@Vegas
Il dottor Grausamkeit accolse l'interpretazione di Vegas con una disinteressata scrollata di spalle. -
Sono felice che i quadri le piacciano. L'autore non è importante, si tratta di un artista sconosciuto. Se è d'accordo, verrei subito al dunque: mi è stato riferito che lei è disponibile a lavorare sotto contratto, ma a interessarci è la sua attività, diciamo, secondaria. Sarebbe disposta a dipingere su commissione? - chiese l'ometto.
@Shichijuni
Claire ignorò le parole di Shichijuni, forse non l'avevano convinta. -
Non importa, mi verrà in mente. - borbottò la ragazza, la fronte aggrottata e un'aria preoccupata. Proseguirono per il corridoio, cercando la stanza tredici.
Robe da matti, le stanze non seguono nemmeno un ordine preciso..., pensò. Fortunatamente, il reparto non era molto grande e dopo qualche minuto riuscirono a trovare la stanza. Senza bussare, Claire entrò. La stanza era piuttosto grande e illuminata da due grandi vetrate. C'era anche una finestra, al momento aperta, da cui entrava un venticello piacevole. Claire notò che le stanze, per essere in ospedale, erano sorprendentemente ampie e ariose.
Ma da quella vetrata uno volendo potrebbe anche buttarsi. Sembra che questo ospedale sia stato realizzato a caso, rifletteva intanto Claire.
Dei quattro letti, solo uno era occupato. La signora Freemantle giaceva distesa, con gli occhi aperti a fissare il soffito. Non sembrava essersi accorta della presenza di due completi estranei. Di fianco a lei, sul comodino, un libro e un bicchiere vuoto. Forse qualcuno la andava a trovare regolarmente. Subito, Claire rimase colpita dalla sua bellezza, anche se un po' sciupata dalla lunga degenza: la donna sembrava abbastanza alta (ma giudicare con precisione l'altezza di una donna distesa è sempre un poco difficile), aveva una bella carnagione ambrata, tipica delle donne di questa regione, e lunghi capelli neri, poco curati. Probabilmente nessuno la pettinava da giorni. Si avvicinò. -
Signora Freemante? - provò a chiamare Claire. Nessuna reazione. -
Signora Freemantle? - tentò ancora Claire, stavolta a voce più alta e scuotendole gentilmente la spalla. Linnie sbattè le palpebre e sembrò mettere un poco a fuoco. Speranzosa, continuò:
-
Siamo qui per suo figlio? Signora, sa dirmi dov'è suo figlio? Frederic. -
La donna, come colpita da una vespa, serrò le labbra e digrignò i denti, ma oltre a questo le parole di Claire non suscitarono alcuna reazione.
-
Bene - esordì rivolta a Shichijuni. -
Qualche idea? -
a) pettinare Linnie
b) chiudere la finestra
c) leggere ad alta voce un brano del libro sul comodino
@Grey
CITAZIONE
L'azione di Grey ha modificato il corso degli eventi
Grey riuscì a trovare e stampare senza problemi la cartella della signora Freemantle. Nell'ufficio non c'era nessuno, proprio come aveva detto Claire. Uscendo, però, Grey urtò accidentalmente un armadio e fece cadere a terra pile e pile di cartelle e documenti stipati in equilibrio precario. Accorsa a controllare cose avesse prodotto quel gran fracasso, l'infermiera incontrata poco prima, Marie, beccò Grey sulla porta, e quel che è peggio con la cartella appena stampata in mano.
-
E lei che cosa ci fa qui? Non è autorizzato! Ma...quella è la cartella di un paziente! - esclamò, indispettita e molto arrabbiata.