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| Akira riflettè...perchè proprio un Kusari-gama? Effettivamente è un arma difficile, quindi perchè sceglierla? Il giovane Zaoldyeck non sapeva veramente perchè gli fosse venuta in mente una simile arma. Poi però il giovane ricordò. Sua madre, discendente di una famiglia giapponese era solita allenarsi con quell'arma imprevedibile.
Mia madre usava quell'arma. Io che sono suo figlio ho il diritto di prendere il suo posto. Poi utilizzare un arma simile in combattimento per me è simbolico: dopo aver tagliato i ponti con la mia famiglia, assassinando mio padre per aver ucciso mia madre e dopo aver addirittura cambiato nome, mi sembra quasi un obbligo dare a mia madre nell'aldilà un altro motivo per essere fiero di me.
Akira sorrise.
Poi se non ho capito male più le condizioni sono numerose e severe e più il potere aumenta, giusto? Ho proprio in mente qualche cosetta che può fare al caso mio...
La vecchia non rispose. Rimase immobile, senza respirare.
Ehi vecchia...vecchia!
D'improvviso la palestra scomparve come se non fosse mai esistita. L'aria calda e fetida della Città delle stelle cadenti gli invase i polmoni. Il caldo, abituatosi al fresco dell'interno, sembrava insopportabile. Akira si guardò intorno, consapevole di non poter fare niente per cambiare le cose.
E' indubbiamente morta...che stupida. Si è sforzata troppo.
Akira sbuffò, risentito. Si avvicinò a grandi passi al corpo della vecchia, per accertarsi che fosse effettivamente morta. La vecchia giaceva in terra, con la faccia contro il terreno. Akira la ribaltò su se stessa con un calcio. Gli occhi spenti e senza vita parvero accusarlo. Lo Zaoldyeck ghignò.
Povera stupida. Sei crepata, proprio come avevo detto io. Alla fine della fiera la feccia rimane sempre feccia. Chi salverà adesso tuo marito? Tsk, lasciamo perdere.
Akira si mise a ridere, crudele.
Ehi voi, non restate lì impalati. Cosa facciamo adesso? La lasciamo qui a marcire o ci prendiamo la briga di seppellirla? Poi dovremo ragionare sul da farsi presumo.
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