Fra i presenti vi era una ragazza che sicuramente Alaska aveva già incontrato prima, ma che come sempre, faceva fatica a ricordarsi dove è perché. Ma nel dubbio se si conoscevano o meno, la ragazza l'abbraccio amichevolmente.
-"Hey ciao!!!"- Salutò cordiale felice di vedere una faccia conosciuta mentre Claire le diceva del teletrasporto come se fosse una cosa normale. Però questo discorso non sembrava niente male...Il teletrasporto... Si stava già immaginando in un luogo piuttosto che in un altro, o ancora meglio in un epoca passata, quando si accorse di un'altra faccia conosciuta, quella di Shichicoso.
-"Shichicoso!!!!!" Esclamò con felicità salutandolo con la manina. E stava per esprimere il suo piacere nel vederlo quando un altro dei presenti catturò la sua attenzione e soprattutto quella di Shichicoso.
-"Bello è bello qui... Tutto questo... Questi ritrovamenti ma... Quando partiamo?!-" Chiese la ragazza coi codini tornando a guardare Claire. Chissà se si sarebbero spostati col teletrasporto...
Ashen non gioca più in questa quest, ha detto. Andiamo avanti, su.
La tormenta stava quasi per smettere di falcidiare il nord del continente, ma un uomo, ben avvolto nel suo pesante cappotto, aveva altro a cui pensare. Il freddo lo infastidiva, ma più che altro era il lavoro che stava per svolgere ad irritarlo. Una raffica di vento più forte delle altre minacciò quasi di farlo cadere. Col braccio, tirò più su la sciarpa, aguzzando gli occhi per scorgere il profilo del campanile in mezzo al ghiaccio. Era vicino. Camminava da tutto il giorno, ed era esausto. Si diresse senza esitare verso la chiesa, spalancò i pesanti battenti con un braccio solo, ed entrò. Lì non c'era riscaldamento, ma si stava molto meglio, e, cosa anche più importante, non c'era anima viva. O quasi. Una donna lo stava aspettando, appoggiata al muro di pietra vicino al battistero.
- Spero tu mi abbia chiamato per un motivo. - esordì l'uomo per darsi un tono. - Mi spiace deluderti, ma l'ho fatto solo per farti fare mille miglia e ucciderti in questo buco ghiacciato. - replicò lei. - Che paura! - commentò teatrale. La donna sospirò. - Eppure sei qui, e se ti ho chiamato è perché ho bisogno di te, sai. - - Ogni volta che lo dici, per me sono guai. - - E' vero, - ammise la donna ridendo piano, - ma ho un lavoro per te. Come ti ho già detto al telefono, ci sono delle persone da sistemare. Tieni, prendi il fascicolo. - disse, porgendo all'uomo una busta marrone. Questi si tolse il cappuccio e la sciarpa, e armeggiò con fatica per aprire la busta con un braccio soltanto. Nell'altra manica, il vuoto. L'uomo era monco. Osservando le foto, il ragazzo, sgranò gli occhi, arrabbiato. - Ti sei rincoglionita? Ma lo sai chi sono questi? Sono hunters! - - Anche tu, tesoro. - cinguettò la donna, con un sorriso canzonatorio. - Fottiti. - ringhiò lui di rimando. - Tranquillo, so che nelle tue...condizioni, potrebbe essere difficile, ma sono sicuro potremo trovare un accordo. Per esempio, quel tuo braccio mancante... - - Quello che ho perso nel tuo ultimo lavoretto? - - No, l'ultimo l'hai fatto con la lingua. Comunque, fai questa cosa per me, e ti darò una mano. Letteralmente. - concluse. - Abbiamo un accordo? - Il ragazzo finse di pensarci un po'. - Perché ti interessa? - chiese, tanto per prendere tempo. - Vogliono andare a Bora, il laboratorio finanziato da noi, per inciso. Ma stanno indagando un po' su storie che vorrei restassero sepolte, quindi... - - Si, come no. A chi vuoi darla a bere? D'accordo, lo farò. Dimmi solo dove e quando. - Vittoria, pensò la donna.
-.-.-.-.-.-.-
Improvvisamente, per un impegno urgente Cassandra dovette lasciare la compagnia, e uscì dal caffé di tutta fretta. E senza pagare. Ma allora è un'abitudine!, pensò Claire, sconvolta. Restavano solo in quattro, ora. Chiacchierarono ancora per un po', poi Claire decise di attendere l'indomani nelle sue stanze. Il mattino successivo, la tormenta si era placata. La ragazza indì un randez-vous prima di partire. - Allora, - iniziò allegra la ragazza, - non sappiamo bene dove sia il laboratorio di ricerca, ma i punti in cui una simile struttura permanente può ipoteticamente trovarsi sono solo tre, nelle vicinanze. Vicino all'oceano, sulla costa a picco sul mare, nell'entroterra, dove il ghiaccio c'è tutto l'anno oppure dopo il valico, che rimane aperto solo per questi mesi dell'anno. Voi che dite? -
Cassandra sparì portando con se ciò che restava della cioccolata di Ryou. Ma...ma...quale persona ruberebbe mai una cioccolata? Oh giusto, lei è Cassandra Manolesta. Avrei dovuto immaginarlo. Quindi i quattro si congedarono per andare a dormire fino al giorno seguente. Fortunatamente la tempesta di neve sembrava essersi placata, e quindi il gruppo si mise in viaggio. O meglio, era in procinto di mettersi in viaggio, ma Claire palesò di non avere idea di dove si trovasse il laboratorio che avrebbero dovuto ispezionare. Per fortuna però, riuscì almeno a designare tre location come possibili candidate ad ospitare la suddetta struttura. - Un laboratorio sulla costa lo vedo poco indicato. E' più probabile sia nell'entro terra o meglio ancora dopo il valico: essendo inaccessibile per svariati mesi l'anno non dovranno preoccuparsi di intrusioni di ficcanaso. In fondo, in ogni laboratorio di ricerca c'è qualcosa da nascondere.- disse Ryou riflettendo ad alta voce.
Improvvisamente Cassandra uscì di tutta fretta dal locale lasciando spiazzata Alaska, la quale era felice di aver visto una faccia conosciuta fra quelle persone mai viste prima. Ma per fortuna vi era anche Shichi...anche se l'ultima volta in cui si erano visti l'aveva lasciata molto perplessa con il suo comportamento felino e stranizio... E a quanto pareva la missione l'avrebbero iniziata il giorno dopo stando alle parole di Claire. Forse per via della tormenta di neve o per qualche altro motivo. Stava di fatto che la ragazza coi codini avrebbe preferito sbrigare già da subito l'incarico che invece venne rimandata al giorno seguente.
Il mattino seguente il gruppetto si ritrovò allo stesso locale dove Alaska ordinò il suo latte che le avrebbe fatto iniziare con grinta la giornata. Il gruppo parlò fra di loro e Claire pareva non conoscere l'ubicazione esatta del luogo in cui si sarebbero dovuti recare...
-"Andiamo bene..." Pensò la ragazza alzando lo sguardo al soffitto e poggiando sul tavolino la tazza vuota.
Uno di loro, un ragazzino occhialuto, espresse un suo giudizio e dal momento che Alaska odiava esporsi troppo con le parole, accompagnò ogni parola del giovane con un cenno di capo di consenso.
-"Perfetto andiamo!" Disse solamente alzandosi di scatto
Scusa, l'esame è fallito male nonostante lo studio intenso e non avevo voglia di far nulla lol
Cassandra se ne andò ed Èclaire decise di rimandare tutto al giorno dopo. Quando tutti andarono a dormire, Shichijuni adocchiò un gruppo di gente che cantava e si unì a loro, facendosi insegnare qualche trucchetto alla chitarra che da autodidatta non si può imparare. Poi vide tornare i ragazzi, e si accorse che era già mattina. Si congedò e chiese se poteva prendere in prestito una delle chitarre. Riunitosi agli altri, Shichi si limitò a dire:
Alla fine, il gruppo decise di comune accordo di seguire l'ipotesi di Ryou e di dirigersi dunque oltre il valico, nella speranza di essere fortunati e trovare il laboratorio nascosto. Claire si mostrò fiduciosa, e accolse i ragazzi con un gran sorriso prima di partire.
- Meno male, la tempesta di neve è passata. E che meraviglia! - esclamò felicissima. E davvero la cittadina, ora che il peggio era passato, si mostrava un incanto per gli occhi, tutta ammantata di neve fresca sotto il tiepido e flebile sole del mattino settentrionale. Ora sì che sembra un posto per turisti!, pensò Claire, notando solo in quel momento quante famiglie e coppiette passassero di lì per ammirare le bellezze naturali del nord del continente. Il gruppo, guidato da una Claire ridicolmente di buon umore, si diresse quindi verso il valico. Benché la tempesta di neve fosse passata, faceva ancora molto freddo: Claire sapeva di avere a disposizione solo poche ore di luce prima del calar del buio. Se non fossero riusciti ad individuare Bora prima di quel momento, non avrebbe avuto altra scelta se non teletrasportare il gruppo al villaggio o cercare riparo per la notte, in qualche modo. Al pensiero di una notte all'addiaccio, la poveretta rabbrividì e cercò di accelerare il passo. Non era facile camminare nella neve fresca, per Claire ancora meno che per gli altri. In poco tempo, furono i suoi compagni a dover rallentare sino a fermarsi. - S-scusate - mormorò Claire, riprendendo fiato un attimo. Con un moto di stizza, riprese a camminare.
Avevano percorso un bel tratto di strada, quando un esplosione assordante sbalzò Claire a terra, la faccia sepolta nella neve fresca. Sputacchiando, cercò di rialzarsi in piedi, e capire cosa diamine fosse successo. La testa le girava, e aveva la vista annebbiata, ma capì che anche i suoi compagni erano stati colti di sorpresa. E quello chi cazzo è?, si chiese confusa la ragazza. Sopra una collinetta, poco distante da loro, stava un uomo, ben infagottato in un cappotto da neve blu scuro che lo copriva dalla testa ai piedi. - Attenti! - urlò Claire. La ragazza cercò di aguzzare la vista. L'uomo aveva in mano un piccolo telecomando, e, a giudicare dalla manica vuota del cappotto, era anche monco. Un telecomando? Lo stronzo ci aspettava e ha messo delle bombe qui sotto la neve! capì Claire.
- Dannazione, non è morto nessuno. Okay, lo ammetto. Un pochino ci speravo... - mormorò il ragazzo misterioso fra sé e sé, lontano abbastanza perché nessuno lo sentisse. Intanto, tutto il gruppo si era ripreso dalla sopresa ed era pronto a combattere. Il nemico scattò in avanti, velocissimo, e raggiunse Claire in un battito di ciglia. Se la ragazza, in preda al panico, non si fosse istintivamente teletrasportata poco distante, il pugno dell'uomo l'avrebbe messa sicuramente fuori gioco. E' veloce, pensò Claire, col cuore che batteva all'impazzata. - D-dovrai fare di meglio! - balbettò la poveretta, cercando di farsi coraggio. Che fare? Forse poteva teletrasportare tutti al sicuro, ma era pur sempre un quattro contro uno!
Questa è la prima battaglia con statistiche che affrontate in questo ciclo di quest, quindi qualche precisazione: qui sotto vedrete una specie di scheda che rappresenta la battaglia che state per affontare. Ogni battaglia in questo ciclo di quest è facoltativa: Claire potrà sempre teletrasportarvi via e salvarvi.
Una volta scelto se affrontare o meno il nemico, non potete cambiare idea. In caso siate disposti ad affrontare la battaglia, avrete a disposizione un numero prefissato di tentativi per vincere. Se uno di voi muore, lo scontro ricomincia, finché non vincete o esaurite i tentativi. Man mano che lo scontro procede, scoprirete dettagli sul vostro nemico che al momento sono segreti, come l'arma o il potere dell'avversario.
Al termine dello scontro, riceverete esperienza addizionale basata sul grado dei nemici sconfitti e i tentativi impiegati.
Èclaire notò che la tempesta di sabbia era passata e il gruppo si incamminò. Dopo un po' la ragazza accelerò il passo, per poi rallentare fino a fermarsi, scusandosi.
Figurati.
Poi si riprese ad avanzare, ma ci fu un'esplosione. Quando la nebbia iniziò a diradarsi, apparve un uomo con un telecomando in mano e senza un braccio.
Ecco cosa succede a giocare con i botti di capodanno!
Disse agli altri, indicando il braccio che non c'era. Poi il monco scattò in avanti, e Shichijuni era sicuro che l'avesse fatto perché si era offeso, ma invece l'uomo tentò di colpire Èclaire, la quale tuttavia si teletrasportò a debita distanza. Il ragazzo allora materializzò tre spille nel pugno ed urlò.
Se posso prepararmi da ora, ecco la mia fase. Altrimenti la implemento al prossimo post assieme ad un attacco, se anche gli altri son d'accordo a lottare.
1000 per Archangel: +25% stats 1500 per Black Saturn: +35% 1500 per Drake: +40%
Quando la tempesta di neve ebbe fine il gruppo si mise in viaggio decidendo di assecondare la destinazione scelta da Ryou. Dopo una lunga camminata nella neve, una sonora esplosione fece schizzare fiotti di neve in ogni direzione. Ryou vene sbalzato in avanti e spalmò la faccia sulla neve. Dopo essersi rialzato tentò disperatamente di pulire gli occhiali, ormai completamente zuppi di neve sciolta. Voltandosi, su una collinetta poco lontano vide un uomo, probabilmente l'artefice dell'esplosione che li aveva quasi uccisi. Shichijuni scherzò sul fatto che l'uomo fosse monco, ma al momento Ryou non era in vena di battute, quindi non rise. Un'imboscata? Che stia proteggendo il laboratorio dove stiamo cercando di andare? si domandò Ryou perplesso sul da farsi. Il losco figuro imbacuccato si mosse ad una velocità tale che quando Ryou se ne rese conto ormai era già faccia a faccia con Claire che, per fortuna, fu abbastanza svelta da teletrasportarsi. Shichijuni concretizzò alcune spille e urlò contro l'uomo che aveva appena tentato di aggredire la ragazza. Se ci trovassimo in uno Shojo, una fan-girl che shippa Shichijuni urlerebbe "Ma quanto è figo Shichijuni-sempai!" e "Kawaaaaaaai!". Grazie a Dio non siamo in uno shojo, o avrei tentato il suicidio soffocandomi nella neve. rifletté Ryou ringraziando il cielo. Il freddo e il fatto che gli occhiali fossero bagnati e surgelati non giovò all'umore di Ryou: la sua aura si tinse di rosso scarlatto mentre uno sguardo omicida si dipinse sul suo volto. Sarà un piacere sfilettare il suo cadavere e gustare ogni singola goccia di sangue che ne fuoriesce... disse l'aura rappresentante la Rabbia nella testa di Ryou. Ma che schifo! Dobbiamo proprio farla questa cosa? commentò mentalmente il ragazzo. OVVIO. La mia sete di sangue deve essere fermata! E poi mi chiedevo perché mi avevano mandato dallo psicanalista. Un terzo del mio potere hatsu ha la personalità di un serial killer, tsk. Ryou quindi guardò Shichi con sguardo di approvazione e disse - Se cerca rogne, le ha trovate.-
La tempesta di neve si placò e fu allora che il piccolo gruppetto iniziò a farsi strada per raggiungere il luogo scelto da Ryou. Improvvisamente li colpì un'esplosione poco distante da loro e Alaska, che non era minimamente preparata a ciò fu catapultata sulla soffice neve dove ci restò beatamente fino a che gli altri non si resero conto che qualcosa non andava. Un uomo infatti era giunto li forse per loro, forse per ammazzarli...Ma come faceva a sapere che il gruppo capitanato da Claire sarebbe giunto lì?
Che vuoi? Cerchi rogne? Se cerca rogne, le ha trovate. dissero i due ragazzi quasi all'unisono.
Alaska invece si alzò lentamente in piedi si tolse la neve superflua e guardando il ragazzo con aria da sempliciotta disse:
Ragazzi state calmi...
Magari il tizio era giunto li solo per puro caso e non aveva nulla a che vedere con la loro faccenda.
dai proseguiamo per la nostra bella scampagnata!! disse infine con allegria.
Sia Ryou che Shichijuni volevano decisamente lo scontro. D'altro canto, evidentemente il monco era in grande svantaggio e non c'era motivo di indietreggiare, rischiando magari di venire attaccati di sorpresa. Eppure, Alaska non sembrava convinta. - Ragazzi state calmi...dai proseguiamo per la nostra bella scampagnata! - esclamò allegramente la ragazza. Sia Claire che il nemico la guardarono, l'una sbalordita e l'altro perplesso. - Ma sei scema?! - gracchiò Claire, senza parole. - Cretina. - sentenziò contemporaneamente il sicario.
Ma Claire non voleva perdere tempo: si teletrasportò di fianco al nemico e con il suo potere lo spedì cinque metri sottoterra, sepolto vivo nella neve. Claire sospirò, ancora molto agitata. - Beh, il teletrasporto non dà l'aria di essere pericoloso, ma in realtà è facilissimo ammazzare qualcuno così senza sporcarsi troppo le mani. - commentò. Ma aveva fatto male i conti: da dietro Alaska ricomparve il nemico, vivo e incolume. In mano aveva un pugnale dalla lama stranamente scura e ricurva. Un benz!, riconobbe immediatamente Claire. - Sayonara, ragazza! Scusa e addio! -
Arma: Coltello Benz #42, "Ombra della sera". Forza: +120, lama avvelenata. Effetto: l'avversario colpito vede progressivamente ridursi le proprie fasi del 5/10/15/20%, non cumulabile.
Attacco: Ken, Sho Forza 310, punti immessi 50. Attacco totale: 310 + 8x50 = 710
Claire e l'uomo misterioso espressero un commento non propriamente positivo né tanto meno carino nei confronti di Alaska, la quale sbuffò vivacemente incrociando le braccia e sbattendo i piedi sulla soffice neve, non provocando quindi l'effetto desiderato di un colpo forte e rumoroso. Subito dopo Claire sparì nel nulla e ricomparve mezzo secondo dopo al fianco del nemico per poi seppellirlo sotto la neve.
*che potere figo...* Pensò Alaska mentre infatti l'uomo elogiava il potere Nen avversario. Ma mentre Claire credeva di aver reso per sempre inoffensivo l'avversario, Alaska sentì un brivido ripercorrere la sua schiena. Qualcosa non quadrava e infatti alle sue spalle, subito dopo aver subito l'attacco, il tizio comparve in perfetta salute pronto a sferrare un attacco alla ragazza coi codini. Claire se ne accorse e scomparve nuovamente ma questa volta non per sferrare un attacco ma per scappare, come infatti lasciarono intendere le sue parole.
-Tsk!- Esclamò la ragazza coi codini che già da un pò aveva costatato che quella donna non le ispirava troppa fiducia ne simpatia...
Alaska per difendersi usò solamente la sua Aura che congelò ancora di più l'aria intorno a sè, bloccando così l'attacco del nemico. Fu però una sensazione abbastanza strana... Solitamente quando utilizzava il suo potere Nen tutta la temperatura si abbassava drasticamente provocando un immenso freddo e gelo. In questa occasione il freddo e il gelo facevano già da padroni quindi non sembrò cambiare molto...Ma fortunatamente le sue difese funzionarono alla perfezione e si augurò che ciò valesse anche per l'attacco che avrebbe sferrato subito. Impugnata dunque la spada si voltò rapidamente pronta a colpire il nemico nel basso ventre.
Visto che il gelo artificiale non era così superiore a quello naturale, Alaska decise di duplicare quel congelamento. Usò Ice cercando di congelare l'avversario con un tocco, mentre la sua Aura si propagava insistentemente. La sua spada si ghiacciò e così fu pronta per infondere due fendenti sul ventre del ragazzo
