Quest 042: Colui Che Chiami Eroe

Appena il tizio strano scomparve nel nulla, Kumo cadette a terra, rilasciato dalla forza Nen esercitata su di lui. Era pallido e colmo di sudore, gli occhi atterriti che tremavano e guardavano il vuoto.
Quando poi il suo sguardo spaventato si incrociò con quello di colei che chiamava ragazzina o bambina, divenne pieno di perplessità e di diffida come se non si fidasse più di Alaska ed anzi, iniziava a ritenerla sua nemica.
La ragazza lo guardò perplessa pure lei. Perchè d'un tratto Kumo la stava guardando in quel modo? C'era qualcosa che non andava?
T-tu! urlò il ragazzo rimettendosi in sesto. Il cuore della ragazza sobbalzò dalla sorpresa. Non si aspettava un tono di voce così alto e quasi intimidatorio. tu sei un alleata del Tiranno, ammettilo! Sei forte e sei un hunter, nonostante tu sembra solo una bambina di 12 anni... le disse tenendo saldo il braccio di lei.

I-Io...Io..Co-sa?

si sorprese la ragazza un pò piagnuccolante. Davvero l'aveva scambiata per una "cattiva"?
Lo sguardo di Alaska divenne triste mentre quello di lui diventava sempre più perplesso. Non sembrava essere convinto della affermazione appena fatta.
S-scusa... scusami. si scusò subito dopo lasciandole il braccio. Lei se lo massaggiò. Scusa, è che sono terrorizzato dopo quel che è successo... io ho avuto veramente paura di morire! disse infine quasi mettendosi a piangere.
L'istinto di Alaska fece si che la ragazza abbracciò Kumo per calmarlo, per tranquillizzarlo.
E tu non ne hai subito le conseguenze di quello strano potere... ho pensato che... si fermò, calmandosi. Chi sei, in realtà? Come sei diventata hunter così giovane o quanti anni hai veramente? E cos'è quello strano potere di prima? Ti prego di rispondermi, non posso continuare un viaggio del genere con una persona sospetta di cui non conosco nulla. Mi spiegherai tutto mentre camminiamo verso la montagna. Posso affermare con una certa certezza che le parole dell'uomo siano vere. Andiamo- disse tutto d'un fiato.
Lei si staccò da lui.

E...Q-quante domande...

disse sospirando e asciugandosi una lacrima che stava per scendere.
E a quanto pareva Kumo si era fidato di quell'individuo, perchè non farlo anche lei? In fondo si fidava sempre di tutti...
Alaska quindi si incamminò verso la direzione indicatagli dall'uomo, seguita da Kumo.

Quella cosa...Intendo quella cosa che ti ha atterrato si chiama Nen

spiegò guardando negli occhi Kumo, mentre diceva l'ultima parola.

Ne avrai sentito parlare, no? Io ne sono stata immune perchè un minimo lo conosco, lo so praticare...Molto minimamente...Però grazie a quel poco che so, mi ha permesso di non piegarmi al volere di quel tipo di prima...

disse tornando a guardare la strada davanti a loro.
Poi si fermò di punto in bianco.

E non sono affatto sospetta!!!

disse aggrottando la fronte e incrociando le braccia.
Poi riprese a camminare verso la lunga salita.
Sbuffò, la strada pareva lunga e faticosa, dato che era tuta in salita. E ad ogni passo pareva che le distanze non si accorciassero neanche di mezzo centimetro. Il castello era sempre lì in alto, così distante da loro.
Sbuffò nuovamente.

Non sono fatta per camminare tanto...

ammise arrossendo lievemente.

E poi quel castello pare spostarsi sempre più in là...

Alaska non si rese conto che Kumo non conoscesse il Nen, soprattutto in quanto lui non le fece nessuna domanda in proposito.
Ci stiamo avvicinando, tranquilla. E non ti prendo in braccio, quindi vedi di camminare disse ridacchiando sul finale, farse che fece ridacchiare anche lei. La tensione che si era creata fra di loro, sempre se si era creata, con questo svanì del tutto.
Subito dopo Kumo prese a correre come un forsennato verso la loro direzione.
E vedi di sbrigarti che non ti aspetto mica! Veloceee! le gridò mentre stava prendendo sempre più distanza da lei.

Era proprio quello che aspettavo!!! Mi piace!!!!

esclamò ilare iniziando a correre anche lei. Correndo infatti ci avrebbero messo meno tempo e questo le bastava a farla contenta.
Sembrava che avessero ingaggiato una specie di gara e pareva che Kumo non ammettesse sconfitta, non voleva perdere contro di lei, probabilmente perchè la vedeva ancora come una ragazzina...E perdere contro una ragazzina non era affatto facile per il proprio onore.
Alla fine vinse il ragazzo che si fermò con il fiatone e voltandosi si ritrovò a vedere l'espressione serena e per nulla stanca della giovane Hunter. Sorrise.
Eccoci arrivati al palazzo... disse indicando con un cenno del capo l'enorme struttura regale davanti ai loro occhi.
E solo ora Alaska si rese conto che i due non erano soli. C'erano altri cacciatori, una decina ad essere precisi. Non avevano battutto sul tempo gli altri.
Alaska sospirò profondamente concentrandosi solo verso il castello dove improvvisamente si aprì il grosso cancello.
Lei guardò Kumo e il suo sguardo pareva dire Andiamo! veloci! ma appena prese a correre si bloccò immediatamente, come tutti i presenti, del resto.
Davanti a loro una figura si dirigeva verso di loro...Un ragazzo poco più grande di Alaska, sui trenta probabilmente, vestito in giacca e cravatta. Li stava per caso aspettando? Questo fu il primo pensiero della ragazza, pensiero probabilmente che accomunava tutti loro.
Salve, come ogni giorno, i cacciatori provano ad uccidere il tiranno, ma di certo non arrivano neanche nella sua residenza...
Queste furono le parole di quel giovane uomo giunto dinanzi a loro. Si voltò poi verso destar mostrando una colonna ad arco in pietre dove dietro di lui iniziavano due stradine entrambe in salita.
E bene, io non cercherò di uccidervi, a voi la scelta...
Qui sorgono due stradine, una di sinistra e una di destra...
Una è piena di tranelli e cose paurose, cose inimmaginabili... l'altra è tranquilla e senza tranelli, tutte e due portano alla residenza del tiranno, ma c'è appunto questa piccola scelta da fare, destra o sinistra, facile o difficile... continuò a dire mentre l'espressione di Alaska divenne rabbuiata e corruciata. Odiava gli indovinelli, che non facevano proprio per lei.
Il tizio poi si sedette in una sedia messa probabilmente li appositamente.
Alaska sospirante si voltò verso Kumo.

Io andrei a sinistra ma così..perchè mi piace più la sinistra rispetto alla destra. Però davvero non saprei quale sia quella giusta...Tu hai pensato qualcosa?

disse.
Intanto molti Hunter si erano già mossi.

A kumo pareva non importargli granché della scelta della strada da fare, se destra o sinistra. Come infatti disse a gran voce, era praticamente lo stesso. In effetti, ripensandoci...A volte Alaska pareva davvero perdersi in un bicchiere d'acqua!
Kumo quindi asseccondò la scelta casuale della ragazza e dunque i due hunter si avviarono verso la stradina che andava a sinistra, come la stragrande maggioranza della gente.
Alaska camminava stando bene attenta a tutto ciò che ci stava intorno, ma sembrava tutto abbastanza sulla norma. Una stradina di ghiaino si faceva strada fra l erba fresca e ben tagliata dellimmenso giardino.
Alcuni degli Hunter stavano correndo, lei preferì andare con cautela.

-ragazzino, va più piano!!!

Si mise a richiamare l attenzione di Kumo che come gli altri era partito in quarta!
D improvviso si sentí un grosso boato nelle vicinanze che proveniva proprio alla loro destra, quindi probabilmente era avvenuto nel sentiero scartato da lei è Kumo.
Alaska si strinse a sè un po' preoccupata e un po' rilassata. Fortunatamente avevano scelto la via giusta. Così almeno sembrava...
Sospirò guardando Kumo. Era preoccupata. Si fece subito coraggio e proseguì, prima di essere lasciata troppo indietro dagli altri Hunter.
Arrivarono così alla fine e davanti a loro sorgeva una torre alta almeno quattro piani, forse cinque.
Quando anche loro arrivarono si aprì un altro cancello, quello che stava per bloccare il passaggio, seguito da una voce grossa e per niente rassicurante, che invitava i presenti ad entrare.
Alaska guardo ancora il suo compagno.

-andiamo!? Su coraggio!!!

Esclamò più che altro per darsi coraggio a se stessa.