| Akira camminava in silenzio, assorto fra i suoi pensieri. Camminava senza una meta precisa, affondando placidamente nell'immensità di quella casa. Non sapeva bene se provare a dormire nella propria camera o allenarsi un paio d'ore in palestra per scacciare la tensione accumulata. Dopo qualche tempo, si rese conto di essersi perso. Si trovava in una grande stanza che non conosceva, forse utilizzata per ricevimenti informali. Al centro, un lungo tavolo di legno coperto da un telo di plastica per proteggerlo dalla polvere. Gli altri mobili erano stati spostati, eccezion fatta per un paio di brutti ritratti alle pareti e un arazzo altrettanto sgradevole. Akira provò ad accendere la luce, ma la corrente era stata staccata. L'unica fonte di luce era il chiarore della luna che penetrava dalle finestre. Si avvicinò e guardò per qualche minuto fuori dalla finestra. Da lì poteva godere di un bello scorcio del parco sino alle pendici del monte.
- Non è male, qui. - sussurrò a basse voce. - Una bella casa, una reputazione, così tanti soldi da non riuscire a spenderli in parecchie vite e ancora non ho la minima idea di che voglio fare. - ridacchiò Akira. - Sai, Lucyan, ti ho sempre disprezzato perché te n'eri andato, ma alla fine magari non avevi tutti i torti, stronzo bastardo egoista che non eri altro. - Akira sospirò e uscì dalla camera. Raggiunse le sue stanze e si fece preparare un bagno. Si spogliò, entrò in acqua e rimase a mollo nella grande vasca per quasi un ora, fissando le decorazioni sul soffitto. - Oi, boss - lo chiamò una voce. Akira si riscosse. - Nessuno ti ha insegnato a bussare? - sbuffò Akira, molto infastidito. Kazuma sogghignò e non rispose. - Sono quasi le sei. Ero venuto a controllare se non fossi crepato. Ma come diamine fai a stare qua dentro?! Si fa la sauna - commentò. Il ragazzino tastò con una mano l'acqua e la ritrasse subito. - Scotta! - esclamò. Akira fece spallucce. Era preoccupato, pensò Akira, senza sapere bene come interpretare la gentilezza del suo sottoposto. - Fai come vuoi, ma cerca di farti venire in mente qualcosa. - disse Kazuma. Si voltò e fece per uscire. Akira fu più veloce: lo afferrò per un braccio e se lo portò in acqua. Akira uscì dalla vasca mentre Kazuma sputacchiava e brontolava maledizioni. - Questo è per come hai guidato oggi. - lo prese in giro Akira. Kazuma gli fece il dito medio, ma uscì dalla vasca senza protestare troppo. Akira gli lanciò un asciugamano. - Non serve che ti preoccupi per me. Il capitolo Lucyan è chiuso, ora penserò solo a noi, d'accordo? - gli disse scompigliandogli i capelli bagnati. Kazuma lo spinse via, rosso in faccia, più per l'imbarazzo che per il caldo. Il ragazzino uscì dal bagno infuriato e completamente fradicio - Ma chi te l'ha chiesto, stronzo! - ringhiò. - Tanto il mese prossimo ti rimando a scuola! - gli urlò dietro Akira, ora di ottimo umore. Bene, inutile piangersi addosso. Ho un sacco di gente da proteggere, a cominciare da quella pulce. È ora di tornare al lavoro, pensò Akira, rivestendosi.
Una mezz'ora dopo, Akira era con gli altri a fare colazione. Nonostante la notte in bianco, si sentiva più che riposato. Oltre a Lambda e Kuro, Akira fece la conoscenza di Igor Scentvich, un ragazzo di qualche anno più vecchio di lui e, come lo stesso Zaoldyeck, cacciatore di professione. - Piacere mio, signor Scentvich. Non si preoccupi, la signorina Gaiman è più che in grado di difendersi da sola, non è stata di peso. Le rinnovo quanto ho detto a Lambda e Kuro: si senta pure mio ospite per il tempo che ritiene opportuno, fa sempre piacere avere gente per casa. - rispose. Chiamò poi i camerieri e fece servire la colazione. Come ogni mattina, Akira prese un caffè lungo, uova sbattute e pancetta ai ferri. Mentre mangiavano, ascoltò il resoconto di Kuro. Quando anche Igor venne aggiornato sui fatti, ascoltò l'intervento di Igor. - Io sono contrario all'intervento dell'associazione. - ribatté, cinico. - È da anni che i cacciatori hanno abbandonato il ruolo che ricoprivano fino a qualche decennio fa per mantenere un minimo di equilibrio. La situazione attuale è in gran parte dovuta alla loro recente negligenza. - commentò. - Il problema del viaggio nel tempo è sempre lo stesso. Sono d'accordo con Igor, se sapessimo con precisione quando intervenire potremmo ricorrere al potere nen di mia moglie. In ogni caso, sarà qui in mattinata. Per il momento, però, vorrei ci concentrassimo su come proteggere la reliquia. Non può essere distrutta, dite, né nascosta. Se fosse possibile l'ideale sarebbe sigillarla da qualche parte dove non possa essere recuperata facilmente. Oppure sfruttarla e tendere una trappola. - propose Akira.
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