| Viola fermò Yae, dicendo di voler parlare con lei. Appartatasi a lato, Viola la informò del trasferimento della sede della Confraternita. - Ah sì, grazie. Mi ha già informata Sheng della cosa, grazie comunque...- rispose lei. Quindi Viola continuò -Tu sei fortunata e io ti invidio. Non è un odio malsano, scusami. È solo che tu avrai sempre una buona causa per cui vivere: i tuoi dei sono scomparsi, ma sicuramente la tua setta troverà qualche altra cagata per cui combattere, e tu potrai tornare a sorridere perché sarai sempre occupata a "Salvare il mondo" piuttosto che a fare il bucato. Tu non ti accontenti: perché io dovrei? Perché dovrei vivere una vita normale, affrontando le questioni di tutti i giorni: le faccende di casa, i vestiti, le bollette e altro. Come fossi una qualsiasi???-
- Qualche altra "cagata" ma cosa...- Yae, attonita, non riusciva a capacitarsi di quanto stesse succedendo. -Non mi metto neanche a farti discorsi su ciò che è appena successo. Non capisci cosa sia un dio e come la realtà intera sia cambiata. E va bene così. E ti va bene così: come ho detto, sono altre le tue preoccupazioni. Dovrebbero essere altre le tue preoccupazioni.- continuò lei, per poi scagliare la sua arma nel bosco, fingendo di minacciarla. -Dai che hai avuto paura! Ci tenevo a farti vedere che sono una brava attrice prima di salutarci. Casomai conoscessi qualche impresario. - - Io non comprenderei cosa sia un Dio?- si domandò Yae tra sé e sé. -Yae, ora sei libera. Non hai più vincoli: non farti coinvolgere in qualche altro intreccio sovrannaturale: non c'è bisogno di catastrofi epocali nella nostra vita, e neanche di improvvisi cambiamenti. Viviamo ogni giorno, e cambiamo un po' alla volta. So che detto dalla donna che crea armi ha poco significato, ma voglio che tu sappia che c'è vita al di fuori di tutto quello che abbiamo passato, e non è sempre nostra responsabilità andare a cercare i guai. E per l'amor del cielo stai lontana dalla Torre Celeste!- Il discorso di Viola seguiva un filo la cui logicità era quantomeno discutibile: tuttavia, Yae riuscì comunque a comprendere il tono canzonatorio con cui certe frasi erano pronunciate. Dopo aver appena perso un suo caro amico, con il lutto che le appensantiva l'animo, la ragazza avrebbe solamente voluto piangere. Ma fu allora che ricordò l'addestramento alla Confraternita e gettò al vento tutta l'emotività e il sentimentalismo che aveva acquisito in quei mesi di avventure. Ricostruita la sua maschera di freddezza e cinismo, Yae si rivolse a Viola - Non dovresti compatire gli altri, se è la tua vita monotona ad aver bisogno di esser compatita. Il mio dovere è, e sempre sarà, quello di servire la Confraternita, qualunque sia la missione in cui essa si imbarca. Ma tu, guidata dalla cupidigia e dalla superbia, non puoi certo capire il valore del servizio e della fedeltà. Per quanto mi riguarda, tu e le tue empie opinioni potete tornarvene nello schifoso buco da cui siete uscite.- Conclusa la frase, se ne sarebbe andata. Notevolmente ferita da quanto Viola le aveva detto, anziché mostrarsi debole, Yae l'aveva attaccata a sua volta, nascondendo ciò che provava davvero. Presa dalla rabbia, avrebbe estratto il suo telefono satellitare e avrebbe fatto una telefonata (possibile anche in assenza di ripetitori a NGL, poiché satellitare so anche la lore, fottetevi tutti). - Pronto Mei? Mi senti? Ottimo, dovresti congelare un versamento di denaro. Sì, quelli per l'ultima missione. Il destinatario è una certa Viola...l'hai trovata? Ottimo. Ah, e fai una denuncia a quell'Ufficiale Finanziere. Sì, l'amico di Lei Shu. Sarà divertente vedere le tue finanze setacciate da capo a piedi dalle forze dell'ordine, stupida Viola.-
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