No problem, era giusto fosse Akira a muoversi.. Era lui ad avere più esperienza ^^
Coraline era rimasta un po' sovrappensiero mentre i due uomini discutevano dei pezzi dell'asta. La stylist aveva dato una guardata veloce alla lista e, oltre alle sculture, era rimasta colpita dalla copia di Greed Island. Qualche tempo prima aveva partecipato ad un realistico gioco in cui avevano riportato in vita un personaggio della storia per la guerra per il sacro Gral.
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Iskandar.. Mi spiace si finita in quella maniera.. Chissà cosa starà facendo ora.." - pensava con un po' di nostalgia. Quell'omaccione burbero, alla fine, lo aveva tradito e lei non poteva di certo dimenticarlo.
Il battitore, intanto, a causa di ciò che era stato detto da Akira - e che lei si era persa completamente - si era allontanato lasciandoli soli. Questi era il tipico omunculo sempre untuoso che ti lascia una sensazione di disagio addosso per il troppo servilismo. Oramai la giovane si era abituata a quell'ambiente ma, ogni tanto, non poteva che provare un moto di disgusto.
Dopo un tempo che le sembrò interminabile e che di certo lei non cercò di riempire con delle parole il battitore tornò accompagnato da un giovane affascinante.
Scarpe nere laccate, pantaloni e giacca blu scuro leggermente lucido - probabilmente seta - che lasciava intravedere un panciotto in tinta sopra ad una camicia bianca con colletto italiano che incorniciava una cravatta che si sarebbe detta in tinta con i capelli, rosso falun o forse granata. La luce del luogo incideva notevolmente e la giovane stilista non sarebbe stata in grado di definire con precisione il colore. Un particolare la colpì particolarmente, oltre alla pochette bianca rifinita nello stesso rosso e sapientemente ripiegata a paradigm: la catenella d'oro che partiva dal panciotto e scompariva nel lato destro interno della giacca, probabilmente dove si nascondeva un orologio da tasca.
La giovane sorrise vedendolo arrivare, pane per i suoi denti.
Il battitore cercò di fare da intermediario presentandolo come Yoshimura Yui ma questi aveva altri progetti, interrompendolo e mettendosi egli stesso a parlare rivolgendosi direttamente a Coraline afferrandole addirittura le mani.
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Lei... lei è... lei è Coraline Gaiman! Sono un suo grandissimo ammiratore miss Gaiman! Non può immaginare quale onore è per me incontrarla, seguo da anni ormai i suoi lavori, e rimangono ogni giorno folgorato dal suo immenso genio! La prego, mi dica cosa posso fare per lei, non c'è nulla che possa rendermi più felice a questo mondo di aiutarla. Ah, so che rischio di sembrare inopportuno, ma potrei fare una foto con lei? E potrei sapere cosa ne pensa dei miei vestiti?"
La ragazza si lasciò tenere le mani senza opporre troppa resistenza e sfoggiando uno dei classici sorrisi che adoperava quando doveva avere a che fare con investitori e collaborati.
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Troppo buono! - disse ridendo appena e arrossendo amabilmente come una bambina che veda per la prima volta uno sconosciuto e cerchi la madre per nascondersi, in realtà, la giovane aveva imparato a far virtù dell'arrossimento e ogni volta che poteva lo sfruttava -
Sono solo una giovane ed inesperta ragazza.. Ho ancora moltissima strada da fare ma sapere di avere ammiratori come lei è fonte di energia per me.. Mi dia del tu, comunque.. Vuole? Tra artisti le formalità sono superflue. Io sono una sua ammiratrice.. Ho avuto modo di vedere qualche sua opera e be'.. Mi ha lasciata davvero senza parole. Io sono disposta a fare tutte le foto che vuole se mi permetterà di parlare con lei della sua arte. Sono davvero curiosa! Credo sia davvero l'avanguardia di un nuovo genere! E i suoi vestiti.. Che dire! Impeccabili!" - concluse stringendogli forte le mani e alzando appena il tono della voce in quello che sarebbe potuto essere definito come un urlo eccitato.
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Che maleduca, dimenticavo! - aggiunse d'un tratto -
Questo è il mio caro amico Akira. Anche lui è molto interessato alle sue sculture e alla sua arte in generale!"
Sebbene non avesse perso anche solo per un attimo il sorriso e avesse cercato di mantenere il livello della conversazione il più possibile sull'allegro e il lusinghiero non poteva che sentirsi a disagio. Si trovava a fianco di uno dei peggiori (o migliori, punti di vista) assassini del mondo e di fronte quello che come minimo era un pazzo mitomane. Era fuggita di casa per non trovarsi in situazioni del genere e vi ci si cacciava di proposito: non era più la stessa bambina di un tempo ma di certo la sua vita aveva preso una piega paradossale.
Stava facendo tutto questo per Elijia e tutte le persone che avevano perso la vita in quei mesi, non doveva dimenticarlo. O almeno ci stava provando.