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Essere Henry Chinaski

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view post Posted on 21/7/2017, 03:00
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Aspirante hunter quarta prova
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Ruolata libera per dare un senso al pg.
Se qualcuno vuole unirsi è il benvenuto.


Lei si alza dal letto, davanti a lui compare un culo nudo. La carnagione scura.
Non uno di quei culi particolarmente belli, di quelli che ne vedi uno nella vita, no. Per quelli ci vogliono troppi soldi. Questo è uno dei culi da sobborghi malfamati appartenente all'ennesima puttana.
Parola offensiva "puttana", si potrebbero usare terminologie più eleganti: escort, ragazza di compagnia, addirittura prostituta andrebbe meglio.
Ma non è il nostro caso, non è il caso di Herry Chinaski. Quella che le sta di fronte, per lui, è soltanto l'ennisima "puttana" e per di più di quelle peggiori. Quelle che hanno già intascato i soldi e finito il lavoro.
L'etichetta non è un problema che lo tocca, come non tocca lei. Lei non si offende tanto quanto lui non si preoccupi possa farlo.

Adesso la fissa mentre si sta sciaquando le parti intime, c'è qualcosa di erotico nel come lo sta facendo.
In lui riscatta qualcosa, si ritrova tra le mani una scomoda erezione.
Se ne sta li comunque, immobile sul letto. Senza accennare movimenti.
Nel vederlo da fuori fa quasi ridere, questo patetico omuncolo di trentanove anni nudo e sudato. Quasi totalmente calvo, con molti più peli sul pube che in testa che confrontandola con il membro si possono scorgere inquetanti somiglianze tra i due.

Sa benissimo che richiamarla con lui per i suoi servizi sarebbe costato, nessuno va a letto con Henry Chinaski gratis. Soprattutto se ha già provato l'esperienza.
Se ha qualche sicurezza nella sua vita, una è che a lei non sia piaciuto.
Chi poteva biasimarla ?
Quando hai un cazzo più corto della media ed una pancia che non ti permette quasi di vederlo, che pretese atletiche puoi avere ?
Non che sia importante, arrivati a quell'età il mondo ti ha già bello che disilluso da un pezzo.
Poco lo tange ancora.

Per lo meno lei ha finto, di questo le è grato. Non tutte si prendono la briga di farlo e poche sono convincenti come questa.
Tanto che alla conclusione dell'amplesso quando sono "venuti" assieme, un piccolo moto d'orgoglio s'è mosso in lui.
Velocemente scacciato dalla realtà dei fatti ma comunque avvenuto.
Piccole soddisfazioni.

Pochi attimi e si ritrova da solo.
L'unica traccia testimone della recente presenza d'una donna nella sala è l'aleggiante odore di sesso.
L'orologio segna le tre del pomeriggio e dai buchi delle tapparelle filtra a raggi l'intensa luce pomeridiana.
Afferra la bottiglia di whiskey poggiata sul comodino e ne trae un sorso mentre i piedi poggiano sulla lurida moquette a pelo lungo.
La bellezza di vivere in un bilocale è l'avere tutto a portata di mano. Davanti a lui camera da letto e bagno, dall'altra parte del sottile muro cucina e salotto.
Raggiunti i mutandoni bianchi larghi inizia la vestizione.
Tra un sorso di liquore e l'altro infila la camicia nei pantaloni e indossa la giacca beige.
L'ambiente insalubre che lo circonda è il ritratto della persona che lo abita.
La carta da pareti scialba e rovinata lo dipinge per l'uomo che è, i mozziconi di sigarette e le bottiglie vuote un po' ovunque completano il quadro.
Quasi alla mezza età probabilmente ha già vissuto l'ottanta percento della sua vita.
Quella casa sarebbe morta con lui, ed a giudicare dalla muffa sulle pareti non sarebbe mancato poi molto.

Il rito di preparazione si conclude con un vecchio paio di calzini bucati.
Ora è pronto per guadagnarsi il salotto/cucina che dista la bellezza di tre passi.
Sul tavolo ad aspettarlo il giornale delle corse di quello stesso giorno ed un mezzo bicchiere di liquore (orribile Averna) con probabilmente ventiquattro ore di vita buone.
Con un sorso secca l'impiastro ed imbraccia il giornale. Prima d'uscire inforca il paio d'occhiali più spessi sulla faccia della terra

Sono le tre e dieci minuti ed Henry Chinaski esce dalla porta di casa sua.
Davanti a lui si apre la periferia di York Shin.
Si dice che più grande è la città più poveri siano i dintorni, per rendere l'idea York Shin è IMMENSAMENTE grande.
La sua destinazione di quel pomeriggio, come di tutti i suoi pomeriggi da vent'anni a questa parte ? Un vecchio bar sgangherato.
Una volta abituato lo sguardo al cambio di luce, qui praticamente inesistente possiamo apprezzarne l'interno.
Stipata li dentro più gente di quanta si potesse mai credere.
La mobilia dimostra d'aver visto più di qualche guerra, e tutto quello che sta li dentro è sicuramente più vecchio di Henry.

Inaspettatamente (per noi) al suo ingresso il malandato Chinaski viene accolto un certo "calore", sicuramente atteso con una certa aspettativa.
In molti gli si avvicinano per salutarlo. Alcuni elargiscono grandi sorrisoni.
Senza curarsene troppo lui guadagna un vecchio tavolino in legno decisamente traballante sul quale ci sono tre sgabelli, uno dei quali più alto degli altri.
Slancia le chiappe proprio su quello ed è in quell'istante che gli si dipinge una strana espressione sul volto.
Serenità. Probabilmente nemmeno il barista e proprietario di una bettola del genere si sentirebbe così a suo agio in un posto come quello.
Per Henry questa è CASA.

Poggia sul tavolo due cose, il giornale, ed un blocchetto con penna che estrae dalla tasca della consunta giacca.
Poi mentre ordina una vodka liscia con giaccio, inizia a sfogliare distrattamente le pagine.
Le leggere pagine stampate elencano tutte le corse del giorno, con rispettivi cavalli, fantini e scuderie d'appartenenza.
Davanti al tavolo due vecchie tv trasmettevano rispettivamente una le quote per ogni cavallo e l'altra le gare che si sarebbero corse.
La faccia sicura mentre scruta ed annota sul taccuino.
In realtà quello che fa in questo momento è una sorta di farsa per il pubblico.
I cavalli sono la sua vita, sa tutto di tutti ed in più a delle dritte sulle probabili vincite.
Sopratutto su una combinata alla terza gara in cui è già tutto deciso. Un imbeccata sicura.

La prima competizione parte alle quattro e mezza.
Quell'ora di tempo viene quindi dall'uomo dedicata alle vodke che sarebbero cresciute in maniera esponenziale lungo l'arco di tutta la giornata ma sopratutto alle puntate che avrebbe ricevuto dall'alternarsi di persone al suo tavolo.

Inizia per lui la lunga giornata dell'allibratore.
Una strana eccitazione pervade l'aria che lo circonda, il momento di scommettere e registrare scommesse. Il momento di fare un po' di grana.

Conclusa la giornata si sarebbe passati alla convinzione degli insoluti. In pochi sono gli infami che non pagano le scommesse perse, purtroppo però ci sono ancora.
Il tentare di spaccare di botte quei figli di puttana è l'unica attività fisica facente davvero ancora parte della sua vita !

CITAZIONE
Off- primo post. Se qualcuno vuole unirsi sono contento, altrimenti lo finirò in solitaria.


Edited by Choconauta - 21/7/2017, 18:37
 
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view post Posted on 21/7/2017, 13:38
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posso? <3


Cosa ci faceva Alaska a York Shin in una giornata piena di caldo e sole lo ignorava perfino lei. Certo, la bellezza di entrare nei grandi negozi per assaporare l'aria condizionata costituiva un angolo di paradiso che a Neo Green Life risultava essere solamente un miraggio. Ecco quindi -forse- il motivo per cui la ragazza con i lunghi codini stava facendo la spola da un negozio all'altro, per carità, comprava anche (dal momento che grazie alla sua licenza di Hunter era straricca)!
Oddio questo coniglietto è stupendo!!!?esclamò ilare prendendo fra le braccia un peluche di un coniglio tutto rosa. Inutile pensare che se ne uscì dal negozio con il coniglietto al seguito. Oh questo vestitino è adorabile!!! E guarda qui che magliettina!!! fece al negozio successivo mentre si muoveva fra i colorati scaffali avvolta dall'aria condizionata. Certo, poteva benissimo usare il suo Nen per non sentire il caldo, ma questo significava spendere le proprie energie e dal momento che i negozi le fornivano gratuitamente una temperatura gradevole, aveva accolto la sua pigrizia e quindi niente Nen.
Dopo un paio di ore, e almeno tre borse piene di cose, si accorse che proseguendo per la strada che le si parava davanti, probabilmente sarebbe arrivata ai sobborghi della grande città, vista la quantità di verde che andava aumentando e la quantità di lusso che invece andava a scemare. Il suo stomaco iniziò a borbottare chiaro segno che la fame stava facendosi sentire; guardò velocemente il display del suo iPhone, erano le 3 del pomeriggio, normale avere fame a quell'ora, se non si aveva ancora pranzato! Decise quindi di trovare un posto in cui potersi finalmente nutrite e pochi metri più avanti il suo caldo sguardo cadde su un bar decadente, poco accogliente certo, ma era sicura che era proprio in posti come quello che il cibo doveva essere buono.
Buongiorno si annunciò sorridente aprendo la porta che a stento pareva stare in piedi. Il piccolo locale era stracolmo e quasi tutti gli sguardi erano puntati verso la nuova venuta, che arrossendo si avvicinò al bancone e ordinò velocemente il suo pranzo. Nel mentre aveva adocchiato un tavolino in cui sedersi (i tavoli erano tutti occupati ma in quello c'erano due sgabelli liberi) Ehm..., posso!? chiese timidamente poggiando sul tavolo il vassoio con il suo panino e la sua bibita. Davanti all'uomo vi era questa ragazzina dai lunghi capelli rosa legati in due codini adorabili, che lo guardava sorridendo e con uno sguardo caldo.
 
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view post Posted on 24/7/2017, 02:06
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Sgabello alto significa gambe penzolanti per uno della sua statura.
Così abbiamo lasciato Henry Chinaski, seduto al locale con un bicchiere su d'una mano una penna nell'altra. E sopprattutto LE GAMBE PENZOLANTI.
Tipo bambino gigante.
Concentrato però ad annotare nomi e cifre.
Al suo tavolo (che per inciso è praticamente veramente suo) un via vai di uomini. La maggior parte stanno per i secondi necessari della puntata, altri, i più loquaci s'intrattengono addirittura per alcuni minuti.
Anche l'uomo più loquace del mondo però al sesto o quindi grugnito d'assenso si perde d'animo.
Così funziona a quel tavolo, una prassi che va avanti da venticinque anni e che non ha ragione d'essere cessata.
Il nostro Henry è la persona più apatica e meno interessante dell'intero globo terracqueo. Sa di esserlo e gli va bene così.
Se l'intento di chi premde posto è parlare di soldi e puntate troverà quello che desidera, altrimenti non ha motivo di stare li proprio a quel tavolo.
I tre sgabelli sono una sorta di formalità. Quasi una funzione simbolica. La verità e che l'unico che avrebbe senso d'esistere è quello più lungo.
Quello dove poggia il culo di Chinaski
L'unico che sarebbe stato occupato ininterrotemente per tutto il pomeriggio.
Agli scommettitori stava bene così, lui li dal canto suo si sentiva a proprio agio così e per quanto potesse non fregargliene un cazzo anche all'oste andava bene quella bizzarra situazione.
Infondo avere un tavolo occupato da un alcolizzato, seppur con due sedie vuote, dava la sua parte di profitto.
Paga sempre quello che beve e porta un grosso aflusso di gente.

Comunque nessuno nella sala è un bevitore occasionale, Nessuna faccia nuova. Più di tre quarti ci vengono per il gioco. Per le scommesse.
A guardarsi intorno non potevano nascere dubbi. Il settanta percento degli avventori superava i quarantanni, chi stava sotto la soglia d'età sapeva benissimo di non aver un futuro. Disperati senza lavoro consumati dal morbo dell'alcool.
Infondo chi sta a bere in una bettola alle tre del pomeriggio ?
I famosi mobili da bar umani. Gente da apertura e chiusura.
Occhi e naso gonfi ed arrossati, perennemente sudaticci sia in estate che inverno e dalla pelle gialla.
Stomaci gonfi come mongolfiere in fisici deplorevoli. Fegati grossi come quelli dei cavalli che corrono nelle tv.
Quella è la sua gente, la sua clientela.
Nessuno è mai giunto al tavolo per socializzare, le opzioni sono due puntare o bere. E nemmeno la seconda è sicura.

D'improvviso accade qualcosa di anomalo. Lo sguardo fisso sul taccuino scorge qualcosa d'estraneo. All'interno del campo visivo compare qualcosa di anomalo.
Un vassoio con del cibo e una bibita che con l'alcol non ha nulla a che fare.
Non può essere l'oste questo è fuori questione, in quarantanni d'onorata carriera non ha mai offerto uno stuzzichino a nessuno figurarsi un pranzo.
Quindi chi cazzo poteva essere ?!
La voce timida di una ragazzina.
Prima ancora d'alzare lo sguardo l'allibratore è già sul piede di guerra. Che cazzo c'entra una ragazzina ?! Che cazzo ha da rompere i coglioni ?!

Guardo però gli occhi si posano su di lei si rende conto d'avere un problema.

È fica cazzo ! È FICA !

Due gambe che non finiscono mai attaccate ad un corpo da urlo. In testa due code di capelli rosa.
Mai scopata una così, ne così bella ne così esotica.

Un fottutissimo ed inaspettato problema.

L'erezione che l'aveva abbandonato appena fuori casa ora torna prepotentemente a premere nei pantaloni.
MALEDETTA STRONZA.
La voglia di allontanarla è tanta ma mai quanto la voglia di montarla, cosa fare ? E soprattutto come fare ?
Oltre che essere un pessimo amatore l'omino è ancor più un pessimo conquistatore.
C'è una ragione se per tutta la vita si è limitato a pagarle le donne.
E voglio ben vedere, parti leggermente svantaggiato quando sei alto un metro e cinquanta, brutto, quasi pelato e senza la minima parvenza di muscolatura.

Però ora lui la voleva, è bastato uno sguardo per fargli partire l'ormone.
Quell'istinto basso ed animale, la voglia di possederla.

Il primo passo ?
Sopprimere lo scorbutico solito Henry e provarne uno nuovo.
Solo in quel momento, solo in quell'occasione. Soltanto per entrarle dentro. Almeno tentarci.

"Puoi. Sei qui per puntare ?"

Sguardo fisso sugli occhi di lei mentre la testolina rievoca pratiche erotiche inenarrabili.

CITAZIONE
Scusa il tema del post ma il pg è moralmente moralmente basso. Contento che qualcuno abbia risposto, non me l'aspettavo. E incredibilmente sorpreso sia un personaggio femminile. Mi complica le cose ma è molto più fico :asd:
Domani faccio un controllo ortografico ecc...
 
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view post Posted on 24/7/2017, 11:40
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Alaska non era una che si guardava troppo intorno ne tanto meno una che notava particolari, non almeno in casi come quelli. Aveva notato certo la perplessità della cameriera di mezza età nel servirla, ma si immaginava il motivo -probabilmente- sbagliato. Era una faccia nuova, mai vista, e sicuramente quel localino ospitava sempre le stesse persone, i soliti clienti abituali e lei non era certamente una di quelli. In realtà la barista aveva assunto quello stupore nel vedere apparire un volto così giovane, vista l'età media dei clienti, tutti sulla cinquantina, chi più chi meno. Alaska invece non aveva notato l'età media che occupava tutti i tavolini, appunto non era una che faceva attenzione.
Gli sguardi dei presenti però, quelli sì che li aveva notati, del resto puntavano tutti su di lei, e in modo oltretutto insistente. Tutti tranne uno, forse anche per quello decise di sedersi proprio sul suo tavolino.
Al seguito della sua domanda se poteva sedersi li, l'uomo alzò mezzo sopracciglio in chiaro segno di disapprovazione, come se lo stessero disturbando in un suo momento di beatitudine, ma quando i loro sguardi si incrociarono, sul suo volto Alaska vide solo una piacevole perplessità cui presto lasciò posto ad un espressione più che altro preoccupata. Mai visto un repentino cambiamento di umore in così breve tempo! E non contento, il suo viso stava già cambiando nuovamente, arrossì ed era quasi colmo di rabbia ed infine si aprì quasi in un sorriso, un po' forzato forse, ma che fece sorridere anche la ragazza. Puoi. Sei qui per puntare? le disse infine mentre ormai Alaska si era già accomodata. *Tipo buffo* pensò ringraziandolo con un cenno di capo mentre beveva la sua Fanta dalla cannuccia. Puntare? M-Mi scusi.. ecco... io...ecco..non vengo da qui.. da me si dice...mangiare... disse timidamente guardando dritta in quei piccoli occhi al di sotto di quelle spesse lenti, e senza perdere il suo adorabile sorriso. Addentò poi il suo panino da cui fuoriuscì subito una grossa fetta di pomodoro che cadde sul piatto. Alaska sbuffò cercando di rimetterlo al suo posto e poi tornò con lo sguardo verso l'omino (effettivamente così ad occhio e croce pareva più basso di lei...e ce ne voleva...) Che sta facendo? chiese curiosa fissando la penna che aveva in mano e il taccuino davanti a lui. Era una tipa abbastanza curiosa...
Nel frattempo il cronista della TV aveva appena dato il via alla prima corsa sotto un boato piuttosto fragoroso di alcuni dei presenti, già mezzi sbronzi. Alaska li notò e in malo modo, poi il suo sguardo cadde sul bicchiere del suo compagno di tavolo, anche lui con dell'alcool fra le mani dunque. Se c'era una cosa che la ragazza non sopportava erano proprio gli ubriaconi, ma questo non voleva dire che il tipo di fronte a lei lo fosse. In fondo quello poteva essere il suo primo ed unico bicchiere di un qualche tipo di alcolico, o magari era una bibita non alcolica, che ne sapeva lei! Lei parve comunque fuori luogo interessarsi di cosa quell'uomo stesse bevendo.
 
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view post Posted on 25/7/2017, 02:10
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Obbiettivo principale ? Giocarsi al meglio quella situazione.
Si poteva fare, una che alla domanda vuoi puntare ? Risponde con: "dalle mie parti si dice mangiare" non denota particolare intelligenza.
E questo è bene. Si apriva uno spiraglio, spiraglio che conduceva dritto dritto in mezzo alle sue gambe.
Calma e sangue freddo.
In ordine le priorità sono:
1. Riordinare le idee.
2. Ingraziarsela.
3. Ooooo la parte tre è quella divertente e si svolge sotto le lenzuola.

Per completare il primo step basta poco. Al termine della risposta il laido Henry abbozza un sorriso per poi calare giù d'un sorso la vodka nel bicchiere.
Poi con nonchalance chiama Gertrude (l'oste) per farsene portare un altro.
Fase uno completata. Mente sgombra e concentrata

Ora arriva il difficile. In primis soffocare l'impulso di prenderla a sgabellate in testa, troppo fica per rovinare quel faccino, sarebbe uno spreco. Ma come cazzo puoi dare una risposta simile ?!
Dopo un attimo d'acuta sofferenza un lungo sospirone rompe il silenzio tra i due.

"Così mi ammazzi piccina" si sente uscire in tono amareggiato dalle labbra dell'omuncolo.

"Questa..." Dice mentre con un dito grassoccio batte sul blocco note.
"...è la mia vita, hai davanti a te la stupefacenza della nobile arte equestre. Le corse dei cavalli per dirlo volgarmente. Ed io mademoiselle sono il gran cerimoniere di questo locale, sono colui che prende le puntate."

Belle parole per descrivere il mestiere dello sporco allibratore. Omettendo le parti più crude ha inficchettato la sua "professione".
Riesce addirittura ad avvalorare le sue fandonie gonfiando il petto e mostrandosi fiero.

"Ora." Attimo di sospensione drammatico, arriva il drink nuovo.

Hai involontariamente interrotto un rito che va avanti da più di vent'anni. La sedia in cui ti sei seduta e quella affianco sono note come "le sedie dei giocatori", riservate a chi vuole sentire il brivido della corsa in prima persona pur non essendo un fantino. Ogni parola viene accompagnata da lenti e ampi movimenti di mani, tentando d'ostentare un fascino che lui non ha mai avuto e probabilmente mai avrà.

Grazie alla tua bellezza però il tuo ardire è già stato perdonato. Potrai farmi compagnia per tutta la durata del tuo pasto e anche oltre se vorrai. La domanda però resta, vuoi puntare ?

Giusto nell'attimo in cui posa gli occhi su quelli di lei.
Un sorriso malizioso si accende nel visetto ora vispo dell'uomo.
Lotrattiene un attimo ancora prima di affogarlo nuovamente nel intonso e fresco bicchiere di vodka.
 
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view post Posted on 25/7/2017, 20:59
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Effettivamente Alaska era piuttosto ingenua e un pò scemotta, e a quanto pareva l'uomo se ne era fin da subito reso conto. Ma se egli avresse cercato di finirci a letto insieme, costringendola, beh, lì non era più così tanto stupida da non capire cosa sarebbe successo, e quello sconosciuto avrebbe dovuto stare molto attento a quella ragazza dalle fragili apparenze, dal momento che dentro di sè nascondeva un'enorme forza e un misterioso potere. Comunque Alaska -almeno al momento- non avrebbe mai capito le reali intenzioni di quel tipo.
Poco dopo il tizio chiamò l'attenzione dell'oste e si fece portare un altro bicchiere, sotto lo sguardo corrucciato della ragazza coi codini.
Così mi ammazzi piccina fece lui e lei lo interruppe subito Non sono piccina!!! esclamò guardandolo di sbieco. Senti da chi uscirono quelle parole, da un gran omone!!!, che appunto ad occhio e croce doveva essere più basso di lei. Ma preferì non fare nessun altro tipo di commento e continuò ad ascoltare cosa egli avesse da dire...Questa...è la mia vita, hai davanti a te la stupefacenza della nobile arte equestre. Le corse dei cavalli per dirlo volgarmente. Ed io mademoiselle sono il gran cerimoniere di questo locale, sono colui che prende le puntate iniziò a spiegare lui assumendo uno sguardo e un brillio negli occhi che gli illuminava tutto il viso da farlo sembrare, agli occhi di Alaska, quasi "affascinante". Si vedeva che ci teneva molto a questa cosa, che la amava...Sì, per la ragazza quelle erano state belle parole, ma più che delle parole lei si era soffermata su quegli occhi lucenti che fino a poco prima erano vuoti e spenti.
Ora. Hai involontariamente interrotto un rito che va avanti da più di vent'anni. La sedia in cui ti sei seduta e quella affianco sono note come "le sedie dei giocatori", riservate a chi vuole sentire il brivido della corsa in prima persona pur non essendo un fantino.
Grazie alla tua bellezza però il tuo ardire è già stato perdonato. Potrai farmi compagnia per tutta la durata del tuo pasto e anche oltre se vorrai. La domanda però resta, vuoi puntare ?
. Alaska ascoltò ogni parola dell'uomo e quando sul finale nominò la sua bellezza essa arrossì portandosi le mani sul volto in modo da coprire la sua innata timidezza. Vuole dire che dovrei scommettere su di un cavallo? chiede curiosa guardando verso la tv. Se c'è un cavallo bianco scommetto su di lui!!! continuò ritornando con lo sguardo verso l'uomo, senza guardare se effettivamente ci fosse stato un cavallo del suo colore preferito. Bianco, sinonimo di purezza...Giusto in tempo per vedere il tizio bere dal suo nuovo bicchiere. Non le fa male tutto quell'alcool...?! chiese leggermente non facendosi quindi i cavoli suoi. Gli alcolizzati proprio non li sopportava, ma non era detto che Chinaski fosse uno di quelli...
Poi morse con grande appetito il suo panino, quasi a finirlo.
 
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