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Quest 081: Alan's Psychedelic Breakfast

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Farcaster
view post Posted on 24/7/2013, 20:46




:P l'ho detto che sono niubbo ahahah se non me le spiegate le cose non le so...pensavo che venisse premiata solo la storia più interessante! cmq aggiusto subito
 
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view post Posted on 24/7/2013, 21:43
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Cherì si ritrovò in cammino e questa volta con una metà da seguire, ovvero dirigerai verso ovest. Si sentiva più sicura e non aveva nessuna insicurezza. A sè stringeva Ginger.
La strada da percorrere era un sentiero di collina che costeggiava l' oceano o un grosso lago. La brezza era piacevole così come anche il canto dei fringuelli. I suoi passi leggeri la stavano portando sicuramente al luogo giusto.
Finalmente poco dopo inizio a scorgere delle persone...per un istante tremò al pensiero dei bambini di prima...l'istante successivo invece smise di tremare e il ricordo delle scene inquietanti svanirono nel nulla, non appena strinse a sé Ginger.
Avvicinando si a loro vide una ragazza, della quale non si soffermò neppure un istante a guardarla, ed un ragazzo dai capelli color del,miele e un mare di lentiggini. Alan? Ora che ci pensava, non aveva la benché minima idea di come fosse fatto questo Alan...come poteva riconoscerlo?

-Vai avanti-

Senti dire da una vocina piccola e vicina e lei. Si volto di scatto per vedere a chi appartenesse ma non c'era nessuno...si voltò più volte ma sempre nessun v era. Chi aveva mai parlato? Mistero. Ugualmente però decise di far retta alla voce e di non soffermar si su quel ragazzo che probabilmente non era Alan.

Continuava a camminare ed infine giunse in una grossa villa circondata da un giardino immenso. Ad accoglierla all'ingresso dei fiori canterini che mettevano tranquillità e pace.
Poco più in la una vasca con pesci e delle piccole fontane.

-E' bello qui non trovi Cherì!?-
La stessa voce di prima. La ragazza si riguardó intorno e nuovamente non vide nessuno. Era perplessa e un po' spaventata. Sentiva delle voci? Forse non era buon segno....
-Sono io Cherì...Ginger!!!-
Esclamò la bambola.
La ragazzina incredula la guardò. Stava sorridendo. Aveva cambiato espressione. Ma come faceva una bambola ha cambiare espressione? Ed a parlare?

I suoi pensieri furono subito interrotti da delle voci che si stavano avvicinando. Una apparteneva ad una ragazza sulla ventina, bionda come cheri ma con i capelli leggermente mossi e più corti, l'altra una di qualche anno di più con i capelli corti e scuri. Erano entrambe gioise verso l estranea.

-Benvenuta a VillaMatta. Siamo sicure tu ti troverai bene-
Dissero in coro.
Una di loro, la mora, le prese la mano e la condusse per il sentiero che conduceva alla villa. Tutt'intorno fiori, farfalle, uccellini che cantavano all'unisono come in un film Disney.

La fecero accomodare su un tavolino in legno sotto ad un carino e schick ombrellone rosa. Le due ragazze si sedettero con lei, poi arrivò un ragazzo più o meno loro coetaneo e si sedette anche lui.

-Io sono Roger loro due sono le sorelle Tina e Blondie.

Arrivarono poi due cameriere con il volto vuoto come nell'hotel che portarono loro cibo e bevande a volontà e fecero sentire Cherì a casa.

Chiacchierarono per ore e la ragazzina si stava proprio divertendo. Non aveva mai avuto praticamente degli amici e ora era li che si stava divertendo con qualcuno che avrebbe potuto ritenerlo tale.

-Come mai da queste parti Cherì?-
Domando poi Blondie. La ragazzina stava per rispondere quando però la bionda continuò a parlare.
-Toh guardate c'è anche Alan!!!! Alan vieni!!! abbiamo una nuova amica!-
Arrivò anche il quarto ragazzo, un tipo un po' goffo dai capelli verdi e con un grosso sorriso.
Nel mentre Cherì si dimenticò cosa era venuta a fare li e cosa o chi stava cercando...

-Puoi stare qui quanto vorrai...

Le dissero le due sorelle in coro.
Cherì si era scordata di tutto.


e' un caso ke il tipo si chiami Alan...più o meno...in


vusto che si può e che domani mi sa che non posso postare ne ho fatti due
 
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view post Posted on 24/7/2013, 22:44
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Amministramucche
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I gemelli presero la pillola senza dire una parola.

Apparve una foresta.
Apparvero 7 sentieri.
Un sentiero aveva un cartello con un'immagine di Alyson Hannigan, era il loro.
S'incamminarono.

"Salve"

Una voce.

"Sono papà"

I gemelli si voltarono: nessuno.
Lamberto sentì qualcosa di strano.
Lamberto infilò un dito nel proprio naso.
Lamberto tirò fuori un dito.
Non un suo dito.
Un dito.
Un dito indice.
Poi una mano.
Poi un braccio.
Poi una spalla.
Poi un testa.
Poi un altro braccio.
Poi un busto.
Poi un bacino.
Poi due gambe.
Un uomo era appena uscito dal naso di Lamberto.

Grande giornata.

"Oggi si viaggia. Ma ognuno viaggia per sé."

L'uomo uscito dal naso, a quanto pare il padre dei gemelli aprì la bocca.
S'infilò la mano in bocca.
La mano scomparve nella gola.
La mano ricomparve impugnava una spada.
L'uomo tagliò in due verticalmente i due gemelli.

"Siete due persone diverse, ci sono due viaggi diversi."

L'uomo tagliò se stesso verticalmente.
Le due parti di padre si trasformarono in due porte.
Una:
"tutti sono gay col culo degli altri"
l'altra
"mamma dice che dovrei farmi un bidè ma io sono di sinistra quindi fac da poliz"
Lamberto non capì, suppose.
Con quel viaggio avrebbero ripercorso gli avvenimenti importanti della propria vita.
Romualda non suppose, capì.
Con quel viaggio avrebbero capito loro stessi attraverso gli altri.
Entrambi ci arrivarono.
Dietro quelle porte c'era Carte Mid, loro maestro.
Il loro viaggio era appena iniziato.

Lamberto entrò nella porta "tutti sono gay col culo degli altri"
Romualda entrò nella porta mamma dice che dovrei farmi un bidè ma io sono di sinistra quindi fac da poliz".

Ho bevuto 3 monster. Corrige: farò ogni post sotto effetto di una bevanda diversa, anche non alcolica.
Sono ancora nei post introduttivi, andiamo veloci ne ho bisogno.
 
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view post Posted on 25/7/2013, 00:58
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"Nen? E cosa mai sarà? Forse una nuova sostanza chimica?" pensò il Circense nella sua mente mentre un ragazzo dava ad ognuno delle strane pasticche.

Il ragazzo non ebba in tempo di capire che cosa stesse succendendo che ad uno ad un tutte le persone nella stanza "magicamente" scomparvero dopo aver ingerito la pillola.
"Che Succede? sono scomparsi!" pensò il circense stranito.

Ma prese un pò del suo coraggio e disse tra se e se:"Ciò che non uccide, Fortifica!" e ingurgitò anche lui la strana pasticca.

Si sentì come se stesse fluttuando anzi no cadendo in un pozzo infinito finche si fermò lentamente e atterrò in una foresta nella quale erano segnati sette diversi sentieri. Osservò meglio e ognuno aveva un targhetta con un nome scritto.

"Eccolo!!!" Affermò stranito dal luogo in cui si trovava.

"Rowan, questo sarebbe il mio...... ma non posso tornare indietro ho fatto trenta ingerendo quella pasticca e farò trentuno riportando Alan indietro!" affermò con piena convinzione e si incamminò nel sentiero.

Camminando la foresta si aprì e in mezzo a pochi arberi quasi putrefatti, Il ragazzo vedeva, un casolare in condizioni pessime.
Decise lo stesso di entrarci così si avvicinò alla porta scricchiolante e la aprì.
All'interno il buio totale nè luce solare nè artificiale penetravano in quella casa diroccata. Il ragazzo Ispirò profondamente ed mise un piede all'interno e successivamente anche l'altro entrando definitivamente.
Non ebbe neanche il tempo di espirare che la porta si chiuse di colpo scomparendo e lasciando al suo posto un muro.

"PORCA MERDA"pensò il ragazzo scorgendo una luce che si espandeva dall'ipotetico centro del pavimento della stanza quadrangolare.

Lo strano spettacolo di luce durante questo moto perpetuo si ingrandiva fino a inghiottire tutto ciò che era presente nella stranza anche i muri scomparvero definitivamente lasciando Rowan in mezzo al nulla.
Il bianco lo circondava e guardandosi intorno disse: "DANNATI LORO E LA LORO FOTTUTISSIMA PASTICCA! LO SAPEVO CHE NON DOVEVO INGERIRLA!." gridò, a squarciagola, mentre un eco ripeteva le sue parole.

Si diede due schiaffi e disse: "NO! Devo restare calmo! calm down Rowan calm down...." ispirò ed espirò fino a calmarsi.

"Cosa si fa se sei in mezzo al nulla cosmico?"si domandò ma non ebbe il tempo di pensare ad un eventuale risposta che, a una distanza di circa 10 metri molto approssimativi, nel nulla si materializzò una porta e uscì un Orso in camicia gialla con sopra una salopette blu,mentre dall'altro lato, a circa la stessa distanza, un altro orso uscì da un'altra porta materializzatasi nel nulla. Il secondo orso aveva un cammicia bianca e un salopette rossa.

"MA CHE CAZZO SONO!!!" pensò Rowan mentre guardava quei due orsi che lentamente si avvicinavano a lui camminando solo sulle zampe posteriori.

Il ragazzo rimase immobile alla stranissima scena, lui era abituato alle cose strane lavorando in un circo ma questa, per lui era la cosa più curiosa a cui aveva assistito.
I due orsi si avvicinarono costantemente sino a raggiungere una distanza di un metro o un metro e mezzo da Rowan, dal nulla una stella rosa ornata di una coda con i colori dell'arcobaleno passò davanti ai due orsi che ormai erano messi in posizione frontale d'avanti al circense, iniziando un ballettino nel quale si strofinatono le zampe superiori prima su un braccio, ripetendo la stessa operazione sull'altro.
Nel contempo canticchiavano all'unisono:
"Sembra talco ma non... serve a darti l'allegria! Se lo lanci e lo respiri... ti da subito l'allegria!" la curiosa scenetta si concluse con i due orsi che lanciarono una polvere brillante ai piedi del ragazzo e sotto di lui si aprì un nuovo passaggio facendolo cadere in un altro tunnel dai colori Acidi.

"Non ancora!" disse il ragazzo mentre cadeva costantemente nel tunnel colorato.
Delle porte comparvero nel tunnel e ogni tanto delle teste di animali disegnate malamente uscivano per vedere chi stava cadendo in quel baratro.
Le porte finirono e il tunnel si piegò su se stesso rendendosi quasi come uno scivolo nel quale, Il circense, poteva appoggiarsi e scivolare più lentamente.

Finalmente una fine si poteva scorgere dal chilometrico scivolo.
L'apertura aveva la forma di una bocca di un clown con un sorriso agghiacciante. Con la velocità acquisita, dalla continua scivolata su quell'enorme scivolo chilometrico, il giovane, riuscì a sfondare la parete composta dai denti del clown e si ritrovò dentro a un tendone da circo.
Stranamente!

Nella pista si poteva notare solo un figura, con la testa abbassata, vestita da presentatore con un cilindro e un bastone rispettivamente neri.
Il tale alzò lo sguardo e il bastone contemporaneamente in direzione di Rowan e gli fece cenno di avvicinarsi.
Il ragazzo timoroso cercò di tornare indietro, pensando che ci fosse l'apertura da lui fatta, ma si sbagliò in quantò tutto si era richiuso alle sue spalle. L'unica strada da prendere era la scalinata che l'avrebbe condotto dalla strana figura che ancora lo indicava.
Declutì così forte che probabilmente il rumore da lui prodotto inghiottendo la saliva si riusciva a propagare in tutto l'enorme tendone Rosso.
Prese quanto più coraggio ebbe e iniziò la discesa di quella scalinata.
Mentre scendeva, le gradinate si riempivano di figure colorate con gli stessi colori del tunnel dal quale lui era scivolato.
Finchè non si ritrovò nella pista e praticamente faccia a faccia con l'uomo dal cilindro nero.
Si avvicinò così tanto che potette vedere il volto che in realtà non era presente l'unica cosa visibile era una fenditura che gli faceva da bocca.
La strana figura alzò il bastone, e il pubblico acclamò freneticamente, poi lo per terra alzando l'altra mano e facendo elevare dalla terra della pista due porte una bianca e l'altra nera. Nella mano sinistra di Rowan si materializzò una chiave e la figura con voce metallica disse: "A te la scelta, i tuoi sogni contro la realtà. Quale scegli Bianco o Nero?"

L'indecisione prese il sopravvento su Rowan e il pubblico gridava dicendo da un lato Bianco e dall'altro Nero. Il ragazzo, ormai più esperto in un maestro di Yoga, prese un respiro e disse, guardando il volto della figura e rompendo la chiave:"Sono io l'artefice del mio destino."

Dall'ormai inutile pezzo di ferro uscirono delle ombre che racchiusero Rowan in una specie di sfera dopo un paio di minuti si riaprirono e il paesaggio attorno al ragazzo si era drasticamente modificato.

"Dal tendone alla cattedrale? Certo che quella pillola fa strani effetti.." pensò il ragazzo confuso.

Lentamente però Rowan si stava abituando a tutto ciò che gli stava accadendo e anche agli strani passaggi che lo inghiottivano e lo sputavano sempre indenne.
La cattedrale sembrava vuota l'unica figura che si potevano osservare era un crocefisso.

Il ragazzo ormai poco sopreso gridò: "STUPIDA PILLOLA E' QUESTO TUTTO CIO' CHE SAI FARE?".

L'offesa si propagò per tutto la grande chiesa fino a farne ondeggiare le vetrate che si ruppero in milioni di pezzi. I piccoli frammenti si riunirono alle spalle del ragazzo ingrandendosi a dismisura.
Il giovane circense di accorse della figura che dietro di lui si stava creando e bastò poco tempo che tutti i frammenti di vetro si erano riuniti in modo tale da formare un cane a tre teste di enormi dimensioni. Preso dallo spavento Rowan iniziò a scappare in direzione dell'altare con la vitre belva alle calcagna ma non ci volle molto che le creature mise una zampa sul ragazzo bloccandolo.
La belva pressava così tranto sul torace di Rowan che sembrava che esso stesse affondando nel pavimento della chiesa ed, in effetti, era proprio così.
La pressione esercitata dal mostro era tale che, il giovane, non riusciva nenahce a pensare ma impovvisamente tutto il suo corpo si trovò staccato dal pavimento, ormai diventato soffitto di un passaggio sotto la cattedrale.
Delle torcie ornavano la via e i cunicoli si facevano sempre più tortuosi finchè la strada non finì e l'unica cosa che si presentava di fronte a lui era una porta di una cella.

"MAI PIU'" pensò il ragazzo mentre teneva la mano sulla maniglia.

"Sei certo di ciò che stai facendo?" disse una voce dalla esse Serpentina proveniente da dietro la porta.
"Si" rispose il ragazzo ancora stranito ma sicuro, e aprendo la porta la attraversò.

Nella stanza l'unico essere presente era un uomo dalle sembianze di un serpente che si avvicinò al ragazzo dicendo: "Cosa stai cercando?"
Il circenze rispose con aria timorosa e balbettanto:"Al - Alan."

"Allora ciò che cerchi è laggiù." disse il tipo, indicando una botola.

Rowan lo ringraziò ed entrò nella Botola, non sapendo se doveva spaventarsi o no della situazione in cui si era cacciato.

Edited by Massizeros - 25/7/2013, 11:58
 
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view post Posted on 25/7/2013, 12:27
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Life was a mistake.

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se, avete scritto troppo, sti cazzi recupero piano piano XD


Tanta gente era entrata ormai nella stanza. C'è chi parlottava e chi guardava il soffitto, spaesato o pensieroso. Altri, i più riservati, tenevano la testa bassa. Una di quest'ultimi era Maka. Appena erano entrati i primi "compagni d'avventura" si era tirata su dalla sua posizione sbragata sul divano e si acquattò sullo schienale a guardarsi le mani, giocherellando.
Neanche aveva notato quanto fossero "strani" quei tizi... erano attaccati!
Passarono 40 minuti buoni, e finalmente entrò un ragazzetto biondo dai modi scaltri e scenici. Parlò per un bel po'. A quanto pareva doveva drogarsi, o una cosa simile.
Maka era titubante. Non sapeva che cosa avrebbe comportato verso "la cosa". L'avrebbe risvegliata? Dannazione l'avrebbe risvegliata. Il cancro... sarebbe tornato.

Posso tornare nel mio mondo... forse Maka, tra tutti quelli, era l'unica ad aver fatto già un esperienza simile. Ogni volta che gli facevano un anestesia totale sognava il suo mondo, ad ogni operazione. Ed era una FIGATA PAZZESCA. E stavolta ci sarebbe andata col corpo!

Prese la pastiglia e la ingoiò intera. Chiuse gli occhi per qualche istante e quando li riaprì si trovò in una foresta. Era buia, gli alberi spogli.

-Oooook, questo non c'era l'altra volta.- disse.

C'erano diversi sentieri, su uno c'era un cartello con scritto a font Comic Sans MS corsivo "Maka Shirami".
La ragazza fece qualche passo titubante verso il percorso, nel mentre il cartello mutò e citò la scritta "Kumo Otoku".
Maka deglutì e cominciò ad affrettare il passo. Dietro la foresta, c'era la foresta. Una foresta stranissima. Alla sua destra tutto era illuminato da un sole blu, le piante erano rigogliose e i fiori sbocciavano. C'era un odore di lavanda.
A sinistra invece tutto era tetro, il terreno era bruciato, nero, morto. Gli alberi spogli e tutto era ricoperto dal buio. L'aria era spessa e pesante.
Per un bel po' di tempo Maka si tené sulla destra, e continuò a proseguire cercando di non guardare a sinistra.
A un tratto, una voce.

-AIUTO!- nel percorso tetro.

Maka, non è reale, non andarci. si ripeté più volte.

Continuò quindi il cammino, con la voce che però non accennava ad allontanarsi. Era come se la inseguisse attraverso gli alberi.
Ad un tratto un ombra saltò fuori da un ramo e le si parò davanti, afferrandola al collo.

-Ugh... A...i...uto... questo fa... male...- disse sentendosi mancare l'aria.

-IL MAGNIFICENTE E' QUIIIIIIIIIIIIII! SIETE IN PERICOLO DI MORTE? QUALCOSA NELLA VOSTRA GIORNATA VA STORTO? MA SOPRATTUTTO... E' FINITA LA CARTA IGIENICA E VOSTRA MOGLIE NON E' IN CASA? CI PENSO IOOOOO! L'UNICO, INIMITABILE...- una voce risuonò ovunque, sai nel cielo blu che in quello nero.

Una figura scattante atterrò accanto a Maka e il suo aggressore e con un gesto rapido colpì quest'ultimo allo stomaco, facendogli lasciare la presa sulla ragazza.
Le afferrò quindi la mano e disse -...Kumo Otoku.- cominciando a correre.

-E ti pareva che non venivi a rompere anche qui, tu?- disse Maka, scocciata.

-Sei tu che non puoi fare a meno di me, sai? Accipigna, mi tocca pure correre a perdifiato in mezzo alla melma.-

-Ma non siamo nella mel...- iniziò a replicare Maka, quando il terreno sotto i suoi piedi si aprì e lei cominciò a cadere nel vuoto, urlando.

Finalmente atterrò a terra, sbattendo forte il sedere e ritrovandosi in mezzo a una palude, tutta ricoperta di... melma.

-Bleah, ma che schifo...- disse, mentre si alzava e cercava di togliersela di dosso, con scarsi risultati.

Attorno a lei c'era un cerchio, poi qualcosa le impediva di vedere oltre. Non c'era il vuoto, un muro o alberi, solo non riusciva a vedere. Melma a terra, intorno a lei, come un cerchio. 5 metri di diametro circa.

-Beeeene. Sono nella melma, letteralmente, e non so dove andare. Almeno se ne sono andati sia quell'idiota che l'ombra.-

-Sei rimasta sola.- un'altra voce.

-Bhe, sola con questa voce.-

-E' acuta la ragazza, gneheheheh.- disse una voce più viscida, ridacchiante.

-Due, voci.- si corresse.

-Non siamo voci.- ripeté la prima. Si sentirono alcuni passi al di fuori del cerchio, passi pesanti, che sviolinavano. Qualcosa cercava di entrate da fuori nel campo visivo della ragazza. Tutto intorno al cerchio era comparsa una gelatino trasparente che traballava sotto il tentativo delle due figure dietro. Finalmente riuscirono a rompere quella membrana. -Siamo pianoforti, gneheheheh.- concluse la seconda voce.

Due giganteschi pianoforti neri si erano parati dinanzi alla ragazza.

-Oh, bene. Immagino debba suonare, giusto?- chiese la ragazza.

-OMMIODDIO CI VUOLE STUPRARE.- urlarono impauriti i due strumenti musicali e cominciarono a correre in tondo, così veloce da provocare un tornado che prese dentro di se anche Maka.

Tutto girava, girava, girava e perdeva di senso. Maka svenne nel tornado, senza più svegliarsi.
 
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view post Posted on 25/7/2013, 14:35
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Hunter
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Steven

Dopo un certo tempo di attesa assolutamente incalcolabile (dato che probabilmente il tempo non stava passando e la percezione del passaggio era del tutto soggettiva di persona in persona) la porta si aprì con un soave gemito di piacere e fece entrare un materasso il quale, squadrando il ragazzo, cominciò a parlarle
Mi spiace per lei, la persona che sta cercando non è qui. Abbiamo una buona notizia però... - il materasso diede una serie di ampolle a Steven e uno di quegli strumenti che si usa per raschiare via la vernice da una parete - ...è qui da qualche parte e se vuole può trovarlo. Per andarsene da qui le basta raschiare via l'immagine che in questo momento sta vedendo (il nostro mondo, quindi) rivelando quel che si cela dietro la vista. Prenda poi i resti e li metta nell'ampolla. Faccia la stessa cosa ogni volta che un mondo l'avrà stancata e poi unisca tutto assieme. Così dovrebbe trovare quel che cerca.

Luna

Luna aveva commesso quello che forse era il più grande errore commettibile in un posto del genere: farsi prendere da pensieri negativi e dallo sconforto.
Tutto quel che stava vedendo era un prodotto della propria mente e, di conseguenza, pensieri negativi o dolorosi provocano visioni negative o dolorose.
Aprendo la porta Luna riconobbe una figura. In verità con tutta probabilità non l'aveva mai vista ma in quella precisa occasione gli sembrava un amico di vecchissima data con cui aveva passato la vita.
Seguimi oltre la porta - disse la strana figura dai tratti difficilmente riconoscibili - ti condurrò nel luogo che stai cercando.
Dietro la porta si stagliava solo il buio e non si riusciva a capire dove avrebbe portato

Non sapendo chi volessi incontrare ti ho lasciato carta bianca, puoi tranquillamente smentirmi dicendo che riconosci il tizio o la tizia dopo un po' di cammino. Per il resto, spiega cosa trovi oltre la porta.


Toro
Nulla da eccepire, è stato molto angosciante. Credo che intromettendomi rovinerei il percorso del tuo personaggio quindi sei libero di continuare come credi per il prossimo post. Puoi ottenere un indizio su come trovare Alan ma non puoi raggiungerlo.


Cherì

Passò del tempo che sembrava essere un'eternità (ma che in verità era un tempo non definito e decisamente non calcolabile) in quell'allegra villa. Il tempo passato in quel luogo fu dei più gradevole e divertenti fino a che Alan non si alzò in piedi e non fissò Cherì E' ora di andare.
Le braccia di Alan divennero ali e in un modo del tutto inconcepibile Cherì fu presa in volo assieme al ragazzo e volarono.
Volarono davvero sopra le case, oltre i cancelli gli orti e le strade poi scivolarono tra valli fiorite dove all'ulivo si abbraccia la vite, scesero la dove il giorno si perde a cercarsi da solo nascosto tra il verde.
Rumori di strada, rumori di gente strapparono i due al quel sogno verde per ridarli al presente.
Si ritrovarono in una grigia metropoli stagliata da un cielo incredibilmente nero.
Tutto attorno una folla si accalcava a loro e sembrava minacciosa con sguardi severi e poco rassicuranti.
Dal canto suo Alan si tramutò in cometa e scomparve.

Lamberto & Romualda
Non so davvero che farti trovare, mi hai spiazzato :asd: Sei libero di trovare quel che vuoi nelle due porte e di descrivere i percorsi dei gemelli.


Rowan
La botola si aprì con grande fragore e poi risucchiò il ragazzo in nel più totale buio senza che egli potesse far nulla per evitarlo.
Piano piano, nel buio, lunghi filamenti azzurri si muovevano andando a creare velocemente tante figure abbastanza semplici: cubi, parallelepipedi, sfere.
Piano piano le figure si facevano sempre più complesso e intricate fino a che non fu possibile scorgere quello che sembrava un perfetto quartiere residenziale privo di colore ma dai contorti azzurro acceso.
In seguitò arrivò, in modo del tutto graduale, il colore facendo così dimenticare a Rowan il fatto che poco prima quello che poteva vedere era stato il buio più totalmente.
Le cose, comunque, sembravano decisamente più grosse del dovuto e le strutture non potevano che suscitare scalpore in Rowan, sebbene fossero normali abitazioni
Fu richiamato all'attenzione dal clacson di una macchina e da un grido Ehi, tu! Bambino! Levati dalla strada!
Come se non bastasse, l'illusione decisamente convincente creata dalla mente del circense gli fece scordare di essere all'interno di un mondo inventato, tanto che credette realmente di essere un bambino.

Maka

Quando Maka riprese conoscenza si ritrovò nel bianco.
Tutto attorno era bianco e nessun rumore e nessuna parola poteva essere udita.
Solo una voce profonda e baritonale ruppe il momento di quiete e silenzio
Benvenuta Maka. Il mio nome è Pensiero Profondo. Conosco tutto e so tutto, posso rivelarti il significato della vita o svelarti i più grandi misteri dell'umanità. Hai una domanda a disposizione. Ti interessa sapere qualcosa?

Edited by Wowbagger - 25/7/2013, 18:15
 
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Farcaster
view post Posted on 25/7/2013, 14:51




Aprì la porta e attraversò l'uscio; la sua mente registrò l'ambiente in cui si trovava nei dettagli, ma non riusciva a capire.

era circondato da una volta stellata animata di miliardi di stelle, brillanti come diamanti nella notte; il cielo stesso era plasmato nei colori più incredibili attraverso tutte le variazioni della luce visibile; lo spazio intorno a se si espandeva fino ai limiti estremi dell'orizzonte: corpi celesti, pianeti asteroidi intere e fumose galassie stazionavano tutt'intorno nel silenzio pacifico dell'immutato.
Sopra la sua testa, enorme, si stagliava un pianeta simile a Giove, circondato da innumerevoli asteroidi e lune;

Si trovava su di una piattaforma polverosa di materia solida simile alla roccia, perfettamente liscia, sospesa in quel paesaggio alieno e infinito.

Rimase a bocca aperta, letteralmente; i piccoli granelli di pulviscolo sollevati dal suo passo incerto si sollevarono a mezz'aria per poi bloccarsi, congelati nel tempo; una nebulosa palpitante, dei colori del verde e del viola, si dipingeva alle sue spalle, dove ora la porta era scomparsa.

Riuscì ad avanzare un passo dietro l'altro, lungo la piattaforma di roccia che doveva essere ampia una decina di metri di raggio, fino a giungere al suo bordo; Sotto di esso una stella gigantesca e rossa, un immenso globo cremisi, delineava una perfetta sfera circondata da un aureola di colori meravigliosi e vibranti ad una distanza che sarebbe potuta essere di pochi kilometri o milioni di anni luce per quanto poteva comprendere.

Toro respirava normalmente e seppur il freddo era tangibile non era nulla di insopportabile; assistendo a quel paesaggio la sua attenzione fu catturata da un'asteroide che gravitava perfettamente fermo a poca distanza dal suo: era più piccolo (qualche metro di raggio) e si trovava leggermente più in basso.
Scrutò meglio e notò che ve n'erano altri dopo di esso, come a formare una serie di piattaforme successive.

una strada...?

Non ci pensò troppo: sapeva che tutto era il frutto di un'assurda allucinazione così come sapeva che doveva proseguire; prese una breve rincorsa e spiccò un balzo dietro un altro, lungo le varie piattaforme; era giunto sulla terza, dalla pianta quasi triangolare, quando si accorse in lontananza una piattaforma di dimensione molto più grandi: era enorme, ma ciò che colpì maggiormente Toro furono una serie di strutture poste su di essa; si avvicinò fino ad atterrarvi sopra.

Ciò che si trovò davanti erano una serie di immense colonne, larghe almeno 5 metri di diametro, altissime; su di esse si poggiavano enormi arcate i simili a quelle di un tempio greco, eppure differenti: non riusciva a scorgere elementi rettilinei nell'intera struttura, che oltre ad essere composta da un materiale sconosciuto simile alla resina, aveva in ogni suo elemento intarsiate piccole rune dai caratteri sconosciuti. Camminò per un po' tra quelle colonne che sembravano essere sorte direttamente dalla pietra sotto i suoi piedi, prima di giungere in una zona in cui notò un cambiamento nelle stesse; dinnanzi a se parti della struttura mancavano, come se tagliate e asportate in qualche modo: non sembravano segni di usura o del tempo, il taglio era netto seppur assumeva contorni spesso non rettilinei. Era assurdo...la struttura perseverava in un equilibrio sconosciuto nonostante molti elementi portanti sembravano mancare: giunse addirittura in una zona in cui una serie di colonne erano perfettamente dritte a mantenere una volta mentre la loro base era stata completamente rimossa. Ma ciò che lo colpì più di tutto fu l'interno: era completamente sgombro e simile all'esterno, un susseguirsi di colonne e arcate, se non per il fatto che vi trovò strane statue raffigurante uomini e donne.
Erano a grandezza naturale di un materiale simile alla perla e incredibilmente dettagliate; poteva tranquillamente a contare le singole ciglia di un volto in una donna; come il resto delle strutture alcune di queste erano state "tagliate" in modo anomalo e, come il resto, perseveravano in equilibri assurdi.

Ma cos...?

Osservando la statua di una donna con in braccio un bambino in fasce cui era stata tagliata e asportata la schiena, notò che all'interno della zona tagliata poteva distinguere chiaramente gli organi interni, anch'essi di colore perlaceo.

Cosa vuol dire tutto questo?

la sua voce suonava debolissima, come dispersa nell'immensità di quell'universo in cui sembrava capitato.

...io...non ho tempo per questo. Devo trovare Alan...

Uscì dal "tempio" alla ricerca di un sentiero o un indizio per capire dove dirigersi, ma l'immensità di quel luogo lo sconfortava enormemente; non riuscì a pensare a nulla di diverso da gridare il nome del ragazzo mentre proseguiva l'esplorazione.
Passarono appena 5 minuti prima che se ne accorse; un'immensa ombra lo coprì per un istante...
Si voltò ma non vide nulla; eppure intuiva che c'era qualcosa; d'istinto si nascose all'ombra di una delle colonne.

L'ombra scivolò ancora sul pavimento, era grande e scivolava sinuosa come un serpente; Toro cominciò a tremare, ma ebbe il coraggio di sporgersi per controllare: non riuscì a identificare subito ciò che vide.

Si trovava ad una trentina di metri da lui e somigliava a..un mantello con la forma di un serpente (?!) grande almeno una quarantina di metri su per giù, largo almeno 10; la la parte posteriore, (quello che lui credeva essere il posteriore ) era aperta proprio come se fosse un mantello, da cui spuntavano due code di un colore azzurro fluorescenti; la "testa" invece era invece molto affusolata, con un "becco" simile a quello di una sorta di formichiere, ma terminava con una protuberanza sulla cui estremità un bulbo emanava una tenue luce azzurra fluorescente; la pelle era traslucida, e fluttuava come se fosse fatta di seta.
E questo che diavolo sarebbe?!
L' apparizione turbò non poco Toro che lo spinse a nascondersi nuovamente;

La creatura fluttuava nello spazio senza rumore, scivolando tra le colonne e sulle arcate sinuosamente fino a raggiungere quella dietro la quale si era nascosto Toro;
potè vederla da vicino: lo strano bulbo pulsante si piegava avanti e indietro mentre il gigantesco capo avanzava; sembrava stesso "annusando" l'aria o qualcosa del genere; si bloccò per un istante poi si voltò dritto verso Toro mentre la luce del bulbo cresceva in intensità.
NO!
In condizioni normali dinnanzi ad una simile scena, chiunque sarebbe rimasto pietrificato dal terrore; ciò che spinse Toro a scattare sulle sue gambe fu la consapevolezza che ciò che stava vivendo era un incubo, incredibilmente realistico, ma era un incubo indotto da un farmaco: poteva, DOVEVA contrastarlo;

Un fascio luminoso partì dal bulbo e mancò Toro per un pelo: il punto dove si trovava ora era stato completamente cancellato;

Toro ruzzolò al suolo assistendo alla scena:

E' stato lui quindi!!!

dopo di che incominciò a correre più forte che potè.
La creatura non demordeva, si mise al suo inseguimento scivolando con mortale e aggraziata tenacia; lanciò il suo fascio e di nuovo mancò il bersaglio: Toro si era spinto giusto in tempo all'interno dell'immenso tempio;

Non sapeva come affrontare quella cosa, non era armato e non aveva visto nulla che somigliasse anche solo vagamente ad un arma in quel luogo; si trovava su di una gigantesca piattaforma sospesa nel vuoto assoluto: l'unica cosa che poteva fare era nascondersi.

Trovò riparo in una buca a ridosso di una serie di strette colonne, probabilmente era stato scavato allo stesso modo e, probabilmente, qualcuno vi era morto; guardò con cautela tutt'intorno attendendo l'arrivo del mostro da un momento all'altro, quando la sua attenzione fu attirata da qualcosa.

Era ferma a mezz'aria, come quasi tutto in quell'assurdo mondo; piccolo, bianco e sottile, a pochi centimetri fuori da quel fosso...

Un laccio...un laccio di scarpe...

Non c'era anima viva in quel luogo a parte lui e quella creatura, e se ci fosse stata probabilmente avrebbe risposto al suo richiamo già da prima; Se quel mostro è responsabile dei danni alle strutture forse le statue...dovevano essere persone...persone colpite come il resto inorridì pensando al dettaglio delle loro interiora;

Quelle persone erano vestite alla greca...questo è un laccio di una scarpa da ginnastica! Inoltre il taglio è sul lato interno...

La sua attenzione fu colpita da un movimento, la creatura era scivolata in alto, come un pesce che nuotava nell'aria del tempio;

Era chiaramente a vista, ma era quasi certo che forse non era in grado di vedere, ma non poteva metterci la mano sul fuoco;

Alan è stato qui...forse...
Sudava freddo per l'ipotesi che si andava facendo spazio nella sua testa; il tempo scorreva inesorabile: presto lo avrebbe di nuovo individuato.

Non posso nascondermi in eterno, non c'è nessun posto dove andare...forse...forse..

Quella che gli si dipanava nella mente, gli sembrava l'unica soluzione possibile per quanto pericolosa e improbabile fosse;
Strinse i denti fino a farsi male chiuse gli occhi e si afferrò alla sua risoluzione, quando li riaprì la creatura stava scivolando rapidamente verso di lui: quell'orrido bulbo pulsava.

FATTI SOTTO SCHIFOSO BASTARDOOO!!

Come in preda ad un attacco di rabbia Toro gli corse incontro; la creatura si sollevò come un serpente pronto a scattare;

Sullo slancio della rincorsa Toro saltò....diritto dentro il fascio di luce che lo investì in pieno..

Dalle tracce del laccio Toro ha dedotto che Alan si era trovato in quel luogo ed era stato "abbagliato" dalla creatura nel punto in cui si trovava; non avendo trovato tracce di lui come per le altre persone colpite l'unica soluzione era che fosse stato colpito in pieno; ciò che Toro non sa e se Alan sia dunque morto oppure semplicemente se sia stato portato da qualche altra parte; la sua risoluzione è trovare Alan a tutti i costi, quindi a scelto l'unica soluzione plausibile...avrà avuto ragione? :D


Edited by Farcaster - 25/7/2013, 16:38
 
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grazie ^^
Luna sbigottita e incredula di tutto ciò che gli stava accadendo , prese la mano di questa figura poco riconoscibile ma che gli dava decisamente sicurezza; e gli disse:-" tu ... tu chi sei?"-
l'anonimo rispose con voce soave :-" ahahahha, non mi riconosci "- , alle parole del giovane ,i tratti divennero più concisi , era Illumi . La ragazza dentro di se pensò che cosa centrasse illumi in questa situazione , ma poco dopo si ricordò delle parole degli amici di Alan "la realtà non è realtà , è solo un mondo creato da un nen che contamina i corpi e le anime di chi assume queste pasticche". -"Bene , allora guidami , illumi verso la verit..." Luna non ebbe il tempo di concludere la frase in quanto ,dando attenzione alla figura , aveva dimenticato che si trovava dentro quella porta d'oro , che apparentemente era priva di spazio e di tempo,infatti , guardandosi a torno , non vedeva altro che un immenso vuoto bianco privo di ogni genere di vita . illumi continuava deciso la sua attraversata ,come se sapesse precisamente dove andare.
Luna:-"illumi , illumi, fermati .... dove mi stai portando?"-
illumi:-" mmm... sarebbe giusto dirti fuori di qui , ma aspetterò un pò prima di svelarti le mie mosse "-
Luna rimase a guardare illumi ,confusa e impaziente di sapere la reale risposta , ma tutto ad un tratto ,la ragazza si fermò ...
Luna:-" oddio , cosa sta succedendo qui "!
la stanza bianca , venne risucchiata da un vortice violastro , pieno di pietre preziose color amaranto che ruppero tutti i confini di quella pseudo stanza .
Illumi:-" Lunaaa... chiudi gli occhi ti dirò io quando aprirli ."-
Luna:-" va bene illu-chan!!!"
la ragazza sentiva , il ronzare di api (che non esistevano in quella stanza), il fruscio di un ruscello ,l'aria calda dell'estate e il dolce profumo di frutti di bosco ... Luna:-"ma cosa ... " proprio quando Luna stava per porsi l'ennesima domanda illumi gli disse di aprire gli occhi. Aveva un udito eccellente , Luna e Illumi sono stati catapultati in una strana realtà , il mondo non comprenderebbe la bellezza di quella natura selvaggia e ricca di frutti !
Illumi:-"seguimi "-
il moro proseguì dritto , verso un sentiero rigoglioso , pieno di animali selvatici( questa volta ogni animaletto era ricoperto di pietre preziose , infatti , Luna tentò di squartarne uno per portarsi un bel bottino a casa , ma illumi gli diede una pacca sul collo e gli fece uno sguardo poco rassicurante ). proseguendo il cammino , Luna e Illumi si ritrovarono in una spiaggetta , dove il cielo era color miele e la sabbia turchese .Luna era confusa , cosa stava accadendo ? perchè illumi era lì? come poteva trovare Alan?
la ragazza si gettò sulla sabbia azzurrognola e gridò a gran voce :-" amiciiiii... mi sentite , voi 6 che siete partiti con me , avete trovato alan ,siete ancora vivi?"- . Illumi a quel punto scomparve e la ragazza si ritrovò sola in quella spiaggia , ma , non si diede per vinta e cercò in tutta quella spiaggia un posto dove passare la notte . A quanto pare la sera il cielo si tinge di un rosso fiammante , mentre Luna vagava per la spiaggia vide un bar ... Luna: "un'altra illusione, sarà, ma ho fame e sete , credo che proverò! " pensò. si sedette al bar e il barrista era un giovane ragazzo biondo , con gli occhi azzurri , era così carino ma anche così sospetto ... luna ,allora ,chiese del cibo e dell'acqua; il ragazzo la servì immediatamente , era tutto così reale si diceva Luna , ma , chissà. Prima di andare la ragazza si rivolse al barrista dicendo:-" grazie di tutto , ad ogni modo questo è il mio numero sto cercando un ragazzo di nome alan se lo vedi , per favore avvertimi ; io dormirò sotto quell'albero a forma di ventaglio !"- porgendogli un bigliettino da visita ! il ragazzo la guardò e sorrise poi ...
 
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Passó un bel po' di tempo ma fu strano per Cherì non riuscire a percepire quanto tempo fosse realmente trascorso. Stava bene in quella villa che stava davvero pensando di rimanerci per sempre...
Peccato che qualcosa andò storto.
Una mattina Alan si avvicino a Cherì

-E' ora di andare.
Le disse. Le sue braccia divennero ali e con i piedi, diventati improvvisamente prensili come quelli di una scimmia, peese al volo la ragazzina e volarono.
Cherì ammirava il paesaggio dall alto. Tutto era così piccolo, le persone, le case, le macchine, le strade...sempre più piccole...

Poi scesero su una città lugubre dove sembrava vi fosse stato teso un velo funebre. Tutto era nero, dal cielo alle nuvole, dalle case alle auto, dagli alberi alle persone. Tutto nero tranne Alan e Cherì, i due intrusi.
Una massa di gentaglia si stava avvicinando a loro e parevano non essere proprio ospitali e rassicuranti.
Alan dunque pensó bene di scappare, si tramutò in cometa e scomparve.

Ora c'era Cherì tutta colorata circondata da una diecina di persone nere.

-Oh Angelo nostro!! Sei arrivata finalmente a noi!!!-
Inizió a dire un vecchio con barba e capelli lunghi.

Cherì lo guardó perplessa.

-E' l'angelo è finalmente giunto per aiutarci!!!-

Seguirono forti urla, schiamazzi, bisbigli...

Poi una signora sulla quarantina decise di prendersi Cherì per spiegarle il tutto:

Da un paio di mesi il villaggio e i suoi abitanti erano diventati tutti neri per colpa di una maledizione. Solo l angelo biondo e soave (secondo loro appunto Cherì) avrebbe potuto salvarli. Fatto ciò avrebbe potuto esprimere un desiderio che il mago della cittadina avrebbe potuto avverare. Qualsiasi cosa.

Molte bambine si avvicinarono a lei chiedendole di aiutarli, in lacrime, e lei si commosse un poco.
Disse che li avrebbe aiutanti e chiese maggiori dettagli.
Il vecchio le disse di seguirlo. Lei iniziò mentalmente a prepararsi ad una lotta contro questo potassio, a quanto pare il responsabile di questa sciagura.

Arrivarono nel retro di una casa.

-Ecco, quello è Potassio.
Indicó un trentenne grosso, alto dai capelli blu e una benda sull occhio destro. Il sinistro era invece tutto nero. Era a colori come lei ed aveva un volto.

-L'Angelo?-
Disse perplesso il tipo avvicinandosi al vecchio e alla ragazzina.
-Ok. Io sono pronto. Come sempre.. Ce ne avete perso di tempo a trovarlo ma finalmente... Eccoti qui, Angelo...
Disse con un ghigno.

E così avrebbe dovuto affrontare quell energumeno?
E sia... Cherì accettó la sfida.

-Bene, ora indossa questo e poi puoi cominciare!!!

Esclamò buttandogli contro un grembiulino verde pastello a pois.
Cherì guardó perplessa prima il grembiule poi Potassio. Che ci doveva fare con quello?

-Su su vai in cucina e preparami il piatto più buono che io abbia mai assaggiato. E sono un Hunter Buongustaio.. Sappi che non sarà affatto facile...-

Cosa? Cosa? Cosa? Davvero quel colosso le stava dicendo di cucinare? Ma in quale mondo lei avrebbe cucinato? Mai. C'erano i cuochi per quello. Lei non si sarebbe mai abbassata a questo livello.
E poi, cos era un hunter buongustaio!
Ma non era quello il motivo del tanto disgusto.

-Io non cucinerò!!!
Obiettó la ragazzina.

-Non ti aspettavi mica che potessimo chiedere ad un angelo di combattere... Sei un angelo non un diavolo!!!-

Disse l'uomo ridendo di gusto.

Era meglio essere un diavolo a questo punto. Meglio combattere che cucinare...

-Posso esprimere prima il desiderio?
Vorrei diventare un diavolo...-
Esclamò dimenticandosi il desiderio che avrebbe potuto richiedere, ovvero trovare Alan. Ma il diventare serva era una cosa troppo forte e pessima che le aveva annebbiato il vero desiderio.

-D'accordo. Per questa volta faccio un eccezione. Ma se perderai rimarrai diavolo per l'eternità.
Disse una voce diversa. Quella del mago.
Cherì acconsentì.
Improvvisamente i suoi capelli divennero neri come la pece, gli abiti e gli occhi rossi e due corna spuntarono sulla sua testa.

-Che il combattimento abbia inizio.
Disse il vecchio.

Cherì si scagliò contro il trentenne. Ci furono un po' di colpi ma apparentemente innocui. Poi toccó Potassio ad attaccare e i suoi colpi erano molto più potenti. Cherì allora decise di giocare d astuzia e eleganza. Il suo combattimento divenne come un ballo, armonioso, sinuoso, veloce e schivante. I suoi colpi erano leggeri ma molto frequenti in quanto Potassio non riusciva a schivarli. Al contrario potassio aveva si dei colpi potenti ma gli risultava difficile colpirla.
Fu così che alla fine Cherì vinse.

Potassio scomparve, la città e i suoi abitanti tornarono al loro vero aspetto così come anche Cherì che tornò ad essere un "angelo".

Dopo vari ringraziamenti Cherì riprese il suo cammino.

-Alan!!! Quello doveva essere il mio desiderio!!!-
Si ricordó poco dopo

-signorina, ha per caso detto Alan?-
Una voce comparve alle sue spalle. Lei si voltó e si trovó di fronte ad un ragazzo incappucciato.
-io so dov è... Seguimi e te lo farò incontrare...-

Fidarsi o non fidarsi?
Guardó Ginger. Sorrideva. E sembrò per un attimo annuire. Ok, se Ginger si fidava di quel ragazzo lo avrebbe fatto anche lei...
Così si mise a seguire Pergola, così si chiamava il tipo.
Arrivarono ad un capannone in mezzo ad una pianura.
Pergola le disse che li dentro avrebbe trovato Alan. Quindi la ragazzina si apprestò subito ad entrare.

-Alan?-
Fece con non troppa enfasi.

Un adorabile cagnotto le si avvicinò tutto scodinzolante.
Cherì lo guardó dall alto verso il basso e non fdce una piega.

-Alan?-
Chiamò di nuovo senza preoccuparsi dell'animaletto.

-Sono qui!!!-
Si sentì rispondere. Dal basso. La ragazzina abbassò subito lo sguardo e si ritrovó a guardare il cane.

-Trovato!!!-
Esclamò un cane.
Cherì indietreggiò perplessa. Un cane che parlava? Ma in che razza di posto era finita?
 
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view post Posted on 25/7/2013, 21:28
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Un raschietto ed una serie di ampolle quella secondo un materasso parlante era la soluzione hai suoi problemi, salutó quegli strani esseri gentili e si apprestó a raschiare via una parte della parete stranamente però non successe nulla

-Devi poggiarci sotto l'ampolla, te lo dice un ex viaggiatore -

-Chi parla ?-

-Io spadaccino-

La voce proveniva da dietro di lui ed una volta essersi girato vide che a parlagli era stato un'uccello dalle lunghe piume rosse con l'eccezione delle ali colorate di un rosso più scarlatto con delle sfumature di viola alle punte che passavano dal rosso al blu, gli occhi erano azzurri ed il becco nero, era stupendo e maestoso ma era evidentemente vecchio.

-Da dove vieni ragazzo ?-

-Qui sono arrivato da una stanza di york shin-

Il volatile sgranó gli occhi fece un paio di passi verso Steven e lo squadró centimetro per centimetro poi esclamò

-La terra... sono secoli che non la vedo, e non intendo per dire io ho circa 5000 anni e da quando ne ho 1000 sono rinchiuso in questi mondi, Ho deciso ti aiuteró-

Detto questo prese immediatamente fuoco ed iniziò a bruciare.
Steven ormai non si sbilanciava più, era pronto a vedere qualsiasi cosa quindi afferrò l'ampolla e mentre con l'altra mano era pronto ad usare il raschietto sentí gridare da dietro

-FERMO-

Si voltò ed in terra in mezzo a molta cenere c'era un guscio rotto con all'interno un pulcino tutto rosso

-Raccoglimi e mettimi nel taschino della tua camicia, non posso aiutarti se ci inbattessimo in dei pericoli ma posso guidarti nei mondi che attraverserai-

Senza obiettare il ragazzo obbedi per poi completare l'azione che precedentemente aveva interrotto, immediatamente tutto inizió a girare in un vortice multicolore che aveva come centro nevralgico l'ampolla e man mano che il tutto si iniziava a raccogliere all'interno iniziava a vedersi un nuovo mondo, era un posto immenso, un immensa distesa bianca, candida come fosse neve ma più soffice sotto i piedi.
Steven dapprima tasto quella strana sostanza che scopri non essere che cotone e poi rivolgendosi al rapace disse

-Dove siamo ?-

-Siamo a Fujjond, un mondo molto pericoloso, quando cala la notte dalle montagne calano sugli abitanti i Moltor-

-Moltor ?-

-Si Moltor, esseri dalla forma simile a quella di una mucca di mare con delle enormi ali squamose che quando trovano una preda ne prosciugano la forza vitale attraverso gli occhi-

-Allora vorra dire che cambieremo ancora-

Subito cambiando ampolla tocco con il raschietto il cotone e tutto come prima venne risucchiato.

-Vacci piano cretino, i mondi sono solo 8 e tu ne hai già assorbiti due senza conoscerli, almeno questo è un mondo tranquillo, dove potremmo trascorrere qualche ora-

Il luogo dove erano arrivati si chiamava Enlelia era un luogo ospitale che ospitava due razze "intelligenti" Gli Sgurn e i Gref, entrambe le razze secondo il volatile erano amichevoli ma formate da guerrieri forti quanto onorevoli.
I primi spiegò successivamente erano simili a dei camaleonti giganti ed avevano la proprietà proprio come i camalenti di vedere in più direzioni, gli altri invece assomigliavano a dei lemuri con la differenza che loro erano molto muscolosi anche se conservavano una straordinaria velocità e scaltrezza.
Quella vasta terra gialla con l'erba di un'intenso blu elettrico celava un unico pericolo, gli Snox, giganteschi lamantini di terra dalla dimensione di un'elefante che di base sono erbivori, però essendo molto territoriali attaccano a vista, non sono da sottovalutare perché seppur molto lenti e vulnerabili hanno una forza non indifferente, entrambe le tribù di Enlelia cacciano questo animale per la carne.

Dopo qualche ora di camminata, seguendo le indicazioni del pulcino, Steven iniziò a vedere del fumo a distanza e dopo poco incontrarono un sentiero che li condusse ad un ponte di legno, anch'esso aveva un colore stravolto come pure l'acqua che scorreva sotto ad esso, il primo era verde limone e l'acqua era porpora e le rocce avevano mille colori diversi, erano tanto velle che Steven ne prese una manciata e se li mise in tasca.
Attraversato il ponte dopo poche centinaia di metri con gli alberi che presentavano il tronco del colore del ponte e le foglie del colore dell'erba, giunsero in un villaggio tipo indiano dalle tende nere, erano Sgurn tutti salutavano cordialmente e tutti facevano delle attività.
Dopo un pó l'uccello disse

-Lo stregone forse può aiutarti andiamo da lui-

Disse il pennuto indicando una tenda.
Entrati il pennuto subito saluto dicendo

-Buongiorno Cruz -

Il lucertolone si giró

-Venerabile Mishu -

Dopo un pó di saluti e chiacchiere tra di loro Mishu, il volatile, spiegó la situazione allo stregone che dopo aver poggiato la mano sulla testa del ragazzo disse ...



Lascio la risposta a te wow


Edited by .$. - 26/7/2013, 13:07
 
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view post Posted on 26/7/2013, 02:11
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"Ehi, tu! Bambino! Levati dalla strada!" urlò un signore che intanto suonava insistentemente con il clacson.
Rowan ebbe bisogno di un pò di tempo per capire effettivamente cosa stesse succedendo. Difatti lui si trovava nel mezzo di una strada proprio sulla riga che separava le due corsie ma nessuna delle macchine che passava per lastrada ad elevata velocià aveva intenzione di fermarsi per farl mettere al sicuro. Il bambino, quindi ,In preda al panico si mise a piangere e ad urlareinsistentemente: " VOGLIO LA MAMMA!"

Ancora nessuno si fermò ma il traffico di auto sfreccianti andò via via ad diminuire fino ad essere del tutto inesistente lasciando quelle corsie in un silenzio quasi assordante. Anche Rowan, ormai non solo con le sembianze di un bambino, smise di piangere e si osservò attorno notando la desolazione che si era impadronita di quella via.
Rowan decise così di attraversare la strada ma non fece nenache due passi che un macchina gialla lo investì a tutta velocità sfrecciando nella corsia.
Il lancio trasportò in bambino al centro della pista del tendone rosso del circo.
Questa volta, però, non vi era solo una figura ma tre disposte attorno al bambino e mascherate.
I tre personaggi iniziarono vorticosamente a ruotare attorno a Rowan che intanto cresceva con rapidità tornando ben presto alla sua forma da 21 enne.
Le tre figure si fermarno e contemporaneamente tolsero le tre maschere.
I volti che si nascondevano dietro di esse reano rispettivamente Steven , il Padre e la Madre di Rowan.
I tre all'unisono iniziarono ua dire con cadenza di filastrocca: "Il piccolo Rowan si è fatto male? Non riesce a fare tutto. Lui è solo una pedina, uno schiavo da usare! E' un vigliacco non farà mai neinte di buono! Sei mio, sei Mio, SEI MIO!!!"

Il ragazzo si agitò e trenò inutilemente di sferrare pugni e calci contro le tre figure e nel frattempo urlò: "Basta! Basta! BASTA! CIO' CHE DITE NON é VERO!!!"

E mentre provava a calciare e a colpire senza successo i tre individui, essi iniziarono di nuovo a ruotare creando come un tornado attorno al ragazzo che lo fece levitare e pian piano alzare sempre più in alto fino a bucare il tendone ed a essere letteralmente sparato in orbita riuscendo a farlo entrare dentro un'astronave.
Tutto li dentro sembrava fatiscende e si sentiva un'odore di decomposizione, ma una figura si levò d'innanzi a lui sembrava un ometto con una pinna in testa racchiusa da una sfera di vetro e gli diceva:
"Più avanti troverai una cosa per te importante"

Il circense era quasi inorridito dalla creatura ma non potè che fare ciò che essa gli disse infatti segu una specie di tuttel illuminato da neon dai colori molto sgargiandi che facevano quasi venire il capogiro.
Dopo una trentina di minuti di strada, almeno a lui sembravano tali, si ritrovò in una sala dalla forma circolare e con al centro un scimitarra luminescente sospesa a mezz'aria. La luce emanata dalla strana arma era veramente abbagliante infatti il ragazzo evitò di guardare direttamente l'arma e cerco di avvicinarsi.
Ricomparve, però la creatura di prima che gli disse:
"Sei davvero pronto per affrontare tutto ciò? Io non credo piccolo Rowan."

il ragazzo però si trovò in disaccordo con il piccolo alieno, almeno lui così l'aveva concepito, e si avvicinò senza timore alla spada che riuscì ad impugnare.
Tenendola essa però scomparve e tutto ciò che c'era in torno a lui cambiò d'aspetto drasticamente in modo da far somigliare l'ambiente ad un'entrata di un grande casa aristocratica.
Il Rosso e Il Dorato ornavano la camera come se fosse un gioiello unico e un gatto verde si avvicinò a Roean facendo le fusa.
Il ragazzo era così stranito di non aver capito cosa fosse successo in quegli istanti che stese un paio di secondi a bocca aperta e sentendo ancora il gatto strusciargli in mezzo alle gambe riuscì a riprendersi ma cadendo con il sedere per terra.
L'animale si allontanò e si mise sui primi scalini di una scalinata dai colori regali che si trovava proprio in mezzo alla grande stanza in cui ora il circense si trovava.
Il gatto però iniziò a salire le scale lasciando impronte verdi ad ogni scalino e nel frattempoi la parete alle spalle di Rowan si stringeva a lui come se volesse dirgli di seguire quel gatto dai colori particolari.
Rowan, quindi avanzò e iniziò a seguire le impronte del gatto fino ad una porta nella quale il gatto era messo da guardia.
Esso, infatti, si pietrificò e la porta improvvisamente si aprì risucchiando il ragazzo fino a farlo compretamente entrare dentro quella strana stanza che sembrava una sala del thè giapponese.
in esso vi era una donna-volpe con la bocca cucita e con gli occhi completamente bianchi. Ella alzà lo sguardo verso il ragazzo e mentre sorseggiava un thè lanciò la tazza contro il muro sinistro della stanza aprendo un'apertura a forma di macchia nella quale si intravedeva una luce Verde.
Rowan chinò il capo in segno di graditudine e si avvicinò all'apertura e ne vide una frusta la prese e nuovamente essa scomparve e il tutto cambiò, di nuovo drasticamente roteando in torno al ragazzo.
Sta volta il paesaggio era molto diverso come se un disatro naturale avesse sconvolto la città e ucciso tutti.
Le strade erano piene di macerie e di pezzi di corpi dilaniati, lo spettacolo, insomma, era orrendo tanto che Rowan vomitò per il tale orrore.
l'unico essere vivente era un Corvo dai colori bluastri che mangiava i pezzi di cadavere sparsi qui e li.
L'animale si avvicinò e si trasformo in un uomo-uccello. Dalla mano sinistra di esso uscirono delle scariche elettriche mentre dalla mano destra uscì un fascio che aveva una forma di Ankh ed entrabi le mani erano rivolte verso Rowan.
Lui si schivò buttandosi a terra e dall'unione di questi due raggi si creò una porta nel nulla dalla quale veniva una luce Bluastra.
Il tizio-uccello scomparve e il circense si alzò e afferrò due pugnali i quali emanavano la straa luce. Essi , come le altre armi scomparvero, e scomparve tutto il resto, ricomparendo trasmutato nel tendone da circo.
Le figure con i volti di sua Madre, di suo Padre e di Steven erano ancora al centro della pista ma sta volta il Circense si fiondò contro di loro.
Esse mutarono diventando delle specie di ombre, che ad uno ad uno si avvicinarono a Rowan per sferragli dei colpi. Per la prima, Il circense usò i pugnali per combattere. Essi infatti vennero conficcati nel collo e nello stomaco dell'ombra che mentre scomparve disse:
"Sconfiggi i tuoi incubi, Rowan!"

La seconda si fece avanti e Rowan usando la frusta la sconfisse, mentre scompariva anche essa disse qualcosa, ovvero:
"Sconfiggi i tuoi timori, Rowan!.

Per la terza usò la scimitarra, riuscendo a tagliarla a metà. Essa invece disse:
Sconfiggi le tue paure, Rowan!"

mentre le tre ombre scomparivano completamente le tre armi si unirono in modo da creare un'alabarda rispendete di un colore Rosso vivo. Rowan prese l'arma che scomparve.
Nel contempo al centro della pista un passaggio si aprì e Rowan spossato vi entrò

Appena entrato in esso tutto cambiò di nuovo forma e lui si trovò in un ring circondato da fiamme e con di fronte il tizio senza volto e con il cilindro nero.

"Sei riuscito ad arrivare sin qui, vedo. Ma non ti sei liberato delle tue ansie." disse lo strano tipo pronunciando le parole dalla strana fenditura sul viso.
Improvvisamente dalla schiena di esso uscirono due ali da demone ed le sembianze da uomo in completo cambiarono totalemente lasciando posto ad un demone abnorme.
"Sarò io il tuo padrone adesso!" aggiunse il demone.

Il ragazzo era spaventato, fin troppo, dall'orribile creatura che gli si era parata d'avanti, quidni cercò di scappare fino ad arrivare ad bordo ring dove fiamme di colori diversi bruiciavano e venivano alimentate da piccoli esseri deformi.
Non vi era via di fuga e il demono iniziava ad avvicinarsi al ragazzo.

Il circense allora si alzò e tese un braccio verso la creatura immmonda e materializzò l'arma risplendente. fece roterare l'arma più volte in direzione del mostro ed da essa partirono dei colpi fiammeggianti.
Il demone parò non facendosi niente ed dando un'artigliata verso l'arma la ruppe facendo cadere la lama dell'alabarda sul terreno.
Da essa si creò un buco nerò che risucchio tutto persino Rowan che si trovò ad a cadere per l'ennesima volta in un tunnel colorato di mille colori diversi.

Tutto ciò era seccante per lui ormai sballottolato tra mille mondi e realtà diverse.
Sopra la pista del tendone un varco si aprì e il ragazzo cadde atterrando su quella sabbia sporca.

Ancora un altro passaggio si aprì per il colpo che diede Rowan cadendo e sta volta cadde anche un Cartello Legato a fili lunghissimi, con la scritta "Per Alan" e con un a freccia che puntava verso l'apertura,.

Il circense ormai non sapeva più che aspettarsi quindi decise di entrare in quello strano varco.
 
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view post Posted on 26/7/2013, 10:32
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Amministramucche
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Ormai come già specificato del premio m'importa poco voglio solo dare sfogo alla libera creatività, dunque scusami Wowy se i miei post non sono lunghi come quelli degli altri, ma faccio parte di una diversa scuola di pensiero :asd:


Inizia il viaggio.

"tutti sono gay col culo degli altri" ossia scopi e rapporti.

Lamberto tende il braccio destro verso la porta e la apre, ci entra. All'interno il buio, poi un'altra porta. Lamberto tende il braccio verso la porta ed una voce:

"Non puoi entrare tutto, non hai il permesso"
"Ok..."

Lamberto porta la propria singola mano (non dimentichiamoci che i gemelli sono stati separati) all'altezza del mento e, utilizzando tutta la propria forza, si stacca la testa. Con la stessa mano poi prende la testa e la getta al di là della porta.

"Bravo"

La testa di Lamberta si trova ora in un luogo a lei assai familiare: casa di Carte Mid.

"Tsk, non poteva essere altrimenti, Carte"
"Ricordi il nostro patto? Finché non mi ricompri la TV non puoi assolutamente mettere piede in casa."
"Sì, avevo capito."

Carte è lì a giocolare con tre televisori.

"State fallendo. State fallendo un compito molto semplice."
"Lo so."
"No, non hai capito."
"Spiegati"
"Perché non lo state cercando?"
"Perché è alla fine, no?"
"Vostro padre."
"..."

Romualda.

Romualda entra nella porta e sente solo una voce:

"Dov'è Lamberto?"
 
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view post Posted on 28/7/2013, 12:38
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Hunter
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Per motivi tempistici (la quest deve essere terminata entro Giovedì) non posso aspettare oltre ritardi. Di conseguenza farò un post al giorno riferito alla persone che hanno postato nel lasso di tempo che intercorre tra i miei due post, chi dovesse trovarsi indietro può recuperare con un post più lungo o articolato. Inutile dire che la mancanza di un "recupero" penalizza molto la possibilità di avere il raddoppio.


Toro & Romualda
Dov'è Lamberto? nemmeno il tempo di attendere risposta ad una simile domanda che accadde qualcosa di assolutamente impensabile.
Si aprì un varco azzurro negli occhi di Romualda.
Non era un varco nella realtà o in altro, era proprio un varco nell'immagine che il cervello di Romualda proponeva ai suoi occhi. Un varco colorato dal qualche uscì Toro.
La situazione era la seguente: Toro si ritrovava nell'immagine trasmessa dagli occhi di Romualda ma, essendo un estraneo alla situazione, non poteva rendersene conto avendo così l'impressione di essere parte di quel luogo mentre Romualda poteva vedere Toro muoversi a proprio piacere e in maniera decisamente contro le leggi della fisica nello spazio così cretosi.
Luna
Un ragazzo di nome Alan dici? Ma certamente! E' venuto qua, abbiamo parlato. Era un'ape dai modi molto gentili. Credo sia entrato in quell'alveare la. - disse pacatamente il barista. Una volta entrata nell'alveare vai infondo a destra, forse troverai qualcosa o forse c'è solo il bagno. Chissà.

Cherì
Il cane cominciò a ronzare attorno alla ragazza mostrandosi stranamente affettuoso e felice di vederla ma poi cominciò a parlare, o meglio, cominciò a fare qualcosa che assomigliasse al parlare.
Arf, Arf, Woof Woof ALAN...Woof Woof ERA QUI...GGRRRRRRR PRESA IN GIRO, Arf Arf COLLARE AHIIII Woof ENTRARE
Fu tutto quel che si riuscì a comprendere dallo strano discorso del cane che pareva saperne effettivamente molto riguardo ad Alan ma pareva saperne molto poco riguardo la parola.
Concluse con un semplice
Woof! Accompagnare!
E si mise dietro la ragazza attendendo qualcosa.

Steven
...Può sembrarti assurdo ma il nostro amico Alan è qui tra noi ma contemporaneamente non lo è.
Cosa ti chiediamo di fare? Ingerite queste pastiglie e immergetevi nel vostro mondo, una volta li trovate un modo per riportare Alan indietro.

Disse il venerabile Mishu porgendo a Steven quella che aveva tutta l'aria di sembrare una pastiglietta
Sappi che per ogni pastiglia c'è un grado di realtà. Ingerendo questa ogni percezione di reale e di mondo verrà meno e ti troverai in luoghi totalmente insensati e privi di logica o senso.
Inception mode: On!


Rowan
Entrato nello strano varco tutto cambiò.
Le linee che marcavano gli oggetti, da prima gonfie e tangibili, si assottigliarono sempre di più fino a scoprire completamente mentre il ragazzo si sentiva opprimere.
Era una situazione decisamente strana ed insolita e comprese solo dopo un certo periodo di riflessione di cosa si trattava: lo spazio si era piegato su se stesso dando vita a quello che sembrava un mondo a due dimensioni avente lo sfondo nero e due sole direzioni, avanti e indietro. Essendo l'indietro bloccato, Rowan non potè che andare avanti...
 
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view post Posted on 28/7/2013, 14:59
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A quel punto la situazione si faceva alquanto ironica, doveva prendere una pillola nel mondo creato dalla pillola, sorrise e poi si rivolse all'uccello

-Bè amico ci si vede-

-Fammi un favore, cerca mio figlio, dovrebbe essere nato un centinaio di anni fà, io sono una fenice la nostra prima nascita e prima crescita sono molto lenti lui dovrebbe da poco aver imparato a volare, ricordo solo che il monte sul quale l'avevo lasciato rifletteva il colore del cielo, purtroppo non ricordo altro-

-Ok, addio pennuto-

detto questo mise la pillola in bocca e deglutì in un battito di palpebre si ritrovò nel buoi più assoluto, era il panico, dove era finito ? poco dopo delle candele si iniziarono ad accendere intorno a lui e la stanza si illuminò, scale ovunque di mille colori diversi e miliardi di porte, in lontananza si intravedeva un castello con un'unica strada per arrivarvi stagliarsi contro un'aurora meravigliosa.

*Siamo in ballo balliamo, ora devo assolutamente raggiungere quel castello ma come ? tutto ciò non può esistere ma una volta che ci sono voglio tentare*

Scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, porta, scala, un salone immenso con all'interno una scacchiera gigantesca, dall'altra parte tre figure entravano in una porta, due di esse trascinavano la terza.
Aveva visto le figure ma era confuso tutta quella corsa dentro e fuori su e giù l'aveva stancato.
Cadde in ginocchio, si rialzò chiaramente provato dal luogo, era come se avesse corso per anni ma non intendeva arrendersi

*Morire senza lottare è da codardi, troviamo questo Alan e fuggiamo di qui*

Raccolse le forze e si lanciò in una corsa in mezzo alla scacchiera ad un certo punto una delle pedine nere l'attaccò ma il re bianco pose la sua spada e gridò

-Corri, salvati, salva Alan-

Attraverso la scacchiera di corsa ed entrò nella porta dall'altra parte danti a lui si posero tre strade, tre porte, una delle quali era leggermente aperta, senza ponderare i rischi entrò di corsa.
Una figura incappucciata era ferma al centro della stanza mentre un'altra figura continuava a trascinare la terza.

-Errore, di qui non passi ragazzo, tra poco saggerai l'abilità di un vero spadaccino-

Detto questo scostò il mantello e lasciò intravedere ben due spade al suo fianco.

*Combattere ? tutto sommato mi è andata bene almeno è qualcosa che sò fare*

Non mi dispiacerebbe combattere poi fai tu wow.

in caso la mia scheda è in firma
 
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Farcaster
view post Posted on 28/7/2013, 15:47




ehm...se ho capito bene, Toro è osservato attraverso questo varco giusto? quindi devo semplicemente continuare, mentre Romualda mi tiene d'occhio a mia insaputa insomma... giusto?
 
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47 replies since 22/7/2013, 20:50   837 views
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