Quest 091: Serpe bagnata, serpe fortunata

La sorte purtroppo non aveva concesso ad Akira la facile soluzione che aveva proposto: la donna, infatti, non doveva morire, perchè altrimenti non sarebbe stato possibile individuare un nuovo guardiano. Incredibilmente, se il guardiano deceduto non ha parenti in vita, la ricerca del suo successore diviene molto più difficile, almeno stando alle parole di Yae. In primo luogo, quindi, serviva eliminare i tirapiedi del nemico per indebolire la connessione con la sua vittima e solamente poi attaccarla e farla svenire. Un iter burocratico che era poco congeniale allo Zaoldyeck, in effetti. Gli scagnozzi dello Sha si nascondevano nelle due pagode laterali, che Akira aveva già avuto modo di notare. Yae si diresse alla pagoda di sinistra e propose di creare due gruppi. Lo Zaoldyeck si diresse senza esitazione verso la pagoda di destra, annunciando:

Io vado a destra. Voialtri andate tutti nella pagoda di sinistra, così le squadre avranno una parvenza di equilibrio. Se veniste con me mi sareste di intralcio e non assicuro di riuscire a combattere senza ammazzarvi per errore. Quindi fuori dai piedi.

Akira si diresse senza esitazione verso la pagoda di destra. Concretizzò solo la Lanterna, per poter potenziare il proprio corpo. Dopo il combattimento al Torneo si era immediatamente scoperto molto, molto più forte, come se essere vicino alla morte l'avesse avvicinato all'apice del suo già immenso potere. Non aveva paura, anche se era da solo contro esseri dai poteri sconosciuti. Avanzando nella pagoda, si ritrovò immediatamente di fronte esseri chiaramente non umani. Di fattezze animalesche, emanavano una bianca luce soffusa che li circondava tenuemente. I loro arti parevano quasi serpenteschi, perchè non si riconoscevano falangi o simili. Lo Zaoldyeck ingaggiò uno di loro per verificarne la forza. Non dovette nemmeno impegnarsi più di tanto: un solo colpo di taglio a quello che pareva essere il collo si dimostrò sufficiente per eliminarlo. L'unica scocciatura era il numero esorbitante di quei mostriciattoli. Tuttavia lo Zaoldyeck non voleva commettere ancora l'errore commesso sull'Isola di Atlantide: eliminò pazientemente tutti quegli esseri senza mostrare le sue tecniche e dopo aver concluso il noioso compito fece crollare la pagoda, buttando giù tutte le colonne ai piani inferiori. Uscito illeso dalle rovine, Akira si sedette a terra ad aspettare i suoi compagni.

Dopo poco tempo, dalla pagoda di sinistra uscì velocemente Alaska, che sembrava decisamente sollevate nel vedere Akira assolutamente illeso. Entrambi, anche se questo lo Zaoldyeck non lo poteva sapere stavano pensando a quel giorno nelle rovine, quando Akira era morto a causa della sua inesperienza. Ricordare quei momenti era doloroso e irritante. Per questo lo Zaoldyeck la ignorò semplicemente. Era imbarazzante che una ragazza si preoccupasse della sua incolumità, e questo non lo sopportava.

Che seccatura...potrebbe almeno evitare di offendermi così.

Dopo pochissimo, vennero raggiunti da Enix e da Yae, che si lamentò con Akira della distruzione immotivata della pagoda. Lo Zaoldyeck non rispose, sorridendo con sarcasmo. Con il suo atteggiamento sembrava voler far notare quanto poco rispetto avesse della loro religione e dei loro luoghi sacri. Improvvisamente, dal tempio principale parve uscire una folata gelida che evocò una serie apparentemente senza fine di Sha minori. Allo stesso tempo due tentacoli spuntati dal terreno afferrarono le due ragazze, immobilizzandole. Enix attaccò immediatamente per salvare Yae quindi Akira sospettò di dover salvare Alaska. Con tutta calma, camminò fino a lei, eliminando nel contempo tutti gli Sha minori con agili ed eleganti mosse frutto di anni di severi allenamenti. Non appena fu a portata di voce, disse:

Ma guarda...mi sembri in difficoltà. Dopo tutti gli allenamenti sei ancora a questo livello? Finchè io sono nei paraggi non c'è problema, ma potrei non proteggerti la prossima volta. Devi allenarti di più. A tua discolpa il fatto che anche l'assassina allieva di quel perdente è stata presa in ostaggio. Odio dover fare da balia a qualcuno.

Con un colpo di Kusari-gama, tagliò il tentacolo alla base e salvò Alaska. Poi si dedicò all'eliminazione degli Sha minori rimasti. In pochissimo tempo la situazione era tornata sotto controllo.