Quest 037: colui che non ha visto il calar della notte non giuri di avventurarsi nelle tenebre...

Il Sacerdote interruppe il ragazzo con un gesto scocciato della mano con cui non reggeva la lancia. Cominciava veramente ad irritarsi, e non era affatto un bene per i due ragazzi. Il Sacerdote ringhiò, irritato, ma naturalmente i due non poterono vedere il suo disappunto, dal momento che indossava una maschera. Tuttavia i ragazzi sicuramente percepirono la sua rabbia, visto che emergeva chiaramente dalla sua aura.

Pezzente! Il mio Dio non è un sanguinario! Le tue sono bestemmie! Ho forse detto che il Sommo Anubi ha intenzione di sterminare la razza umana?! Il Grande Anubi vuole solo portare pace e armonia. Gli basta il vostro silenzionso consenso. Egli ormai non è più venerato su queste lande piene di falsi dei...nessuno di voi può sperare di comprendere la sua vera essenza! Beh...uno fra voi ci sarebbe, ma non è qui, e se ne sta occupando un altro servitore. Anubi è pronto a riportare il mondo al suo splendore originario. Se solo il Possente Anubi lo volesse potrebbe stritolare i vostri cuori in una morsa di fredda crudeltà!

Il Sacerdote si calmò, conscio di aver rivelato troppo sulla natura del suo signore. Non credeva che i suoi nemici potessero capire l'allusione, ma era meglio mantenere la calma...

Mi sono lasciato trasportare...non dovevo parlarne. Mio signore, perdona la stoltezza del tuo servo! E dammi la forza per compiere le tue volontà. Ora è tempo della raccolta, non è vero, mio Signore? Sei il solo che può riportare la pace...O Grande Anubi!

Dall'oscurità emerse una voce, proveniva da nessun posto in particolare eppure da tutte le parti. Non era possibile stabilire se fosse maschio o femmina, ma irradiava una potenza in grado di mettere a tacera chiunque, ed era indiscutibilmente malvagia.

Perchè ostinarsi? Io sono il vostro passato, il vostro presente...ma se non vi sottometterete per voi non vi è alcun futuro. Il mio servo vi eliminerà, come io desidero e così sia. Smettete di opporre resistenza. Non vi è alcuna logica nei miei piani che voi possiate comprendere...io sono un Dio. E presto lo sarò anche per tutti voi pezzenti. Se oserete mettervi sulla mia strada anche voi diverrete miei schiavi. Vivi o morti. E se per un mio capriccio doveste perdere la vita, costringerò gli altri a lodare la mia clemenza, mascherata da follia. Perchè io sono un Dio. Voi siete semplici uomini. Shichijuni, potresti diventare saggio, basterebbe dimostrassi un minimo di intelligenza. E tu Train...cosa fai così in silenzio? Mi sembravi piuttosto energico, prima...forse speravi di rimanere in squadra con Kokuryu? Inconsciamente credi di non essere abbastanza forte...perchè tu sei saggio, amico mio. Hai già capito cosa accadrà. Non è forse così? Riflettete e rispondete. Non preferireste vivere con un Dio per vedere realizzato un nuovo mondo?

Il Sacerdote ringraziò con tutte le proprie energie la sorte, o meglio il destino, che avevano fatto desistere uno dei nemici dal suo intento blasfemo. Il giovane Train aveva deciso infatti di servire di sua volontà il divino Anubi. Persino il Dio era soddisfatto, benchè non lo manifestasse aperamente. L'aura di malvagia oppressione che fino a quel momento aveva annicchilito i due giovani mutò, divenendo un aura gentile e pura, carica di consapevolezza e compassione. Parve a tutti l'aura di un padre amorevole che perdona il figlio degenere con un atto di immensa bontà. Persino il cielo parve rischiararsi, come se le stesse tenebre venissero squarciate per un istante dall'amore del Dio.

Ciò mi rallegra, o mio amato Train. Ebbene si, Shichijuni, anche se dovesse esistere una minoranza di persone talmente stolta da non adorarmi io farei cambiare loro idea, con un atto di estremo amore. Ucciderli e liberarli dalla loro idiozia non sarebbe un atto di misericordia? Se il loro cervello è così sozzo un lavaggio non può che giovare. E tu Train, torniamo a te, perchè forse ti meriti di accedere da vivo allo splendore della Biblioteca delle Sabbie. Naturalmente, mio caro Train, comprenderai che, pur essendo un Dio, non sono stolto, e intuisco i pensieri reconditi che si possono celare nel tuo animo. Ti chiedo un atto di infinita carità. Uccidi il tuo compare, che si è macchiato di blasfemie tali che solo la morte può lavare. Fallo e la benevolenza nonché il potere di Anubi ti accompagneranno per sempre. Rifiuta e la benevolenza potrebbe all'improvviso mutare in una maledizione tremenda.

Il Sommo Sacerdote accompagnò le parole del Dio con una preghiera silente. Sotto la maschera calde lacrime gli rigavano le guance. Come potevano non cogliere l'amore insito nelle parole del Sommo Anubi? Egli avrebbe cancellato ogni disordine, era evidente. E Train forse poteva diventare il suo successore, come Curatore della Biblitoteca delle Sabbie. Vi poteva essere un destino più nobile? Naturalmente no.

O mio Signore! Concedi loro una vita e una morte misericordiose. Il vostro potere è pari solo al vostro grande amore. Potrà costui divenire il prossimo Curatore? Se potesse essere possibile per me ciò sarebbe fonte di grande gioia! E naturalmente al Nobile Train servirà un servitore, nevvero? Perchè non condannare lo stolto Shichijuni al servizio eterno? Si si, faremo così, se lo desiderate. Come Anubi decise 3700 anni fa così sarà.

Il Sommo Sacerdote cominciava a spazientirsi. Non solo quel Shichijuni non accettava la decisione di Anubi, ma sperava anche di salvarsi continuando ad importunare il Sommo Anubi! Il Dio ora cominciava a intuire la falsità nei loro discorsi, ma la sua infinita benevolenza non gli permetteva di ordinare immediatamente la loro eliminazione. Il Sommo Sacerdote si rivolse a Train:

Stolto! Ma non capisci il valore della generosità del Potente Anubi?! Egli ti ha addirittura offerto di entrare da vivo nella magnifica Biblioteca delle Sabbie! Egli ti ha offerto la conoscenza del passato del presente e del futuro! E tu rischi di perdere tutto per salvare quell'imbecille! Esegui il comando del Sommo Anubi o le conseguenze saranno terribili.

Forse che non ritiene la presenza del Sommo Anubi reale? No, l'amorevole aura che ci circonda non ammette errori. Egli mi ha salvato e può farlo anche con loro. Come possone essere di vedute così ristrette da non capire?! O Grande Anubi, vi prego, datemi un ordine preciso, cosa devo fare?

Capisco. A quanto pare la tua risoluzione è debole. Train, mi hai deluso. Ho davvero creduto potessi diventare il mio prossimo Sommo Sacerdote e Curatore della Biblioteca delle Sabbie...Ma voglio dare ad entrambi un'ultima possibilità. Shichijuni, passare dalla mia parte implica semplicemente adorarmi ed eseguire i miei ordini. Semplice, no? In cambio esaudirò i vostri desideri e le porte della Biblioteca delle Sabbie vi si apriranno seduta stante. Mi pare un offerta assai generosa e nobile. Ma dato il tuo perseverare, la tua idiozia esige un prezzo. Se ti mozzerai la mano sinistra allora accetterò il tuo pentimento.

Il Sommo Sacerdote si godette la scena. I suoi nemici incominciarono a lottare, forse confusi o forse, cosa più probabile, impauriti dal vero potere del dio. Ciononostante il Sacerdote ebbe il sospetto che fosse tutta una farsa, per salvarsi la vita e ottenere informazioni. Nelle loro azioni non vedeva traccia di pentimento, e il Sacerdote capì che se Train avesse veramente voluto punire il suo compare avrebbe come minimo usato il Nen. Non appena concluso il suo ragionamento il religioso capì di essersi lasciato prendere in giro.

Costoro non desiderano vedere Anubi trionfare, anzi, l'unico motivo per il quale ancora non mi hanno attaccato è che non credono di essere in grado di sconfiggermi. Perlomeno non senza grandi fatiche...cosa devo fare Sommo Anubi? Devo eliminarli?

La risposta del sommo Anubi non tardò a presentarsi, e il Dio esternò rabbia, e dolore, come un padre il cui figlio prediletto viene sorpreso a rubare dalla dispensa. Niente più che uno screzio fra bambini. Tale era la sensazione che dava la sua aura, maestosa eppure infinitamente pesante.

Quale delusione. Shichijuni non sforzarti, ormai ho perso ogni speranza per il vostro avvenire. Come prevedevo, temo sarà necessario eliminarvi. Sommo Sacerdote, esegui i miei comandi. Di loro non deve restare nulla. Neppure una macchia indistinta sull'asfalto. Conto su di te. Questa recita è durata sin troppo.

L'aura si ritirò, e nessuno dei presenti potè più percepire la presenza di Anubi. Ciò lascio un grande vuoto nel cuore del Sommo Sacerdote. Egli parlò, irato eppur comprensivo:

Avete sentito il volere del mio signore. Avete tergiversato troppo. Non vi sarà data un altra occasione. Per voi il gioco finisce qui. Vi farò vedere la mia forza. Ecco il mio potere. Rinchiudili, Biblioteca delle Sabbie.

Improvvisamente, come se si fossero sempre trovati in quel luogo, i presenti si ritrovarono in un luogo totalmente diverso. Era una biblioteca. Gli scaffali, alti più di cinquanta metri, occupavano uno spazio immenso. Dovunque si posasse lo sguardo non si vedevano uscite, né differenze. Era un luogo senza tempo e senza emozioni. Persino i colori sembravano sfocati. Al posto del pavimento vi era una distesa di sabbia, come se si trovassero in un deserto.

Questo è il mio potere, il potere del Curatore. Posso manipolare questa dimensione alternativa, e rinchiudere i miei nemici al suo interno. Qui non è possibile usare il proprio Hatsu. Tanto per dirne una. Solamente quando il Curatore muore si viene rilasciati. Ergo, per uscire dovete per forza uccidermi. Sappiate che la Bibliteca dispone di altre proprietà, ma si attivano solo se ve le spiego. Venite, bambini. Certo non ve la caverete con una lavata di capo.

Edited by Oblivioner - 4/9/2012, 20:26

Il Sacerdote di Anubi non aveva timore di morire. Per lui ogni singola sfida era una preghiera ad Anubi. Per questo ormai aveva come solo obbietivo la completa annicchilazione dei suoi avversari. Non sarebbe stato battuto, si ripromise. Poi, giurato ciò a se stesso, si concentrò sulla battaglia imminente. Train e Shichijuni attaccarono quasi simultaneamente. Train attaccò per primo, fintando un attacco alla maschera del Sacerdote per poi tentare di colpo al fianco dell'avversario. Il Sommo Sacerdote lo parò senza difficoltà con una estremità della lancia. Aveva un esperienza nel combattimento assolutamente non paragonabile alla loro e non gli era difficile leggere le loro mosse. Shichijuni poi si mise anche a cantare. A giudicare dal ritmo delle parole il Sacerdote riuscì a capire con esattezza quando il ragazzo avrebbe attaccato, e parò il suo colpo di tallone con l'altra estremità della lancia. Sfortunatamente il loro attacco combinato superò la sua guardia, assolutamente priva di Nen, e il Sommo Sacerdote venne sbalzato contro uno scaffale della Biblioteca. Il Sacerdote si rialzò, sanguinante. Poi, incredibilmente, ogni sua ferita venne sanata, in un battito di ciglia.

Biblioteca delle Sabbie, primo capitolo. Benedizione della Sabbia. Se un singolo attacco avrebbe il potere di eliminarmi completamente allora ogni mia ferita viene sanata e ritorno più forte di prima. Allora? Come la mettiamo? Ancora sicuri di potermi sconfiggere? Se mi eliminate allora ritorno più potente...come sperate di battermi?

Se però scoprono come annullare il mio potere sono finito. Finchè mantengo il controllo delle loro menti sono sempre in vantaggio schiacciante. Devo assolutamente mantenere la calma, e leggere meno capitoli della Biblioteca possibili. Più ne leggo e più è facile che capiscano come funziona la biblioteca. Devo sbrigarmi.

Il Sacerdote osservò la propria mano sinistra. A partire dalla mano e sino alla spalla comparve una peluria nera, e in pochi secondi divenne completamente animalesca, terribile ibrido fra essere umano e sciacallo. Il Sacerdote esaminò gli artigli. Poi attaccò. Scattando rapido, il Sacerdote attaccò Shichijuni, il più debole dei due. Caricando l'attacco con la lancia il Sacerdote mirò alla spalla del nemico, mirando a perforarla.