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Ark 004; Capitolo 00; Quest 001: Tracce del passato., The Land of Dragons

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Portuguese/D/Ace
view post Posted on 29/6/2016, 13:29




Ark 004 : The Land of Dragons

Special Edition

Capitolo 00, Quest 001: Tracce del passato.



Partecipanti

Virgil Pascali, Roy Waze, Randolph D. Freeman.


Ambientazione

Repubblica di Padokia.

Obbiettivo

Tornare alla civiltà.

Trama

Degli sconosciuti si risvegliano in una stanza: sensi intorpiditi e nessun ricordo delle ultime ventiquattro ore.

Ricompense

Variabili.







Vi risvegliate tutti e tre nella stessa vecchia stanza polverosa. Siete sdraiati sul legno scricchiolante.



Le pareti fatiscenti lasciano spazio all'unica finestra: sporca, riesce comunque a far filtrare un po' di luce. Oltre il vetro è possibile vedere due abitazioni affiancate a poca distanza; è sera e il sole sta tramontando. Sembra che siate al secondo piano.

I vostri sensi sono intorpiditi ma recuperate rapidamente. Non avete ricordi delle ultime ventiquattro ore. Accanto a voi si stanno risvegliando anche un ragazzo e una ragazza: sembrano confusi e iniziano ad alzarsi e a guardarsi intorno.





La stanza è vuota a parte un piccolo cavallo a dondolo in legno e un vecchissimo mobile con uno specchio. In un angolo ci sono delle scale che scendono al piano di sotto.

Al centro della stanza c'è un foglio bianco a terra. Riporta una scritta battuta a macchina:

"Task Force N°2. Età: 15-20. Probabilità: 50%. Tredici giorni alla fine."

 
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view post Posted on 29/6/2016, 16:15
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Trickster


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Narrato.
Pensato.
- Parlato. -


Qualcosa lo aveva svegliato. Aperto gli occhi, si era subito accorto che qualcosa non andava, si sentiva intorpidito, con faccia su un duro pavimento di legno e un freddo che lo assaliva. Ripresosi si alzò, facendo involontariamente scricchiolare il legno del pavimento, si portò improvvisamente in guardia, mezzo traballante.

Dove diavolo sono finito? Io... Cercò di ricordarsi cosa aveva fatto prima ma invano. Non ricordo nulla di questo posto, né di come ci sono finito! Allarmato si tastò velocemente su tutto il corpo come per cercare qualcosa. Tirò un sospiro di sollievo, dopo aver scoperto di avere tutti gli organi ancora al loro posto. Bene, forse non mi hanno rapito per questo. Anche se tutto ciò è stranissimo, non sono neppure legato.

La sua attenzione passò alle persone sdraiate dentro la stanza, apparentemente addormentate, e a quelli che come lui si stavano riprendendo ed avevano iniziato a guardarsi attorno. Non sono solo, vedo. Sperando sappiano qualcosa... La luce, proveniente dall'unica finestra della stanza, rendeva sufficientemente visibile le cose e più evidente cosa si trovava al centro.

Spero non è quello che penso. Si avvicinò e cercò, cautamente, di prendere il foglio per poterlo leggere.

"Task Force N°2. Età: 15-20. Probabilità: 50%. Tredici giorni alla fine." Non mi piace. Stavolta mi devo essere cacciato in guai grossi. Speculò brevemente.
 
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iCordy
view post Posted on 29/6/2016, 16:56




Narrato
Parlato
Pensato


"Ahi ahi... Che mal di testa. Perchè il mio letto è di legno adesso?"

Roy stava riprendendo conoscenza ed ancora non si era accorto di non essere più nella sua stanza di motel a York Shin City. Sedutosi a gambe incrociate iniziò ad osservare più attentamente i dintorni: era in una specie di vecchio solaio impolverato con un mobile ed un cavalluccio giocattolo. Dall'unica finestra entrava la luce del crepuscolo.

"Qualcosa mi dice che non dovrò preoccuparmi di saldare il conto della stanza...
Sembra che qualcuno si sia dato da fare: siamo in cinque nella stanza. Ma vorrei davvero sapere chi è stato... Ieri sera ero... Ieri...
Perchè non mi ricordo affatto tutta una giornata? So che c'è stata ma è come se avessi dormito tutto il tempo..."


Resosi conto della sua situazione attuale, e verificato manualmente, di non avere nuovi lividi o ferite, Roy nota che un altro dei cinque, una figura in maschera stringe in mano un foglio.

"Scusami! Io sarei Roy, piacere. Non vorrei sembrare pesante al primo incontro, ma tu sai cosa sta succedendo? Sul foglio cosa c'è?"
 
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L'uomo luna
view post Posted on 29/6/2016, 20:26




Ma che diavol.. Imprecò a bassa voce Virgil, mentre cercava di riprendere il controllo del suo corpo.
Non era una sensazione piacevole e nemmeno una sensazione che provava abitualmente. Il giovane aveva sempre il controllo del suo corpo e della sua mente. Questa era una situazione fin troppo strana per lui. Si alzò dal pavimento mentre l'intorpidimento mentale e fisico pian piano lo abbandonava. Nella sua mente una gran confusione faceva lavorare le sue sinapsi all'impazzata. Eppure per quanto stessero lavorando, queste non riuscivano a ricomporre quel puzzle confuso e caotico che albergava nella sua mente. I suoi occhi visti correvano qua e la per cogliere un dettaglio, un indizio, un qualsiasi cosa che potesse dargli delle risposte.
Non era solo.
Fu la prima cosa che notò. Era insieme ad altri tre ragazzi e una ragazza.
Non sapeva dove fosse.
Fu la seconda cosa. Non riconosceva quel luogo. Non riusciva a collegare nulla in quella stanza ad uno dei suoi ricordi. Ne quel inquietante cavallo a dondolo, vecchio e scrostato dal tempo, ne l'antico mobile con quello specchio oramai opaco in alcuni punti.
Non aveva ricordi dell'ultimo giorno.
Fu la terza delle scoperte del Pascali. Forse la più particolare. Virgil era un tipo meticoloso. Era abituato ad annotarsi mentalmente le cose e "recuperarle" in un secondo momento per analizzarle con la dovuta calma. Al momento, però, la lista era vuota. Purtroppo per lui nessuno in quella stanza aveva una vaga idea di quello che stava succedendo. Lo poteva leggere negli sguardi confusi di quei ragazzi. Si alzò ancora barcollante e si avvicinò alla finestra lurida e ricolma di polvere per fare un ultimo tentativo di ricordare. Fu inutile. Non riconobbe nulla da quello sterile paesaggio e le due abitazioni che si vedevano a poca distanza gli erano del tutto anonime. Un paio di quei ragazzi stavano osservando un foglio. Decise quindi di avvicinarsi per soddisfare la sua curiosità.
CITAZIONE
Task Force N°2. Età: 15-20. Probabilità: 50%. Tredici giorni alla fine.

Nulla.
Niente di niente.
Ci capisco sempre di meno.. Disse lasciando la frase in sospeso.
 
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Portuguese/D/Ace
view post Posted on 30/6/2016, 11:37






Il ragazzo castano dagli occhi chiari inizia a massaggiarsi il collo a ad osservare i movimenti degli altri individui nella stanza.
La ragazza sembra molto turbata e si allontana di qualche passo all'indietro da tutti.
Il ragazzo si avvicina a Randolph.

Non ricordo come sono arrivato qui e questo non piace. Non mi piacete nemmeno voi.

Il suo tono è calmo ma altezzoso: strappa di mano il foglio e legge.

Cosa vorrebbe dire? Non mi piace chi tenta di giocare con me.

Lo appallottola o lo lancia in un angolo, verso il mobile.

Non so voi ma io me ne vado da questa bettola.

Si dirige verso le scale e inizia a scendere, lentamente, cercando di scrutare nell'ombra. La ragazza dopo essersi guardata intorno di nuovo, segue in silenzio il ragazzo con molta preoccupazione sul viso.

I due arrivano a piano terra: la stanza non è molto grande ed è strutturata come quella precedente. Tuttavia questa sembra ancora più polverosa e piena di ragnatele ed è completamente vuota. La luce penetra da dei piccoli vetri decorativi sopra l'unica porta presente: questa si trova perpendicolarmente sotto la finestra al piano di sopra. La porta però, in legno anche essa, sembra essere molto più vecchia della casa stessa. Vi è appeso un altro foglio con delle scritte battute a macchina:

"Regole per la sopravvivenza: 1) Collaborare. 2) Barricarsi in casa. 3) Non uscire di notte."

Da fuori provengono dei rumori: come se qualcuno stesse martellando qualcosa.

La ragazza raggiunge il giovane che si era fermato a leggere l'avviso alla porta. Con voce preoccupata si rivolge a lui.

Cosa pensi voglia significare? Siamo in pericolo?

Non ne ho idea.



 
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L'uomo luna
view post Posted on 30/6/2016, 16:19




parlato
pensato
parlato altrui


Non ricordo come sono arrivato qui e questo non piace. Non mi piacete nemmeno voi. Disse il quarto giovane dopo essersi alzato ed aver strappato il foglio che Virgil era appena riuscito a vedere. Ma prego sua altezza. Legga pure. Avrebbe voluto dirgli. Ma le parole le tenne per se, le mandò giù come si fa con un boccone amaro. Aveva già avuto esperienze con gente del genere. Era quasi del tutto inutile parlarci. Meglio continuare per la propria strada. Cosa vorrebbe dire? Non mi piace chi tenta di giocare con me. Continuò dopo aver appallottolato e lanciato l'unico indizio. Nella mente di Virgil si accese un campanello, quando il giovane scorbutico pronunciò la parola "gioco". Per lui giocare equivaleva a vivere. Che fosse un gioco da tavolo, d'azzardo, di carte o di qualsiasi altro genere. L'importante era mettersi alla prova. Dare il meglio di se e superare gli avversari in strategia ed abilità. Vincere non era tutto. Vincere mandando l'avversario in una cupa disperazione era il suo obbiettivo. Se questo "test" é veramente un gioco... Non ho alcuna difficoltà a credere di essere venuto qui di mia spontanea volontà. Pensò cercando nelle sue memorie, ma senza trovare nulla di nuovo. Non so voi ma io me ne vado da questa bettola. Disse il giovane mentre si dirigeva al piano terra seguito dalla ragazza silenziosa. Ma se non fosse un gioco? Pensò preoccupato. Ma allontanò subito il pensiero. Il demone del gioco si stava impadronendo di lui. Non gli permetterò di guadagnare un vantaggio. Poi si diresse giù dalle scale polverose seguendo gli altri. Vuoto e polveroso. Descrivendo brevemente il piano terra. Eppure c'era qualcosa che stonava ed allo stesso tempo richiamava l'attenzione. Come quando si fissa un punto nero al centro di un foglio bianco. Così quel foglio così candido attirava gli sguardi su di se. Virgil non poté fare a meno di avvicinarsi e leggerlo.
CITAZIONE
"Regole per la sopravvivenza: 1) Collaborare. 2) Barricarsi in casa. 3) Non uscire di notte."

Al di fuori della casa provenivano degli strani tonfi. Come se qualcuno si divertisse a martellare in modo inquietante. Cosa pensi voglia significare? Siamo in pericolo? disse la ragazza scoprendo per la prima volta la sua voce. Non ne ho idea. Rispose il giovane preoccupato. Virgil dal canto suo sembrava sorridere leggendo quel foglio. Sono regole! É un gioco. Pensò entusiasta. Il demone del gioco lo aveva completamente rapito. Test o gioco forse sono le stesse facce della medesima medaglia. Un gioco dove in palio c'è la nostra sopravvivenza. Distolse lo sguardo dal foglio. Poi si rivolse agli altri e disse: É quasi notte. Troviamo qualcosa per barricarci... Io non voglio perdere!
 
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view post Posted on 3/7/2016, 11:26
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Trickster


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- Io sono Randolph. - Disse, presentandosi, appena in tempo prima che qualcuno gli strappasse di colpo il foglio dalle mani per poi leggerlo. In seguito appallottolandolo e la lanciandolo via, senza curarsi degli altri.

- Ma sentitetelo. - Disse Randolph. - Ora sarà decisamente molto dura per me vivere con questa consapevolezza, di non piacere a qualcuno. - Concluse, palesemente sarcastico.

Iniziamo bene. È stato appena svelato il primo tizio del gruppo che morirà atrocemente.

Scese giù per le scale, arrivando apparentemente al piano terra. La stanza era alquanto piccola e polverosa. Ci hanno portato in una simile topaia dove non ci passa più nessuno.... Di fronte alla porta, un'altro foglio.

"Regole per la sopravvivenza: 1) Collaborare. 2) Barricarsi in casa. 3) Non uscire di notte." Perfetto, abbiamo già un problema con il primo punto, qui.

Rimase per un po' in silenzio. Poi si udì quell'inquietante suono associabile ad un martello.

- Cosa pensi voglia significare? Siamo in pericolo? - Disse la ragazza. - Non ne ho idea. - Rispose il ragazzo di prima.

- Siamo in gran pericolo, credo. - Aggiunse Randolph. - Per ora suggerirei di seguire le loro istruzioni, per quanto non mi possa piacere. - Concluse. - E, magari, conoscerci meglio. Cosa fondamentale se vogliamo fare lavoro di squadra.
 
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Portuguese/D/Ace
view post Posted on 6/7/2016, 11:56






É quasi notte. Troviamo qualcosa per barricarci... Io non voglio perdere!

Il ragazzo castano si era voltato verso Virgil alzando un sopracciglio.

Siamo in gran pericolo, credo. Per ora suggerirei di seguire le loro istruzioni, per quanto non mi possa piacere. E, magari, conoscerci meglio. Cosa fondamentale se vogliamo fare lavoro di squadra.

Questa volta verso Randolph.

Ma vi state ascoltando? Dovrei barricarmi dentro una fatiscente abitazione in compagnia di perfetti sconosciuti? Solo perché me lo sta chiedendo un foglio stampato?

Si volta di nuovo verso la porta.

Sentite questi rumori? Vuol dire che c'è gente in un questo posto. Sarà sufficiente trovare una strada o un mezzo e tornerò a casa. Non ho tempo per tutto questo.

Tira fuori dalla tasca un portafoglio dal quale estrae una carta rigida oro con banda magnetica.

Per fortuna non sono stato derubato. Ragazzi, con questa carta di mio zio posso fare tutto. Quindi...

Si volta verso gli altri cercando sostegno.

Chi viene con Velv Shiu? Questo è il momento di andarsene.

Poi senza attendere, apre la porta e si dirige all'esterno. La ragazza rimane perplessa e indecisa, forse attende una decisione del resto del gruppo.

 
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Portuguese/D/Ace
view post Posted on 12/7/2016, 16:54




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Portuguese/D/Ace
view post Posted on 18/7/2016, 18:01




Quest fallita: gli eventi in questione non sono mai avvenuti.

Partecipanti bocciati: Virgil Pascali, Roy Waze, Randolph D. Freeman.



Bravi...


 
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9 replies since 29/6/2016, 13:29   141 views
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