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Il petto faceva male. La schiena pure. Così ingurgitò altra birra adagiando le labbra carnose all'estremità della bottiglia. Il vetro era freddissimo, come il suo cuore. O quello che ne restava. Vivendo, per così dire, in una realtà parallela, si poteva considerare ancora un essere vivente. Ma corrotto e in fase terminale in un travaglio di anime, la nostalgia lo animava da dentro e da fuori. L'anomalo viaggio lo aveva condotto ai piedi della Torre Celeste. Senza un perché stava assistendo all'ennesimo combattimento dagli spalti.
*Quindi è lui... dovrei ucciderlo... così da attirare Akira e chiudere il cerchio.*
Sperava in una conclusione che ponesse fine a quella tormentata reincarnazione. La dannazione eterna del principe nero esigeva un epilogo ma nessuno avrebbe potuto comprendere in quale realtà si sarebbe avverata.
Improvvisamente, lo strano tizio seduto al livello sotto di lui, iniziò a sbraitare distraendolo. L'assassino lo riconobbe dopo qualche breve istante, anche se non riusciva a scorgerne bene il volto.
*Grey... è vivo quindi... e sta facendo confusione come al solito.*
Sferrò un pugno caricandolo in aria, dritto verso la testa di Grey. La mano destra discendente: in un movimento rozzo ma efficace. La maglietta di cattivo gusto che indossava gli diede un motivo in più per non andarci leggero.
- Fai silenzio una buona volta!
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