| Alaska e il ragazzino dal nome strano, a quanto pareva, non erano riusciti a trovare l'indizio che si celava dietro il menù dato loro dal barista della locanda. O meglio, c'erano arrivati anche, ma era stato troppo tardi...Tuttavia comunque era stata data loro un'altra possibilità, forse, visto che, almeno ad Alaska, era stato detto di recarsi ad un casinò della cittadina di Zapan, che a quanto pareva era stato abbandonato anni prima. La ragazza seguì le istruzioni datale ed arrivò così al luogo dell'incontro, anche se non sapeva bene chi vi avrebbe trovato lì e cosa c'era ad aspettarla...Trappola? No, non credeva, era semplicemente un'altra prova per l'esame da Hunter... Da fuori il casinò non aveva nulla di strano, si apprestava ad essere quindi proprio come Alaska se lo immaginava: vecchio ed abbandonato. Man mano che la ragazza si avvicinava a quella che doveva essere l'entrata, si accorse che l'ingresso era stato sfondato, probabilmente ormai da tempo, quindi non aveva nulla a che vedere con la sua visita. Vi entrò dunque senza prestare troppa cautela, anche se tuttavia aveva un pò di attenzione nel vedere le cose che la circondavano. Il luogo era messo sotto sopra: sedie, tavoli e pure qualche macchina di gioco. Ovviamente era tutto ricoperto di polvere e abitato da vari animaletti, quali topi e insetti. La giovane sentì un brivido di gelo ripercorrerle la schiena, ma nonostante ciò proseguì nel suo cammino, dato che poi sentiva dei rumori proveniente da un'altra sala. Voci di ragazzi, altri candidati con grande probabilità, che provenivano dal piano di spora. Il casinò era distribuito tra sei diverse sale, alcune messe completamente sotto sopra, altre tenute un pò meglio. Salendo le scale di marmo, trovò così altre sale dove su una di esse sentì provenire la voce del ragazzo dallo strano nome. Prima di recarsi lì, decise di dare un'occhiata a quella che pareva essere una terrazza, ormai rimasta senza porta. Uscì quindi per vedere cosa le offriva il panorama visto dall'alto. La terrazzina era messa ancora peggio degli interni, con schitti di uccelli, pezzi di marmo buttati qua e là, pezzi di legno ammuffito, rimasugli di macchine da gioco, come la roulette, la slot machine e quant altro. Alaska decise quindi di rientrare subito e di recarsi verso la sala dove a quanto pareva ci stavano altri ospiti. Chissà poi perchè il luogo dell'incontro si doveva fare proprio in un posto da gioco d'azzardo, fra l'altro fuori uso... Entrata nella sala in questione (quella dove appunto vi era Schichi), notò subito tutte e tre le persone che vi erano al suo interno. Chissà, forse lei era l'ultima ad avere trovato il posto!? Schichi lo conosceva già, quindi fu molto felice di averlo ritrovato, di aver trovato quindi una persona che conosceva. Lo salutò quindi amichevolmente. Hey, Ciao! Difficile ricordarsi quel suo nome particolare, quindi si limitò a quel saluto. Guardò poi gli altri due candidati. Un ragazzo sui 18 anni dagli occhi verdi che davano un forte contrasto alla capigliatura nera come la pece. Dall'aria un pò innocente forse, che dava ad Alaska un senso di tranquillità. L'altro ragazzo invece doveva essere più giovane, forse della stessa età di Schichi, e era poco più alto di lei. Aveva dei capelli luccenti e portava delle cuffie ed Alaska nel vederle le venne da sorridere. Sicuramente un amante della musica, proprio come lei. S-Salve salutò timidamente mentre si avvicinava al piccolo gruppetto. Si affiancò a Schichi dato che era l'unico che conosceva, felice che ci fosse.
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