Double hunter
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| Vegas dopo aver svolto l'ultimo lavoro per il Genei e aver distrutto quella formichimera dando fondo alle sue tecniche aveva sviluppata una completa adorazione per la propria persona, non si considerava invincibile ma adesso voleva completare il proprio hatsu, sarebbe riuscita a dipingere quella tela, anzi, quelle tele. Normalmente i nen user sviluppano le loro abilità con la ragione ma per lei era totalmente diverso, erano le sue abilità a cercarla, non sapeva cosa le sue tele facessero, semplicemente si limitava a sperimentare cosa facessero le sue tele, esse avevano quasi vita propria, anzi proprio l'avevano e presto sarebbe riuscita a dipingere quell'ultima, essa si era presentata a lei con il nome di Color of Death: The Lost Canvas. Era ansiosa di provarla ma ancora era troppo debole per poterlo fare. Per continuare i propri allenamenti decise di ritornare a Villa Raise, la sua casa che aveva ormai abbandonato da qualche tempo; tornava non certo per rivedere il proprio padre di cui ben poco le importava piuttosto per scoprire come mai quel tizio che si era presentato come capo del Genei portava nel fodero la spada, trofeo della sua famiglia, e soprattutto per scoprire quanto suo padre le avesse nascosto sul nen. Tornò a casa verso sera, si fece aprire dal maggiordomo, la sua aura si irradiava e suo padre nel rivederla non poté nascondere orgoglio nel vedere sua figlia maturata così tanto. Vegas, finalmente sei tornata piccola mia! Vedo che sei maturata molto, la tua aura parla da se. Finalmente potrai prendere il posto che ti compete nella nostra famiglia! Vegas sorrise, ma non esprimeva felicità, quel sorriso era intriso di sfida, sapeva che suo padre le stava nascondendo qualcosa... Naturalmente! Continuerai tu la mia istruzione? Ci sono parti che ancora mi sono sconosciute! Anthony sorrise nel comprendere che sua figlia aveva scoperto ben più di quello che la sua aura indicava che ella conoscesse, avrebbe potuto terminare lui l'addestramento della figlia ma prima continuò ad indagare sulle effettive capacità di Vegas: Dunque figlia mia, quanto è profonda la tua conoscenza del nen? So tutte le basi e sono già arrivata all'Hatsu, logicamente quale sia la mia abilità non è affar tuo ma so che ci sono altre applicazioni che ancora non ho appreso come ad esempio lo In. Anthony sorrise, sua figlia non lo aveva deluso nemmeno un po'. Già, ma non solo, direi che ti mancano ancora da apprendere, ad occhio e croce, lo Shu, l'In, il Ken, il Kou e l'En, sei ancora agli inizi...ma ne parleremo nei prossimi giorni, Alfred ha già preparato la cena, mangia pure e vai a riposare, domani parleremo con calma! Vegas dopo una cena luculliana e dopo essersi sistemata andò a riposarsi nella sua stanza dal quale non uscì fino alla mattina seguente. Avrebbe voluto estorcere al padre altre informazioni sul nen tuttavia questi subito le diede un incarico. Lavoro, sempre e solo lavoro. Vegas, ho ricevuto una telefonata da Zeno Zoldyeck, è un mio collega, sai benissimo chi sono no, la loro famiglia è persino più famosa della nostra nell'ambiente! Vegas sbuffò seccata... Si, ho avuto modo di lavorare con uno di loro mentre ero via...comunque qual è il punto? Non ne ho idea ma piuttosto che andare io preferisco delegare la cosa a te, sono certo che te la saprai cavare... Vegas seccata si alzò da tavola... Vegas, è un ordine...recati fin li e porta a termine il lavoro! Nella nostra famiglia il fallimento non è tollerato! Vegas se ne andò uscendo... Lo so! Il suo sguardo era praticamente di ghiaccio e camminò a passo tranquillo verso la dimora degli Zaoldyeck, le ci volle un po' prima di arrivare alla base del monte Kukuru. Eccola, uffa mi dovrò fare tutta quella strada a piedi, e va bene! Non chiese certo di aprire, sapeva bene come funzionava, bastava spingere e la porta si sarebbe aperta. Senza l'ausilio dell'aura aprì senza troppa fatica le prime tre porte addentrandosi all'interno della dimora degli Zaoldyeck. Questo posto mette i brividi, ma che ci trovano a vivere così? Molto meglio il lusso, almeno io non mi faccio mancare nulla! Camminò e camminò senza incontrare alcuna resistenza arrivando alla dimora dei maggiordomi che la lasciarono passare dopo aver sentito il nome del padre e dopo che fu loro detto della convocazione da parte dell'attuale capofamiglia. Vegas arrivò infine nella saletta interna dove le fu indicato di recarsi. Una volta arrivata notò che lì c'era già una sua conoscenza e non si riferiva a Kokuryu. Hachi? Anche tu qui? Bene, almeno è sicuro che sono stati convocati elementi validi! Vegas si sedette in uno dei divani e non parlò più, non aveva alcuna voglia di fare conversazione, questo per lei era lavoro e basta, nulla più, nulla meno; tuttavia sapeva che insieme a loro ci sarebbe stato Kokuryu e questo non la rassicurava, non voleva mostrare a lui la sua abilità o meglio, non aveva alcuna intenzione di dirgli che cosa facesse di preciso o come funzionasse. Chissà se stavolta mi donerà il suo sangue...
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