Quest 008: In nome della Famiglia

Akira lo osservò, stupito e offeso allo stesso tempo. Il giovane Zaoldyeck aveva un gran desiderio di farlo a pezzettini e nasconderlo dentro i muri di una qualsiasi delle abitazioni limitrofe. Tuttavia si limitò a calmarsi e, con uno sforzo immane, assunse un espressione sarcastica e un tono accondiscente.

Ma questo è fulminato! Gli consiglierei vivamente di cambiare spacciatore, è evidente che gli da roba tagliata male. Ma cosa si è iniettato prima di venire qui? Che sia di suo così preferisco non considerarlo nemmeno. Ahh, quanta voglia ho di farlo fuori! Proviamo a spiegargliela con le buone.

Perchè, quando mai in un combattimento reale hai la possibilità di conoscere in anticipo forza, abilità e aspetto del nemico? Cerca di non insultarmi provando a far passare per saggezza la tua insanabile debolezza e codardia. Pezzente, se vuoi andartene fallo pure, in fin dei conti sei pure disarmato...era troppa fatica portarsi un arma?

Akira scosse la testa, cercando di scacciare l'intento omicida. L'aria fetida certo non rendeva più facile l'impresa, ma il giovane resistette e con stoica calma continuò a parlare, diventando sempre più tagliente e sarcastico ad ogni secondo che passava, suo malgrado:

Sparisci dalla mia vista se lo desideri, ma non otterrai alcunchè. Vuoi tornare alla tua vecchia vita? Fallo pure, in fin dei conti qui nessuno contava su di te. Assurdo. Se non avevi nemmeno intenzione di iniziare perchè diamine sei arrivato fin qui? Dovrei ucciderti anche solo per questo, pezzente. Il tempo è denaro. Ultima possibilità: convincimi del perchè sarebbe inutile affrontarci, e forse ti risparmierò la vita.

Akira ascoltò con calma le argomentazione del ragazzo, che onestamente non gli parvero del tutto insensate, dal momento che non conosceva nulla del Nen. Tuttavia Akira aveva ancora voglia di ucciderlo, anche solo per sfogarsi. In ogni caso recuperò in fretta la calma perduta, perchè se di tutta quella marea di assurdità c'era una cosa vera, era sicuramente l'invito alla calma.

Anch'io probabilmente avrei ragionato come lui, se non sapessi nulla del Nen. Il problema è che è meglio non parlarne, altrimenti la faccenda cambierebbe immediatamente direzione.

Quello che dici è frutto di ignoranza. Purtroppo per varie ragioni mi è proibito illuminarti, perciò mi limiterò a farti capire al meglio delle mie possibilità il motivo del tuo errore. In primo luogo, quantunque il fine dell'operazione sia l'eliminazione dei mostri, adesso ci limiteremo a ricavare dele informazioni. Tuttavia da qui in avanti la Forza sarà indispensabile, e per questo vi sto valutando. Ma ci sarà tempo e modo di riposarsi, quindi non temere. In secondo luogo hai fatto un errore di valutazione: voi tre insieme non valete nemmeno uno di quei mostri. E' il caso prima di tutto di rinforzarsi, non credi?

Il giovane Zaoldyeck sorrise, ma continuò, a sorpresa:

In ogni caso se non vuoi combattere non ti posso costringere, o meglio posso farlo, ma non ho alcun desiderio di sporcare inutilmente le mie spade. Se preferisci apprendere nel modo più duro accomodati. I mostri apprezzeranno sicuramente lo sforzo.

Akira sorrise, pregustando il combattimento imminente. Tuttavia il giovane non se la sentiva di rinunciare del tutto ai suoi principi, così si slacciò le spade dalla cintola, e le lanciò a terra, nella polvere. Poi rise di gusto, immaginando la carna e le ossa spezzate del suo nemico. La scelta di lasciar perdere le spade non era semplicemente frutto del suo ego. Voleva dimostrare qualcosa al giovane avversario, motivo per il quale disse:

Io non sono uno Zaoldyeck, come hai appena ascoltato. E non sono nemmeno un ninja, come hai sarcasticamente affermato prima. Gli assassini si intrufolano nella casa della vittima, la strangolano nel sonno, o utilizzano il veleno e i ninja non sono tanto diversi dai comuni sicari. A meno che non abbia un motivo particolare, preferisco comportarmi lealmente, da samurai. Vieni avanti, pezzente. La morte è la migliore cura per l'idiozia.

Vediamo un po il suo stile. Ci andrò piano, naturalmente. Vedrai come le Arti marziali della mia famiglia siano infinitamente superiori a tutto ciò che hai avuto modo di ammirare.

Akira non si mise in posizione, benchè fosse nelle condizioni di attaccare. Preferì lasciare all'avversario il vantaggio della prima mossa. Così attese.

Devi scrivere il valore della fase di attacco! In combattimento devi sempre scrivere ciò che fai e concludere con il calcolo preciso della Forza d'Attacco. Inoltre devi concludere il turno con una mossa certa,non con un intenzione.

Akira si mise in posizione di guardia, piagando la gamba destra e alzando il tallone della sinistra, in una posa che lo faceva assomigliare ad un gatto accovacciato pronto a balzare sulla preda. Le mani, posizionate a proteggere il viso e il corpo erano tenute ad artiglio.

Sono pronto. Vieni pure pezzente. Puoi ricorrere a tutti i trucchetti che vuoi ma non riuscirai a farmi nulla. Le mie arti marziali sono infinitamente superiore alle tue ridicole mossette da quattro soldi. Per comprendere il mio stile dovresti combattere con una cartomante al fianco!

Il ragazzo scattò. Akira dovette ammettere che aveva una discreta rapidità, seppur i suoi movimenti fossero grezzi. Tuttavia il giovane stupì Akira, fermando con gran stridore la corsa e fingendo un colpo al volto del samurai con la gamba, commutato poi in un tentativo di blocco del piede. Akira schivò il tentativo modificando la posizione di guardia, e solo in quel momento capì il vero scopo dei movimenti improvvisati dell'avversario: vide con largo anticipo arrivare verso il suo viso un gancio destro.

L'idea era buona, ma la realizzazione è un po stentata. Siamo un po debolucci eh? Bah, un simile colpo non può certo impensierirmi.

Pur potendo ricevere in pieno il colpo senza ricevere danni Akira scelse di schivare platealmente il debole pugno dell'avversario. Quindi, proprio quando il colpo stava per arrivare a destinazione il giovane saltò all'indietro, compiendo un balzo mortale che lo proiettò a molte iarde di distanza. Il giovane Zaoldyeck atterrò con grazia, stampato in volto un elegante sorriso sardonico.

Tutto qui? Mi aspettavo di meglio. Mi pare di avere ancora tutti i denti, o mi sbaglio? Suvvia, non potevi certo aspettarti di colpirmi con simili grezze mosse...è il mio turno adesso. Potrebbe essere per te una buona occasione per imparare qualcosa, quindi fai attenzione, d'accordo?

Akira si mise in posizione, quindi scattò verso l'avversario. Ciondolando a destra e sinistra, come un serpente il giovane cercò di disorientare l'avversario. Poi saltò in alto, lanciando la gamba destra in alto per fornire slancio al movimento e sfruttando l'inerzia per colpire con l'altra gamba, calandola sul nemico come un mantice.

Akira mise a segno il calcio, infliggendo all'avversario un duro colpo. Tuttavia il giovane nemico era parecchio abile e con grande nonchalance sopportò il dolore in modo impeccabile. Addirittura il giovane cercò di afferrare la gamba dello Zaoldyeck, mossa che prese quest'ultimo di sorpresa ma che comunque non gli impedì di schivare il colpo, facendo leva con le mani sul terreno polveroso in modo tale da impedire al nemico di completare la tecnica. Libero da ogni pastoia il giovane saltò all'indietro, riportandosi alla posizione iniziale.

Non male, davvero non male. Che succede, c'è stata una svendita di talento? Sono tutti piuttosto dotati, bisogna ammetterlo. Certo, lo devono essere se puntano a questo mestiere.

Akira sorrise:

Non male amico. Sei forte, e ragioni in fretta, non c'è che dire. Ciò che ti manca è un po d'esperienza...e uno stile di combattimento. Per il resto sei ok. Adesso ti attaccherò di nuovo e poi sarà il turno di Kotaro, sempre che sia ancora disponibile. Tuttavia...

D'improvviso una vecchia, appoggiata ad un grosso e nodoso bastone sulla quale si reggeva, curva a causa degli anni, parlò, con voce stentorea:

Basta! Ragazzino, non condivido i tuoi metodi, ma tuo padre mi ha assicurato che avresti gestito il tutto con grande competenza e abilità. Smettila di metterli in difficoltà con le tue assurde pretese! Le loro abilità dovresti averle comprese piuttosto bene osservando l'aura che emettono inconsciamente. Altrimenti per cosa ti hanno insegnato il Nen? Rincitrulluito! Venite dentro, in casa mia, abbiamo molto di cui parlare. Non ho intenzione di tollerare ancora simili episodi di violenza vicino alla mia casa, dove riposa il mio povero marito.

Voltandosi, senza più degnarli di attenzione se ne ritornò in casa. Akira era esterrefatto. La sua rabbia fece aumentare il desiderio di assassinarla senza indugio, ma poi si controllò e pensò di riconsiderare la sua posizione. Non riteneva affatto uno spreco di tempo il combattere, ma doveva ammettere che aveva causato un grande spreco di tempo, quindi sibilò:

A quanto pare la nostra committente non apprezza simili traviali schermaglie. Vi ha rivelato più di quanto desiderassi, ma ormai è fatta. L'esame al combattimento è rimandato. Evidentemente ha qualcosa di importante da dirci. Entriamo in casa. A meno che non abbiate qualcosa in contrario.

Akira si rivolse a tutti e tre i suoi interlocutori, aspettando le loro impressione e inevitabili domande sul Nen, la Forza misteriosa di cui la vecchia aveva accennato, sicuramente consapevole di infastidire Akira.

Akira capì l'enorme confusione che i ragazzi dovevano sicuramente provare in quel preciso istante. Il ragazzo sospirò, conscio che il momento che aveva continuato a rimandare era finalmente arrivato. Tuttavia era ben conscio di non essere altro che un principiante del Nen, e perciò scelse di rivelare più o meno tutto ciò che sapeva, esternando per la prima volta anche i suoi dubbi e le sue attese:

A questo punto è inutile nasconderlo. Il Nen è semplicemente l'arte di controllare la propria Forza Vitale. Anche un controllo minimo, come quello che so usare io, assicura una Forza e una Resistenza fuori dal comune, quantunque io sia solo un principiante. Tuttavia non ho la minima idea dei livelli a cui si può giungere. E' per saperne di più che ho accettato questa missione. Quei lupi all'esame sapevano usare il Nen. Ed erano potenti. Io voglio diventare più forte, perciò sto cercando di saperne di più. Entriamo?

I ragazzi entrarono. La casa era piccola e povera, ma arredato con gusto. La vecchia era seduta al tavolo della cucina e stava bevendo un thè, ad occhi chiusi, assaporando ogni sorso. Quando anche i ragazzi si sedettero intorno a lei parlò, finalmente aprendo gli occhi, lucidi come se avesse pianto a lungo.

Siete finalmente pronti? Immagino che Akira vi abbia rivelato tutto ciò che suo "padre" gli ha detto. Ebbene, il Nen è molto di più, ed è anche la causa delle cicatrici sulla tua spalla. Guardate, e forse vi sarà più chiaro.

La vecchia indicò la piccola camera da letto, dove su di un vecchio materasso giaceva inerte una figura maschile, poveramente vestita. Akira strabuzzò gli occhi, sorpreso.

Per esclusione quello deve essere suo marito, ma...non c'è Aura. E' morto. Ma la cosa più sorprendente è che non c'è alcuna putrefazione, sebbene la mancanza totale d'aura indichi una morte affatto recente. Cosa sta succedendo qui?

La vecchia annuì, notando la sorpresa di Akira, quindi continuò:

Io sono una Maestra del Nen, e cosa più importante lo era anche mio marito. Tuttavia di recente una malattia lo ha colto improvvisamente e lo ha condotto alla morte. Sappiate che se la morte colpisce improvvisa il Nen del defunto può nobilitarsi, emancipandosi dal corpo del deceduto. Il potere di mio marito, frutto di un lungo studio del Nen era quello di evocare dei Lupi di Nen, forti e veloci, e dal suo cadavere questi sono usciti e si sono sparpagliati per il mondo. Penso che ora abbiate capito la natura dei mostri che avete incontrato. Come effetto secondario il corpo di mio marito resta incorrotto, fintantochè i lupi non saranno eliminati. Ma io sono vecchia e non ne sono in grado, e l'Associazione si rifiuta di ascoltarmi. Vi prego, vi insegnerò ogni cosa che so, ma salvate l'anima di mio marito e concedetegli l'eterno riposo...