| Akira si sedette per terra, lontano dai suoi allievi, osservandoli uno ad uno per monitorarne i progressi. Vide, pur senza alcuna sorpresa, che Alaska era in una certa difficoltà. Non riusciva nemmeno ad utilizzare lo Sho, e questo lo indispettì. Sembrava quasi lo stesse facendo apposta per irritarlo. Al contrario, Enix e Pez si dimostrarono molto, molto più veloci. Il primo a completare il suo compito fu proprio Enix, che come da ordini attaccò Akira alle spalle con un calcio. Lo Zaoldyeck scelse di non pararlo neppure, e comunque non si fece nemmeno un graffio. Con una smorfia di finto disappunto, canzonò il ragazzino:
Sorprendente che questo luogo sia pieno zeppo di moscerini. Un vero fastidio, non trovi? Molto bene, vedo che hai completato il tuo compito. Ora, avrai notato che tutti gli utilizzatori di Nen possiedono anche delle abilità particolari, che nessun altro possiede e che li differenzia l'uno dall'altro. Si chiama Hatsu, ed è ciò che imparerai ora. Osserva.
Dalla tasca del suo abito nero Akira tirò fuori un piccolo bicchiere da tè e una bottiglietta d'acqua, nonché una foglia che aveva portato con sé. Riempì d'acqua il bicchiere e posò la foglia in equilibrio sulla sua superficie. Disse ad Enix:
Ecco il tuo compito. Emetti il Ren in modo che l'acqua ne sia investita. Indipendentemente dal risultato, continua ad emettere aura fino ad esaurire le forze. Fai questo sino a che la tua aura sarà completamente prosciugata e i cambiamenti si saranno fatti evidenti. Quando avrai fatto ciò, ti rivelerò la natura dei tuoi poteri.
Akira si alzò, e si diresse verso Pez, che nel frattempo lo aveva chiamato, dicendogli di illustrargli l'utilità pratica dello Sho. Lo Zaoldyeck raccolse da terra due ciottoli, ne ricoprì uno con l'aura e uno lo lasciò così com'era. Li lanciò in sequenza su di una stessa colonna. Il primo, quello senza aura, rimbalzò sul granito senza scheggiarlo mentre il secondo, quello potenziato dallo Sho, spezzò la colonna, mandandola in frantumi.
Potenzia l'efficacia offensiva dell'oggetto interessato. Ecco a che serve. Con quest'applicazione anche un filo d'erba puà essere un'arma mortale. Certo, solo gli appartenenti all'emissione possono ottenere risultati soddisfacenti lanciando gli oggetti potenziati, ma il succo è questo. Ora, cambiamo allenamento. Guarda.
Mentre parlava, mostrò a Pez il Ken e il Kou sul braccio sinistro.
Si chiamano rispettivamente Ken e Kou. Quando usi il Ren, piuttosto che farlo semplicemente esplodere, prova a utilizzarlo come se fosse il Ten, ricoprendoti di quell'aura potenziata. Il risultato è una forza ancora più esplosiva. Se invece concentri tutta la tua aura, potenziata dal Ren, con il Gyo lasciando il resto del corpo in stato di Zetsu otterrai il Kou. Potenza bestiale, al prezzo di una difesa nulla sul resto del corpo. Pericoloso, in una parola. Fai questo e poi riposati.
Akira attese che anche Alaska avesse terminato il suo allenamento con lo Sho. Con una certa contentezza, gli corse incontro sorridendo. Lo Zaoldyeck osservò con attenzione l'oggetto che teneva in mano. Era l'anello che lui stesso le aveva donato, nelle rovine. Akira si ricordava benissimo le parole che le aveva rivolto quel giorno maledetto, e non credeva avrebbe mai avuto l'occasione di rivedere quell'oggetto così speciale. L'assassino, senza parlare, prese gentilmente l'anello dalle mani di Alaska, per osservarlo, in preda ai ricordi. Con fermezza, lo restituì poi ad Alaska.
Non credevo lo conservassi ancora, ne sono felice. Spero ti sia stato utile, mentre non c'ero. Da ora in poi però non servirà affatto un oggetto del genere: ci penso io a difenderti. Continuiamo l'allenamento. Utilizza il Ren su tutto il corpo, come se fosse il Ren. Otterrai il Ken, una sua variante a lunga durata. Quando sarai riuscita a mantenere il Ken per più di venti minuti allora passa al Kou. E' come utilizzare tutto contemporaneamente. Con il Ren potenzi il tuo corpo, con il Ten lo bilanci, con lo Zetsu annulli l'aura su tutto il corpo tranne su di una parte, e l'aura risparmiata la concentri lì grazie al Gyo.
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