QUOTE (Charizard-95 @ 15/4/2022, 22:50)
Ciao sidius, beh il loro funzionamento viene spiegato letteralmente dal primo capitolo, quindi non direi che il loro risolvere una situazione possa essere definito inaspettato e altamente improbabile.
L'errore lì alla fine è sempre riconducibile al power scaling, nel senso che se all'inizio ottenere le sfere era una cazzo di odissea e tutta la trama di una saga girava intorno al trovarle per risolvere una situazione, quando poi ogni personaggio è diventato op la difficoltà nel trovarle è diventata così bassa che se ne poteva abusare. Però voglio spezzare una lancia in favore di toriyama: nella saga dei sayan ha ucciso Piccolo facendo svanire le sfere, riuscendo a ristabilire l'aria di tensione per tutto lo scontro con vegeta e tutta la saga di namek.
Subito dopo, nella saga degli androidi, ha fatto fondere Piccolo e il supremo facendo svanire le sfere, per riavere lo stesso effetto. Gohan ssj2 ha avuto un buildup per buona parte della saga quindi anche lì non direi deus ex machina.
La saga di majin buu già è un po' rovinata in quel senso, infatti non la gradisco particolarmente.
Però preciserei che riguardo Buu e Cell non si tratta di deus ex machina, ricordiamo che quando al cattivo vanno bene le cose si aggiunge tensione, quando al buono vanno bene le cose no. Cell è stata una trovata geniale il fatto del nucleo, ha ristabilito immediatamente un senso di oppressione immenso. Majin buu era semplicemente fastidioso in culo, lo odiavo, non penso sia una buona trovata un potere come il suo.
Ciao, scusate se mi intrometto nella discussione, ma vorrei pure io dire la mia.
Quello che tu hai detto è giusto e corretto anche per me.
Ma c'è un MA:
Il problema non sta nella loro introduzione, bensi nel modo in cui vengono usati tali poteri/abilità.
I poteri di Majin Buu o Cell hanno un introduzione e un utilizzo sensato nella storia, però entrambi sono elementi fatti apposta per scaturire un effetto o delle conseguenze ben precise e muovere la storia per forza di cose nella direzione voluta dall'autore anzichè arrivarci con naturalezza stabilendo regole in precedenza e costruendo un mondo che funzioni in maniera coerente rispetto ad esse.
Ad esempio la rigenerazione di Cell non ha problemi di sensatezza per come avviene in sè (l'effetto combinato delle cellule di Piccolo + il Zenkai boost dei saiyan danno vita a un combattente perfetto che possiede solo i punti di forza delle abilità usate) e nemmeno nel modo in cui è introdotta, ma aldilà di questo è un modo per permettere all'autore di divertirsi quanto vuole con questo personaggio, di farlo uscire indenne da tutti i colpi anche mortali che riceve fino a che poi l'autore stesso non si stufa e a quel punto può provvedere a chiudere e basta la saga. Idem con Majin Buu (che è un caso leggermente diverso, ma neanche cosi tanto: si tratta di un demone millenario che è stato sigillato perchè il suo potere faceva paura persino agli dei, ma comunque questo è. La sua immensa abilità rigenerativa e il fatto che sia in grado di combattere senza stancarsi mai può spiegare come mai fosse cosi temuto, ma questo non rende la sua abilità un qualcosa di diverso da un modo per allungare continuamente il brodo. Lo stesso vale anche per le sue abilità di assorbimento: "Ehi guarda, c'è un tizio molto più forte di me! Cosa faccio? Non lo posso sconfiggere, lo posso assorbire").
Le sfere del drago con poteri immensi che trascendono lo spazio-tempo permettono ai personaggi di nullificare quasi completamente gli effetti negativi che una loro morte avrebbe sulla storia e sui comprimari. E cosi via.
E capisco creare suspance: mi va bene e piace anche a me il fatto che nella storia non vada tutto liscio. Ma si può tranquillamente creare suspance in modo diverso senza ricorrere a questi espedienti che non sono delle buone trovate a livello di sceneggiatura.
Italo di AMI ha detto in un suo video risposta su Code Geass le seguenti parole: "Nei corsi di sceneggiatura insegnano a scrivere per come deve andare e non a scrivere come deve andare, che sembra la stessa cosa, ma non lo è" ed ha dannatamente ragione.
