Manco un paio d'ore e mi ritrovo a dover postare contro il mostro...bah xD
Una volta giunti al tempio, i tre scesero dal carro, per dirigersi verso il suo ingresso. Prima salire la bianca scalinata a due rampe che antecedeva il tempio, Evan si fermò qualche istante per poter ammirare l'arte architettonica intrinseca in quella costruzione.
Il tempio era preceduto da due rampe di scale interamente in pietra, che convergevano in un ampio cortile pavimentato con lo stesso materiale. Il corrimano era costellato da fini decorazioni semplici, ma eleganti.
L'edificio in se non era particolarmente slanciato verso l'alto, avendo solamente due piani, ma sembrava molto sviluppato in profondità.
Una volta salite le scalinate, Evan poté ammirarne la facciata: semplice, ma complessa allo stesso tempo. Il portico era formato da un filare di colonne finemente intarsiate e decorate con deliziosi bassorilievi, probabilmente raffiguranti la storia del tempio, o qualche altra leggenda locale.
Quindi i ragazzi entrarono dalla porta principale, posta proprio in centro alla facciata.
Raito incontrò subito dei monaci, che però si dimostrarono tutt'altro che ospitali, avvicinandosi a lui con fare minaccioso. Il ragazzo si mise prontamente in guardia e, dopo aver notato una strana luce verdastra che guizzava nella grande stanza nella quale erano entrati, invitò uno dei suoi colleghi a cercare di capire che cosa fosse quello strano bagliore.
Anche l'altro ragazzo, Ryu, si mise a combattere contro i monaci, che parevano aver perduto il lume della ragione. Fu quindi ovvio per Evan che sarebbe toccato a lui il compito di investigare sulla natura di quello strano fenomeno luminescente.
Non posso crederci...Collaborazione?! Lavoro di squadra?! Crocerossina e Mr.Headphones che combattono fianco a fianco?! Quasi quasi mi commuovo.
Meglio non pensarci ed andare a vedere dove si è cacciata quella strana luce.Evan alzò la sciarpa del padre fino a coprirsi anche il naso e, con passo furtivo, si avviò alla ricerca della luce sospetta nei meandri in penombra del tempio.
Dopo la grande stanza principale, il tempio era quasi esclusivamente costituito da stretti corridoi che collegavano tra di loro un'infinità di stanze, probabilmente le cellette dei monaci. Trovando una porta aperta, Evan vi entrò e un bagliore attirò la sua attenzione: sul tavolo erano state lasciate delle taglienti forbici da sarto. Il ragazzo le intascò, certo che sarebbero potute servire.
Continuando a vagare silenziosamente nel tempio, il ragazzo si imbattè in una grande porta bianchissima semiaperta. Evan schiuse l'uscio del tutto, e poté vedere chiaramente la luce verde sospetta che era ferma davanti ad un piccolo altare in marmo bianco.
Probabilmente si trattava di una cappella nella quale i monaci si riunivano per pregare: era interamente realizzata di marmo candido, talvolta impreziosito con qualche intarsio in marmo rosso. Al centro della cappella era presente l'altare, davanti al quale era presente la luce verde.
Guardando con più attenzione, Evan si accorse che non era un semplice fenomeno di lumiscenza: era una vera e propria creatura, dalle fattezze di uno spiritello dei boschi, o forse di una fata. Non era molto grande, probabilmente poco più di 30 centimetri d'altezza.
Il ragazzo si nascose dietro ad una colonna in marmo, impugnò le forbici e le lanciò in direzione di quella che sembrava essere una fata dei boschi: non aveva intenzione di ucciderla, ma voleva almeno attirare la sua attenzione e farla voltare, in modo da vederla in viso.
Le forbici si aprirono a mezz'aria ed iniziarono a ruotare, producendo un suono metallico che sibilava nelle fredde volte della cappella silenziosa.
Vediamo se sei tu la causa di tutti questi problemi, dannato spiritello...
Forbici, ora fate il vostro lavoro. Compiete il vostro compito nel suono più dolce che ci sia, il suono del silenzio.
