Quest 047: I discepoli del mietitore

Sentite le parole rassicuranti di Shichijuni, Ryou decise, con titubanza, di aprire gli occhi: grazie al cielo non successe, nell'immediato, nulla di quanto si aspettasse. Nessuna esplosione, nessun incendio, nessuna anticipazione dell'apocalisse.
Riusciva a non far fuoriuscire il Nen in maniera torrenziale, ma quasi tratteneva il respiro e teneva la bocca e i pugni serrati.
Dopo qualche minuto decise di alzarsi, per provare a vedere se riusciva a muoversi senza incombere in una nuova situazione critica. Si alzò, rilassò le mani e cercò di rimanere il più naturale possibile. Iniziò a respirare profondamente e si rivolse a Shichijuni dicendo
-Credo che si sia stabilizzato. Ho ancora un po' di difficoltà nel fare qualcosa mentre tengo il Nen sotto controllo...ma credo di riuscirci, più o meno. Sarà questione di abituarsi, immagino.-
Finita la frase si tolse gli occhiali e pulì quell'impronta fastidiosa che copriva la lente sinistra.
Oh...non è successo nulla. Bene, vuol dire che non è poi così difficile come sembra...basta che mi abitui a questa nuova condizione...dopotutto è come se avessero aperto le dighe che contenevano il corso di un fiume: è normale che l'acqua, inizialmente, scorra a gran velocità.
Mi sento ancora un po' stanco, ma sicuramente sto meglio di prima.
"Batti il ferro finché è caldo", no? Bene, andiamo avanti!
-Ok, mi sento un po' meglio. Se sei d'accordo possiamo continuare con la spiegazione.- disse Ryou a Shichijuni.

Louis lo stava fissando. Ryou se ne accorse quasi subito: gli sguardi gli avevano sempre dato una sensazione sgradevole, un brivido lungo la schiena, indipendentemente da chi li stesse lanciando e per quale motivo.
L'attore se ne uscì dicendo che stava guardando gli occhiali del ragazzo, che gli piacevano molto e che ne avrebbe comprato un paio simile.
I miei occhiali, poco ma sicuro, non sono belli. O almeno non così tanto da attirare l'attenzione della gente. Il tipo è bello strano, senza ombra di dubbio. Non strano "cattivo", ma strano "bizzarro". Molto bizzarro.
L'attenzione di Ryou si spostò su Shichijuni, il quale aveva appena spiegato che la tecnica di contenimento che Ryou stava utilizzando in quel momento prendeva il nome di Ten.
Ora l'insegnante chiedeva agli allievi di eseguire il Ren, una tecnica che consisteva nell'emissione impetuosa ma controllata dell'aura.
Oh, che bello...Ci ho messo una vita a contenere il Nen e ora devo farlo uscire di nuovo? Vabbé...Shichijuni saprà quello che dice, mi sembra una persona affidabille. Proviamo a fare ciò che chiede.
-Ok, va bene. Ci provo.- rispose Ryou dopo che il maestro si spostò di qualche metro per lasciare spazio agli altri due.
Iniziò ad aumentare la quantità di Nen emesso gradualmente e lentamente, per evitare la situazione fuori controllo di qualche minuto prima.
Pian piano, il Nen che si propagava aumentava sempre più, ma in maniera molto granduale. Non sapendo se stesse facendo giusto si rivolse a Shichijuni chiedendo
-Così va bene o è troppo poco?-

Louis seguì dopo pochi istanti Ryou nel provare ad eseguire il Ren, illustrato dal maestro. Al dubbio che Ryou aveva esposto a Shichijuni, lo stesso rispose dicendo che non era il caso di controllarsi eccessivamente. Il Ren era un emissione prorompente dell'energia spirituale, dunque porre troppi freni avrebbe compromesso la riuscita della tecnica.
- O-Ok, va bene. Proverò ad aumentare un po' l'aura. Per quanto riguarda ciò che è successo poco fa, non preoccuparti. Piuttosto che rischiare la vita in un combattimento contro degli utilizzatori di Nen, credo sia stato meglio che tu mi abbia sbloccato gli Shouko, anche se in maniera un po' violenta.- disse Ryou, mentre cercò di limitare di meno la fuoriuscita del Nen.
Cercò di concentrarsi e si pose come obbiettivo quello di espandere più aura possibile. In pochi secondi aumentò velocemente la quantità di energia emessa cercando di visualizzare un'immagine nella sua mente in modo da chiarirsi il concetto. Pensò all'aura come ad un vento impetuoso che soffiava sferzante e penetrava fin dentro le ossa con il suo soffio gelido. Evidentemente, la metafora gli rese più semplice aumentare il quantitativo di aura che circondava il suo corpo, ma non riuscì a reggere l'emissione di una grande quantità di energia come questa a lungo: infatti dopo qualche secondo, il suo Ren svanì completamente.
- Andava bene com'era poco fa? Ho cercato di far fuoriuscire una quantità di Nen maggiore rispetto a prima...ma non sono riuscito a mantenerla per molto...Comunque, credo di aver capito un po' il meccanismo.- disse Ryou, intervallando con profondi respiri, rivolto a Shichijuni.

Dopo che Ryou aumentò la quantità d'aura emessa per qualche secondo, anche Louis fece lo stesso, dimostrando di possedere più potenza di quanto ci si aspettasse. Il maestro si complimentò subito con i due allievi, dicendo che lui stesso, che conosce il Nen da molto tempo, ha difficoltà nel mantenere lo stato di Ren per più di mezz'ora.
Mezz'ora? Ma-ma questo da dove viene? Mezz'ora ad emettere Nen a manetta? Deve essere davvero forte; è un bene che mi sia capitato un maestro così competente, già già.
Louis domandò in maniera ironica una pausa, ma Shichijuni lo prese sul serio, accordandogliela. Inoltre chiese anche a Ryou se fosse d'accordo sul fatto che Louis parlasse, durante la pausa, della sua scuola di teatro.
Effettivamente suscita il mio interesse...E' entrato quì convinto di trovare degli aspiranti attori, sicuramente avrà piacere a parlare della sua scuola di teatro. Beh, perché no, almeno passiamo il tempo.
-Certo che sono d'accordo, visto che si è parlato tanto di questa fantomatica scuola...Sentiamo l'attore che parla della sua passione!- concluse Ryou appoggiandosi con la schiena al muro che aveva alle spalle.