Noctis si destò e li guardò, visibilmente sorpreso. Ad accoglierlo con le parole c'era Nanashi che spiegò del perché erano tutti presenti, da lì avrebbe dedotto dove si trovava esattamente.
Sotto la porta venne passato un foglio, un rumore di carta che K' percepì. Nanashi prese nuovamente iniziativa per prenderlo e mostrarlo. Il ragazzo si avvicinò per osservare, senza prendere il foglio. Il disegno sembrava fatto da un bambino, eppure era particolarmente dettagliato in alcune parti. L'illustrazione fatta e il soggetto colpirono il ragazzo.
Devono essere stati quei bambini di prima, chi altri farebbe un simile gesto? Ma a quale scopo...Non ebbe tempo di pensare che Nanashi aprì la porta e vi trovo solo una bambola. La mostrò agli altri, era chiaramente disturbata da questi bizzarri eventi. La curiosità invece stava prendendo sopravvento del ragazzo, sempre più.
- Devono essere stati loro, quei bambini. - Annunciò, rivolto a Nanashi che li vide quando scesero.
Vogliono farsi ricevere dei complimenti per l'opera?Intanto Noctis si era ripreso, ancora dolorante, spiegò cosa gli era accaduto e uscì svelto dalla stanza per coricarsi alla sua. In tutto ciò, non si mostrò impressionato dagli eventi. K' invece ne uscì più rilassato, se il ragazzino fosse stato davvero aggredito lo avrebbe di certo detto.
- Voi invece che volete fare? - Disse Faith.
K' si girò rivolto a lei per quella domanda.
Già, cosa? E se facessi visita a quei piccoli artisti? Rifletté.
E poi chiedere cosa? Magari cominciando con un complimento, come "Ehi, bambini! Bello quel disegno, avete fatto un'ottimo lavoro con quelle ossa, molto umane, la metà dei presenti ne è uscita sbiancata come un telo bianco! Complimenti!"... Si massaggiò la fronte per l'idiozia che gli era passata nel formulare quella frase nella mente.
Ma sì, potrei anche solo dire complimenti e chiedere loro cosa significasse, sempre se mi risponderanno alla porta... Ma chiedere spiegazione non ha mai fatto del male a nessuno, credo. Rifletté ancora.
Forse la sto facendo complicata senza alcun motivo. Io ci vado.- Provo a fare visita ai piccoli artisti. Non credo di disturbare, tanto sono ancora svegli... - Disse in risposta, forse più per rassicurare la sua decisione che per annunciarla. - Vi saluto. -
Uscì dalla stanza e andò davanti alla porta dove i bambini si erano chiusi dentro, ancora un po' incerto. Bussò alla porta.
- C'è nessuno? Quel disegno che abbiamo trovato sotto la porta è vostro? Perché ne sono rimasto colpito e vorrei farvi i miei complimenti. Mi piacerebbe sapere cosa significhi esattamente. Non c'è bisogno che apriate. - Concluse. Le parole gli uscirono dalla bocca naturalmente, prima che si pentisse della scelta cercò di concludere le frasi. Se non riceveva risposte o l'esito fosse stato negativo, avrebbe lasciato perdere e si sarebbe ritirato nuovamente nel salone, ad attendere l'alba.
Se la scelta è stata troppo azzardata o in qualche modo potessi provocare qualche complicanza, vista già la mia situazione, modificherò prontamente questa parte per rendere le cose più semplici.
Si destò di soprassalto. Non era sicuro se era per avesse sognato qualcosa, non si ricordava niente. Avrebbe subito cercato un posto dove sciacquarsi la faccia e guardarsi allo specchio, se vi era uno.
Ho un aspetto orribile. Si stropicciò gli occhi. La veglia gli sortì un effetto sgradevole.
Prese gli occhiali da sole, dalle lenti colorate, da uno dei taschini e se li indossò, in modo da coprirsi dalla luce accecante dell'alba e al tempo stesso le occhiaie sul viso. Il proprietario era già tornato e stava comunicando qualcosa a Noctis, questi erano usciti fuori.
Sentì il tocco dell'alba sul suo volto, l'aria mattutina. Si sgranchì all'aperto.
- Saluta il nostro ospite Regalia! Ragazzo vuoi un passaggio allora? La mia Regalia è anziana ma ancora molto in forma. Ti porterà dai Cullen in un baleno. -
Un passaggio sarebbe perfetto.- Se c'è posto, vorrei venire anche io. Sempre se quel cavallo ce la fa... - Si fece avanti il ragazzo.