CITAZIONE
Legenda: Narrato; «Parlato»; "Pensato".
Non era molto raro che alcuni cittadini si avvicinassero alla foresta di cui il giovane Shin aveva fatto sua dimora, tuttavia non succedeva nemmeno tanto spesso che questi si fermassero a lungo; i motivi erano più che ovvi.
Tre quarti di loro non erano in grado di sopravvivere, altri rimanevano per una semplice passeggiata ai bordi, senza entrare veramente all'interno della radura, ed altri ancora venivano cacciati da Shin stesso per sgomberare il territorio che si era guadagnato.
Sia per salvarli da eventuali bestie feroci, sia per non avere qualcuno che intralciasse le sue tranquille giornate di caccia.
Quella sera era ben consapevole che qualcuno si era coraggiosamente addentrato nel cuore della foresta, non era complicato scovarli persino per la bestia più stupida esistente nell'eco sistema. L'intruso, infatti, aveva acceso un fuoco che, grazie al fumo, aveva rivelato la sua esatta posizione. Inoltre l'odore del suo accompagnatore non passava certamente inosservato.
«Mh.» Mugolò tenendo gli occhi ben saldi sul fumo grigiastro in contrasto col cielo notturno, pensando che non era nemmeno il caso di entrare in azione per avvisarli: a breve avrebbero capito a loro spese che era una zona pericolosa e, in caso contrario, sarebbe personalmente intervenuto senza esitare.
Era la sua casa, dopotutto, e coloro che non erano stati invitati meritavano di esser cacciati.
La notte passò in fretta, a Shin bastarono sei ore per recuperare tutte le forze ed al momento del risveglio, poteva ben intuire, erano già le cinque del mattino. Gli albori mattutini stavano per mostrarsi in tutta la loro chiarezza, inondando il corpo del ragazzo di un piacevole calore che lo costrinse a stiracchiarsi sul suo debole letto di foglie.
Si alzò, portò Tora con sé e si diresse al lago più vicino completamente nudo, portandosi appresso i due Shuriken ed i vestiti di stoffa.
Dopo la doccia avrebbe fatto colazione con qualche frutto maturo e solo dopo, aspettando il momento giusto, sarebbe corso a controllare che gli estranei fossero già morti o scappati via.
I passi silenziosi danzavano rapidi in quell'instabile terreno intriso di fango, foglie cadute e rami spezzati e nel più breve tempo possibile, seguendo il forte odore di cenere e alcune loro tracce lasciate inconsapevolmente, arrivò a destinazione; come sospettava, erano due ed uno di loro era un animale.
Quattro zampe, ben robusto.
Tuttavia sul posto non c'era più nessuno, solo del legno bruciato, ancora caldo e intriso di puzza, e alcuni segni sul terreno.
«Mh... ecco.» Si guardò intorno facendo una rapida circospezione e una volta trovato quel che cercava, vi si chinò per tastare a mani nude. Erano delle impronte ancora fresche.
C'erano tre possibilità, se erano ancora vivi: stavano per lasciare la foresta e non gli importava di lasciare tracce; erano cacciatori inesperti oppure talmente forti da sbarazzarsi di qualsiasi cosa provasse anche solo ad avvicinarsi.
Valeva la pena provare a constatare con i propri occhi.
Facendosi strada con le sue doti da cacciatore e soprattutto col suo infallibile istinto, seguì nuovamente la scia di orme fino a scovare gli invasori, intenti a portare con sé una delle bestie più rare ed innocenti che Shin potesse mai conoscere: il Cervo dal manto Dorato.
Appollaiato su un ramo di un alto albero, il ragazzo iniziò a riflettere senza perderli di vista, annullando la sua presenza agli altri per non farsi scovare.
Dunque era così? Era per questo che avevano deciso di disturbare la sua quiete? Per cacciare qualcosa che non avrebbe fatto male neanche ad una mosca? Non poteva accettarlo.
Non poteva lasciarli andare via così.
Saltò giù dalla robusta fronda e le si parò davanti, tendendo un palmo dinanzi alla sua femminile figura per invogliarla a bloccare la sua avanzata.
«Fermati.» Disse con un flebile tono, continuando subito dopo senza aspettare una qualsivoglia reazione.
«Non avresti dovuto.»Il suo sguardo non esprimeva alcuna espressione, alcuna emozione che lasciasse intendere il suo stato d'animo, malgrado quest'ultimo si era incendiato di una rabbia incommensurabile.
Quegli occhi critici non facevano altro che fissarla, in continuazione, entrando per un attimo in una situazione tanto fredda quanto inspiegabilmente pressante, facendo sembrare l'aria greve e palpabile.
Una voce improvvisa, tuttavia, interruppe quell'intenso momento e costrinse Shin a troncare lo scambio di sguardi, volgendo la testa verso la provenienza di quel suono straziante.
Cosa diavolo stava succedendo? Un altro intruso? Era mai possibile?
"Cosa dovrei fare...?" Si chiese facendo guizzare le iridi tra una direzione e l'altra, per non perdere di vista l'intrusa che aveva ucciso quel Cervo indifeso.
«Lascialo lì.» Le intimò abbassando infine la mano. Quell'urlo derivava probabilmente da qualcuno che era stato attaccato, ma non avendone la certezza voleva andare a controllare e constatare di persona cosa stesse succedendo.
Magari era un alleato della signorina e, come lei, avrebbe potuto uccidere qualche altro animale che non rientrava nella specie di quelli pericolosi.
«... E seguimi.» Concluse infine, aspettando pazientemente la sua risposta. Non poteva perdere molto tempo.
Edited by Limoncè - 23/5/2017, 16:33