| - Alaska, stai attenta. Non è un nemico alla nostra portata. - Ultima rise forte, schernendo i suoi nemici. Kazuma era immobile, cercando una via di fuga. Ormai non gli era rimasta molta aura, l'aveva usata quasi tutta per evocare la scolopendra e attaccare. E sinceramente credeva di non poter sconfiggere Ultima nemmeno se fosse stato in piena forma. Stava ancora decidendo il da farsi, quando Alaska, sprezzante del pericolo si gettò all'attacco. Ultima non venne nemmeno scalfito ma nemmeno contrattaccò. Questo lasciò perplesso Kazuma. - Perché non l'ha uccisa? - mormorò il ragazzino. - Ha! Non è con queste carezze che ci ucciderete, misere creature! La nostra forza è oltre la vostra portata. - gridò il mostro. Improvvisamente Kazuma ebbe un'idea. Non erano più nella torre, ma forse avrebbe potuto anche funzionare. - Se sei così forte, perché non hai ucciso la ragazza? Il Sublime dell'odio ha paura di una donna? - lo provocò Kazuma. Il nemico si fermò, irato. Il gioco aveva avuto inizio, ora si trattava solo di vedere come la situazione si sarebbe evoluta.
- Paura, noi?! Attento, verme. La vostra morte è segnata, ma potrei essere misericordioso e concedervi una rapida dipartita. In caso contrario sappiamo come far soffire un mortale. - ridacchiò Ultima. Kazuma non si arrese. - Ma certo, non lo metto in dubbio. Pensavo solo avessi detto sarebbe stata la tua prossima vittima. Una in più, una in meno. - disse sarcastico il più piccolo. - Come osi! Non ho alcun bisogno di eliminarla per prima, non può sfuggirmi. Può solo danzare sul palmo della mia mano, come tutti voi. - sbraitò Ultima, ora visibilmente fuori dai gangheri.
Scacco matto.
"Della mia mano"? Non volevi forse dire "nostra"? - ricordò Kazuma a Ultima. La creatura si bloccò, immobile. - Cosa cambia? Un Sublime avrà pur il diritto di esprimersi come meglio crede. Presto chiuderai la bocca, comunque. - continuò Ultima. - Cambia molto, invece. Vuol dire che in mezzo a quel miasma di anime c'è un anima che ancora non è stata assorbita. Perché non ti lasci aiutare, Ultima? Possiamo aiutarti. - Ultima non rispose, ma la sua aura ebbe un piccolo tremito che non sfuggì al gyo allenato di Kazuma. - Esatto, possiamo aiutarti. Abbiamo un guaritore, possiamo cercare un esperto di Jonen. C'è ancora bisogno di te al mondo. La tua storia non è finita, padrone! - Ultima sembrava combattuto, e per un attimo Kazuma pensò di aver vinto. Si sbagliava. Ultima lo caricò con tutto il suo furore e lo scaraventò in aria. Il colpo gli tolse il respiro e lo lasciò boccheggiante a terra, ma ancora vivo. Il Sublime si avvicinò. Stava per attaccare di nuovo quando dalle sue spalle si avvicinò correndo una bambina. - Padre! Padre! - urlò felicissima, abbracciando l'orribile creatura. A Kazuma si gelò il sangue nelle vene. Se Emilie fosse morta avrebbero perso ogni piccolo vantaggio accumulato fin lì. Ma Ultima non la attaccò, mosse solo la testa per guardarla bene in faccia. Kazuma colse l'occasione al volo: - C'è qui tua figlia. Praticamente non l'hai mai conosciuta. Non vuoi essere un padre, per lei? Potreste recuperare il tempo perduto, essere una famiglia. - Ultima non rispose, non immediatamente. - Sono morto? - chiese poi, piano. Kazuma non aveva molto da dire. - Non lo so. - disse onestamente. - Io ricordo di essere morto, però. - insisté Ultima. - A me sembri piuttosto reale, a dire il vero. Almeno il tuo pugno lo era. - cercò di sdrammatizzare il ragazzino, - e se davvero ti hanno ammazzato e non potremo salvarti li faremo tutti fuori per vendicarci. Dal primo all'ultimo. Lo giuro. - concluse Kazuma. - Li odio tutti... - confessò Ultima prima di scomparire, illuminato da una luce cremisi. Emilie si ritrovò a stringere il vuoto, confusa. Kazuma raccolse la pietra a terra. L'Esperite di Ultima, di un rosso fuoco.
Missione completata!
Ricompense:
240exp + 50 per Grey 22.000 Jeny
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