque, prima di ulteriori azioni, seguimi. Ti allenerò personalmente al meglio delle mie capacità. Finora Kokuryu e Shichijuni ti hanno dato un'infarinatura del Nen. Ma ti manca molto da apprendere. Ci penserò io. Forza, andiamo.

Pez non fu attirato dal fatto che molto probabilmente le persone che stavano discutendo conoscessero sia Miko che Lucyan, dato che il secondo era a quanto pare, il vincitore del precedente torneo, e un po’ tutti all’interno della torre parlavano di lui e del/la suo/a compagno/a per il torneo in corso, ma per la parte riguardante il Nen.

Discorso interessante. Un maestro di Nen con un allieva. Forse ho finalmente trovato qualcuno con le caratteristiche che Don Cato ha richiesto. Quasi quasi provo a seguirli utilizzando lo Zetsu a distanza. Così non mi faccio notare da quel tipo.

Pez aspettò che il ragazzo biondo e la ragazza coi codini si allontanassero un bel po’, prima di mettersi in marcia al loro inseguimento.


Pez si mosse abbastanza in fretta per seguire di nascosto i due ragazzi. Grazie allo Zetsu la sua velocità era notevolmente migliorata e zigzagando tra le colonne, le persone e i manifesti del torneo posti qua e la per i corridoi, riuscì a seguire i due fino a una rampa di scale che il futuro capo mafia non aveva mai notato, davanti a cui era posto un cartello di divieto d’accesso.

Ma dove stanno andando? Non è che si sono accorti di me e si stanno dirigendo dove c’e sempre più meno gente? No non è possibile, sto usando lo Zetsu, non possono essersene accorti. Inoltre non ho cattive intenzioni nei loro confronti quindi non dovrebbero nemmeno avvertire una qualche brutta sensazione.
Devo farmi coraggio e proseguire. Ora mi hanno reso troppo curioso, voglio sapere dove stanno andando.

Pez prosegui il suo inseguimento su quelle scale sconosciute.
Su quel tratto prosegui con molta più attenzione, perché al minimo rumore sarebbe stato decisamente scoperto.

Quando dopo circa 34 piani, sentì una porta chiudersi qualche rampa di scale sopra di lui, il ragazzo aspettò un momento prima di proseguire e raggiungerla. Non voleva incappare in una qualche possibile trappola del presunto maestro di nen.

Dopo circa 10 minuti di attesa, consapevole di, o cadere in una trappola, o di aver perso i due inseguiti, Pez si mosse su per altre 3 rampe di scale, e raggiunta la porta aperta dal biondino e la ragazzina, la apri con prudenza.

Durante la lenta apertura della porta, Pez scrutava ciò che vi era dietro, stando attento a ogni particolare, e quando fu abbastanza aperta e la visuale davanti a lui mostrava che non vi era nessuno, varcò la soglia.

In un primo impatto, a Pez sembro di essere arrivato al 50° piano della Torre Celeste, ma a differenza di quel piano, in quel luogo tutti i monitor, i tabelloni, i vari distributori di snack e bevande, addirittura le sedie e le panchine, erano coperti da un lenzuolo bianco, leggermente ingrigita dalla polvere.
Nel camminare in quei corridori, Pez vide che tutti quelli che dovevano essere stati i vari banchi informazione, casse, negozi, e chi più ne ha più ne metta, erano con la serranda o la tendina abbassata.

Molto probabilmente qui una volta venivano organizzati alcuni incontri. La planimetria di questo posto è molto simile a quella del 50° e 200° piano.
In effetti è strano che dopo una vincita al pian terreno uno salga direttamente al 50° piano, e che inoltre l’unico modo per accedervi sia quello di prendere l’ascensore.

Non mi ero mai posto la domanda dei 49 piani sottostanti. E penso che anche altri non si siano mai posto questo dilemma.

Comunque se questo piano è simile a tutti gli altri, e quei due volevano allenarsi, probabilmente si saranno diretti verso i ring.

Si ma quale?

Ad ogni piano se non sbaglio ci sono quattro dai quattro ai cinque ring, mi toccherà girarli tutti prima di ritrovarli. Sempre che siano veramente su questo piano.

Purtroppo per Pez, i piani pari erano quelli con cinque ring, ma per sua fortuna quando arrivò all’uscita degli spalti del terzo che perlustrava, vide il ragazzo e la ragazza ai piedi del ring.

Il ragazzo cerco di avanzare per riuscire a sentire ciò di cui discutevano i due, standosene nascosto dietro i sedili per gli spettatori e passando sotto di essi per potersi avvicinare sempre di più.

Akira condusse Alaska in un'Arena deserta della Torre Celeste. Il luogo era spoglio, anche se funzionale per quello che dovevano fare. La zona era, fra le altre cose, disabitata e questo diminuiva le probabilità che qualcuno sentisse le loro aure e si insospettisse. Akira si tolse il mantello con cappuccio e lo appoggio per terra. Visibilmente svogliata, Alaska chiese se avesse intenzione di farlo lì e in quel preciso momento. Lo Zaoldyeck sorrise, malizioso, e disse:

Alaska, le tue parole potrebbero essere mal interpretate. Per quello ci sarà tempo. Comunque si, ti allenerò qui. Non voglio che arrivi impreparata ai successivi scontri. Ho guardato qualche tuo combattimento, e credo sia il caso di sbrigarci. Non sei morta per un soffio, nello scontro con Miko. Se l'avesse voluto, saresti morta in men che non si dica. Comunque, prima di iniziare, c'è qualcosa che devo sistemare. Non preoccuparti, finirà in un lampo...

Akira espanse la sua aura, con intenzioni ostili. La sua piena potenza era terribile a vedersi. A voce alta, per farsi sentire anche da chi li stava spiando dietro i sedili degli spettatori, disse:

E' solo un altro rifiuto da sistemare.

Akira scattò, velocissimo, e con un calcio distrusse i sedili e gli spalti dietro cui si stava nascondendo il loro inseguitore. Lo Zaolyeck era sorpreso. Si trattava infatti di un ragazzo praticamente suo coetaneo, dall'aria poco sveglia. Akira voleva scoprire perchè diamine lo stesse seguendo in modo così spudorato. Lo prese per il collo e lo sollevò in aria con una mano, dicendo:

Il tuo Zetsu era davvero perfetto. Complimenti. Non è da tutti riuscire a pedinarmi così a lungo. Eri anche sufficientemente lontano perchè non sentissi i tuoi passi. Però, da questa distanza, non puoi ingannare il mio udito. Capisci? Ora mi dirai perchè mi hai seguito e per conto di chi, poi ti ucciderò e schiavizzerò la tua anima.

Lo Zaoldyeck lo gettò ai piedi di Alaska, senza riguardo. Non aveva intenzione di torturarlo, ma, se non avesse risposto, avrebbe chiesto semplicemente la verità alla sua anima.

Pez continuava ad avanzare nel modo più cauto che poteva sotto ai sedili, quando ad un tratto sentì il ragazzo parlare con un tono di voce decisamente alto e nel contempo venne investito da un incredibile aura, che sembrava trasmettere intenzione malvagie nei suoi confronti

E' solo un altro rifiuto da sistemare.

Cacchio deve essersi accorto di me, probabilmente ho fatto del rumore nel passare sotto ai sedili.

Pez appoggiò la fronte al retro dello schienale di uno dei sedili che doveva ancora superare, in modo che gli occhi si potessero trovare all’altezza dello spazio vuoto tra lo schienale e il sedile, per poter controllare se effettivamente il ragazzo si stava riferendo a lui.

Pez non fece nemmeno in tempo a rendersi conto della situazione che venne scaraventato a terra da un incredibile onda d'urto, la quale aveva distrutto gran parte della tribuna, alzando un grosso polverone e spargendo qua e la pezzi di ferro, plastica e cemento.

Pez in tutto quel polverone riuscì a vedere il ragazzo che fino a qualche istante prima si trovava ai piedi del ring, che si avvicinava a lui, e quando questo li fu abbastanza vicino, afferrò Pez per il collo usando una sola mano, e dopo averlo sollevato a forza in aria disse

Il tuo Zetsu era davvero perfetto. Complimenti. Non è da tutti riuscire a pedinarmi così a lungo. Eri anche sufficientemente lontano perchè non sentissi i tuoi passi. Però, da questa distanza, non puoi ingannare il mio udito. Capisci? Ora mi dirai perchè mi hai seguito e per conto di chi, poi ti ucciderò e schiavizzerò la tua anima.

Non appena ebbe finito di parlare, il ragazzo biondo lanciò usando la sua forza incredibile, il corpo di Pez fino a farlo arrivare ai piedi del ring, facendolo finire vicino a dove stava la ragazza con la quale era giunto fino a lì.

La giovane vedendosi arrivare Pez a pochi passi da lei, si avvicinò a lui e dopo frapposta tra il suo amico e Pez, nel voltarsi li chiese se stesse bene per poi inginocchiarsi e porgerli una mano per aiutarlo a rialzarsi.
Sì, grazie, sto bene, solo un po’ sbigottito niente di più.

Disse Pez nel afferrare la mano della ragazza.

Pez stava per alzarsi e dire qualcosa quando ad un tratto comparve dal corridoio d’accesso al ring un altro ragazzo coi capelli color carota, che si rivolse subito alla ragazza coi codini e dopo anche verso di lui, probabilmente scambiandolo per l’altro tizio, visto che si inchinò e dato che il biondino si trovava ancora sugli spalti tra la polvere svolazzante.

Chiedo scusa per aver origliato la vostra conversazione, ma ho sentito che vuoi insegnarle una cosa. Potresti dirmi di che si tratta? Potrebbe essere questione di vita o di morte!

Emm… be, ecco, come dire? Non sono io il maestro qui.

Rispose Pez alla domanda del nuovo arrivato

Il ragazzo che Akira aveva attaccato venne prontamente soccorso da Alaska, che, ovviamente, mal sopportava che simili violenze fossero commesse vicino a lei. Contemporaneamente, mentre Akira era ancora sugli spalti, giunse sul posto un altro ragazzino, che si inchinò al ragazzo, palesemente scambiandolo per Akira. Lo Zaoldyeck udì la risposta del tipo:

Emm… be, ecco, come dire? Non sono io il maestro qui.

Akira ritornò velocemente vicino ad Alaska, per proteggerla nel caso avessero intenzioni ostili nei suoi confronti. Poi disse:

Tu devi essere l'altro che ci inseguiva. Ho percepito la tua aura, ma non credevo avessi il coraggio di venire fin qui, debole come sei. Che cosa vuoi? Anzi, che volete da me e Alaska? Sono il suo maestro Nen, e stavamo per iniziare un allenamento. Quindi, se non vi dispiace, vorrei chiedervi di congedarvi, se non volete che vi uccida.

Sembra che Alaska conosca questo rifiuto...poco male, forse non è un nemico. Più che altro, l'altro non mi ha ancora risposto...

Allora? Io e te non abbiamo ancora finito. Perchè mi stavi seguendo? Sei uno dei sicari ingaggiati per attentare alla mia vita? O un semplice curioso?

Quasi immediatamente dopo aver risposto al ragazzo dai capelli arancioni, Pez si ritrovò scaraventato di nuovo a terra.
Il ragazzo biondo che si trovava fino a trenta millisecondi prima sugli spalti, era infatti tornato a stare di fianco alla ragazza coi codini, che a quanto diceva la nuova entrata nel gruppo, si chiamava Alaska.

Durante il movimento di Pez nel ruotare nuovamente la testa verso il ragazzo dalla testa color carota, il ragazzo biondo parlò

Tu devi essere l'altro che ci inseguiva. Ho percepito la tua aura, ma non credevo avessi il coraggio di venire fin qui, debole come sei. Che cosa vuoi? Anzi, che volete da me e Alaska? Sono il suo maestro Nen, e stavamo per iniziare un allenamento. Quindi, se non vi dispiace, vorrei chiedervi di congedarvi, se non volete che vi uccida.

Chee? C’è n’era un altro? Neanche me ne sono acc…

Allora? Io e te non abbiamo ancora finito. Perchè mi stavi seguendo? Sei uno dei sicari ingaggiati per attentare alla mia vita? O un semplice curioso?

Pez venne interrotto bruscamente dai suoi pensieri dal ragazzo biondo, che ovviamente aveva tutta la ragione di rivolgersi a lui in quel modo.

E adesso che faccio? Mi invento una balla, o racconto la verità? O faccio un po’ di uno e un po’ dell’altro?

Pez cominciò a parlare senza riflettere oltre. Le conseguenze alle sue parole erano troppo varie per elaborare una risposta esatta.

Mi chiamo Pez Relstin e non sono un sicario, o almeno non ancora. Sono stato inviato dal mio capo in giro per le località più famose per trovare gente forte. Il requisito minimo e che sappiano usare il nen almeno nei suoi fondamentali.
Molto presto si prevede una grossa guerra e il mio capo vuole riuscire a farsi un nome. O addirittura a diventarlo.
Ho sentito la vostra conversazione giù al bar prima, e volevo seguirvi per constatare di persona se tu fossi idoneo alle mie richieste. Ovviamente parlo anche per la signorina.

Inoltre il fatto di aver udito che tu le voglia insegnare cose che non ha già appreso, mi ha fatto un po’ sperare di imparare qualcosa di nuovo anche a me.
Cosa che si moltiplica ulteriormente se ripenso ai miei precedenti incontri proprio qui nelle Torre celeste, dove di sicuro i miei avversari hanno utilizzato delle varianti delle applicazioni base del Nen che io ancora non conosco.
Uno di questi lo conoscete di certo visto che prima stavate parlando di lui, quello che a quanto sembra è il vincitore del precedente torneo, Lucyan Leiroy.
Mi ha bucato una spalla da parte a parte, ma da essa non si è visto uscire nulla.

Un altro incontro strano è stato quello contro Marte dove è riuscito a colpirmi nonostante fosse lontano da me. E ho constatato di persona che non è dell’emissione.

E poi vorrei capire come hai capito dove ero esattamente poco fa.

Il ragazzo disse di chiamarsi Pez, e la storia che gli raccontò era piuttosto strana e priva di senso. Il presunto capo di Pez, stando al suo racconto, gli avrebbe chiesto di cercare persone in gamba per una guerra fra clan mafiosi e per questo, udita la conversazione di poco prima con Alaska, non aveva potuto fare a meno di seguirli per scoprire di più sul Nen. Inoltre, nominò sia Marte che Lucyan, sostenendo di avervi combattutto insieme, capendo che aveva ancora molto da imparare circa il Nen. Lo Zaoldyeck rise di gusto, sentendo quelle parole:

Hai una certa faccia tosta, Pez Relstin. Dubito seriamente che il tuo capo vorrebbe infastidire un membro della Famiglia Zaoldyeck. In ogni caso non mi stupisce che tu non abbia capito i poteri di Marte e Lucyan. Sono entrambi molto, molto potenti e versati nel Nen. Tu invece, da quello che ho potuto constatare, sei fermo alle basi. E' errore comune dei neofiti al nen concentrarsi sulle capacità del proprio Hatsu senza nemmeno preoccuparsi di potenziare il proprio corpo adeguatamente. Non ti ho scoperto grazie a chissà quale mirabolante tecnica Nen...solo con l'udito. E sia. Non mi costa nulla insegnare il Nen a qualche persona in più. Non sarebbe male come passatempo.

Akira sorrise. Poi si rivolse ad Alaska:

Non sarà un male per te avere dei compagni di allenamento. Mi pare anzi che tu conosca uno di questi due, vero? Anche lui desidera imparare il Nen, come voi due?