Quest 001: Fidarsi è bene...

Fidarsi è bene...

Quest di Ammissione all'Esame Hunter 001



Ambientazione

Un parco alla periferia di Zapan

Obiettivo

Dialogare con Akira,misterioso personaggio assunto dall'Associazione Hunter per selezionare i nuovi iscritti,ed egli stesso candidato Hunter.

Ricompense

20 Esperienza
2000 Jeny

GDR off

In questa missione basta dimostrare di avere chiaro il regolamento base. Fondamentale per il successo è mantenersi coerente con il proprio personaggio ed evitare di dire cose che non si dovrebbero sapere,pena la bocciatura. Verrano valutati:

-Capacità descrittiva
-Conoscenza del regolamento

Fondamentalmente potete scrivere ciò che volete rispondendo alle mie domande,io agirò di conseguenza. Mi rivolgerò ad ognuno di voi singolarmente,quindi rispettate l'ordine,pena la bocciatura. In ogni caso se sto dialogando con voi,nulla vi impedisce,mantenendo il dialogo naturale,di farvi domande fra di voi,in quel caso a rispondere dovrà essere il giocatore interpellato.

GDR on


La brezza della sera muoveva leggermente le fronde degli alberi,nel grande parco alla periferia di Zapan. Il bagliore intenso del crepuscolo tingeva il parco di un cremisi quasi innaturale. Il frinire dei grilli era quasi insopportabile. Tutti questi elementi vennero colti dal giovane Akira,che si godeva il tramonto seduto su di una panchina,in mano un bicchiere di tè verde,il suo preferito. Era stata una giornata intensa ed ora poteva godersi il meritato riposo. O almeno così credeva. Sperava di non dover compiere l'ingrato compito che gli era stato assegnato,almeno non quella sera stessa,ma a poca distanza dall'ingresso del parco vide i candidati. Erano in quattro,e avevano tutta l'aria di essersi appena iscritti all'Esame Hunter. I volti corrispondevano perfettamente al fascicolo che gli era stato dato appena sceso dall'aereo. Ricordava ancora perfettamente le parole dell'Esaminatore:

Parlaci. E se ti sembrano adatti a sostenere l'esame rivela loro il luogo dell'Esame,che ti ho rivelato poco fa. Io non ne ho voglia. Fallo tu. Sarà il tuo esame preliminare. In ogni caso sei già promosso.

Akira sbuffò,rassegnato.

Temo di non avere altra scelta...

Raccolse dalla panchina la Katana che aveva acquistato poco prima da un fabbro e se la legò in vita. Poi,non senza guardare con rimpianto il tè rimasto,si avvicinò ai candidati.

Come già notato da Akira erano in quattro,due ragazzi approssimativamente di 20 anni e due quasi sui coetanei. Senza dar loro il tempo di parlare si presentò:

Buonasera. Mi chiamo Akira e sono qui per giudicare se siete adatti a sostenere l'esame al quale vi sieti iscritti. No,non parlate,qui le domande le faccio io. Purtroppo.

Akira estrasse da una piega interna del Kimono il fascicolo dei ragazzi,quindi,senza dar loro il tempo di replicare alcunchè,continuò:

Tu,ti chiami Lucyan,giusto? Si,il volto corrisponde. Perchè ti interessa diventare un Hunter?

Quindi attese la sua risposta.

Akira ascoltò con espressione lievemente annoiata il cumulo di banalità che il ragazzo gli riversò addosso. L'unica nota interessante era l'omicidio del padre. Come da fascicolo comunque.

Una risposta tipica ad una domanda tipica. Non serve nemmeno averlo fatto troppe volte per capirlo.

Akira annuì lentamente non appena il ragazzo terminò di parlare. Si stava facendo tardi,e la questione non lo importava così tanto da perderci la sera.

Capisco. In ogni caso non devi essere un granchè se non sei stato nemmeno in grado di difendere tuo padre.

Akira parlò con voce glaciale,con la precisa intenzione di ferire,allo scopo di studiare la reazione del ragazzo.

Il colmo è che è pure una bella serata...il mio tè si fredda.

Eppure,nonostante fingesse il contrario,quei quattro ragazzi lo interessavano,così continuò a parlare con Lucyan,lasciando volutamente gli altri tre in sospeso.

Non importa. Comincia a salire un aria un po troppo fresca per i miei gusti,quindi la farò breve: perchè dovrei promuoverti? Impressionami,altrimenti puoi sempre riprovare la prossima volta e maledire la sfortuna di avermi incontrato.

Akira sorrise freddo,aspettando la replica del ragazzo.

Akira ascoltò senza battere ciglio lo sfogo del suo interlocutore. Quindi con tutta calma ritornò alla panchina dov'era seduto poco prima e riprese il suo te verde. Poi,ritornato davanti ai tre ragazzi disse:

Ora la temperatura è perfetta.

Poi bevve lentamente un sorso dell'amara bevanda,ignorando completamente i candidati. La tensione probabilmente era al suo culmine.

Almeno un accenno di coraggio ce l'ha. Non male. Ma sbaglia se crede che io mi faccia spaventare da qualche urletto isterico. In fin dei conti il coltello dalla parte del manico ce l'ho comunque io.

Akira finì con tutta calma il suo tè. Quindi sbadigliò con ostentazione. Ritenne di essersi divertito a sufficenza.

Ci sono due errori nel tuo ragionamento da quattro soldi. Ma immagino fosse il meglio che sai fare. Peccato. La cosa stava per farsi divertente. Mi sono annoiato molto di recente,sai?

Akira non attese risposta,perchè continuò subito,con voce più fredda che mai:

Sei promosso. La maggior parte della gente si sarebbe sottomessa. Oppure sono stato io troppo buono. Ti dirò una delle cose che hai sbagliato,per pura gentilezza: il giochetto psicologico è appena iniziato. Ma tu ormai ne sei fuori,congratulazioni.

Akira dette modo al suo giovane interlocutore di assimilare le sue parole,poi commentò:

Ma per gli altri tre non sarà così semplice.

Era contento. Non aveva mai avuto intenzione di bocciarlo. Forse.

Fuori uno. Avanti un altro.

Poi un pensiero fulmineo gli attraversò la mente. Quindi sorrise,più glaciale che mai:

Per semplice curiostità,com'è morto tuo padre? Non che mi aspetti chissà quale storia,ma un po mi interessa. Poi penso ti possa ritenere congedato.

Akira nell'attesa infilè le braccia nelle maniche del Kimono,una strana espressione sul viso,a metà fra il divertimento e la compassione.

Akira sorrise,comprensivo,quindi pensò:

E' davvero più stupido di quanto pensassi. Un libro aperto. Così non c'è nemmeno gusto.

Il giovane assunse nuovamente l'espressione fredda e distante a lui congeniale,tuttavia rispose,sarcastico:

Capisco. Fortunatamente qui non si valita la capacità immaginativa. Altrimenti saresti l'ultimo degli ultimi. Eppure te l'avevo mostrato che avevo un fascicolo,no? Sciocco ragazzo. Non credo ci volesse un genio per capire che parlava di te. Come di tutti gli altri del resto.

Akira scosse la testa,sorridendo. Quindi alzò la mano destra per impedire al ragazzo di rispondere,e si rivolse a quello che sembrava il più vecchio dei tre:

Bene bene,passiamo al prossimo. Tu invece sembri ancora più sciocco e facile da manipolare. Ti chiami Mashiro,giusto? Non commettere anche tu l'errore di mentirmi,ho letto il tuo fascicolo.

Questa volta Akira aveva intenzione di calcare un pò di più la mano,ma ritenne di non dover usare due volte la stessa strategia. Sarebbe stato sciocco,oltre che inutile.

Imponente è imponente,inutile negarlo. Spero sia altrettanto intelligente. Per la sua promozione,intendo. Non sarò indulgente.

Il ragazzo sorrise di nuovo,amabile. La stazza del suo interlocutore non lo impressionava minimamente. La brezza ora era più forte di prima,e scompligliava i capelli ai cinque giovani. Akira,benchè vestito solo con un leggero Kimono,non aveva freddo,ma desiderava ardentemente un bagno caldo,per rillassarsi.

Cerchiamo di sbrigarci Mashiro. Potrei addormentarmi. Quindi giochiamo un po insieme. Voglio che tu dica sinceramente cosa pensi di me. Prova ad indovinare i miei pensieri. Mettiamo un pò alla prova le tue scarse capacità di deduzione.

I giochetti psicologici erano appena iniziati.

Akira ascoltò con attenzione ciò che Mashiro aveva da dire. Non appena costui si interruppe,sorrise.

Effettivamente avevo proprio pensato a quanto ci avrebbe messo a rispondere,in fin dei conti il tè non resta alla temperatura giusta in eterno.

Non male,ma ne hai azzeccata una su due temo. In effetti ho proprio pensato alla temperatura del mio tè,a proposito...

Akira si interruppe,bevendo due lunghi sorsi dal bicchiere,poi butto il contenitore,ormai vuoto,nel cestino.

Ma in realtà non sono convinto che tu abbia detto la verità,o meglio,non mi importa. A questo proposito non avevo pensato proprio a nulla.

Akira sorrise,pregustando il trionfo. La luna illuminava di un chiarore spettrale i suoi capelli,mossi dal vento. Il giovane Mashiro davanti a lui non lo aveva impressionato come l'altro ragazzo. Non credeva avesse la stoffa del cacciatore. In fin dei conti non era altro che un ragazzo mediocre con una mediocre capacità deduttiva.

Il giovane,sempre continuando a sorridere amabile, indicò con il pollice l'uscita del parco dietro di lui:

E se ti dicessi che questo giovane che a tuo dire si dà tante arie ha appena decretato la tua bocciatura che faresti?

Spiecente amico,niente di personale.

Akira scoppiò a ridere sommesso. La scena nel suo insieme lo aveva divertito,inutile negarlo,tuttavia non si aspettava una minaccia simile,quantunque ne avesse vagliato la possibilità.

Che sfrontato! Attaccami pure se lo desideri,ma non aspettarti di trovare una facile preda. La mia Katana farà scorrere il tuo sangue,sciocco.

Puoi sempre provarci,ma non sopravviveresti al tentativo. Io non sono il moccioso borioso che tu credi. Davanti a te hai due scelte: o ti ritiri,oppure muori. In ogni caso ciò non cambierebbe nulla. La vita mi è del tutto indifferente.

Akira non mentiva. Non aveva la minima paura di quel tizio,né era particolarmente attaccato alla vita. L'unica cosa che gli interessava era divertirsi,e provare nuove esperienze. Ma questo nessuno l'aveva mai capito. La solitudine lo aveva reso un diverso. Cosa poteva saperne lui di tutto ciò? Un mafioso di strada non sa nulla,perchè non è nulla.

Sai,non mi aspettavo davvero una minaccia così inconstenete. E' la cosa più divertente che mi sia capitata oggi. Perchè ti interessa così tanto questo esame? Non sei disposto a perdere,come me,ma non mi sembri abbastanza forte per sopravvivere. L'esame è difficile. Forse non ci crederai ma sono gentile: credo fermamente che tu non sia in grado di superare l'esame. Da questo punto di vista ho semplicemente pensato al tuo bene.

E' davvero così importante per loro essere Hunter? Perchè? Per la fama,la gloria e le ricchezze? Io volevo solo vedere il mondo,e mi sembrava la via più facile,eppure...sciocchi. Vale davvero la pena morire per questo?

Akira attese,un ombra di viva curiosità sul volto glaciale. Le lucciole illuminavano il parco di una luce irreale,ma nessuno ci faceva caso.

Akira sospirò,senza parlare. La stanchezza iniziava a farsi sentire,tuttavia il suo compito non era ancora giunto alla fine.

L'esaminatore è stato davvero crudele a darmi questo ingrato compito...non vedo l'ora che sia tutto finito.

Fai come ti pare. Vai pure a morire dove più ti aggrada. Ma non sarò io a dartene facoltà,e comunque non all'esame Hunter. Vattene all'istante. Mi hai stancato.

Quel ragazzo non lo aveva per nulla convinto. Le parole,i gesti,il modo di esprimersi,nulla lo soddisfaceva appieno. Non sembrava affatto così desideroso di diventare Hunter come sosteneva.

Mi dispiace,ma l'esaminatore mi ha dato carta bianca. La mia decisione è irrevocabile.

Spiacente,ma come ho detto non ho intenzione di promuoverti. Sparisci dalla mia vista,ultimo degli ultimi. Ah un'altra cosa: sono felice di starti simpatico,ma il sentimento non è reciproco.

Detesto ripetermi,ma...niente di personale.

Akira non degnò il giovane respinto di ulteriore attenzione. In fin dei conti poteva semplicemente riprovare al prossimo esame. Il ragazzo squadrò quello che sembrava suo coetaneo con atteggiamento di sufficenza.

Chissà se questo mi andrà a genio...

Bene Revel,iniziamo la nostra chiaccherata a senso unico. Questa volta eviteremo di parlare di me,visto il disastroso risultato del tuo compagno. Parleremo di qualcuno che presumibilmente conosci meglio,te stesso. Quindi parlami un po di te,parlami del tuo passato e di ciò che ti aspetti dal futuro...se riesci a vedere più in là del tuo naso,s'intende.

Akira ascoltò con aria annoiata le sciatte parole del ragazzo dalla giacca arancione. Nemmeno quel tipo l'aveva colpito,ma naturalmente era ancora presto per giudicarlo.

L'ennesima storia di famiglia,né più né meno. Un motivo piuttosto comune per giunta. Ma sono tutti così blandi questi aspiranti cacciatori? Mi sarei divertito di più leggendo i necrologi in città.

Akira sospirò nuovamente,poi accennò un sospiro.

Almeno questa volta è uno che sa fare delle battute di spirito. E' già un passo in avanti. Ma sai che consolazione...

Il giovane scossè la testa,poi si ravvivò i capelli con la mano destra.

Quindi sei semplicemente un bastardello come tanti,e io che mi immaginavo chissà quale storia. A quanto pare non è giornata.

Akira modulò perfettamente la voce allo scopo di ferire,imprimendo nella frase la giusta quantità di arroganza e sarcasmo. Una cosa che gli veniva naturale. Non si aspettava certo che l'altro perdesse la testa,ma almeno avrebbe avuto la possibilità di sfogarsi per la sua delusione.

Che venali,questi cacciatori. A quanto pare siete una delle razze peggiori del mondo. Pensate tutti ai soldi,o alla fama,o ai vantaggi della licenza. Non si può dire che io sia molto esperto del mondo,ma ai miei occhi,che vedono più di quanto credi per la precisone,siete piccoli e meschini.

Un cumulo di sciocchezze e di banalità.

Akira si sentiva superiore a tutto ciò. Aver vissuto da solo gli aveva almeno insegnato il valore delle cose e la sobrietà dei costumi. Eccetto qualche cacciatore e qualche mercante di passaggio non aveva mai visto nessuno,sepolto nella sua casa a Neo Green Life.

E' confortante aver appreso che alla meschinità non c'è confine. Ti ringrazio. In ogni caso ho ancora una domanda per te. Se diventassi un Hunter,qual'è la prima cosa che faresti? Come sfrutteresti concretamente la licenza e il potere che essa comporta?