| Finalmente, dopo un breve combattimento, erano tutti morti. Branst, Kodama, Marvin e Steven non erano riusciti a sconfiggere i mostri che avevano scatenato, e avevano perso. Il loro sangue scorreva per il pavimento del salone, e l'odore metallico e pungente della morte permeava l'aria. Orrore Dimenticato, non pago dello scempio, girava fra i cadaveri, cibandosi dei loro corpi e strappandone gli alrti per puro divertimento. Orrore Celato, ormai visibile, giocava a dadi da solo, soddisfatto. Dopo qualche secondo, sbottò, irritato:
Dove diamine è quella stupida? Non è che abbia proprio fretta, ma la padrone non tollera i ritardi...ho capito che è la figlia di quei due, ma potrebbe anche mostrare rispetto per chi lavora...giusto, mummietta?
Anubi non diede segno di aver sentito. Orrore Celato sbuffò, rassegnato. Dopo qualche minuto si sentirono passi lungo le scale che portavano ai sotterranei, e finalmente Emilie raggiunse i suoi compagni, accompagnata da una sonora esclamazione di giubilo del ragazzo. La bambina si scusò con un cenno del capo, bisbigliando, contrita:
Scusate...stavo prendendo il tè con un ragazzo molto simpatico...ma poi è scomparso. Quindi per non sprecare la sua tazza l'ho bevuta io...oh...signore, potrebbe riportare un pò indietro il tempo? Sono morti da troppo...colpa mia, sono desolata.
Anubi alzò un sopracciglio, per una volta esasperato quanto Orrore Celato. Nel frattempo, gli altri due orrori si erano dileguati, non dovendo più combattere. Il ragazzo alzò di nuovo il suo bastone d'argento, colpendo sonoramente il pavimento. Il tempo parve piegarsi al suo volere, e i corpi mutilati e feriti dei quattro ragazzi vennero ricomposti quasi totalmente, riportandoli ad un momento dopo la loro morte. Emilie ringraziò con un breve inchino e un sorriso timido. Poi alzò la mano destra e concretizzò una Lanterna, di ossidiana nera ma con una fiamma rosso sangue all'interno.
Allora procedo...ehm..."My House, My Rules"...inizio procedura di sigillo.
Le anime dei quattro ragazzi vennero risucchiate all'istante nella Lanterna. A procedura ultimata annullò la concretizzazione. I corpi dei quattro ragazzi sparirono, come per incanto. Anubi e Orrore Celato si rilassarono impercettibilmente: avevano concluso la prima parte del piano. Quest'ultimo fece un fischio d'ammirazione:
Rimango sempre senza parole quando lo fai. Sarà diverso dal potere di tuo padre, ma comunque non è male per essere una imitazione. Dev'essere fico. Oh, giusto. Vado anche io ragazzi, ci vediamo dopo dall'altra parte.
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I quattro ragazzi si svegliarono poco dopo, confusi, intorpiditi ma vivi e vegeti. Si trovavano in un prato verde, ben curato e luminoso. L'aria era fresca e un piacevole venticello scompigliava i capelli, giocoso. Si trovavano in un'isola di discrete dimensioni, circondata da un mare rosso. Davanti a loro si stagliava una gigantesca torre nera, alta fino a superare le nuvole. Il cielo, azzurro e con poche nuvole, diventava improvvisamente plumbeo in prossimità dell'immensa costruzione. Forse confusi, si guardarono intorno. Seduto comodamente sull'erba, Orrore Celato li guardava sorridendo. Si alzò in piedi e li salutò, amichevole.
Ehilà! Ben svegliati, compari. Avete dormito un sacco. Benvenuti nelle Isole dell'Ombra...o meglio, la versione di Emilie. Personalmente la trovo molto più allegra dell'originale. Beh, per quanto possibile. Confusi? Oh non c'è problema, sono qui per farvi da guida. Quando vi sentirete pronti potremo andare...ah, giusto, chiamatemi pure Kazunari. E' il nome che avevo prima di morire, poi quel bastardo mi ha trasformato in Orrore Celato e...il resto è storia. Ho pensato che è più comodo farmi chiamare da voi Kazunari piuttosto che Orrore Celato...sai che palle? "Orrore Celato, devo andare al bagno" oppure "Orrore Celato, sei proprio un gran figo"...nah, meglio Kazunari, non trovate?
Kazunari, visto che li vedeva perplessi, scosse la testa e si sedette con loro, guardando il cielo azzurro. Non temeva di venire attaccato, perchè i loro poteri erano ancora intorpiditi e sigillati. Sempre sorridendo, spiegò ai ragazzi la loro situazione:
La mia signora, Edea, vi ha uccisi e rinchiusi qui per il suo divertimento. Lo fa spesso. Con i suoi poteri trasporta gli utilizzatori di Nen che sentono il suo nome da qualcuno dei suoi schiavi nel Labirinto, poi, quando inevitabilmente vengono uccisi da tutte le trappole che piazza, li trasporta qui per fare una partita con loro. E' il suo passatempo. Voi siete il gruppo #36. Gli ultimi cinque gruppi sono stati uno schifo, ma quello prima era forte. E' uno dei pochi ad aver vinto la partita contro la Strega. E la cosa più divertente è che era da solo...quel bastardo è poi entrato nelle grazie della Strega.
Kazunari rise, poi, guardandoli negli occhi e come se rivelasse un gran segreto, commentò a bassa voce:
E si dice...che sia diventato l'amante della Strega e si vedano spesso! Si, altrimenti Emilie non sarebbe qui, vi pare? Lo odio per avermi ucciso, ma almeno è stato di aiuto alla mia signora. Comunque...le regole del gioco. Se vincerete avrete salva la vita e ritornerete nel mondo reale. Dovete scalare la torre, attraversando i piani infestati di trappole e nemici...non è uno scherzo...i primi piani sono controllati da i servi di più basso livello, gli Orrori e qualche altro nemico. Poi ci sono gli Incubi e più in alto ancora i Sublimi...e poi c'è la Strega. Oh, giusto. Io non c'entro, sarò il vostro consigliere e la vostra guida, non vi ostacolerò!
Kazunari diede una pacca sulla spalla al ragazzo più vicino, che era Branst. Ammiccando, concluse:
E tu per quanto ancora vuoi fingerti un vecchio? Vi ho osservati mentre dormivo. Sei carino, non nasconderti. E non fare l'offeso, stavo scherzando! Dovrete fidarvi un po' l'uno dell'altro altrimenti farete la fine di prima. Se non collaborate e non condividete le vostre informazioni non supererete nemmeno il primo piano. Beh, affari vostri, io voglio solo aiutarvi. Ci incamminiamo o avete domande?
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