Periferia Est

Stavano rincasando dopo la serata, era stato tutto perfetto o almeno così era sembrato. Mentre camminava le parole di quell'uomo gli rimbombavano nel cervello: "Non so a cosa ti servano ma ti consiglio di distruggerli, sono morte troppe persone per quel progetto"
Già, fin troppe e lo sapeva ma non era una sua scelta, doveva pensare anche a se stesso per una volta...

Il giorno dopo Lucyan si alzò di buon mattino, Sigma al solito ancora dormiva, si vestì, prese il compact disk datogli dall'uomo e uscì per recarsi all'appuntamento con il suo nuovo "datore di lavoro". Lo trovò seduto al bar che gli aveva nominato la sera prima mentre faceva colazione divorando un cornetto. Lucyan si sedette e pose il CD sul tavolo.

Un ottimo lavoro ragazzo, senza di te non sarebbe stato così semplice.
Mi fa piacere, ora se abbiamo finito me ne vado. Ti direi arrivederci ma spero sia un addio.
Speranza vana ragazzino, abbiamo appena iniziato ma in fondo non sarà così male per te. Questo è il tuo pagamento diciamo.
Gli porse una valigetta.
Che roba è?
Aprila.
Lucyan la aprì e al suo interno notò dei documenti, una licenza di hunter, una carta di identità, patente e altro. Prese la carta la aprì e recava il nome di Lucyan Virayes.
Belle vero? Sono gli effetti personali del tuo alter ego.
Che cosa me ne dovrei fare?
Tenerli e esistere. La notizia della morte di Lucyan Virayes è nota davvero a pochi e tu di adopererai per smentirla. Tutto ciò che dovrai fare per ora è impersonarlo, ti piacerà vedrai, in fondo lui è molto ricco. Avrai di che divertirti.
L'uomo si alzò, prese le sue cose e fece per andarsene.
Mi farò sentire io, goditi la tua nuova vita, almeno finchè dura...

Lucyan tornò a casa, sopraffatto da tutto quello che era successo, non era finita, anzi era appena iniziata. Sapeva che avrebbe dovuto proteggerla a qualsiasi costo, non poteva permettere che le facessero del male, era responsabilità sua far si che non arrivassero a lei; o almeno questi sarebbero stati dei pensieri adeguati se Sigma fosse stata una ragazza normale.
Ti sei alzato presto stamattina.
Ho avuto da fare.
Sigma si alzò, gli si avvicinò a passo lento e gli tirò uno schiaffo così rapido e forte da buttarlo a terra con la guancia che pulsava per il dolore.
Non ti sforzi nemmeno di inventare una balla decente? Quando pensavi di dirmelo? Dopo che ti avrebbero fatto fare qualcosa di cui ti saresti pentito?
Da quanto lo sai?
Dalla sera al ristorante. Credevi di essere solo? Ero sempre lì, accanto a te.
Lucyan abbassò lo sguardo vergognandosi di quello che aveva fatto negli ultimi giorni.
Perché insisti nel volerlo fare?
Per proteggerti! - esclamò
Cazzate!
La discussione finì lì, Sigma non gli rivolse più la parola per tutta la giornata. Quella notte non dormirono nemmeno assieme e Lucyan non chiuse occhio, in fondo Sigma aveva ragione, non era l'unico motivo per cui si era piegato alle richieste di quell'uomo.
Seguimi Lucyan, abbiamo da fare.
Dove?
Non fare domande. Se hai tanta voglia di continuare a inseguire questa follia sarà il caso che ti renda in grado di sopravvivere. Andiamo! Stammi dietro...se ce la fai
Sigma iniziò a correre con Lucyan al seguito, il suo passo era rapidissimo e in pochi minuti erano fuori dalla città, per starle dietro Lucyan era costretto a dare fondo a parecchia della sua aura nen; presto avrebbe ceduto.