| Akira la seguì al centro della pista e ballò con lei restando in silenzio finché non si fu svuotata. La teneva lievemente, una gentilezza ed un tatto che avevano per certi versi stupito Coraline. Odorava leggermente di limoni freschi, esattamente come la moglie. Probabilmente il contatto del ballo aveva trasferito all'uomo un po' di quella fragranza. Si scoprì ad invidiare quei due e il loro rapporto sebbene questo sprizzasse conflittualità ovunque.
Spero proprio di no. - le rispose dopo qualche secondo con tono calmo - Non so il tuo scagnozzo, ma Edea è molto più in gamba di me. Se la caverà. Ascoltami: non angosciarti troppo, non ti porterà a niente rimuginare sul passato. "Ah, se avessi fatto così invece che colà cosa sarebbe successo? Ho sbagliato? Ho fatto giusto? Ho preso la decisione migliore?". Pensieri così ti corrodono e ti lasciano senza tempo per il presente. Se vuoi veramente andare avanti affronta il passato. Fuggire è da deboli. E ora riprenditi, abbiamo un lavoro da fare. - Akira aveva detto tutto con velata enfasi dimostrando di sapere quello di cui stava parlando.
Coraline lo ringraziò mentalmente per quelle parole chetandosi leggermente mentre il valzer si approssimava alla fine.
"Ha ragione, siamo qui per un lavoro.. Mi occuperò di Nate quando tutta questa storia sarà finita.. Priorità, è solo questione di priorità.."
Finalmente lo guardò in faccia accennando un sorriso ma si sentiva comunque molto scossa e provata. Probabilmente se si fosse mossa senza il suo appoggio sarebbe crollata al suolo, non essersi premurata di cenare e l'aver solo bevuto un cocktail l'avevano portata ad avere un leggero bruciore di stomaco ed un calo di zuccheri.
"Ehm, perdonate la mia maleducazione. - Coraline trasalì al suono della voce di un uomo dietro di lei verso il quale erano già corsi gli occhi di Akira. Non aveva dubbi, era l'uomo che aveva parlato con Yui quando gli aveva messo il bottone e che forse li aveva beccati. Anzi, forse aveva scoperto il bottone non loro. - "Non è mia intenzione interrompere nulla d'importante, ma ho grande desiderio di parlare con voi, signorina Gaiman e signor Zaoldyeck. Oh che sciocco, non mi sono nemmeno presentato, sono il signor William Chesterfield. Ancora una volta perdonate la mia irruenza, ma sono costretto a chiedervi del perché siete interessati alle opere del signor Yoshimura Yui, quest'ultimo è un mio caro conoscente e mi è stato chiesto di badare alla sua persone. Comprenderete i miei sospetti nel saperlo avvicinato da assassini di fama mondiale. "
Akira si staccò da lei che rimase immobile e si rivolse all'uomo in maniera cortese, cercando di prendere in mano la situazione. "E' un piacere, signor Chesterfield. Il signor Yui è un artista straordinario, è normale essere interessati a lui. Che posso dire? Forse la sua arte ha un fascino particolare su noi sicari, tutto qua. E' qui con lei, per caso? Io e Coraline saremmo felici di poterlo salutare e magari bere qualcosa insieme."
Coraline, dal canto suo, appena era stata lasciata senza nessuna presa aveva avuto una fitta alla testa ed era rimasta immobile, dando le spalle all'uomo per un secondo ancora. Doveva mangiare qualcosa, e al più presto. Inoltre, doveva cercare di fare una buona impressione a Chesterfield. Si girò verso i due uomini sorridendo.
"Il piacere è mio, ogni persona che si occupa con affetto di quel caro ragazzo è di certo anche un amico mio. Sono contenta abbia accanto persone che per proteggerlo non si facciano scrupoli ad avvicinare "assassini di fama mondiale" anche se speravo di essere ricordata come qualcos'altro dato che non ho mai ucciso e non è certo nella mia agenda!" - rispose cordiale, ridendo sull'ultima parte del discorso - Tanto io per passione e motivi di lavoro quanto il mio amico Akira per pure ragioni edonistiche siamo interessati a quelle creazioni e quindi alla mente che vi sta dietro.. Credo sia qualcosa di abbastanza naturale. Personalmente mi auguro possa anche essermi fonte d'ispirazione. Ora scusatemi ma sono leggermente indisposta.. Vi dispiacerebbe se continuassimo la conversazione su qualche divanetto?" - concluse sentendo le gambe farsi di nuovo molli: aveva cercato di apparire più forte e tranquilla che mai ma quella situazione la stava provando ogni secondo di più e l'ambiente la stava soffocando.
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