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Quest 054: La vita regala insegnamenti

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view post Posted on 21/6/2013, 13:19

Hunter
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Quest 054: La vita regala insegnamenti!

Disponibile per:
Steven Faraday
Lamberto & Romualda Esposito
Heizo Sasami
Marte Cid (entrerà nella quest in un secondo momento



Ambientazione:
Tutti i continenti
(1° Neo Green Life)

Obbiettivo:
Apprendere ogni giorno che passa qualcosa di nuovo.

Gdr off:
La quest è un insieme di tante piccole quest ( in totale 7), ad ogni quest i partecipanti si azzerano, infatti conclusa una quest si può decidere di abbandonare il percorso e fermarsi a quanto si è arrivati oppure di continuare con le successive quest iscrivendosi nuovamente (chi ha partecipato alle prime ha la precedenza per le iscrizioni). Essenzialmente in queste role non vi sarà uno scopo ben preciso, infatti saranno come delle vere e proprio “quest libere” .. ogni partecipante non ha un obbiettivo da raggiungere ma deve semplicemente far trascorrere le giornate al proprio pg, poi, quando un gamer soddisfa le richieste nascoste del Master la quest cambia all’improvviso diventando una quest che ha l’obbiettivo per il singolo giocatore che ha soddisfatto le condizioni nascoste; tutti gli altri diventeranno poi soltanto pg di supporto, dunque non avranno particolari ruoli. Diciamo che questo tipo di quest premia chi si impegna e scrive al meglio e soltanto il migliore riceverà una quest dedicata solo a lui. Le quest sono comunque 7, dunque ci saranno 7 opportunità per incentrare la storia sul proprio pg, quindi se alla prima non si è fortunati , si può comunque ritentare; in oltre c’è da specificare che l’esperienza e i soldi sono variabili, infatti tutto dipende dalle role, chi fa role migliori riceverà maggiori punti esperienza e denaro, al contrario chi farà pessime role potrebbe non ricevere nulla e andare soltanto a perdere i soldi dell’iscrizione. Ultima cosa da precisare è che, come detto su, le ambientazioni sono varie, dunque se uno riesce, grazie alle sue role, ha ricevere una ricompensa in Jeney superiori al prezzo del biglietto per il trasferimento da una città all’altra bene, altrimenti più va avanti nella quest più ci va a perdere.

Gdr On:
Un anziano signore di nome Koioshi, ripensando al suo passato, invita un numeroso gruppo di ragazzi ad intraprendere un viaggio spirituale per aumentare la loro crescita interiore; i giovani accettano, ma cosa succederà lungo il cammino?

Ricompense:
Esperienza variabile in base alle role
Soldi variabili in base alla role
Possibilità di ricevere ricompense extra e particolari oggetti qual’ora si superino le aspettative del Master.


Inizio Quest



Come già detto su questa la potete ritenere quasi come una "quest libera", dunque non siate troppo precipitosi e avventati; anche se venite incaricati dall'anziano Koioshi, attendete qualche turno prima di dire che il vostro pg riesce a trovarlo. In poche parole voglio originalità, descrizioni minuziose e accurate e, sopratutto, divertimento. Procedete pure con calma, iniziate voi player, il mio pg verrà in seguito.
 
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view post Posted on 21/6/2013, 15:33
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-Parlato pg-
-Parlato npg-
Pensato


Era da poco stato a Yorkshin e ne aveva approfittato per raccogliere informazioni su armi rare, Secondo le sue fonti un'altro dei pezzi della linea Armi degli elementi si trovava a NGL,
da ciò che gli avevano riferito si trattava dell'arma del fulmine ma non gli era stato riferito che tipo di arma fosse e ciò rendeva tutto più difficile.

Il viaggio era stato tranquillo e senza problemi ed all'atterraggio l'unica differenza con la partenza era lo stato di Steven rilassato e riposato grazie alla dormita che aveva fatto durante il viaggio.
Sceso dal dirigibile si incamminò fuori dall'aereoporto e poi verso uno degli aglomerati urbani dell'isola, quello in cui era stato la prima volta che era venuto a NGL, per le strade era pieno di banchetti di mercanti che vendevano cinfrusaglie varie, Gli ogetti di antiquariato si alternavano a quelli di mobilia ed agli utensili per la cucina, era capitato nel giorno del mercato e questo gli faceva piacere perchè era un'ottimo posto per raccogliere informazioni.

Su uno dei banchi vide un fodero per pugnale molto particolare con degli stemmi intagliati e delle pietre incastonate.

Mi scusi posso vederlo ?

Chiese il ragazzo al mercante che con un cenno gli disse di si e gli passo il fodero

-Signore glielo raccomando è un'ottimo pezzo , è un fodero prodot...-

Non finì la frase che il ragazzo lo interruppe

-Prodotto dai monaci delle montagne azzurre ... un pezzo stupendo ... se non fosse privo di valore perchè senza il pugnale originale-

-Il pugnale originale ? i monaci non producevano pugnali-

-Questo è quello che pensano i profani, in realtà i monaci produssero 2000 foderi, che per i meno informati sono la cosa più preziosa, e circa 60 coltelli, non se ne conosce il numero esatto ma si ha la certezza che siano fatti dello stesso materiale di quelle montagne e che quindi riflettano i colori.-

Detto questo fece cadere il fodero dalla sua mano sul bancone e si diresse verso un parchetto lì vicino, il parco era coloratissimo migliaia di fiori di mille colori diversi riempivano aiuole e cespugli , bevve ad una fontanella posta ad un lato della piazzola e si bagno la faccia e i capelli per poi sedersi sulla panchina al fianco buttando la testa all'indietro.

*Che bel cielo azzurro se mai diventerò ricco mi comprerò un casetta in questa nazione, qui le nuvole sembrano più bianche*

Stette li seduto per qualche minuto poi si alzò in piedi con un saltello, niente di particolarmente atletico i piedi si sollevarono solo di pochi centimetri, era poco più di un gioco

*Adesso devo ricominciare la ricerca a da dove ? *

Infilò le mani in tasca e si guardò intorno, scorse tra la folla una vecchietta seduta dietro un tavolo e vi si avvicinò


Era banchetto molto piccolo, Vi erano poggiati oggetti di vario genere e due cestini erano in terra vicino il tavolo.

Girò un pò tra quella roba e trovò due oggetti che anche se non erano armi e quindi lui non conosceva decise di acquistare li prese in mano e sorridendo chiese alla signora

-Mi scusi signora quanto vengono ?-

La vecchina alzo il capo e disse con una voce dolce ma segnata comunque dal peso degli anni

-Quindici jeni in tutto ragazzo 9 la collana e sei l'anello, li compra ?-

-Si ecco a lei i soldi-

Una volta pagato sorrise alla donna e chiese

-Mi scusi signora sà dove potrei trovare un mercante d'armi antiche da queste parti?-

Spero di aver capito e che vada bene :)
I soldi li devo scalare ora dalla scheda o faccio tutto a fine quest ?
 
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view post Posted on 21/6/2013, 19:12

Hunter
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Narrato
Pensato
Parlato
Parlato di altri pg o npg


Si mostrava una giornata tranquilla e serena a Neo Green Life; i cittadini, com’era ormai solito fare, nelle ore pomeridiane si dirigevano presso i vari banchetti di mercanti per acquistare le cibarie o comunque ciò che più serviva per l’occasione. Era da un pezzo che la vita lì trascorreva serenamente, infatti, dopo l’ultima missioni compiuta dagli Hunter per eliminare le selvatiche e crudeli formichimere, la vita a NGL si mostrava molto pacifica e rilassante e, di ciò, la popolazione ne era totalmente entusiasta. Ormai, i mercanti, sicuri di non essere minacciati da alcun pericolo, cominciarono a far perdere quei rapporti di altruismo per dar vita a una vera e propria lotta nel commerciare; i più avidi e senza scrupolo riuscivano anche a strappare qualche moneta in più agli anziani mentre, quelli più inesperti e gentili, si limitavano ad alzare i prezzi, cosa che ormai, facevano praticamente la maggior parte dei negozianti. In tutta quella faida, solo una negoziante si distingueva nella zona per il suo modo di fare, l’anziana Tomora, vecchia di oltre novant’anni che, memore del suo passato nobile, non aveva mai osato barare nella vendita, tanto che ormai i suoi prezzi erano conosciuti da tutti poiché mai cambiati nel corso degli anni. L’anziana Tomora passava allegramente le sue giornate dietro il banchetto delle sue mercanzie e, non perdeva mai occasione per scambiare due paroline con i proprio clienti, proprio come accadde quel giorno in cui venne a conoscenza di un giovane ragazzo che, almeno all’apparenza, si mostrava abbastanza cortese ed educato, così tanto da farlo distinguere dalla massa.

Steven: Mi scusi signora sà dove potrei trovare un mercante d'armi antiche da queste parti?

Tomora: uhuhu. Il mio sesto senso mi dice che questo giovincello è un appassionato di armi. Beh, nella zona vi sono molti venditori di armi antiche ma, se vuoi solo buttare soldi al vento vai pure lì..

L’anziana Tomora indicò un banchetto a pochi passi dal suo, decisamente più grande come dimensioni ma inferiore come qualità.

Tomora: Vedi ragazzo, devi sapere che qui la maggior parte dei negozianti, pur di vendere, riesce a donare una decorazione talmente fatiscente alla propria merce, che anche i più esperti nel campo della commercio cadrebbero sotto i loro tranelli. Stai a sentire la buona Tomora, se vuoi un vero venditore di armi antiche, recati al villaggio Shonjui a nord. Tranquillo, non è molto distante..

L’anziana fermò il suo discorso per tossire un paio di volte, in seguito..

Lì vai alla ricerca di Koioshi. Lui è l’unico vero venditore di armi antiche.

L’anziana, mentre dava indicazioni al giovane, sembrava quasi essere felice di quanto detto, come se quel “Koioshi” fosse una persona estremamente ammirata dall’anziana vecchietta.

Tranquillo $ .... il tuo post va benissimo e per la scheda non toglierti alcuna moneta perché poiché le cose acquistate non hanno alcun valore nel gdr ^^ ..... continua così =)
 
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view post Posted on 21/6/2013, 23:40
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Amministramucche
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Lamberto dice cose Romualda dice cose Gli NPG dicono cose


Giammai la storia umana vide niente di più terribile... Più di una decina di persone erano accalcate all'interno di una farmacia, alcune erano allegre in volte, altre avevano un'aria completamente indifferente; vi erano anche un altro paio di persone che giochicchiavano al cellulare quando Lamberto & Romualda entrarono con tutta la furia possibile all'interno di questa. Lamberto aveva la faccia chinata all'indietro, dalla bocca usciva una strana bava dal colore giallastro. Ogni tanto sussurrava frasi come "La sento... Ha il braccio freddo...", "Sì, è qui per me..." o la più gettonata "la vita è solo un sogno in un altro sogno" che detta in quella circostanza aveva meno senso della presenza di Nicolas Cage nel film "Il mandolino del capitano Corelli". O in qualunque altro film. Cage culo.
Ma non divaghiamo.
Lamberto era in situazione critica e Romualda non si fece problemi a scansare tutti coloro che erano in farmacia che, vedendo due gemelli siamesi, non dissero nulla, ma assunsero un'aria leggermente contrariata. La gemella sbatté il pugno chiuso sul bancone: era chiaramente disperata. Il suo viso era solcato da gigantesche lacrime di lutto, ormai aveva definitivamente perso le speranze quando disse:

"QUALCOSA PER LA PELLAGRA! MIO FRATELLO STA PER MORIRE!"
"Ehm... Pellagra? Non posso darti qualcosa per la pellagra senza ricetta..."
"NON VEDE MIO FRATELLO COME STA MALE?! PRESTO!"
"E come... Ehm... Come avrebbe contratto la pellagra?"
"BRUTTO STRONZO CHE CAZZO MENTRE PARLIAMO MIO FRATELLO MUO..."

Mentre si dava al turpiloquio contro il povero malcapitato farmacista il quale non vedeva chiaramente l'ora di farla finita con quella faccenda, Romualda si calmò ricordando un insegnamento di Carte Mid... Forse uno dei più importanti, uno di quelli che più ispirò la ragazza: "la scadenza delle confezioni è giorno, mese, anno, non mese, giorno, anno. La prossima volta che mi fate la pasta con il pesto acido vi do due schiaffi a man rovescio che il telefono azzurro si presenta davanti casa uno tre", per poi continuare a darsi al turpiloquio. Urlò al farmacista frasi incitabili; i posteri raccontano che il crocefisso lì presente andò in combustione spontanea. Una madre tappò le orecchie al bambino, ma il bambino iniziò a piangere ugualmente... Ciò che Romualda diceva andava ben oltre la semplice barriera sonora, probabilmente infrangeva 2 o 3 leggi della fisica. Cessò di parlare solo nel momento in cui Lamberto, senza muovere la testa iniziò a sussurrare, con voce flebile:

"Sorella... Sorella..."

Romualda si voltò lentamente ed i presenti non poterono fare a meno di tirare un sospiro di sollievo, mentre il bambino, più sensibile rispetto agli adulti, fu accompagnato fuori dalla madre. Con voce amorevole Romualda rispose:

"Dimmi... Fratello..."
"Io... Sto per morire..."
"Non dire così... Non dirlo neanche per scherzo."
"Le mie ultime parole saranno un riassunto del momento più bello passato insieme... La nostra prima battaglia..."
""Mezz'ora fa?
"26 minuti più 4 di turpiloquio, esatto. Dunque..."

Qui assunse un'aria da vecchio saggio/padre di famiglia che rivela ai propri figli il sentimento d'affetto che ha sempre provato per loro e come arrivare al successo per poi concludere con "ce la potete fare, campioni".

"Abbiamo rotto il televisore di Carte Mid, nostro padre adottivo, e lui ci ha cacciato fuori di casa chiedendoci di trovare nostro padre e fargli ricomprare la TV. Purtroppo, come ogni bella storia, non sappiamo nulla di nostro padre... Quindi abbiamo deciso di armarci di buona volontà e comprare la Tv con i soldi guadagnati attraverso il lavoro. Ci servivano 20000 jeni... 20000 fottutissimi jeni... Decidemmo di andare alla torre celeste... Eravamo in evidente vantaggio quand'io, grande mago, decido di far venire la pellagra a mia sorella (io ho questa abilità... Posso fare venire le malattie alla gente) e l'avversario, un certo Aroze Orga secondo il tabellone, decide di farmi sanguinare... La mia premurosa quanto geniale sorella mi tocca con la mano infetta il sangue ed io... Bhè... Eccomi qua..."

Certo, era dotato del potere di far venire le malattie, ma purtroppo la sua magia funzionava solo con la sorella.
Prese un lungo respiro, fece una pausa e disse:

"Pronto ad espirare"
"Spirare..."
"Retorico"
"Non usare parole che non conosci per darti un tono."
"Lapalissiano..."

Il farmacista ascoltò sorpreso e scioccato le parole del corpo gemellare, poi si chinò ed iniziò a rovistare tra i medicinali. Fatto ciò si alzò e si girò, controllando nuovamente i medicinali. Minuziosamente li osservava e sembrava che cercasse anche tra gli spazi vuoti. Si rigirò e prese la penna, iniziò a premere ripetutamente il pulsante della penna a scatto, poi la gettò a terra e la ruppe. Se prima poteva sembrare che stesse cercando il medicinale ora il quadro generale delle opinioni cambiò e la maggior parte delle persone credettero che il farmacista stesse eseguendo una sorta di rituale per qualche strano dio, poi disse:

"Sono vittima di una candid camera... Ammetto di esserci cascato in un primo momento, ma nessuno è così idiota, dai!"
"Cosa?"
"Ricapitoliamo:
Due gemelli siamesi entrano nella mia farmacia chiedendo qualcosa per la pellagra perché il fratello l'ha fatta venire alla sorella con un potere assurdo. Questa sorella l'ha poi toccato e ha contagiato il fratello che per un po' di sangue infetto ora crede di morire.
No.
Troppo assurdo.
Ci sono cascato, dove sono le telecamere?
Poi, un gemello maschio ed una femmina... Ma che si sono bevuti quelli che sceneggiano?"

"Si spieghi meglio."
"Non possono nascere un gemello siamese maschio ed uno femmina. Non esiste questo potere e, ascoltatemi bene: LA PELLAGRA NON SI MISCHIA CON IL CONTATTO!"

Al sentire queste parole Lamberto rinsavì di colpo con un gran sorriso. Tutti i clienti della farmacia (o almeno quelli rimasti, molti di loro preferirono andarsene durante il siparietto) iniziarono ad applaudire pensando davvero che fosse una candid camera. Lamberto & Romualda si guardarono in faccia, non dissero nulla e se ne andarono. Fuori molta gente attendeva che i due gemelli se ne fossero andati per rientrare.
Il bambino non aveva smesso di piangere.
Lamberto mise il proprio braccio destro come per ripararsi la faccia, ma Romualda non accennava a picchiarlo.

"Cosa... Cosa c'è?"
"Non possono nascere un gemello siamese maschio ed uno femmina, sentito ciò che ha detto?"
"Bellezza, ho appena scoperto di non essere un mago, chi sta peggio?"
"Chi sono io?"
"Cos..."

Alzando il proprio braccio al cielo Romualda urlò, con tutto il fiato che aveva in corpo:

"CHI SONO IO?!"
 
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view post Posted on 22/6/2013, 01:15
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L'anziana signora era stata molto gentile ed il ragazzo era molto felice di avere una pista da seguire, talmente felice che per qualche minuto fisso semplicemente la signora sorridendo.

-Sa signora non ho mai avuto una nonna ma è cosi che mi immagino sia -

Sorrise ancora una volta e continuò

-Potrei conoscere il suo nome ? il mio è Steven-

Lei rispose al suo sorriso con un'altro talmente ampio che si notò la mancanza di un dente

-Mi chiamo Tomora giovanotto-

Fecero un pò di chiacchiere di poco conto, Steven spiegò a grandi linee perchè cercava armi antiche in giro per il mondo e quando parlo di sua madre gli scese una lacrima che la vecchina prontamente asciugò per poi ribadirgli che il signor Koioshi sicuramente avrebbe potuto aiutarlo

Finito di parlare fù il momento dei saluti

-Arrivederci nonna Tomora a presto-

-Lo spero ragazzo esigo che tu mi venga a trovare prima o poi-

-Lo prometto tornerò ed un giorno comprerò una casetta in questo posto-

Detto questo si incamminò verso nord diretto al villaggio Shonjui.
Per la strada, poco prima di uscire dal paesino, comprò un pò di frutta per il viaggio e si guardò indietro pensando che forse non sarebbe mai riuscito a mantenere la sua promessa perchè i suoi viaggi già in più occasioni lo avevano messo in pericolo.

Uscito dal paese la strada si faceva sempre più campagnola d'altronde era a NGL, lì ogni forma di inquinamento era vietata, e di conseguenza non vi erano auto che trafficavano quelle strade ma solo uomini e animali che di certo non potevano deturpare la natura allo stesso modo.
Dopo qualche ora di cammino il sentiero ad un tratto iniziò a costeggiare il fiume separato da esso solo con una piccola striscia di prato.

*Sembra un posto perfetto per riposarsi, ed inizio anche ad avere un pò di fame*

Seduto sul prato consumò la frutta che aveva comprato ammirando la foresta che si stagliava contro il cielo, ricordava che quando la vide dall'alto dei monti nebbiosi sembrava essere un oceano verde.
Finito di vagabondare con i pensieri si alzò, si sciacquò le mani e la faccia nella limpida acqua del fiume e riprese il suo cammino sul sentiero che la donna gli aveva indicato.

Finalmente iniziò a scorgere delle case il paese era davanti a lui

*La prima parte è fatta ora bisogna rintracciare l'armaiolo ... ma come si chiamava ?

Girovagò un pò per la città ed in attesa di ricordare il nome si sedette in un bar ed ordinò una limonata fresca.

*Tornare indietro a richiedere il nome alla signora Tomora sarebbe più lungo che girare il paese intero, mi convine ricordare ...

Finì la limonata e dopo aver pagato ricominciò il suo giro per il paesino e nel mentre tutto gli torno alla mente

*Koioshi, si chiamava Koioshi*

Fermò subito un passante per strada

-Mi scusi signore-

Dica pure-

-Saprebbe dirmi dove si trova la bottega di un certo signor Koioshi ?-

-Certo è alla fine del paese-

-La ringrazio molto, con permesso-

Riprese a camminare e dopo pochi minuti era davanti la bottega che gli era stata indicata, entrò ed un campanello sopra la porta segnalò il suo arrivo all'uomo dietro il bancone.

-Buon giorno-

L'uomo che l'aveva salutato dava anche lui di essere avanti con gli anni e questo gli fece ripensare a come la signora Tomoa ne parlasse.
Si avvicinò al bancone e rispose all'uomo.

-Buon giorno a lei, cerco il signor Koioshi ,mi manda la signora Tomoa, mi ha detto che è il migliore in quanto ad armi antiche ed io sono molto interessato a questo genere di oggetti, per caso è lei ? -

Disse questo sorridendo e poi attese risposta

Se non dovevo arrivare al villaggio o non dovevo trovare la bottega dimmelo che edito
 
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view post Posted on 22/6/2013, 13:42
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Amministramucche
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Aspetto l'intervento del master o posto?
 
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Hunter
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Nappa puoi tranquillamente procedere da solo, il post che hai fatto non necessità di una moderazione del master per proseguire la storia, quindi continua pure fino a quando non cambia qualcosa. Per il mio post attento prima Altahir, altrimenti rischiamo che rimane troppo indietro nelle role e non è corretto, tuttavia attenderò massimo fino a domani, se per domani, diciamo per mezzogiorno, il suo post non è presente lo tolgo dalla quest.

Poi, dato che ci sono vorrei fare 1 precisazione che riguarda Nappa.

sulla correttezza grammaticale ecc.. non posso dire nulla per il tuo post, non ha nessun errore... tuttavia ti avviso che se continui con linguaggi scurrili o comunque prosegui nel narrare con scene come quelle illustrate nella descrizione precedente, che sono altamente disgustose, ti avviso già da ora che non mi tirerò indietro nello bocciarti dalla quest. Questa quest è seria ed importante e non penso minimamente che le farò perdere di prestigio per i tuoi post. Il mio è solo un avviso, naturalmente tu sei libero di continuare come più ti piace, ma post simili a quello precedente che, oltre a far perdere di valore alla quest, riescono a disgustare il lettore, per non parlare del linguaggio, non saranno più ben accettati.
 
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view post Posted on 22/6/2013, 21:08
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per prob personali non riuscirò a partecipare scusate
 
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view post Posted on 23/6/2013, 00:22
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Amministramucche
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Non capisco cosa ti possa aver disgustato, tutto ciò che ho scritto è accaduto veramente. Quindi al massimo è Kintama quello disgusto, sempre che io abbia capito a cosa tu ti riferisca.
Poi i miei pg sono stati creati con questo carattere, non meriterei di essere definito un giocatore di GdR se facessi cambiare carattere ai miei pg durante una quest poiché il GdR è proprio interpretare al meglio i propri personaggi. Comunque potrei aver frainteso ciò che mi hai detto.

Questo è ciò che ti direi se fossi un utente normale e ti farei notare come dicendomi ciò contravveresti alle prime regole del GdR. Non del HxHfan GdR ma del concetto di GdR.
Ma io sono Nappa.
E sono meglio.
Quindi la mia reazione è ben diversa.


Tutta la quest sarà incentrata sulla frase "Questa quest è seria ed importante e non penso minimamente che le farò perdere di prestigio per i tuoi post" ed inizierò ogni ruolata con questa frase. Evidentemente il carettere dei miei pg non è apprezzato dunque devo cambiarlo in corso d'opera, proprio come un GdR degno di questo nome vuole.


Terzo spoiler, poi basta: sia chiaro che se mi avessi chiesto «potresti evitare scene disgustose? Grazie» le avrei evitate senza problemi, ma quel sermone mi ha decisamente fatto alterare.


I gemelli che fino a poco fa potevamo vedere darsi al turpiloquio tanto da far andare i crocefissi in combustione spontanea senza dir nulla si diressero verso il centro di Neo Green Life. Entrarono in un negozio d'abbigliamento ed osservarono i vari tipi di cappelli all'interno di questo. Ve ne erano numerosi e di ogni tipo. Li osservarono per 15 minuti, ne ammiravano la grandezza, la composizione, la forma il colore. Uno balzò subito all'occhio dei due gemelli... Un cappello di forma troncoconica rovesciata. Questo era poggiato su una solida mensola di mogano la cui funzione era chiaramente visibile, il colore del mogano faceva infatti risaltare la tonalità del cappello. Il marrone scuro del cappello era infatti accentuato da un marrone tendente al rosso della mensola. La stoffa era chiaramente pregiata, certamente doveva provenire da regioni come la Persia o la Tunisia, probabilmente il solo confezionare un cappello del genere avrebbe richiesto madopera d'eccezione tipica dei più grandi paesi italiani... Di certo dietro quel cappello vi era la mano di grandi artigiani molto dediti al loro lavoro. Naturalmente la lavorazione del cappello non doveva risalire a più di tre mesi prima, il tessuto era infatti ancora vergine. Lamberto chiese educatamente al commesso se fosse possibile prendere quel cappello per esaminarlo più da vicino, dicendolo sorrise in maniera distinta e nel momento in cui il commesso annuì Lamberto tese il braccio destro al fine di afferrare il cappello per la base. Al tatto la stoffa era soffice e ciò rendeva soddisfatto Lamberto, stoffa soffice infatti voleva dire comodità al cuoio capelluto. Continuando in maniera lenta a sfregare la stoffa Lamberto notò come essa potesse risultare resistente a numerosi lavaggi e per confermare la propria teoria ammirò l'etichetta all'interno. L'etichetta si mostrava bianca e il carattere utilizzato per la scrittura era sicuramente il classico «times new roman». Portava numerose indicazioni riguardanti il lavaggio e non solo. Una chicca era sicuramente il cerchio con all'interno la scritta «30°» che di sicuro indicava che il cappello dovesse essere lavato a 30°c. Lamberto rise un paio di volte, non era possibile infatti lavare tale stoffa a quella gradazione. Questo almeno secondo lui. Il gemello infilò il proprio braccio all'interno del cappello per testarne la grandezza. Penetrò fino alla profondità che consentiva al suo avambraccio di entrare per metà della sua lunghezza e constatò che «mezzo avambraccio» fosse la misura perfetta per un cappello a cilindro. Da quella posizione fece circolare il proprio braccio all'interno ruotandolo dalla spalla; questo non fu un atto di pazzia semplicemente egli voleva costatarne il diametro ed inoltre, poiché ormai sicuro dell'acquisto, tentava di allargarlo. La testa di Lamberto era infatti di pochi centimetri superiore alla media. Dopo questi movimenti lo posizionò sulla propria testa e felicemente ammirò l'effettiva comodità dell'oggetto. Il tessuto infatti poggiava molto delicatamente sulla cute del gemello che sorrise voltandosi verso la sorella chiedendo opinioni. La sorella si dimostrò soddisfatta del prossimo acquisto del fratello ma fu un po' delusa riguardo il colore, troppo sobrio per la sua persona e che inoltre non s'intonava per nulla con la giacca. Di tutta risposta e con verve ironica Lamberto indicò un completo lì vicino che egli aveva chiaramente intenzione di comprare e solo lì allora la sorella si dimostrò soddisfatta del cappello che si accingerà a comprare. Con tutta l'educazione possibile il gemello posizionò il cappello sulla cassa dicendo che avrebbe effettuato il pagamento solo ad acquisti ultimati. S'avvicinò allora ad un altro scaffale, questo era adibito alla esposizione di uno straordinario numero di monocoli. Certamente, il consiglio di un oculista sarebbe stato benaccetto, ma Lamberto, monellaccio, decise di prendere in considerazione l'idea di comperare un monocolo anche senza consiglio del medico di fiducia. Sapendo la propria gradazione, il ragazzo prese due monocoli da 0,5 e 1°. Prese il primo e lo poggiò sull'occhio destro. Provò dunque a leggere una rivista scientifica presa poc'anzi in farmacia chiedendo con la massima gentilezza possibile alla sorella di allantonargliela dalla vista così da vedere meglio. Questo monocolo chiaramente era il preferito da Lamberto che chiuse l'occhio sinistro lentamente sperando che questo aiutasse l'altro occhio ad abituarsi. Romualda aprì causalmente la rivista ad una pagina dedicata evidentemente ad un articolo riguardante l'anatomia. Lo sguardo di Lamberto si posò infatti su di un'immagine raffigurante un polmone. Dunque, dopo aver fatto una strana smorfia nella quale era concentrato tutto il suo disgusto, chiese gentilmene alla sorella di cambiare pagina, evidenziando quanto la vista di quell'immagine recasse fastidio alla sua persona in quanto fosse un'immagine disgustosa. La sorella dunque senza protestare troppo decise di fare come il fratello le aveva detto e cambiò pagina. Ora Lamberto si trovava al cospetto di un articolo la cui genialità e completezza erano davvero impressionanti. L'autore infatti era riuscito a descrivere alla perfezione un argomento complicato rendendo la comprensione del testo semplice a chiunque. Il fratello decise dunque di intraprendere la lettura di quell'interessante articolo, approfittandone anche per testare la sua vista con i monocoli. Pose dunque il monocolo che prima non aveva utilizzato davanti all'occhio sinistro, interponendolo tra il suddetto occhio e la rivista, e provò a leggere. Dapprima la lettura gli risultò difficile, ma man mano che l'occhio andava abituandosi la lettura si faceva più semplice. Quando la lettura si fece davvero semplicissima decise di cambiare occhio, riprendendo da capo il processo. Per un attimo la sorella si preoccupò di eventuali danni che tali azioni potessero recare alla vista del fratello, ma lui la tranquillizzò ricordandole eventi passati nei quali diverse volte Lamberto indossò occhiali di diverse gradazioni per molto tempo senza subire alcun tipo di danno alla vista. Una volta placate le preoccupazioni della sorella, Lamberto continuò a testare i monocoli per trovarne uno adatto alla sua immagine. Cercando con lo sguardo trovò un monocolo diverso dagli altri. l'Asta infatti si presentava ricca di particolari che lo rendevano un'opera d'arte agli occhi di Lamberto, il quale afferrò quel monocolo e provò a continuare la lettura dell'articolo interponendo tale monocolo tra il suo occhio destro e la rivista. Putroppo per lui, però, la lente del monocolo era fatta in modo che solo una persona con un livello di miopia davvero molto alto potesse vedervi attraverso, dunque, rammaricato, ripose quel fantastico monocolo nel posto dove si trovava prima che venisse preso. Proseguendo la ricerca di un monocolo che risultasse bello a vedersi sulla sua persona e che contemporaneamente non risultasse di una gradazione troppo alta, il fratello ripose anche gli altri due dove li aveva presi. Improvvisamente notò un monocolo la cui semplicità avrebbe reso sobrio chiunque l'avesse indossato. Lo guardò alzando il sopracciglio sinistro e chiese alla commessa il prezzo. Come supponeva costava ben poco nonostante la manifattura fosse tutt'altro che grossolana. Non era però quello che cercava dunque lo posò. Ne prese uno da 6°. Era lavorato in maniera più che eccellente e si adagiava perfettamente alla forma dell'occhio del gemello. Decise di passare subito alla pratica e, dopo averlo indossato, chiese alla sorella di aprire la rivista. Lesse tutto in maniera ottima, cosa che non accadeva per gli altri due monocoli con il quale vedeva male perché evidentemente di gradazione era troppo alta. L'acquisto era ormai prossimo. Delicatamente decise di posare quell'opera d'arte sul bancone accanto al cappello sorridendo alla commessa. Muovendosi lentamente per non intralciare gli altri clienti anche loro intenti in acquisti, i gemelli s'avvicinarono ai completi e presero quello scelto posandolo sul bancone. Ora era il momento del papillion. Il papillion, volgarmente farfallino, era un accessorio obbligatorio per tutti coloro i quali volessero darsi un tono, dunque Lamberto non poté fare a meno di prendere in considerazione l'idea di comprarne uno. Lentamente si avviò verso la sezione dedicata agli accessori e scorse un intero scaffale dedicato alle cravatte tanto odiate dal gemello, dunque prestò a queste pochissima attenzione. Controllò solo alcuni modelli, quelli che più si potevano abbinare ad uno stile come quello di Lamberto, ma niente, le cravatte non erano proprio l'accessorio adatto per una persona come Lamberto. Decise dunque di ovviare comperando un farfallino. Si avvicinò agli scaffali dedicati a questi in modo lento e controllò per bene tutti i tipi di papillion. Tra i tanti tipi di tessuto proposto dal negozio vi era uno stranissimo «papillion di lana» che Lamberto, birbante, non poteva fare a meno di osservare con curiosità. Lo prese delicatamente per i lati e lo sfregò, esattamente come fece con il cappello. La lana era lavorata in maniera superficiale, evidentemente l'artigiano aveva deciso di crearlo e renderlo un prodotto appetibile solo perché «di lana», insomma solo perché era una vera e propria novità. Nessuna persona di buon gusto l'avrebbe però comprato, sarebe bastata infatti una qualunque controversia climatica per sfilacciarlo e renderlo così decisamente rozzo, cosa che Lamberto voleva assolutamente evitare. Lo posò con aria disgustata tentando però di dare agli altri clienti l'impressione di aver scartato quell'articolo solo per proprio gusto, così da non scontetare i proprietari del negozio che avrebbero voluto sicuramente venderlo. La scelta dunque passò ad un altro papillion, costituito in puro cotone. Dal colore, dal tipo di tessuto e dalla conformazione sembrava recasse su di sé la parola «sobrietà». Era infatti colorato con una strana tonalità di bordeau abbastanza scura. Le due «ali», poi, erano perfettamente simmetriche e Lamberto più volte osservando il farfallino ringraziò Dio per aver donato simili capacità manifatturiere ad alcuni uomini. Prese lentamente il suddetto con tutta la cura possibile, se anche avesse deciso di non comparlo l'intenzione era quella di non rovinarlo per un prossimo eventuale acquirente. Anche da un punto di vista totalmente tattile il papillion non recava problemi, era infatti molto soffice, proprio come predeva un tessuto come il cotone. Non poté fare a meno di provarselo, dunque lo posizionò sulla propria camicia. Pleonasticamente chiese consiglio a Romualda; non sarebbe importato al gemello la sua sua opinione, l'avrebbe comprato comunque. In ogni caso Romualda guardò in maniera interessata l'accessorio di Lamberto e, dopo averci pensato su qualche secondo, notò come questo fosse perfettamente abbinato col proprio corpo. Decise dunque di annuire e dare il proprio consenso all'acquisto. Lamberto però decise di prendersi un altro minuto per decidere, c'era infatti un altro papillion che sembrava guardasse il gemello. Aveva un colore nero molto scuro ed era differente dal precedente papillion essendo infatti costituito di seta e non da volgare cotone. Lamberto lo prese lentamente, con molto più timore di sgualcirlo, misurò entrambi, ma proprio non riusciva a scegliere. Il primo, quello in cotone era perfetto sotto ogni punto di vista, ma il secondo era molto più sobrio. Se li provò ripetutamente entrambi con grande velocità e s'intristì non poco non riuscendo a scegliere. Fortuna volle che lì era presenta anche la sorella che riuscì a convincere il fratello, attraverso un'argomentazione corretta e coerente di come fosse migliore il primo in cotone. La sobrietà non era infatti il maggior canone di giudizio rispetto ad una bellezza complessiva. Fossero stati due gemelli «normali» Lamberto avrebbe abbracciato Romualda, ma ciò avvenne solo nella loro testa legandoli maggiormente rispetto a pochi seoncodi prima. Sorridendosi a vicenda erano già davanti al bancone. Qui posarono il papillion e la commessa fu più che felice di vedere un cliente così attivo negli acquisti. Decisero però di continuare nelle compere, dopo infatti un cappello, un completo, un papillion ed un monoloco era necessario anche comperare una camicia nuova poiché quella indossata era ormai sporca. Naturalmente, come per il completo, era necessaria un'opera di cucitura al fine di rendere l'abito accessibile per un gemello siamese. Andarono verso il reparto camicie e furono più che felici nel notare subito, a primo colpo d'occhio, una camicia bianca perfettamente uguale a quella già indossata se non naturalmente per la manica «in più». Lamberto la prese e l'appoggiò al proprio petto per testarne la grandezza. Fu diverito nel vedere come avesse messo un po' di grasso in più in quell'ultimo periodo di relax e si ripromise di andare in palestra appena possibile. Impegnandosi in questo proposito Lamberto decise di comprare la camicia, decidendone però di comprarne anche un'altra nel caso in cui l'intenzione di andare in palestra fosse stata smarrita nel corso del tempo. Scelse una camicia larga di uno strano colore, molti avrebbero potuta definirla eccentrica, impressione che di certo Lamberto non voleva dare, ma il gusto spesso supera i cosidetti vincoli mentali e il gemello si ritrovò in un certo senso legato mentalmente a quella camicia dal beige strano. Il materiale era indefinibile e l'etichetta era stata chiaramente vittima di un vandalismo in quanto tagliata alla base. In occasioni normali giammai il ragazzo avrebbe compiuto quell'acquisto, ma quella camicia sembrava quasi chiamarlo, dunque con un grande sforzo mentale decise di posarla alla cassa. Poggiandola chiuse gli occhi e tese il braccio, quasi come se si vergognasse del suo prossimo acquisto. Era chiaramente spaventato dall'opinione altrui per quanto concerne i vestiti e dunque il risultare eccentrico lo disturbava alquanto. La commessa non poté fare a meno di sorridere alla visione di tale scena ed a nulla servì l'opinione della sorella che tentava di distogliere il fratello dal compiere simile pazzia, ma ormai Lamberto aveva scelto, la sua nuova camicia sarebbe stata di un colore beige indefinito fintanto che non avesse frequentato la palestra. È possibile pensare a tale gesto come ad una specie di test mentale: se voleva vestire bene doveva necessariamente andare in palestra. La commessa tentò di rassicurare i due gemelli specificando come quello fosse un prodotto tecnicamente eccezionale, ma i due sapevano benissimo come di fronte a tale eccentricità la tecnica contasse ben poco. Lamberto si girò spesso a guardare altre camicie durante il dialogo con la commessa e, pur sembrando maleducato, continuò a farlo. Altre camicie destavano l'attenzione del ragazzo... Camicie sobrie ed egregie la cui manifattura sembrava eccezionale alla sola vista. Lamberto sospirò, capiva benissimo che finché non fosse dimagrito sarebbe stato per lui impossibile indossare camicie del genere. Una camicia bianca eccezionale riempì la sua visuale e Lamberto sospirò nuovamente vedendo come fosse evidentemente troppo piccola per un ragazzo in carne come lui. Ma doveva essere sua. Doveva essere sua ad ogni costo. Chiese dunque alla commessa di mettergli da parte quel capo e la commessa, ormai affezionatasi ai due gemelli, accettò senza peoblemi. Lamberto, dopo aver ottenuto il permesso dalla cassiera, si appoggiò al bancone e voltò a questo le spalle tentando di ammirare altri capi e la sorella fece lo stesso. Dopo aver ammirato alcuni istanti i capi videro un uomo, il cui peculiare fisico non permetteva l'acquisto di un completo taglia L, cercare proprio un abito di quelle misure. Non poterono fare a meno di ridere di ciò, ma solo mentalmente e sentendosi in colpa dopo... Il signore in questione poteva infatti soffrire di quella malattia che inizia per «d» e finisce per «e» e scherzarci su sarebbe stato davvero indelicato. Per alleviare quel senso di colpa decisero di avvicinarsi all'uomo e tentare di consigliargli un vestito che s'intonasse al colore chiaro dei suoi capelli. Non erano certo esperti di moda, ma un parere in più non avrebbe certamente nuociuto. Consigliarono al signore, dopo un'attenta analisi dei vari capi, un vestito color beige che si presentava molto elegante solo se indossato con una cravatta. Il signore non era però soddisfatto dell'acquisto, scosse infatti la testa con aria rassegnata, evidentemente era conscio che un colore chiaro avrebbe messo in risalto il suo fisico. I gemelli non si persero d'animo e continuarono a cercare. Cercavano un abito italiano di linea sarda, qualcosa insomma che calzasse largo e potesse essere indossato anche da persone non magre senza paura del giudizio altrui. Dopo un paio di minuti di estenuante ricerca da parte di Lamberto e consolazioni all'uomo da parte di Romualda il ragazzo riuscì a trovare l'abito tanto desiderato. Lo porse all'uomo la cui faccia d'un tratto sembrò illuminarsi. Sorrise ai ragazzi e lo provò, era perfetto. Anche oggi i gemelli avevano compiuto la loro azione quotidiana. Si recarono dunque al bancone e pagarono, offrendo all'uomo il vestito scusandosi di aver riso mentalmente di lui. Il signore sorrise e disse ai ragazzi di non essere fortunatamente affetto da nessuna malattia, semplicemente era un po' che non andava a fare sport. I gemelli consigliarono dunque una palestra all'uomo e questi fu felice del consiglio e della nuova amicizia ormai creatasi tra i tre. Dopo essersi scambiati i numeri di cellulare il signore salutò i gemelli un po' commossi per aver compiuto ben due buone azioni quotidiane. Ma come ben sapeva i gemelli non c'è due senza tre. Dunque entrambi s'incamminarono verso l'uscita del negozio dopo aver educatamente e formalmente salutato la commessa. Usciti dal negozio non poterono fare a meno di ammirare il centro città di Neo Green Life... L'atmosfera era decisamente pacata, almeno così era percepita dai gemelli che, dopo un paio di acquisti, avrebbero percepito come calmo e tranquillo l'inferno stesso. Indossato completo, cappello e monocolo i gemelli passo dopo passo s'incamminarono per quella che era Neo Green Life. La gente era chiaramente abituata alla natura e viveva in armonia con essa, tutti infatti avevano, almeno ad impressione dei gemelli, un gran sorriso stampato sul volto ed una simpatica espressione cordiale. Camminando assunsero ad ogni passo un'aria sempre più distinta, mancava a questi solo un bastone da passaggio che però sarebbe risultato semplicemente un orpello e dunque non fu comperato. Ogni passo era perfettamente coordinato, il ritmo di camminata era preciso e perfetto, se fosse stato possibile trasportare quel ritmo in musica sarebbe sicuramente riuscito un pezzo classico tecnicamente imprescindibile. Mentre passeggiavano un vento flebile accarezzava i capelli di entrambi che erano sempre più giulivi, ma un fattore distrusse la loro momentanea felicità. Davanti un monumento vi era infatti un bisognoso che chiedeva l'elemosina con aria triste. Aveva con sé un cartello con un'unica e semplice frase "ho fame" e decorava la propria immagine con due una stampella sul quale si reggeva con il braccio destro. Se recitava era un ottimo attore, i gemelli non poterono fare a meno di commuoversi; loro erano appena usciti da un negozio di abiti eleganti, ma davanti a loro si ergeva la figura di un pover'uomo che magari non era riuscito a distinguersi nel mondo del lavoro ed ora era finito in mezzo una strada, senza una casa, senza il proprio orgoglio, ridotto ad un servo pur di avere di che sfamare i propri figli. Con le lacrime che uscivano da entrambe le facce i due gemelli cautamente si avvicinarono al barbone che con il braccio sinistro teso chiedeva spiccioli. Lamberto e Romualda senza vergogna vi si avvicinarono e gli donarono 100 jeni. Non molto, certo, ma era ciò di cui aveva secondo loro bisogno. Il viandante semplicemente sorrise loro ed aggiunse un flebile "grazie" senza però lasciarsi alle spalle l'espressione rammaricata precedente. Probabilmente era semplicemente un mascalzone, ma i gemelli vollero credere fino a fondo alla sua bontà e tesero nuovamente il braccio regalandogli ulteriori 100 jeni. Il povero si commosse. I gemelli si commossero. Un abbraccio finale tra i tre culminò quella meravigliosa scena con tanto di applausi tra i presenti. L'abbraccio fu tenero e caloroso, durò poco più della media: 5 secondi al massimo, poi si disgregò ed i due gemelli a passo svelto ma distinto si diressero coprendosi il volto in maniera austera verso i sobborghi della città... Probabilmente lì c'erano altre persone da aiutare e 3 buone azioni in un solo giorno non erano abbastanza. Meglio abbondare, naturalmente. Dunque Lamberto & Romualda si diressero verso i luoghi malfamati della città con intenzione di aiutare qualcun'altro.
 
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view post Posted on 23/6/2013, 23:21

Hunter
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scusate se oggi non ho postato, ma ho la febbre. Domani comunque tenterò il post, anche se non vi assicuro nulla nelle condizioni in cui mi trovo
 
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view post Posted on 25/6/2013, 13:02

Hunter
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Le giornate passavano tranquille e serene nella pacifica Neo Green Life, tuttavia, come in ogni continente, anche questo aveva le sue pecche, come ad esempio nei sobborghi; dove i malviventi campavano tranquillamente grazie ai poveri abitanti indifesi che, presi da un attacco da parte di bande gangster, malavitosi ecc.. si vedevano soffiare tutto il denaro magari guadagnato dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro. Cominciava a calare il sole e, come ogni giorno, i primi vagabondi cominciarono ad uscire allo scoperto e, dopo di questi, anche i primi malviventi; intanto nella zona si avvicinavano due gemelli al dir poco strani, erano di sesso opposto, tuttavia erano uniti in un unico corpo, cosa al quanto bizzarra. Non appena questi si addentrarono nel piccolo paesino di Bonju, i tizi là presenti cominciarono ad osservarli in modo torvo e, qualcuno di questi, aveva già adocchiato le loro tasche, in cerca di qualche spicciolo..


Intanto..



Nella piccola bottega di Koioshi, un simpatico e giovane ragazzo si era presentato alla sua vista, cosa per altro che gli faceva molto piacere in quanto egli non riceveva clienti da molto tempo.

Steven: Buon giorno a lei, cerco il signor Koioshi ,mi manda la signora Tomoa, mi ha detto che è il migliore in quanto ad armi antiche ed io sono molto interessato a questo genere di oggetti, per caso è lei ?

L’anziano Koioshi, un po’ affaticato per l’avanzata età, con una flebile voce rispose.

Koioshi: certo ragazzuolo, sono io. Purtroppo come anche tu puoi ben vedere, sono ormai in età avanzata quindi faccio difficoltà anche a vedere le mi amate mercanzie. Se vai nella stanza qui vicina..

L’anziano vecchietto indicò una stanza a pochi passi da lui..

Troverai tutte le mie armi esposte. Vai e divertiti e, se ti interessa qualcosa, dimmelo pure. L’unico cosa che ti chiedo è di non farti beffa di questo povero vecchio; come ti ho già detto non vedo più tanto bene anzi, direi che sono quasi totalmente cieco, quindi spero che tu non sia come quei giovani di oggi che, vedendo la mia situazione ti approfitti di ciò rubandoti qualche arma. Per il resto ti auguro soltanto di trovare quello che ti interessa.
 
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view post Posted on 25/6/2013, 15:15
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N°4
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Come l'uomo finì di parlare il ragazzo esclamò

-La ringrazio della fiducia-

Per poi dirigersi verso la stanza indicatagli dal signor Koioshi.
La stenza era chiusa da una tenda rossa che mostrava in modo evidente i segni del tempo, un'angolo era strappato ed i ricami dorati erano ormai solo dei fili scuciti che penzolavano, scostò la tenda ed entrò, la stanza aveva le pareti tappezzate di armi di ogni genere e dimensione ma tutte sicuramente accumunate da un'unica cosa, erano ricoperte di uno spesso strato di polvere, l'unica finestra della stanza aveva gli infissi esterni chiusi e non lasciava trasparire niente più di un filo di luce.

*Tutto ciò mette tristezza... povere armi *

Tolse la testa fuori dalla stanza e chiese

-Posso aprire la finestra ? qui non si vede nulla-

-Certo ragazzo-

Si diresse alla finestra e l'apri, la poca luce di prima non premetteva di cpire le reali dimensioni della stanza ne di distinguere i colori ma adesso si vedeva chiaramente che la stanza era molto alta e i muri erano stati dipinti a fasce , da terra fino a circa 2m i muri erano verdi, poi fino ai 3m e mezzo erano arancioni, da li ai 4m e mezzo erano rossi e l'ultima fascia era nera ed arrivava ai 5 metri.
Al tetto erano montate come delle rotaie e lo stesso a terra, otto in tutto due a parete una su ed una giù, e per ogni serie una scala agganciata.

*Veramente ben organizzato questo posto*

Pensò Steven mentre si guardava intorno, dopo un giro della stanza constatò che al variare del colore e man mano che si saliva in ogni fascia vi erano sempre meno armi, la fascia più alta presentava solo pochi esemplari, 5 per la precisione, una spada con una lama molto larga sulla quale erano presenti cinque buchi, cinque cerchi perfetti, una balestra che portava una manovella laterale, uno strano guanto con delle lunghe lame retrattili sul dorso della mano, una frusta con dodici frange alla punta ognuna delle quali presentava una punta ed una pistola dalla strana forma con un mirino quadrato in cima e due bocche di fuoco.
Aveva usato tutte e quattro le scale ma non aveva toccato nulla a parte quelle cinque armi, ma solo per guardarle meglio riponendole di volta in volta al loro posto.

Tornò da vecchio e chiese

-Signor Koioshi mi parlerebbe delle armi dell'ultimo piano ? io sto cercando oggetti rari e quelle lo sembrano ma vorrei saperne di più-

Prese la sua spada da dietro la schiena e la poggiò sul bancone

-Dato che non la vede bene gli dico io di cosa si tratta, questa è la katana del mare, una delle armi degli elementi, io cerco armi che potrebbero appartenere alla stessa famiglia o comunque armi di questa rarità, armi uniche.-

Gli occhi del ragazzo erano convinti e felici mentre parlava e sorrise nell'attesa di una risposta
 
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view post Posted on 27/6/2013, 08:55
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Amministramucche
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"Questa quest è seria ed importante e non penso minimamente che le farò perdere di prestigio per i tuoi post"


Con quel nuovo abbigliamento e tanta voglia di fare del bene i due gemelli si diressero verso i quartieri malfamati della città. Camminavano con aria distinta coordinando in maniera ottimale i passi. Ogni 6-7 secondi Lamberto, molto attento alla moda contrariamente alla sorella, lentamente volgeva il proprio sguardo verso il basso per ammirare le proprie scarpe. Il quartiere essendo infatti malfamato era piuttosto sporco e giammai dei gemelli così gentiluomini e per bene potevano permettersi di camminare con scarpe sporche ai piedi se non per questioni davvero importanti. Abbassando lo sguardo Lamberto non poteva fare a meno di continuare a guardarle per qualche istante. Ne ammirava la perfezione e la manifattura. Erano delle scarpe elganti misura 42, molto ben costruite, il colore era scuro e si adattava perfettamente ad ogni capo ed ad ogni ambiente se non si andava a cadere nell'eccentrico; indossare quelle scarpe con un completo arancione ad esempio sarebbe stato considerato un crimine da parte di Lamberto. Nonostante fosse impossibile, Lamberto giurava inoltre che era il colore a dare comodità alla scarpa; se ad esempio il gemello avesse indossato una scarpa gialla o verde l'avrebbe, secondo la sua filosofia, sentita scomoda a prescidendere dal materiale, dunque il colore scuro rendeva comoda la scarpa indossata a prescindere dal materiale. Il materiale era comunque «camoscio», lavorato egregiamente da sarti italiani. Presentava una firma in piccolo ricamata sul dorso «De Rossi», un grandissimo stilista piemontese. La sobrietà era dunque il fondamento di quel meraviglioso paio di scarpe che calzavano perfettamente ai piedi dei due. Oltre ad essere ben costruite le scarpe aiutavano la postura dei due gemelli avendo il plantare. Solo un dettaglio distruggeva quella meravigliosa immagine: una macchia. Una macchia di chissà cosa era finita sulla punta della scarpa destra. Era piuttosto piccola, ma il colore, di una strana tonalità marrone, distruggeva l'opera d'arte. Lamberto senza farsi prendere dal panico prese un fazzolettino e dopo averlo inumidito con un po' d'acqua presa da una fontanella vicino (non usò quella cosa che è in bocca di ognuno di noi che inizia per «s» e finisce per «a» perché troppo disgustoso) e inumidì la punta del fazzoletto. Era una normale pezzuola di carta, di quella che è possibile trovare nei pacchetti nei supermercati. Anche se dalle precedenti descrizioni non sarebbe improbabile pensare ad un Lamberto con il fazzoletto di seta quest'ultimo ha sempre considerato la seta come un materiale pregiato e mai da usare per un utilissimo quanto sporco oggetto come il fazzoletto. Dunque lentamente portò un lato del proprio fazzoletto sotto il getto d'acqua della fontanella stando ben'attento a non bagnarsi. Inumidito per bene Lamberto eseguì una serie di lenti movimenti per evitare che il fazzoletto si distruggesse nelle sue mani per poi, con molta lemma e cura, avvicinare il bordo umido vicino la propria scarpa. Iniziò pian piano a strusciare il fazzolettino sulla punta della propria scarpa mentre Romualda incitava il fratello senza però urlare, ma approcciando più semplicemente con semplici frasi di circostanza e di incitamento. Continuava a strusciare, ma la macchia era non poco ostinata, dunque decise di metterci più forza. Giammai avrebbe disonorato il nome di Carte Mid, grande esperto di moda, indossato un indumento sporco, anche se in minima parte. Quel marroncino della macchia stava anzi andando a propagarsi per l'intera punta, smettendo di limitarsi ad un unico punto (mi sia perdonata la cacofonia) e Lamberto assunse un'espressione infastidita. Non bisogna però interpretare il fastidio di Lamberto come un fastidio «plateale», semplicemente infatti crucciò di qualche centimetro le sopracciglia e spostò la bocca verso destra, sempre continuando a strofinare. I movimenti erano verticali ed effettuati con estrema cura, le scarpe giammai si sarebbero infatti dovute rovinare. Nonostante tentasse di eliminare la macchia ottenne solo l'effetto contrario, quand'ecco Romualda infilare la mano nella propria tasca e iniziare a rovistarne l'interno. Dopo pochi istanti trovò un tubetto di lucido da scarpe. Questo era un piccolo tubo, simile insomma ad una confezione di deodorante, costruito proprio per essere utile agli eleganti nel momento di bisogno più estremo. Nei suoi 15 cm di altezza mostrava al pubblico un colore tendente al giallo e numerose scritte sull'utilizzo, che però entrambi i gemelli conoscevano a memoria. Non fu cacciato prima perché Romualda temeva che tale colore avrebbe potuto nuocere all'immagine dei ragazzi contribuendone in senso negativo. Romualda tese il barattolino a Lamberto che commosso ringraziò la sorella fraternamente e lentamente premé lo stantuffo. Premendolo notò come ormai era rimasto ben poco lucido da scarpe e sarebbe stato utile comprarne un altro flacone. Lo stantuffo era alto pochi millimetri, ma era costruito per risultare comodo al tatto avendo infatti un'incalanatura adatta proprio alle dita. Ne spruzzò una manciata poi continuò a strofinare con il fazzoletto e dopo qualche secondo la macchia si decise finalmente ad andarsene. Lamberto fu felicissimo di ciò e ridiede alla sorella il barattolino con tanto di ringraziamenti. Qual gioia, qual gaudio erano ora presenti sul volto di entrambi i gemelli che riuscirono con uno sforzo comune ad eliminare la macchia presente. Lentamente il gemello raddrizzò la schiena, piegata a causa dell'azione precedente e voltandosi notò due signori alle loro spalle. Il signore a sinistra aveva i capelli un po' diradati, ma nerissimi, evidentemente sporchi. Questi erano infatti chiaramente unti e a causa di ciò si mantenevano dritti al cielo. La capigliatura era certamente folta e il colore, appunto nerissimo, faceva pendant con il colore degli occhi. Anche questi erano nerissimi ed accentuavano una sorta di cattiveria nello sguardo. Guardando le rughe a «zampe di gallina» era possibile constatare l'età piuttosto avanzata dell'uomo, non doveva infatti avere meno di 50 anni, o almeno tanti ne dimostrava forse a causa delle condizioni in cui era cresciuto. Sulla guancia destra presentava una grossa cicatrice causata sicuramente da un'arma da taglio e dalla bocca, aperta, era possibile notare come mancassero almeno 5-6 denti. Doveva essersi cacciato in qualche guaio grosso in gioventù. Era vestito in maniera naturalmente rozza: non aveva la giacca, solo una canotta completamente bianca e un pantalone molto largo marrone. Sulla canotta vi erano quelli che erano i segni di lunghe abboffate a base di carne e vino, ossia macchie e schizzi vari. Alcune inoltre erano di uno strano rosso, ma era sicuramente sugo, il s****e sarebbe stato infatti troppo disgustoso. Dalla connettiera fuoriuscivano due braccia molto lunghe ed abbronzate, segno di come quest'uomo abbia lavorato molto all'aperto. Per essere certo di questa teoria sarebbe stato opportuno esaminare anche il colore delle gambe, ma queste erano coperte con un pantalone lungo e marrone molto largo. Doveva certamente essere molto comodo. Nonostante la povertà trasudasse da quella persona non emetteva odori disgustosi e non era certo brutto fisicamente, anzi poteva essere definito «di bell'aspetto». L'altro personaggio sembrava invece più anziano rispetto al primo, i suoi capelli erano infatti bianchissimi ed avvolti in una strana coda di cavallo. Lo sguardo era torvo, ma gli occhi azzurrissimi non tendevano certo ad incupire l'aspetto generale del volto. Questo presentava una canotta verde ed aveva a tracolla una borsa verde scuro che sembrava riempita allo stremo. La canotta era sudicia, presentava macchie di svariato genere ed entrambi i gemelli non riuscirono a riconoscere la provenienza di queste. I pantaloni erano larghi molto più di quelli del primo, infatti l'uomo li indossava con l'ausilio di una cintura piuttosto dismessa. Entrambi minacciarono i gemelli con un coltello lercio il quale però aveva uno strano potere, spiegarono i due malviventi, non possono uccidere, non possono ferire, ma possono mettere una grandissima paura. I gemelli erano più che d'accordo, erano davvero intimoriti, ma raccolsero entrambi il proprio coraggio e decisero di iniziare a parlare con i due malviventi. Il dialogo era da sempre preferito al combattimento, dunque, pur non conbattere, Romualda decise fosse il caso di esporsi e rischiare... Bho... Una paura molto grande. Disse ai due malviventi come fosse disprezabile vivere di sole rapine. Non tentava di ingannarli, suo obiettivo era quello di farli ravvedere. Dunque continuò a parlare spiegando come una vita onesta avrebbe ben presto portato i suoi frutti. I due espressero con gli occhi lucidi le loro motivazioni... Fin da piccoli non erano mai riusciti a trovare un impiego a causa delle vesti poco eleganti. Lamberto, dunque, spinto da un pathos interno delicatamente si spogliò del suo farfallino regalandolo ad uno dei due criminali. Farete a turno, disse loro, e troverete un lavoro. Commossi per questo gesto e commossi i due gemelli per la commozione dei due malviventi, il tutto culminò con un grande abbraccio. Avevano compiuto ben 3 azioni quotidiane ed erano felicissimi, era proprio vero che nei quartieri malfamati era più facile compiere buone azioni.
 
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view post Posted on 29/6/2013, 18:28

Hunter
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Il sole era ormai calato totalmente, la visibilità era molto ridotta, specialmente perché Neo Green Life, continente propenso alla salvaguardia della natura, aveva ben poche tecnologie e quelle che aveva, erano così misere da non permettere neppure una buona distribuzioni di illuminazioni per le strade. La scarsa visibilità e la diminuzione di agenti di sicurezza durante le ore notturne, rallegrava i malviventi di Bonju che, dopo pochi minuti dal tramonto, cominciavano le loro malvagie azioni contro gli sfortunati uomini che si trovavano ancora per strada in quelle disgraziate ore. Erano ormai diversi minuti che la feccia di quella zona cominciava ad adoperare contro i poveri malcapitati e, dopo varie estorsioni, rapine, omicidi e quant’altro.. ancora non erano soddisfatti. Tra i peggiori rapinatori di Bonju, di certo quello di maggior “prestigio”, era Robert Quick, un avido e spietato malviventi di Bonju che, oltre a rapinare le maggiori imprese della zona, molte volte, senza un briciolo di cuore, uccideva chiunque ostacolasse il suo “lavoro” e, cosa ancora più sconvolgente, era il fatto che Robert era un ragazzino di circa quindici-sedici anni. Erano le ventidue precise, quando Robert aveva da poco rapinato una banca ed era intento nella sua fuga; era estremamente veloce, così tanto che neppure alcuni cani da caccia riuscivano a prenderlo e, cosa ancor peggiore, era un uomo anche molto furbo che coglieva ogni singola occasione per fregare anche i nemici più arguti, proprio come tentò di fare in quella notte. Robert indossava come suo solito, una stretta felpa nera con tanto di cappuccio per mascherarsi il volto, nella parte inferiore invece, amava indossare delle tute , così da poter sfruttare al meglio la sua agilità, mentre per i piedi, indossava un paio di scarpe da ginnastica, ormai malridotte e sporche e, tutto ciò, presumibilmente era dovuto ai numerosi inseguimento cui si era sottoposto. Robert correva a gran velocità quando, a causa dei numerosi pensieri che gli passavano per la testa nell’intento di fuggire, inconsciamente si avviò verso un vicolo cieco. Era in preda al panico, non sapeva più cosa fare e, quasi, aveva optato per consegnarsi alle autorità,quando poco più avanti notò due strane sagome che, a prima vista sembravano due persone differenti ma, come noterà in seguito, non erano altro che due gemelli intrappolati nello stesso corpo. Robert a gran velocità si fondo dietro i due e, non sapendo dove afferrarli a causa dell’innaturalezza del loro corpo, decise semplicemente di puntargli una pistola alla nuca, nel tentativo di usarli come ostaggi contro le autorità..

Robert Quick


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Dati Anagrafici:
.: Nome: Robert
.: Cognome: Quick
.: Età: 15-16
.: Descrizione personaggio: Robbert è un giovane ragazzo che, stranamente, presenta capelli e occhi color grigio, ha delle evidenti occhiaie e un viso estremamente pallido. É un ragazzo molto magro e altro circa 170 centimetri e, la notevole differenza tra altezzo e peso, fa pensare che il ragazzo sia afflitto da qualche malattia. Questo giovane ragazzo presenta una mente contorta e subdola tanto che, non ostante la sua giovane età, riesce ad ingannare anche persone più grandi ed argute. Non si sa come faccia alla sua età a rapinare banche e quant’altro, ma di certo è un ragazzo fuori dal comune. Alcuni sostengono che, per avere quelle straordinarie doti, egli derivi dalla Città Delle Stelle Cadenti.


Dati Personali:


.: Forza: 15
.: Resistenza: 10
.: Destrezza: 60
.: Vita: 300
.: Mente: 200
.: Mira: 70
.: Spirito: 40
.: Aura: 50
.: Soldi: ?
.: Città Natale: ?
.: Città Attuale: Neo Green Life
.: Mestiere: Rapinatore
.: Storia: ?



Dati di Combattimento:
.: Hatsu:* L'hatsu del vostro pg (è sempre modificabile fino a quando non svolgerete la cerimonia della vista dell'acqua o avrete già avuto approvato l'hatsu)
.: Esperienza: 0
.: Livello: 0
.: Potere Speciale: Ombra dell'assassino/Addestramento atroce *Modificare con quello della vostra città di nascita

.: Armi pistole; coltelli

.: Equip: // * non se ne possono avere prima dell'inizio (sono gli oggetti che potenziano i valori di base, massimo di equipaggiamento: 1)

.: Oggetti Extra: // * non se ne possono avere prima dell'inizio (sono gli oggetti che potenziano i valori di base e che si possono ottenere soltanto in quest come premio, se ne possono mettere massimo)

.: Oggetti Posseduti: // *Oggetti che avete ma che non sono equipaggiati

.: Apprendimento Nen: 0%

.: Tecniche Extra: * I nomi delle vostre Extra Skill

.: Tecniche Nen: * I nomi delle vostre tecniche nen





Tecniche Nen
*Scrivere qui gli effetti delle vostre tecniche extra (vanno prima approvate dai masters in bacheca on---> Approvazione hatsu





Extra Skill
*Scrivere qui gli effetti delle vostre tecniche extra (vanno prima approvate dai masters in bacheca on---> Approvazione Tecniche Extra




Quest completate:
* inserire i link alle quest da voi completate



*Frase personale




Intanto..


Steven: Signor Koioshi mi parlerebbe delle armi dell'ultimo piano ? io sto cercando oggetti rari e quelle lo sembrano ma vorrei saperne di più

Il giovane ragazzo prese la sua spada da dietro la schiena e la poggiò sul bancone

Dato che non la vede bene gli dico io di cosa si tratta, questa è la katana del mare, una delle armi degli elementi, io cerco armi che potrebbero appartenere alla stessa famiglia o comunque armi di questa rarità, armi uniche.

Koioshi accennò ad un sorriso, in seguito rispose con fare saggio e sicuro al ragazzo di fronte a se.

Koioshi: vedo che tu miri ad armi di alto valore. Bene, è in mio possesso l’arma del fulmine. Purtroppo però, questa è l’unica che posseggo delle armi degli elementi; tuttavia non è così facile ottenerla, pensa che non la vendo neppure per le cifre più alte. Per quella ci vuole ben altro, per quella ci vuole uno spirito buono. Uno spirito potente e resistente e tu lo possiedi ragazzo?

Il vecchio Koioshi uscì dal suo bancone e si avvicino all’ ingresso della bottega.

Bene ragazzo, se vuoi possederla non ti rimane altro che seguirmi.

Cenno con il capo di seguirlo.

Andiamo di sopra, nel mio appartamento. Intanto dimmi, com’è che ti chiami?
 
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view post Posted on 30/6/2013, 17:33
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-Vedo che tu miri ad armi di alto valore. Bene, è in mio possesso l’arma del fulmine.-

A quelle parole il viso di Steven si illuminò, un'altra delle armi degli elementi, era stato davvero fortunato

*Deve essere il periodo, prima questa spada trovata per caso in una bancarella e pagata pochi spicci rispetto al reale valore ed ora ho scovato anche la seconda arma, chissà cosa sarà*

-Non la vendo neppure per le cifre più alte.-

*Come farò adesso ? ucciderlo e rubarla sembra la soluzione più plausibile, ma io non sò nemmeno quale sia nè dove sia, e poi è vero sono un combattente sanguinario, ma non con un'indifeso, no tutto ciò e da escludere non lo ucciderò.*

-Per quella ci vuole ben altro, per quella ci vuole uno spirito buono. Uno spirito potente e resistente e tu lo possiedi ragazzo?-

A quella domanda rispose con voce convinta e senza esitazione

-Questo non sò dirglielo signor Koioshi, ma posso assicurarle che se è ciò che serve farò in modo da ottenerlo-

Il vecchio accennò un sorriso e girò intorno al bancone per poi dire

-Bene ragazzo, se vuoi possederla non ti rimane altro che seguirmi, andiamo di sopra nel mio appartamento, intanto dimmi com'è che ti chiami-

-Mi chiamo Steven Faraday, mi perdoni per non essermi presentato prima -

Dopo aver detto ciò Steven si rimise la spada sulla schiena iniziò a seguirlo verso la porta del negozio ma si fermò di scatto.

-Mi scusi un'attimo signor Koioshi, ho aperto la finesta dell'altra stanza, vado a richiudela, non vorrei che qualcuno rubbasse le sue preziose armi-

Di corsa andò a chiudere la finestra della stanza delle armi dando prima un'ultimo sguardo a quelle meraviglie per poi tornare dal padrone del negozio

-Fatto possiamo andare-

Detto questo uscirono dal negozio il vecchio tirò fuori dalla tasca un mazzo di chiavi ed aver trovato quella giusta chiuse la porta del negozio, fatto ciò si incamminò e Steven lo seguì ne vicolo al lato della bottega e poi sù per delle scale di legno che continuavano a scricchiolare fino ad arrivare davanti una porta anch'essa in legno.

Una volta davanti la porta il signor Koioshi prese nuovamente il suo mazzo di chiavi, ancora una volta ci mise un pò a trovare quella giusta, per poi aprire la porta.

Sò che non è un post dei migliori (Praticamente solo parole) ed anche che sono sono andato un pò oltre il punto in cui eri arrivato tu ma ho dicevo solo il mio nome e poi lo seguivo o facevo così se sono stato autoconclusivo come al solito dimmelo che edito


La modifica l'ho fatta per che solo ora rileggendolo mi sono accorto che avevo scritto così:

Detto questo uscirono dal negozio il vecchio tirò fuori dalla tasca un mazzo di chiavi e dopo segui il vecchio nel vicolo aver trovato quella giusta chiuse la porta del negozio, fatto ciò si incamminò e Steven lo seguì ne vicolo al lato della bottega e poi sù per delle scale di legno che continuavano a scricchiolare fino ad arrivare davanti una porta anch'essa in legno.


Edited by .$. - 4/7/2013, 17:04
 
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